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Colonia romana

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Una colonia romana (latino: colonia) era una comunità autonoma, situata in un territorio conquistato da Roma in cui si erano stanziati dei cittadini romani e/o latini, legata da vincoli di eterna alleanza con la madrepatria. Con la definizione di colonia romana si intende sia le sole colonie di diritto romano, sia in senso più ampio, ogni tipo di colonia. La locuzione deduzione di una colonia (in latino: deductio) indica la fondazione di una colonia romana e l'invio di coloni romani da insediare in un'area conquistata (secondo l'espressione deducere coloniam). L'uso del termine, composto dal prefisso de- (che indica moto da luogo) e dalla radice del verbo latino ducere (condurre), si spiega con il fatto che nella colonia si stanziavano cittadini romani, ivi condotti dalla madrepatria.

Origine e sviluppo

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L'istituzione della colonia romana si fa risalire ai tempi della sua fondazione e alle prime istituzioni volute da Romolo, e diversamente da quelle greche, comportava la compresenza di coloni romani e quella parte di uomini delle città conquistate che non veniva destinata alla schiavitù.[1]

Alcune colonie erano di nuove fondamenta, quando si intendeva stabilire un nuovo presidio a controllo del territorio. Ma più spesso il governo romano decideva di insediare le persone in una città appena conquistata. Inizialmente servivano da avamposto per controllare un territorio che sarebbe stato ulteriormente colonizzato: in questo senso, il ruolo di Aquileia nell'espansione romana verso il nord est fu importantissimo.

«Nello stesso anno [181 a.C.] fu dedotta nel territorio dei Galli la colonia di Aquileia. 3.000 fanti ricevettero 50 iugeri ciascuno, i centurioni 100, i cavalieri 140. I triumviri che fondarono la colonia furono Publio Scipione Nasica, Gaio Flaminio e Lucio Manlio Acidino

Nell'Età Repubblicana la colonizzazione è uno strumento di espansione e di controllo del territorio. La decisione e la forma di amministrazione viene stabilita dal Senato. Venivano eletti tre magistrati che dovevano sovrintendere al progetto; questi triumviri selezionavano i nuovi cittadini che si candidavano al trasferimento e li guidavano, come se fossero un esercito, nel luogo dove dovevano iniziare una nuova vita.

Verso la fine della Repubblica romana, dopo il 133 a.C., la natura della colonizzazione iniziò a cambiare: fino ad allora, le colonie erano state prevalentemente strumenti militari. I tribuni iniziarono, da quel momento, a proporre progetti di legge di riforma, il cui scopo era sostenere il proletariato urbano ed i veterani dell'esercito romano, destinati a spostarsi nel territorio in nuove colonie destinate a insediamenti agricoli. Tra queste Tarentum fu rifondata nel 122, e un anno dopo il tribuno Gaio Tiberio Gracco fondò la prima colonia fuori dall'Italia: Colonia Iunonia - una rifondazione di Cartagine. Nel 118 Narbo Martius (l'odierna Narbonne) fu la prima colonia della Gallia[2]. In questo modo, inoltre, si riduceva la pressione demografica dell'Urbe. Tre le colonie destinate ai veterani, un esempio è Pompei che fu reinsediata con i veterani di Silla nell'80 e da allora in poi fu conosciuta come Colonia Veneria Cornelia Pompeianorum e Faesulae.

Le nuove fondazioni, con gli stessi scopi proseguono in Età imperiale, ove però le colonie costituirono per le diverse realtà etniche conquistate vetrine della cultura romana ed esempi dello stile di vita romano[2].

Amministrazione

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Esistevano diversi tipi di colonia. I più importanti erano le colonie romane e le colonie di diritto latino.

Colonia di diritto romano

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Gli abitanti di una colonia romana erano cittadini di Roma (colonia civium Romanorum) e godevano quindi del riconoscimento di tutti i diritti legati a questa condizione. Erano inviati per controllare una zona di rilevanza strategico-militare. La procedura costitutiva prevedeva che una commissione (i tresviri coloniae deducendae) guidasse i coloni presso il luogo assegnato, assegnando ad ogni capofamiglia un lotto di terra. Al centro di quest'area sorgeva la città. I coloni erano poi esenti dal servizio militare, ma dovevano presidiare e difendere il territorio assegnato contro le minacce interne ed esterne.[3]

