Accidenti a Babbo Natale
Bello pensare a Babbo Natale
come un caro vecchietto, decisamente soprappeso, vestito di rosso, col naso
rubizzo e l’occhio allegro del bevitore, capace della magia di una notte
stellata, che vola con le renne e la slitta tintilliante, lasciando doni …ai
bimbi buoni.
Un Tubo!! Il “caro
vecchietto” è un tipo maledettamente scorbutico e rozzo! S’arrabbia tutto
l’anno con chiunque gli venga a tiro, perché le sue fabbriche di giocattoli non
funzionano più come una volta. Ci credo! Siamo nell’era dei microprocessori, i
ragazzini adesso vogliono il cell.,
magari GPS , con caffettiera incorporata!
L’accidenti che adorino il
vecchio cavalluccio a dondolo di legno! Vogliono il videogioco che fa le stragi
con schizzi di sangue e mort’ammazzati a gogo’! Oppure la Barbie con il Ken e
l’amico del Ken “che gli facciamo fare il triangolo come nelle telenovele.
Tanto le diamo la pillola” ! A Roma direbbero : “ sgamate” le bambine d’oggi!
Intendendo ben informate dei fatti della vita, che una volta scoprivano solo
verso la maggior età.
Poi lavorare con gli Gnomi,
che hanno fatto un sindacato perché si sentivano sfruttati e poco motivati,
visto che tutto il merito va sempre al Capo, che gira tutto l’anno
rimbrottandoli perché non partecipano ai corsi d’aggiornamento sulle nuove
tecnologie, perché non rispettano gli standard di qualità, perché non si
adeguano alle norme di sicurezza stabilite dal governo del Polo Nord! (Falli un
po’ tu i giocattoli portando occhialoni e guanti).
Poi c’è la concorrenza degli
Gnomi di Tai-Uan, che fanno un gioco al minuto giorno e notte, perché sono
talmente specializzati da lavorare dormendo con gli occhi aperti!
E’ naturale che, sotto
Natale, Babbo Natale diventi inavvicinabile!
Ogni volta che torna a casa
è capace solo di sbraitare! E la minestra è troppo brodosa. E i cavoli non
sanno di niente. E la carne sembra la suola dei suoi stivali. E la dentiera gli
balla in bocca. E se c’è la birra vuole il vino, se c’è il vino vuole la birra.
E se c’è il vino non è mai il vino giusto. E il letto è troppo duro, (manco
fosse il principesso sul pisello!). E poi russa così forte da tener sveglia
tutta la contea, che non vede l’ora che venga la notte di Natale per farsi una
bella dormita. Anche dal punto di vista dell’igiene ci sarebbe da dire
qualcosa, visto che teme il freddo, e adora i “grattolini autogeni alle parti
intime”, ma risparmiamoci lo stomaco.
Il naso rubizzo, poi, è
proprio dovuto alla insana abitudine che ha preso dalle libagioni plurime della
notte di Natale. Molti gli lasciano un rinfreschino e Lui, con la scusa che
deve tenersi su, torna all’alba ciucco come pochi, e continua durante l’anno,
visto che al Polo fa freddo, con la
Vodka che gli mandano da Mosca, con il Cognac francais, con la grappa alla ruta
del Veneto, tanto per mandar giù quel poco di salsiccia con le patate, che ha
mangiato tutta “per non lasciare l’avanzino, che è maleducazione!”.
E la magia della notte
stellata? Passaci tu sopra tutte quelle zone dove sono capaci di impallinare
anche Babbo Natale, facendo lo slalom tra i satelliti metereologici, quelli
della NASA, quelli per le trasmissioni radio, quelli andati a male, quelli che
ti spiano anche nel cesso, e i detriti spaziali e ci si mettono in mezzo anche
le code delle comete, che potrebbero passare a Pasqua, e invece, passano
proprio a Natale! E, se scendi a bassa quota, tra antenne, monti, grattacieli,
ciminiere e smog…
Per ultimi i bimbi buoni,
che sono tutti là dove è buio, che dormono magari per terra con il fucile tra
le piccole dita, o tra le lacrime dovute a
troppe botte o troppa fame o troppa stanchezza per il lavoro, o quasi
morti dentro per l’aberrazione di chi li comanda, o abbandonati a morire prima
di aver capito di essere vivi. Per loro l’unico dono sarebbe cancellare il male
che hanno dentro coloro che muovono i fili del mondo, facendo sparire la
disparità nella distribuzione della ricchezza, che porta ad affamare tanti, per il privilegio di
pochi.
Corruzione, falsi ideali,
disuguaglianze, malvessazioni, brutalità, ecco cosa dovrebbe scomparire come
unico dono portato da Babbo Natale, ed invece, cellulari, videogiochi, aggeggi
elettronici e simili a chi ne ha già troppi,e per chi non ha nulla, forse
l’unico dono sarà una notte di sonno senza sogni, perché spesso anche i sogni sono
incubi, per ricominciare il mattino seguente quella vita che nessuno chiede di
vivere, ma che ci tocca in “regalo”.
Beffy, la moglie di Babbo
Natale.
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