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Ignazio Baldelli

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Ignazio Baldelli (Civitella d'Arna, 26 novembre 1922Roma, 7 febbraio 2008) è stato un linguista e filologo italiano.

Lorenzo Spirito Gualtieri, Altro Marte, 1489

Allievo di Bruno Migliorini, si laureò sotto la sua guida all'Università di Firenze. La tesi di laurea indagava l'intervento correttivo di intento bembesco applicato alla stampa del 1526 delle poesie del petrarchista perugino Lorenzo Spirito Gualtieri[1].

Lavorò per cinque anni (dal 1955 al 1960) al Centro studi di filologia italiana dell'Accademia della Crusca diretto da Gianfranco Contini, quindi fu professore incaricato di "Storia della lingua italiana" presso le università di Chieti e di Perugia. Dal 1962 fu professore ordinario di "Storia della grammatica e della lingua italiana" alla Sapienza di Roma. Nel 1968 fu eletto presidente della Società di Linguistica Italiana. Nell'anno accademico 1971-1972 (e già prima nel 1968) insegnò nel dipartimento di Italianistica dell'Università di Berkeley. Dal 1972 fu presidente della Società internazionale di studi francescani, nonché socio della Crusca[2]. Nel 1992 fu eletto primo presidente della Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI)[3]. Fu membro dell'Accademia Nazionale dei Lincei, di cui il 12 dicembre 1997 fu eletto Vice Presidente, riconfermato il 22 giugno 2000[4]. Contribuì alla redazione del Dizionario Enciclopedico Italiano e dell'Enciclopedia dantesca, di cui era condirettore, e per cui tracciò un'importante sintesi della fenomenologia linguistica dell'opera di Dante. Era membro del Consiglio Scientifico dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Si occupava in particolare di testi italiani delle origini, ma studiò anche problemi linguistici contemporanei approfondendo l'indagine sulle varianti di modello continiano. Si è occupato anche dell'insegnamento della lingua italiana a stranieri e di politica linguistica negli stati membri dell'Unione europea. A lui si deve la scoperta (1973) del più antico testo volgare toscano finora conosciuto: un conto navale in volgare pisano dei primi decenni del secolo XIII, trovato in una pergamena usata come copertina di un testo della Free Library of Filadelfia.

Opere principali (elenco incompleto)

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  • Varianti di prosatori contemporanei: Palazzeschi, Cecchi, Bassani, Cassola, Testori, Firenze, Le Monnier, 1965.
  • Medioevo volgare da Montecassino all'Umbria, Bari, Adriatica, 1971 (1984 2ª ed.).
  • La carta pisana di Filadelfia, in «Studi di filologia italiana», XXI, 1973, pp. 5–33.
  • Conti, glosse e riscritture dal secolo XI al secolo XX, Napoli, Morano, 1988.
  • Non dica ascesi, ché direbbe corto, Assisi, Porziuncola, 2007.

Riconoscimenti

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Nel 1982 fu insignito dall'Accademia Nazionale dei Lincei del Premio Feltrinelli per la Teoria e storia della lingua letteraria.[5]

  1. ^ Le forme dialettali nell'Altro Marte di Lorenzo Spirito Gualtieri, Università degli studi di Roma, Facoltà di Lettere e filosofia (pubblicata col titolo: Correzioni cinquecentesche ai versi di Lorenzo Spirito, in "Studi di filologia italiana", vol. 9 (1951), pp. 39-122)
  2. ^ Diventò accademico regolare nell'ottobre 1986.
  3. ^ Vd. http://www.storiadellalinguaitaliana.it/
  4. ^ Fu membro anche dell'Accademia dell'Arcadia
  5. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.
  • Francesco Bruni, Ricordo di Ignazio Baldelli, in "Lingua e stile", XLIII (2008), 1, pp. 123–132.
  • Luca Serianni, Ignazio Baldelli (1922-2008), in "Studi Linguistici Italiani", 2008, N. 1, pp. 3–10.
  • Ugo Vignuzzi, voce: Baldelli, Ignazio, in Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, Roma, Treccani, 1991, appendice V (1979-1992), vol. I (A-D), p. 306.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN9873039 · ISNI (EN0000 0001 0855 0267 · SBN CFIV017096 · BAV 495/130801 · LCCN (ENn89625911 · GND (DE119318962 · BNF (FRcb12083236c (data) · J9U (ENHE987007279513605171