L'amministrazione della città era controllata direttamente da Roma. Erano per lo più fondate a contatto con l'ager Romanus o in prossimità delle coste, per la difesa del litorale. Queste ultime (7-8 al massimo: Ostia, Anzio, Terracina, Minturnae, Sinuessa, Sena Gallica e Castrum Novum) avevano però una consistenza demografica molto ridotta, composte al massimo da 300 familiae.[3]

Colonia di diritto latino

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Erano invece 17 le colonie latine nel 291 a.C., destinate a vigilare i punti fondamentali della federazione romana e legate tutte a Roma da trattati. Erano quindi formate anche da ex cittadini che spesso le preferivano alle colonie romane, pur sapendo che, seppur mantenevano i diritti civili, la lontananza da Roma ne avrebbe reso difficile il loro utilizzo. L'appartenere ad una colonia latina spesso consentiva di migliorare il proprio status sociale, grazie al fatto di ricevere importanti porzioni di terra, entrando a far parte di un importante centro cittadino di recente fondazione. Si trattava di centri più popolosi rispetto alle colonie romane, formati da non meno di 2.500 fino a un massimo di 20.000 famiglie.[4] La caratteristica di queste colonie era che, di fronte alla richiesta anche di un singolo colono di essere reintegrato nel precedente stato giuridico di cittadino romano, bastava trasferirsi nell'Urbe e far richiesta di fronte ad un censore, per divenire o tornare ad essere un cittadino romano. Potevano, pertanto, da questo momento in poi dare il proprio voto nelle varie assemblee, anche se solo in un collegio a sorte per volta.[4]

Si trattava di nuove entità statali, con magistrati locali, autonomia amministrativa e, in alcuni casi, con l'emissione di monete, ma comunque con l'obbligo di fornire, in caso di guerra, l'aiuto richiesto da Roma secondo la formula togatorum. Gli abitanti delle colonie latine non erano cives Romani optimo iure, ma possedevano lo ius connubii e lo ius commercii secondo i diritti del Nomen Latinum. Le colonie venivano dedotte secondo il diritto latino sia come forma di controllo della diffusione della cittadinanza romana (in quanto considerata superiore a tutte le altre), sia per motivi pragmatici: non essendo direttamente governate da Roma come le colonie di diritto romano, ma avendo magistrati propri, potevano meglio e più velocemente prendere decisioni per difendersi da pericoli imminenti. Tra queste ricordiamo quelle fondate dopo la sconfitta definitiva degli Equi, a Carsioli molto probabilmente nel 304 a.C., da cui era nata la tribù Aniensis[5], e ad Alba Fucens nel 303 a.C.[5]

Le colonie erano rette dai duoviri, da un senato locale e da un'assemblea popolare. In età imperiale alcune città si arrogarono il titolo di colonia pur non possedendolo, perché questo titolo era diventato un privilegio di pochi municipia.

Elenco colonie romane

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In età regia

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Lo stesso argomento in dettaglio: Età regia di Roma.
Nome latino Nome moderno anno/i provincia o
regione augustea
altro
Fidene 745 a.C.-737/736 a.C.[6] Latium vetus
Cameria 737/736 a.C. Latium vetus

