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"In testa cavalcava un'alta figura malefica su di un cavallo nero [...]. Il cavaliere era interamente vestito di nero, e nero era il suo alto elmo: eppure non si trattava di uno Schiavo dell'Anello bensì di un uomo vivo. Era il Luogotenente della Torre di Barad-dûr, e il suo nome non è ricordato in alcuna storia; egli stesso infatti l'aveva scordato e diceva: «Sono la Bocca di Sauron». Ma dicono che fosse un rinnegato, appartenente alla razza di coloro che vengono chiamati Numenoreani Neri, gente che stabilì le proprie dimore nella Terra di Mezzo all'epoca della dominazione di Sauron, venerandolo poiché erano avidi di scienza malefica."
Il Signore degli Anelli, libro V, cap. X, "Il Cancello Nero si apre".

La Bocca di Sauron era un uomo appartenente alla stirpe dei Numenoreani Neri che servì l'Oscuro Signore durante la Guerra dell'Anello, in qualità di suo luogotenente. Fu uno dei più fedeli e potenti servitori di Sauron dopo il suo ritorno a Mordor. Il suo vero nome è sconosciuto, così come la sua età.

Biografia[]

"Questi era entrato al servizio della Torre Oscura appena risorta e grazie alla sua astuzia era riuscito a salire sempre più in alto nella stima e nel favore del padrone; aveva appreso grandi sortilegi e sapeva molte delle cose che passavano nella mente di Sauron; era più crudele di qualsiasi Orco."
Il Signore degli Anelli, libro V, cap. X, "Il Cancello Nero si apre".

La vita della Bocca di Sauron precedente alla Guerra dell'Anello è completamente sconosciuta e si possono solo avanzare delle ipotesi. Egli apparteneva, con tutta probabilità, alla stirpe dei Numenoreani Neri che, dopo la caduta di Númenor, giurarono fedeltà a Sauron e si trasferirono a Mordor dove probabilmente questo personaggio nacque verso la fine della Terza Era.

Non si sa come ma allo scoppio della Guerra dell'Anello lo vediamo come uno dei Luogotenenti della Torre Nera di Barad-dûr, generale delle armate di Mordor e governatore militare della provincia di Gorgoroth.

La Guerra dell'Anello[]

La Bocca di Sauron esce dal Cancello Nero

La Bocca di Sauron esce dal Cancello Nero.

La Bocca di Sauron appare per la prima volta poco prima della Battaglia del Morannon, assieme ad altri Numenoreani Neri, per trattare con Gandalf e Aragorn.

"Egli apparve ora, accompagnato soltanto da una piccola compagnia di soldati con armature nere e da un unico vessillo, nero ma con l’emblema rosso dell’Occhio Malefico. Arrestatosi a pochi passi dai Capitani dell’Ovest li guardò dalla testa ai piedi, e poi scoppiò a ridere. «Vi è qualcuno in mezzo a questa folla che abbia l’autorità di trattare con me ?», domandò. «O addirittura il cervello per capirmi? Certo non tu!», disse con tono sarcastico deridendo Aragorn. «Per fare un re ci vuole altro che un pezzo di vetro elfico o della plebaglia come questa! Come? qualsiasi brigante delle montagne può disporre di eguali seguaci!»."
Il Signore degli Anelli, libro V, cap. X, "Il Cancello Nero si apre".

Egli, dopo aver insultato Gandalf e Aragorn (per poi ritrarsi spaventato dallo sguardo di quest'ultimo) pose le condizioni dell'Oscuro Signore: l'esercito degli Uomini si sarebbe dovuto ritirare, Sauron sarebbe stato riconosciuto come unico e solo sovrano della Terra di Mezzo e Isengard sarebbe stata consegnata alla stessa Bocca di Sauron, che avrebbe preso il posto di Saruman.

