Sono le nove della sera, la stanza è
illuminata solo dalla luce fioca di una piccola abatjour. Seduta sulla sponda
del “lettone” la mamma accarezza dolcemente i capelli della sua bimba supina
nel lettino di ferro laccato in rosso, avvolta in un piumone morbido e caldo,
che la guarda con gli occhi spalancati nel buio.
-
“ Che storia vuoi che ti racconti questa sera tesoro?”..
La mamma pone la domanda di rito con la
segreta speranza di non sentirsi chiedere un’altra volta Cenerentola, l’ha
raccontata tutte le sere nelle ultime (almeno) dodici settimane ed ormai non
prova più il sottile piacere del racconto, ma solo la noia della routine, che
invece pare rassicurare la bimba.
La povera tapina della protagonista della
fiaba ha variato tutte le espressioni della sofferenza, la fata ha subito tutte
le possibili trasformazioni ammissibili con la trama, il principe è stato via,
via più bello, più dolce, più triste,
più ….più…! Le sorellastre e la matrigna
hanno sfiorato la demenza e la laidezza.
Tutto finisce a mezzanotte, tutto termina a tarallucci e vino! La mamma,
che tre mesi fa era riuscita ad abbandonare “ I tre porcellini “ al loro
destino, cerca ora una via di fuga.
-“ ..che
ne dici di Biancaneve?”
La bimba scuote la testa.
-“ Allora
Bianca e Bernie?”
Stessa risposta!
-“ Il
gatto con gli stivali?”
-“ No ! Cenerentola !!”.
La voce è perentoria e la risposta univoca
e irreversibile! … Si ricomincia…
-“ ..Va
bene… ( sospiro) ..C’era una volta
… “
Il racconto procede fluido, la voce è
modulata, i personaggi interpretano il loro ruolo senza intoppi.
-“ …Abracadula
..megicabula..bibiti..bobiti..buuum …” …….
La solita canzoncina con le parole inventate con il suono similare
a quelle di sempre… e la zucca diventa carrozza, il cavallo cocchiere, e i
topolini cavalli ….. La migliore idiozia del secolo! Perché il cavallo deve
diventare cocchiere e i topolini cavalli …??? … Boh!
-“ Ma
non posso andare al ballo vestita così!
- dice la povera Cenerentola… Già! Seduta in una zucca , tirata da quattro
sorci, e per dipiù guidata da un cavallo?!?..
al ballo ci puoi andare anche in
mutande!..”
La bimba gorgoglia spalancando gli occhi
..
-“ Mammmaa!!!
Che dici!!”
-“ Niente
.. lascia perdere… continuiamo la storia!”.
E così Cenerentola continua ad
entrare più bella che mai, neanche un
capello fuori posto, nel salone. Il principe continua a spalancare quegli
occhioni tanto belli e scodinzolare
incontro alla “visione sublime”. Le sorellastre continuano a morire
d’invidia! ( ma non crepano mai!) . Il ballo non serve più perché il principe
s’è preso la sbandata della vita sua !!
Le parole che fluiscono dalle labbra della mamma sono quelle di sempre, ma i
pensieri fanno curvare la bocca in un sorriso represso.
-“ Don…don..
……Porc…Putt… è mezzanotte ..devo andare…… E Cenerentola comincia a correre come
una matta verso l’uscita!”.
-“..Ma ‘ndo vai??!!?..viè qquà! … Fermate che stò a scivolà su sto
marmo der cavolo!!… le grida dietro il principe..”
La madre è ormai partita per la tangente
! Immagina la scena con le tinte accese della borgata romana e con lo spirito irridente che nasce dalla noia. Gli occhi della bambina sono spalancati e
colmi di punti interrogativi. Non capisce perché le cose non vadano come sempre. Il piccolo mondo fantastico della
storia sta’ per essere sconvolto da un ciclone,
la tragedia avanza al ritmo sempre più concitato delle parole della
mamma ..
-“ Donnn…
Cenerentola scappa veloce , ma le scarpette scivolano sul marmo lucido!
Accidenti! Comincia anche lo scalone e chi riesce a frenare!!??.. Donnn …
“quella scema della fata ti va a fare le scarpine di cristallo! Almeno ci
avesse messo le suole di gomma ! …Poi accidenti! Il cristallo è fragile! Poi
son dure e fanno le vesciche ai piedi! Tanto a Lei che je frega ! I calli sono
miei e mica ce deve còre!” .. e nello
scendere Sbaradamm! .. Era logico che cascava! E che le scarpine si rompevano
.. !! “ ahi…! Ahi!! .. tutti i vetri infilati nel piede! Cenerentola piange come una fontana! Il Principe la raggiunge trafelato, vede la tipa che piange, vede il sangue .. Donnn
… intanto i rintocchi continuano,
solleva Cenerentola tra le braccia..”
La bimba , ormai completamente
disorientata dal riso nella voce materna e dal risvolto cruento della fiaba, non sa se optare per il pianto o
seguire la mamma nel riso. Il volto della madre sta mimandola scena con smorfie
di dolore rese più strane dal gorgoglio delle risa soffocate.
-“ …Il
principe con Cenerentola in braccio sale sulla carrozza che parte al volo … Don … dieci … Don … undici .. Cenerentola si guarda il piede
sanguinante e se ne frega del principe e del campanile… Don ..dodici! … Puuff! … la carrozza ridiventa zucca, i
cavalli sorci, il cocchiere cavallo, Cenerentola una stracciona ..ed il principe un cretino che non capisce
che diamine sia successo!! .
Cenerentola continua a piangere
per il male ed il principe, quasi
automaticamente, la solleva dicendo “.. Poi mi devi spiegare..” e corre verso
il pronto soccorso che è in fondo alla
strada. Arrivati li, compare il più bel giovane che mai Cenerentola abbia visto, lavora all’ospedale e , d’istinto, sottrae Cenerentola alle
braccia del Principe, che è tanto confuso da girare sui tacchi e tornare al
ballo.
Il dottore porta la fanciulla con se in ambulatorio, la medica, la
consola, la seduce e se la sposa !!! E vissero felici e contenti, mentre il
principe ancora gira chiedendo a tutti come fa una zucca a diventare un cavallo
che tira due sorci e fa don don! “.
La mamma finalmente ride di cuore delle
sue invenzioni e dell’espressione del cucciolo nel lettino!
-“ Ma
mamma che cosa hai raccontato questa sera! La favola non è mica così !! Domani
me la racconti bene, vero??!”
La mamma, ormai paga del male fatto alla
fiaba, asciugando le lacrime del riso, riacquistata la voce tenera e
tranquilla, risponde..
-“ .. Certo
tesoro! ..ma ora è tardi e, da brava bambina, devi dormire!…” .
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