In età repubblicana

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Nome latino Nome moderno anno/i provincia o
regione augustea
altro
Fanum Fortunae/Julia Fanestris Fano ? Regio VI Umbria et ager Gallicus Benché non vi sia una certa data di fondazione per la colonia di Fanum Fortunae, l'erezione del Tempio della Fortuna (attorno al quale fu edificata la città) è stata ipotizzata intorno al 390 a.C. (dopo una vittoriosa battaglia sul Metauro in cui il dittatore Furio Camillo sconfisse le forze galliche di Brenno dopo il Sacco di Roma), al 284 (dopo una vittoriosa battaglia presso Marotta che portò alla fuga definitiva dei Senoni dall'Ager Gallicus) o al 207 a.C. (in seguito alla Battaglia del Metauro)[7]. Intorno al 9 d.C. fu rinominata da Augusto Colonia Julia Fanestris.
Ostia Ostia 338 a.C. Regio I Latium et Campania Rifondata
Antium[8] Anzio e Nettuno[9] 338 a.C. Regio I Latium et Campania Rifondata nel territorio dei Volsci[8]
Cales Calvi Risorta 335 a.C. Regio I Latium et Campania Ausoni
Anxur[10] Terracina 329 a.C.[10] Regio I Latium et Campania Nel paese dei Volsci[10]
Canusium Canosa di Puglia 318 a.C. Regio II Apulia et Calabria
Luceria Lucera 314 a.C. Regio II Apulia et Calabria municipio nel 90 a.C. e successivamente capitale provinciale[11]
Sora Sora 303 a.C. Regio I Latium et Campania
Minturnae[12] Minturno 296 a.C.[12] Nel paese degli Aurunci[12]
Venusia Venosa 291 a.C. Regio II Apulia et Calabria 20.000(ventimila!) coloni.[13] Dall'88 a.C.municipio assegnato alla tribus Horatia.
Castrum Novum Picenii Giulianova tra il 290/286 a.C.[14] e il 264 a.C.[15] Regio V Picenum Tra i Piceni
Hatria Atri Regio Abruzzese
Sena Gallica Senigallia 289 a.C.[16] Regio VI Umbria et ager Gallicus
Paestum Paestum 273 a.C. Regio I Latium et Campania
Cosa Ansedonia 273 a.C. Regio VII Etruria
Beneventum Benevento 268 a.C. Regio IV Samnium
Ariminum Rimini 268 a.C. Regio VIII Aemilia
Aesernia Isernia 263 a.C. Regio IV Samnium
Brundisium Brindisi 244 a.C.[17] Regio II Apulia et Calabria
Mediolanum Milano 222 a.C.? Regio XI Transpadana colonia nell'89 a.C. e municipio nel 49 a.C.
Placentia Piacenza 218 a.C. Regio VIII Aemilia
Cremona Cremona 218 a.C. Regio X Venetia et Histria
Volturnum[18] Castel Volturno 197-192 a.C. Regio I Latium et Campania
Liternum[18] Villa Literno 197-192 a.C. Regio I Latium et Campania
Puteoli[18] Pozzuoli 197-192 a.C. Regio I Latium et Campania
Salernum[18] Salerno 197-192 a.C. Regio I Latium et Campania
Sipontum[18] Manfredonia 197-192 a.C. Regio II Apulia et Calabria
Buxentum[18] Policastro Bussentino 197-192 a.C. Regio II Apulia et Calabria
Brixia Brescia 196 a.C. Regio X Venetia et Histria
Copia Sibari 193 a.C. Regio III Lucania et Bruttii Colonia di diritto latino. I coloni erano 3.000 fanti che ricevettero 20 iugeri ciascuno, e 300 cavalieri che ricevettero 40 iugeri.(Liv.35.9.7-8)
Croto Crotone 194 a.C. Regio III Lucania et Bruttii Colonia di diritto romano (Liv. 34, 45, 4-5.)[19]
Tempsa Sulla costa tirrenica tra Amantea e Lamezia Terme 194 a.C. Regio III Lucania et Bruttii Colonia di diritto romano (Liv. 34, 45, 4-5.)
Valentia Vibo Valentia 192 a.C. Regio III Lucania et Bruttii Colonia di diritto latino. I coloni erano 3.700 fanti che ricevettero 15 iugeri ciascuno, e 300 cavalieri che ricevettero 30 iugeri. (Liv.35.40.5-6)
Bononia[20] Bologna 189 a.C.[20] Regio VIII Aemilia
Pisaurum Pesaro[20] 184 a.C.[20] Regio VI Umbria et ager Gallicus
