Calcio femminile
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Citazioni sul calcio femminile.
Citazioni
[modifica]- A mio parere, uno degli aspetti più attraenti del calcio femminile, soprattutto per i tifosi, è la sua semplicità di approccio. Alla fine delle partite ci prendiamo sempre del tempo per fare foto con i tifosi, firmare autografi e chiacchierare con loro. [...] Per quanto riguarda i media e gli sponsor, credo che ciò che li attrae sia il fatto che siamo "naturali" e non cerchiamo di essere qualcosa che non siamo. (Pauline Peyraud-Magnin)
- Apprezzo gli sforzi delle ragazze, davvero [...]. Ma è chiaro che c'è una enorme differenza con i maschi. (Antonio Cassano)
- Chi va vedere una partita di calcio femminile da subito se ne innamora. L'ho sentito dire da molte persone, questo avviene perché noi donne non facciamo calcoli, non pensiamo a metterci in mostra personalmente, ma il nostro gioco è passione pura senza che nessuna si tiri mai indietro. (Barbara Bonansea)
- [«Come risponde a chi sottovaluta il calcio femminile?»] Chiedo se hanno mai visto una partita. Probabilmente no. (Alisha Lehmann)
- [«Si dice che lo spogliatoio del calcio femminile sia difficile da gestire»] Ci sono problemi più grandi che pensare se lo spogliatoio sia più difficile da gestire o meno. [...] vorremmo che ci trattassero come calciatori. Siamo professioniste e vogliamo essere considerate tali. Dopo tanti anni da professioniste conosciamo fin troppo bene questo cliché. (Alexia Putellas)
- «Cioè, ora le donne le pagano per gioa' a pallone?». «Prima hanno voluto entra' ne' carabinieri, e ora vogliano mettessi a fa' ir carciatore di professione? Ora dìo io, ma ci sarà modo d'emancipassi senza fa' de' mestieri da stupidi...» (Marco Malvaldi)
- [Nel 1991] Con il calcio femminile è inutile farsi illusioni. Dà da vivere a pochissime fuoriclasse e per diventare delle vere big non bastano impegno e abilità. Serve anche una buona dose di fortuna. (Rita Guarino)
- Con le donne devi avere un atteggiamento e un modo di porti diverso, che non significa snaturarti. Per niente, anzi. Ti poni con loro come un amico, sapendo che il distacco tra allenatore e giocatore deve esserci sempre – sia essa donna o uomo – ma sono le situazioni che si vengono a creare che devi gestirle in maniera diversa, con più tatto e questo mi ha dato la possibilità di arricchirmi dentro, migliorando il mio carattere che non nego sia stato sempre un'arma a doppio taglio. Fermo restando [...] che anche gli uomini piangono. Sono sensibilità diverse, ma sono mondi che differiscono di poco sotto questo aspetto. Magari i maschietti lo nascondono meglio. (Patrizio Sala)
- Il calcio è una cosa seria e le donne non hanno nulla a che vederci. (Jack Charlton)
- Il calcio femminile è ancora più pulito e sincero. facciamo fatica a simulare. È pulito in campo, poche entrate brutte per fare male. Questo è il bello del nostro movimento. È raro che ci siano risse. (Eleonora Goldoni)
- Il calcio femminile ha un Dio diverso, non minore, è un altro Dio. La cosa da ottenere è far diventare sempre più femminile il calcio femminile, che ha la circolarità come base, il gesto tecnico, il coraggio, la sincerità delle donne, la loro generosità. (Mario Sconcerti)
- Il punto è squisitamente culturale: da noi il calcio femminile è soffocato da stereotipi che lo rendono poco appetibile, sì, parlo anche di sponsorizzazioni. Dunque, si deve cominciare a scuola, si deve far capire alle ragazze che anche nel calcio ci può essere una carriera e poi, naturalmente, ci si deve attivare perché questo si possa realizzare. E poi ci vuole qualità: il calcio femminile si merita gente intelligente, colta, preparata. Non gli scarti di un mondo, quello maschile, che non li vuole. (Carolina Morace)
- [«Perché dovremmo vedere il calcio femminile?»] In quello maschile l'aspetto fisico ha superato quello tecnico. Da noi è il contrario, si possono apprezzare certi gesti. Un po' come guardare una gara degli Anni 60, quando c'era Rivera. (Sara Gama)
- La passione mi ha spinto a continuare fino a oggi. [...] Penso che in un contesto come quello del calcio femminile, che fino a poco tempo fa non era così sviluppato. Se non lo facevi per passione, non so cos'altro potesse spingerti a farlo, rispetto a oggi che è diventato un lavoro. (Flaminia Simonetti)
- Le persone che seguono il calcio femminile in Italia sono probabilmente un po' limitate, non nell'accezione negativa del termine ma perché è tutto il movimento ora ad esserlo; mancano quasi le parole per parlare di calcio al femminile. (Regina Baresi)
- Mi chiedono sempre se abbiamo un equivalente di Messi o Neymar nel calcio femminile. Sfortunatamente no. Non ho mai sentito di una calciatrice che abbia abbastanza soldi da anche solo pensare all'evasione fiscale... (Hope Solo)
- [Sulle differenze tra calcio maschile e femminile] Noi uomini andiamo motivati insistendo sul valore della squadra avversaria, pungolando l'istinto competitivo, dicendo che gli altri sono più forti e sono pronti ad ammazzarti. Le ragazze invece hanno bisogno di sentire che hanno lavorato bene, che hanno qualità. Nella preparazione motivazionale, l'avversario non esiste, è un discorso con loro stesse. Poi, c'è un'altra differenza importante: la chiarezza. Se spieghi loro i motivi delle tue scelte [di allenatore], se sei trasparente e non nascondi nulla, continuano a dare il 100 per cento. Sempre. Prova a fare lo stesso con gli uomini, poi mi dici. (Maurizio Ganz)
- Penso che il paragone [tra il calcio femminile] col calcio maschile sia antiquato. Stiamo sempre parlando di calcio. