Molti anni fa
ho scritto un racconto (pubblicato sulla rivista “CnS” ) che spiegava, con
parole semplici e molta fantasia (anche se scientificamente corretta), la
nascita dall’universo della vita, dal titolo ovvio : “… E così.. Nacque la vita
!! …”
Il racconto terminava con queste parole
:
…“Ma il gioco più bello lo inventarono proprio gli atomi di
carbonio, quando si unirono tra di loro in catena, e, con l’aiuto di tanti
idrogeni e di qualche ossigeno e qualche azoto, inventarono tutta una serie
molecole, dette “amminoacidi”, capaci di
congiungersi poi tra di loro, e, prova e riprova, un giorno riuscirono a fare
sequenze tanto lunghe da diventare “proteine” e… e qui la storia può continuare finché dura
la vita!”
Ora è tempo di continuare la storia per
spiegare alcuni “perché”…
” Proteina su proteina, amminoacido con
amminoacido, un pizzico di atomi di metalli e non metalli, tanta acqua e tanta
confusione organizzata, e ne uscì un abbozzo di essere vivente pronto ad
evolvere in tante varietà assolutamente imprevedibili.
Cominciarono a formarsi talmente tante
specie differenti che, millenni dopo, qualcuno con la mania degli schemi, (forse
un ingegnere), per capirci qualcosa le divise
in : vegetali, minerali e animali.
Per quanto riguarda gli animali,
gli amminoacidi che formano le strutture
proteiche si affidarono alla casualità per fabbricare strutture multiformi,
capaci di sorprendere per la loro funzionalità.
Ne uscì di tutto! Dai peli al tessuto muscolare, al tessuto
osseo rinforzato da alcuni sali, che
alcune cellule particolari continuano a dissociare e altre a riassociare
per rinnovarlo.
Ma il capolavoro fu il cervello! Ci
furono milioni di prove prima di riuscire a fare un qualcosa che comandasse le
funzioni generali di un organismo complesso.
Purtroppo la natura non “butta via” mai
nulla e molte forme, pur se “venute male”, trovarono comunque una loro funzione
nel mondo animale.
E la selezione naturale per cui “solo i
più forti sopravvivevano nel tempo” pian piano popolò il mondo delle forme più
resistenti, i cui esemplari prevalenti sono quelli che oggi si definiscono “testa
di ciazetadueo” e/o “coglioni”.
Trattasi di forme vitali la cui materia
cerebrale viene utilizzata prevalentemente per due funzioni : il funzionamento
degli organi interni (cuore, polmoni, ecc..) ed il “sistema idraulico”,
mediante il quale si riproducono copiosamente.
Una delle caratteristiche principali di
queste diffusissime specie è la convinzione
di essere onniscienti e onnipotenti, e sono proprio queste
caratteristiche che li portano a mettersi sempre in evidenza ed aspirare alle
cariche di “comando”.
Purtroppo esiste un’altra variazione
sullo stesso tema, ed e la categoria dei “rapaci”, ovverosia degli esseri
capaci di ogni bassezza pur di ottenere vantaggi per loro.
Queste categorie si sostengono a vicenda
ed interagiscono a discapito d’ogni logica pur di soddisfare i loro istinti. La
seconda spalleggia la prima nell’arrampicata verso il “potere”, incapaci entrambe
di valutare il danno che vanno provocando sul resto dell’umanità e della
natura.
La prima categoria ha una caratteristica
reazione biochimica, limitata ai glutei, che provoca la produzione di un collante
specifico che si attiva in presenza di una “poltrona” e ne rende difficoltoso,
se non impossibile, l’abbandono. Oltre a ciò ha la capacità di teletrasportarsi
da una poltrona ad un’altra appartenente ad altro sito di comando senza danni
per se, ma con uso, anzi abuso, dell’energia pecuniaria, caratteristico “cibo”
della specie in questione.
Ci sono poi i “coglioni puri”, ovverosia
tutti coloro che si fanno bellamente prendere per i fondelli dalla categoria
dei “paraculi”, ossia dalle legioni dei fedelissimi delle categorie suddette. Essi
credono ad ogni millanteria da questi propinata, ed al contrario della stessa
rifilata dopo poco tempo.
Nella sperimentazione si formarono anche
cervelli normodotati, buoni, ottimi ed eccellenti, ma per questi l’uso dei neuroni
a scopo riproduttivo fu, ed è ancora,
sempre secondario rispetto alle attività intellettuali e creative,
permettendo una progressiva caduta “in minoranza” nei confronti delle altre
tipologie.
Per logica statistica talvolta il
“comando” passa nelle mani di qualche personaggio “illuminato”, ma, sempre per
statistica prevalgono gli onniscenti iponeuronici che pur di far vedere che sono loro ad aver “scoperto l’acqua calda” si
ammantano il cranio di foglie d’alloro e s’arrogano il diritto di cambiare le
cose a loro immagine e somiglianza.
A questo punto “madre natura” inventa l’autodifesa.
Quando l’energia dell’illogico supera il
limite di guardia interviene il caos.
Le classi dirigenti cominciano ad
incolparsi reciprocamente dei danni provocati.
I paraculi si lanciano in slalom ai
limiti delle leggi della fisica.
I rapaci restano in posizione d’attesa a
distanza di sicurezza pronti a riprendere un posto di vantaggio.
I coglioni puri in parte prendono
coscienza del loro destino e si siedono sugli scalini del sagrato con la testa
tra le mani incapaci di capire cosa fare, in parte continuano a credere alle
favole propinate.
Le persone normali cercano vie d’uscita sperando di trovarle.
Gli altri osservano il tutto con un solo
pensiero : “Ma quando si riapre ‘sto cavolo di varco dimensionale che voglio
tornare nel mio universo ‘che ‘sti alieni non li reggo più!!!”
Perfettamente d'accordo su questo breve riassunto sull'evoluzione degli esseri viventi, "umani" compresi. Solamente una cosa non condivido: i coglioni, ossia "quelli che si fanno bellamente prendere per i fondelli dalla categoria dei paraculi”, tali sono e tali moriranno. Coglioni incapaci di una seppur minima presa di coscienza sulla loro perpetua condizione di coglioni. Madre natura quella dote gli ha dato e un coglione non ha miliardi di anni a disposizione per mutare. Quindi, il loro destino sarà solo quello: essere coglionati da tutta quella gentaglia farabutta, rapace, incapace... che loro stessi sostengono.
RispondiEliminaCiao Anna
Quant’è attuale
RispondiEliminaD'accordo con Carlo
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