Potentia Romanorum Potenza[20] 184 a.C.[20] Regio III Lucania et Bruttii
Mutina Modena 183 a.C. Regio VIII Aemilia
Parma Parma 183 a.C. Regio VIII Aemilia
Aquileia[20][21] Aquileia[21] 181 a.C.[20][21] Regio X Venetia et Histria[21] I coloni erano 3.000 fanti (che ricevettero 50 iugeri ciascuno), centurioni (100 iugeri) e cavalieri (150 iugeri).[21]
Gravisca[20] Porto Clementino 181 a.C.[20]
Luna[20] Luni[20] 177 a.C.[20] Regio VII Etruria
Pollentia Pollenzo 125 a.C./123 a.C. Regio IX Liguria
Vardacate Casale Monferrato 125 a.C./123 a.C. Regio IX Liguria
Hasta Asti 123 a.C.-118 a.C. Regio IX Liguria
Dertona Tortona 123 a.C.-118 a.C. Regio IX Liguria
Narbo Martius Narbona 118 a.C. Gallia Narbonense
Uchi Maius Hanshir ad Dawamis Gaio Mario[22] Africa Vetus
Eporedia Ivrea 100 a.C. Regio XI Transpadana
Alba Pompeia Alba 89 a.C. Regio IX Liguria municipio tra il 49 a.C. ed il 45 a.C.
Laus Pompeia Lodi Vecchio 89 a.C. Regio XI Transpadana municipio nel 49 a.C.
Nicopolis[23] Koyulhisar 65 a.C.[23] Bitinia e Ponto[23] Durante l'ultima fase della terza guerra mitridatica, Gneo Pompeo Magno decise di fondare la città diNicopoli, nel luogo dove aveva sconfitto in battaglia Mitridate (in Armenia Minore). Qui egli inviò ad abitarla quei soldati che erano ancora feriti o in età avanzata (veterani).[23]
Karalis Cagliari ? Sardegna e Corsica municipio nel 48 a.C.
Philippi Filippi 48-47 a.C.[24] Macedonia
Cnossus Cnosso 48-47 a.C.[25] Creta
Sinope Sinop 47 a.C.[26] Bitinia e Ponto
Arelate Arles 46 a.C.[27] Gallia Narbonense
Thabraca Tabarka 46-44 a.C.[28] Africa proconsolare
Hippo Diarrhytus Biserta 46-44 a.C.[29] Africa proconsolare
Thuburbo Minor Henchir Menzel El Gorschi 46-44 a.C.[30] Africa proconsolare
Uthina
(nei pressi di Cartagine)
Udhnah 46-44 a.C.[31] Africa proconsolare
Clupea Kélibia 46-44 a.C.[28] Africa proconsolare
Carpis 46-44 a.C.[28] Africa proconsolare
Curubis Korba 45 a.C.[32] Africa proconsolare
Neapolis Nabeul 46-44 a.C.[33] Africa proconsolare
Colonia Iulia Turris Libisonis Porto Torres 46 a.C. Sardegna e Corsica
Carthago Nova Cartagena 45 a.C. Tarraconense Fondata da Gaio Giulio Cesare
Tarraco Tarragona 45 a.C. Tarraconense
Olisipo Lisbona ? Lusitania 45 a.C. (municipio?)
Gades Cadice 45 a.C. Betica
Narbo Martius Narbona 45 a.C.[34][35] Gallia Narbonense nuovi veterani
Carthago Cartagine 44 a.C.[36] Africa proconsolare
Corinthus Corinto 44 a.C.[37] Achaia
Arretium Arezzo Cesare[38] Regio VII Etruria
Castrum Novum Santa Marinella Cesare[39] Regio VII Etruria
Lucus Feroniae Capena Cesare[40] Regio VII Etruria
Apta Apt Cesare[41] Gallia Narbonense
Carcaso Carcassonne Cesare[42] Gallia Narbonense
Vienna Vienne (Francia) Cesare[43] Gallia Narbonense
Lugdunum Lione 43 a.C.[44] Gallia Lugdunense
Ancona Ancona post 42 a.C.[45] Regio V Picenum
Arausio Orange 40-36 a.C.[28][46] Gallia Narbonense
Sicca Veneria Le Kef 40-36 a.C.[47] Numidia
Cirta Costantina 40-36 a.C.[48] Numidia
Banasa Sidi Ali Bou Djenoun 40-36 a.C.[49] Mauretania Tingitana
Babba[50] 40-36 a.C.[28] Mauretania Tingitana
Zilil[51] Dechra Jdid 40-36 a.C.[28] Mauretania Tingitana
Tingi[52] Tangeri 38 a.C.[28] Mauretania Tingitana
Utica Utique 36 a.C.[53] Africa proconsolare
Tauromenium Taormina 36 a.C.[54] Sicilia
Catina Catania 21 a.C.[54] Sicilia
Syracusæ Siracusa 21 a.C.[54] Sicilia
Thermæ Termini Imerese 21 a.C.[54] Sicilia
Tyndaris Tindari 21 a.C.[54] Sicilia

