Visualizzazioni

24 luglio 2018

100 VOLTE CENERENTOLA


Sono le nove della sera, la stanza è illuminata solo dalla luce fioca di una piccola abatjour. Seduta sulla sponda del “lettone” la mamma accarezza dolcemente i capelli della sua bimba supina nel lettino di ferro laccato in rosso, avvolta in un piumone morbido e caldo, che la guarda con gli occhi spalancati nel buio.

-          Che storia vuoi che ti racconti questa sera tesoro?”..

La mamma pone la domanda di rito con la segreta speranza di non sentirsi chiedere un’altra volta Cenerentola, l’ha raccontata tutte le sere nelle ultime (almeno) dodici settimane ed ormai non prova più il sottile piacere del racconto, ma solo la noia della routine, che invece pare rassicurare la bimba.


La povera tapina della protagonista della fiaba ha variato tutte le espressioni della sofferenza, la fata ha subito tutte le possibili trasformazioni ammissibili con la trama, il principe è stato via, via  più bello, più dolce, più triste, più ….più…!  Le sorellastre e la matrigna hanno sfiorato la demenza e la laidezza.  Tutto finisce a mezzanotte, tutto termina a tarallucci e vino! La mamma, che tre mesi fa era riuscita ad abbandonare “ I tre porcellini “ al loro destino, cerca ora una via di fuga.

-“ ..che ne dici di Biancaneve?

La bimba scuote la testa.

-“ Allora Bianca e Bernie?”

Stessa risposta!

-“ Il gatto con gli stivali?”

-“ No ! Cenerentola !!”.

La voce è perentoria e la risposta univoca e irreversibile! … Si ricomincia…

-“ ..Va bene… ( sospiro) ..C’era una volta   

Il racconto procede fluido, la voce è modulata, i personaggi interpretano il loro ruolo senza intoppi.

-“ …Abracadula ..megicabula..bibiti..bobiti..buuum …” …….

La solita canzoncina  con le parole inventate con il suono similare a quelle di sempre… e la zucca diventa carrozza, il cavallo cocchiere, e i topolini cavalli ….. La migliore idiozia del secolo! Perché il cavallo deve diventare cocchiere e i topolini cavalli …??? … Boh!

-“ Ma non posso andare al ballo vestita così!  -  dice la povera Cenerentola…  Già! Seduta in una zucca , tirata da quattro sorci, e per dipiù guidata da un  cavallo?!?.. al ballo ci puoi andare anche in  mutande!..”

La bimba gorgoglia spalancando gli occhi ..

-“ Mammmaa!!! Che dici!!”

-“ Niente .. lascia perdere… continuiamo la storia!”.

E così Cenerentola continua ad entrare  più bella che mai, neanche un capello fuori posto, nel salone. Il principe continua a spalancare quegli occhioni tanto belli e scodinzolare  incontro alla “visione sublime”. Le sorellastre continuano a morire d’invidia! ( ma non crepano mai!) . Il ballo non serve più perché il principe s’è preso la sbandata della vita sua !!

Le parole che  fluiscono dalle labbra  della mamma sono quelle di sempre, ma i pensieri fanno curvare la bocca in un sorriso represso.

-“ Don…don.. ……Porc…Putt… è mezzanotte ..devo andare…… E Cenerentola comincia a correre come una matta verso l’uscita!”.

-“..Ma ‘ndo vai??!!?..viè qquà! … Fermate che stò a scivolà su sto marmo der cavolo!!… le grida dietro il principe..”

La madre è ormai partita per la tangente !  Immagina la scena  con le tinte accese  della borgata romana  e con lo spirito irridente  che nasce dalla noia.  Gli occhi della bambina sono spalancati e colmi di punti interrogativi. Non capisce perché le cose non vadano  come sempre. Il piccolo mondo fantastico della storia sta’ per essere sconvolto da un ciclone,  la tragedia avanza al ritmo sempre più concitato delle parole della mamma ..

-“ Donnn… Cenerentola scappa veloce , ma le scarpette scivolano sul marmo lucido! Accidenti! Comincia anche lo scalone e chi riesce a frenare!!??.. Donnn … “quella scema della fata ti va a fare le scarpine di cristallo! Almeno ci avesse messo le suole di gomma ! …Poi accidenti! Il cristallo è fragile! Poi son dure e fanno le vesciche ai piedi! Tanto a Lei che je frega ! I calli sono miei  e mica ce deve còre!” .. e nello scendere Sbaradamm! .. Era logico che cascava! E che le scarpine si rompevano .. !!  “ ahi…!  Ahi!! .. tutti i vetri infilati nel piede!  Cenerentola piange come una fontana!  Il Principe la raggiunge trafelato, vede  la tipa che piange, vede il sangue .. Donnn …  intanto i rintocchi continuano, solleva Cenerentola tra le braccia..”

La bimba , ormai completamente disorientata dal riso nella voce materna e dal risvolto cruento  della fiaba, non sa se optare per il pianto o seguire la mamma nel riso. Il volto della madre sta mimandola scena con smorfie di dolore rese più strane dal gorgoglio delle risa soffocate.

-“ …Il principe  con Cenerentola in braccio  sale sulla carrozza  che parte al volo … Don … dieci … Don  … undici .. Cenerentola si guarda il piede sanguinante e se ne frega del principe e del campanile… Don ..dodici!  … Puuff! … la carrozza ridiventa zucca, i cavalli sorci, il cocchiere cavallo, Cenerentola una stracciona  ..ed il principe un cretino che non capisce che diamine sia successo!! .

Cenerentola  continua a piangere per il male  ed il principe, quasi automaticamente, la solleva dicendo “.. Poi mi devi spiegare..” e corre verso il pronto soccorso  che è in fondo alla strada. Arrivati li, compare il più bel giovane che mai Cenerentola abbia  visto, lavora all’ospedale  e , d’istinto, sottrae Cenerentola alle braccia del Principe, che è tanto confuso da girare sui tacchi e tornare al ballo.

Il dottore porta la fanciulla con se in ambulatorio, la medica, la consola, la seduce e se la sposa !!! E vissero felici e contenti, mentre il principe ancora gira chiedendo a tutti come fa una zucca a diventare un cavallo che tira due sorci e fa don don! “.

La mamma finalmente ride di cuore delle sue invenzioni e dell’espressione del cucciolo nel lettino!

-“ Ma mamma che cosa hai raccontato questa sera! La favola non è mica così !! Domani me la racconti bene, vero??!”

La mamma, ormai paga del male fatto alla fiaba, asciugando le lacrime del riso, riacquistata la voce tenera e tranquilla, risponde..

-“ .. Certo tesoro! ..ma ora è tardi e, da brava bambina, devi dormire!…” .



Nessun commento:

Posta un commento

Sarò felice di ricambiare la visita se me lo concederete.