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Luigi Cosenza

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Napoli, Villa Oro vista da Largo Sermoneta

Luigi Cosenza (Napoli, 31 luglio 1905Napoli, 3 aprile 1984) è stato un ingegnere, architetto e urbanista italiano.

Nato nel 1905 da una famiglia di ingegneri fortemente radicata nella cultura della Napoli ottocentesca, nel 1928 Luigi Cosenza si laureò in ingegneria all'Università degli studi di Napoli.[1]

Dopo la laurea aderì alla nascente corrente razionalista esaltandola nella costruzione del Mercato Ittico di Napoli; nel decennio successivo collaborò con Domus e Casabella e iniziò il sodalizio con l'austriaco Bernard Rudofsky. In questo periodo progettò le più importanti architetture private sulla collina di Posillipo, raro esempio di rapporto organico-razionalista tra l'ambiente costruito e il pendio naturale della collina; tra le ville più importanti si ricordano Villa Oro, Villa Savarese e Villa Ferri. Cosenza partecipò, senza alcun esito, ai concorsi nazionali per il Palazzo del Littorio e per l'auditorium.[1] Nel 1943 s'iscrive al Partito Comunista Italiano.

Dopo la guerra si occupò dei piani di ricostruzione di Napoli con i noti piani particolareggiati per Fuorigrotta e Bagnoli, e redasse il piano urbanistico per Via Marittima e della ricomposizione urbanistica di Torre Annunziata; durante questi anni partecipò agli interventi di realizzazione di aree ad ex novo per l'occupazione popolare promossa dallo IACP e dall'INA-Casa, i progetti erano redatti dallo stesso Cosenza con la collaborazione di Francesco Della Sala e altri del panorama architettonico del dopoguerra a Napoli, Cosenza ha progettato il Complesso di Torre Ranieri (Case popolari) con l'utilizzo delle più innovative tecniche di prefabbricazione creando un rione sperimentale analogo alle costruzioni milanesi di Piero Bottoni. Collaborò nella progettazione del Palazzo del Circolo della Stampa con Marcello Canino e progettò la sede della Facoltà d'Ingegneria in Piazzale Tecchio a Fuorigrotta. Negli anni successivi progettò numerosi interventi urbanistici e l'ampliamento per la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea a Roma.

Nella sua carriera fondò il CESUN e partecipò ai congressi CIAM.

Tra i suoi studenti ci fu Almerico Realfonzo.

Luigi Cosenza si spense nella sua città nel 1984.[1]

Case popolari di Viale Augusto. Foto di Paolo Monti

Il fondo Luigi Cosenza[2] è conservato presso l'Archivio di Stato di Napoli. Fino al marzo 2011 la documentazione relativa all'attività di Cosenza è stata interamente custodita presso lo studio napoletano del professionista. Su proposta della Soprintendenza archivistica, il 15 settembre 2010 l'archivio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante con decreto del Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania. Nel successivo mese di dicembre la Direzione generale per gli archivi ne ha autorizzato la custodia temporanea presso l'Archivio di Stato di Napoli, dove la maggior parte della documentazione è stata trasferita nel marzo 2011. Nello stesso 2011 la Soprintendenza archivistica per la Campania ha avviato la digitalizzazione di un primo gruppo di elaborati grafici relativi ai progetti urbanistici e architettonici e intrapreso con l'Archivio di Stato di Napoli e la famiglia Cosenza un comune programma di salvaguardia e valorizzazione dell'eredità documentaria del progettista.[2]

Riconoscimenti

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1983: Premio Feltrinelli ex aequo per l'Architettura, conferito dall'Accademia dei Lincei.[3]

  1. ^ a b c Luigi Cosenza, su SAN - Portale degli archivi degli architetti. URL consultato il 9 febbraio 2018.
  2. ^ a b Luigi Cosenza, su Sistema informativo unificato per le Soprintendenze archivistiche. URL consultato l'8 febbraio 2018.
  3. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.

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Collegamenti esterni

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