In età imperiale

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Lo stesso argomento in dettaglio: Impero romano.

Sappiamo che Augusto riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale anche grazie alla creazione di ventotto colonie[55][56] e numerosi municipi che favorirono la romanizzazione dell'intero bacino del Mediterraneo.

Località latina località moderna anno/i provincia o
regioni augustee
altro
Beneventum Benevento Augusto[57] Regio II Apulia et Calabria nuova colonizzazione
Parma Parma Augusto[58] Regio VIII Aemilia nuova colonizzazione
Caesaraugusta Saragozza Augusto[58](14 a.C.?[59]) Tarraconense nuova colonizzazione
Volterra Volterra Augusto[60] Regio VII Etruria nuova colonizzazione?
Nemausus Nîmes Augusto[61]
(15 a.C.?[59])
Gallia Narbonense
Reii Apollinaris Riez Augusto[62]
(15 a.C.?[59])
Gallia Narbonense
Thuburnica Augusto[28][63] Numidia
Simitthu Shimtu Augusto[64] Numidia
Assuras Az Zunfur Augusto[65] Africa proconsolare
Igilgili Jijel Augusto[28][63] Mauretania Caesariensis
Saldae Béjaïa Augusto[66] Mauretania Caesariensis
Tubusuctu El Kseur Augusto[67] Mauretania Caesariensis
Rusazu Tizi Tharoust Augusto[68] Mauretania Caesariensis
Rusguniae Matifu Augusto[69] Mauretania Caesariensis
Aquae Calidae Mauretaniae Hamman Rirha Augusto[28][63] Mauretania Caesariensis
Zuccabar Affreville Augusto[28][63] Mauretania Caesariensis
Gunugu Augusto[28][63] Mauretania Caesariensis
Cartenna Mostaganem Augusto[28][63] Mauretania Caesariensis
Germe Masut Augusto[70] Galatia
Lystra Katin Serai 25 a.C.[71] Asia
Antiochia Pisidiae Yalvac 25 a.C.[72] Pisidia
Emerita Augusta Santa Lucia del Trampal 25 a.C.[73] Betica
Caesarea Cherchell Claudio[74] Mauretania Caesariensis
Narbo Martius Narbona Claudio[34][35] Gallia Narbonense nuova colonizzazione
Augusta Treverorum Treviri Claudio[75][76] Gallia Belgica
Colonia Agrippina Colonia Claudio Germania inferiore
Apri Claudio[77] Tracia
Rusadir Melilla Vespasiano Mauretania Tingitana
Sirmium Sremska Mitrovica Vespasiano[78] Pannonia inferiore capitale della Pannonia
prima della divisione
Corinthus Corinto Vespasiano[79] Achaia nuova colonizzazione
Thamugadi Timgad 100[80] Numidia-Africa proconsolare
Theveste Tébessa 100 circa[81] Numidia-Africa proconsolare
Ulpia Traiana Sarmizegetusa Sarmizegetusa (Hunedoara) 106 Dacia
Hadrumetum (Colonia Concordia Ulpia Traiana Augusta Frugifera Hadrumetina) Susa sotto Traiano (98-117[82] Africa proconsolare
Aelia Augusta Aeclanum Mirabella Eclano 120 circa Regio II Apulia et Calabria
Utica Utique Adriano[53] Africa proconsolare nuova colonizzazione
Tipasa Adriano[83] Mauretania Tingitana
Apta Apt Adriano[84] Gallia Narbonense nuova colonizzazione
Banasa Sidi Ali Bou Djenoun Marco Aurelio[85] Mauretania Tingitana nuovi insediamenti
Apulum Alba Iulia Commodo[86] Dacia municipio sotto Marco Aurelio[87]
e sotto Settimio Severo[88]
Thuburbo Maior Henchir el Kasba Commodo[89] Africa proconsolare
Auzia Sour el Ghozlane Settimio Severo[90] Mauretania Caesariensis
Aquincum Budapest 194 Pannonia inferiore capitale provinciale
Nisibis Nusaybin 197[91] Mesopotamia
Carthago Cartagine Caracalla[92] Africa proconsolare nuova colonizzazione
Carnuntum[93] Petronell-Carnuntum[93] Caracalla[93] Pannonia superiore[93] capitale provinciale
Brigetio[94] Komárom[94] Caracalla/Eliogabalo[94] Pannonia inferiore
Edessa[95] Urfa[95] Caracalla
(216?)[95]
Mesopotamia[95]
Viminacium[96] Kostolac[96] Gordiano III Mesia superiore[96] capitale provinciale[96]