Naturalmente queste condizioni vennero rifiutate, dunque la Bocca di Sauron estrasse da una sacca la Cotta di Mithril e la spada di Frodo, che gli erano state rubate mentre era prigioniero a Cirith Ungol, e la usò per gettare disperazione nei cuori degli altri membri della Compagnia.

Dopo aver insinuato che l'Hobbit era stato orribilmente torturato da Sauron stesso, l'alfiere fece dietrofront e ordinò alle armate di Mordor di attaccare l'esercito degli Uomini.

Destino[]

Non si conosce il destino della Bocca di Sauron dopo la sconfitta del suo Padrone. Presumibilmente con la distruzione dell'Unico Anello, non più sorretto dalla volontà dell'Oscuro Signore, perse la propria energia vitale e morì.

Un'altra ipotesi è che sia sopravvissuto e, assieme ai Numenoreani Neri superstiti, sia fuggito nell'estremo est della Terra di Mezzo.

Adattamenti[]

Il Ritorno del Re (1980)[]

Bocca di Sauron (1980)

La Bocca di Sauron, nell'adattamento del 1980.

In questo adattamento animato il personaggio della Bocca di Sauron appare al Cancello del Morannon poco prima della battaglia.

É doppiato da Don Messick e nel complesso risulta abbastanza fedele al personaggio delineato nel libro di Tolkien, usando pressappoco gli stessi dialoghi.

In alcune scene del film lo si vede combattere alla testa dell'esercito degli orchi.

Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re (2003)[]

Mouth of Sauron LOTR

La Bocca di Sauron, nel film di Peter Jackson.

Nella Trilogia di Peter Jackson il personaggio della Bocca di Sauron non appare nella versione cinematografica base, ma in quella estesa interpretato da un irriconoscibile Bruce Spence.

Nel film Il Ritorno del Re il servitore di Sauron si fa avanti da solo dal Cancello Nero su un cavallo scheletrico e completamente rivestito di un'armatura nera. Il suo alto elmo nero, sul quale, in caratteri Cirth, sono incise le parole LAMMEN GORTHAUR (Bocca di Sauron), gli copre interamente la faccia lasciando scoperta solamente la sua orrida bocca sfigurata a tal punto da ricordare l'Occhio di Sauron.

Inizialmente Jackson aveva pensato di far interpretare la Bocca di Sauron da una donna (Kate Winslet era papabile per il ruolo), al fine di creare una specie di tentazione per Aragorn. Nel film la Bocca di Sauron viene ucciso da Aragorn, che lo decapita con la propria spada, dopo che aveva mostrato la spada e la maglia di Mithril sottratte a Frodo; questa scelta è stata molto criticata sia dai fan accaniti del libro che da altri critici: con il suo gesto infatti Aragorn viola le antiche leggi di guerra, rispettate pure dal Nemico anche se non sempre, che prevedono la sacralità e l'inviolabilità degli araldi e degli ambasciatori macchiando con questo suo gesto il proprio onore di Re di Gondor.

Nello stesso libro infatti viene fatto riferimento a queste leggi da Gandalf stesso rivolto alla Bocca di Sauron:

"Aragorn non rispose, ma lo fissò negli occhi, trattenendo lo sguardo, e lottarono così per un momento; ma presto, benché Aragorn non si fosse mosso né avesse portato la mano alla spada, l’altro indietreggiò come minacciato d’un colpo. «Sono un araldo e un ambasciatore, e non posso essere assalito!», gridò. «Ove vigono simili leggi», disse Gandalf, «vi è anche la consuetudine che gli ambasciatori siano meno insolenti. Ma nessuno ti ha minacciato. Non hai nulla da temere da noi fino a quando non avrai portato a termine il tuo compito. Ma dopo, a meno che il tuo padrone non sia colto da improvvisa saggezza, tanto tu quanto tutti i suoi servitori correrete grave pericolo»."
Il Signore degli Anelli, libro V, cap. X, "Il Cancello Nero si apre".
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