  1. ^ Dionigi di Alicarnasso, II, 16.1.
  2. ^ a b Colonia - Livius, su www.livius.org. URL consultato l'11 giugno 2022.
  3. ^ a b Brizzi 2012, p. 83.
  4. ^ a b Brizzi 2012, p. 84.
  5. ^ a b Brizzi 2012, p. 79.
  6. ^ Plutarco, Vita di Romolo, 23, 7.
  7. ^ Pietro Maria Amiani, Memorie istoriche della città di Fano, Fano, 1751, pp. 2-5.
  8. ^ a b Rifondata nel 338 a.C. (Livio, VIII, 14.8); dal 317 a.C. ebbe propri magistrati (Livio, IX, 20.10).
  9. ^ Paola Brandizzi Vittucci, Antium: Anzio e Nettuno in epoca romana, Roma, Bardi Editore, 2000.
  10. ^ a b c Livio, VIII, 21.11).
  11. ^ Marcella Chelotti, Rilettura di CIL, IX 801 (Luceria), in Caldelli–Gregori Epigrafia e Ordine Senatorio, 30 anni dopo, Edizioni Quasar, Roma 2014, p. 663
  12. ^ a b c Livio, X, 21.7; Velleio Patercolo, I, 14.6.
  13. ^ Dionigi di Alicarnasso, XVII-XVIII, 5.
  14. ^ Livio, Periochae, 11.
  15. ^ Velleio Patercolo, I, 14.8.
  16. ^ Polibio, II, 19.12.
  17. ^ Tito Livio, XIX, 50
  18. ^ a b c d e f Geraci & Marcone 2017, pp. 159-160.
  19. ^ Giuseppe Celsi, La colonia romana di Croto e la statio di Lacenium, in Gruppo Archeologico Krotoniate, 28 marzo 2022. URL consultato l'11 giugno 2022.
  20. ^ a b c d e f g h i j k l m Velleio Patercolo, I, 13.2.
  21. ^ a b c d e Livio, XL, 34.2-3.
  22. ^ AE 1997, 1671; CIL VIII, 26282.
  23. ^ a b c d Cassio Dione, XXXVI, 50.3.
  24. ^ CIL III, 386a (p 977).
  25. ^ AE 2001, 2058; AE 1996, 1660; CIL III, 12041; CIL III, 14377.
  26. ^ CIL III, 13754; CIL III, 6977; CIL III, 6978; CIL III, 12220.
  27. ^ AE 1991, 1193; AE 2002, 921; CIL XII, 689 (p 818); CIL XII, 694; CIL XII, 696 (p 818); CIL XII, 700; CIL XII, 702; CIL XII, 704; AE 1959, 137; CIL XII, 719; CIL XII, 731; CIL XII, 738.
  28. ^ a b c d e f g h i j k l m Cornell & Matthews 1984, p. 72.
  29. ^ CIL VIII, 1206.
  30. ^ CIL VIII, 14452.
  31. ^ CIL VIII, 24015.
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  33. ^ CIL VIII, 968 (p 1282).
  34. ^ a b CIL XIII, 969.
  35. ^ a b AE 1980, 609; CIL XII, 4388; CIL XII, 4390 (p 846); CIL XII, 4391; CIL XII, 4397; CIL XII, 4398; CIL XII, 4406; CIL XII, 4414; CIL XII, 4418; CIL XII, 4422; CIL XII, 4424; AE 1892, 92.
  36. ^ CIL VIII, 27420; CIL VIII, 15205; AE 1949, 36; CIL VIII, 805; AE 1902, 251; AE 1914, 167; CIL VIII, 1494.
  37. ^ AE 1997, 1392; Corinth-8-3, 82.
  38. ^ AE 1997, 517.
  39. ^ CIL XI, 3576; CIL XI, 3577; CIL XI, 3578.
  40. ^ AE 1954, 162; AE 1985, 377; AE 2005, 501; AE 1994, 612.
  41. ^ CIL XII, 1116; CIL XII, 1120; CIL XII, 1118 (p 823); CIL XII, 1114 (p 823).
  42. ^ Iscr. Latine Gallia Narbonense 656; CIL XII, 5371 (p 856).
  43. ^ AE 1993, 1148; AE 1993, 1155; CIL XII, 2327.
  44. ^ CIL X, 6087
  45. ^ Gaia Pignocchi, Il Porto di Ancona edito nel 1999
  46. ^ CIL XII, 1239 (p 824).
  47. ^ CIL VIII, 1632 (p 938); CIL VIII, 15868.
  48. ^ AE 2000, 1721; CIL VIII, 16367; CIL VIII, 16258.
  49. ^ AE 1941, 79; AE 1954, 259.
  50. ^ AE 1967, 655.
  51. ^ AE 1987, 1129; AE 1987, 1130.
  52. ^ AE 1935, 63; AE 1955, 45.
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Fonti storiografiche moderne
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in inglese
in tedesco
in spagnolo
  • (ES) Julio Rodriguez Gonzáles, Historia del las legiones romanas, Madrid, 2003, ISBN 978-8493120788.
Corpora e florilegi epigrafici

Voci correlate

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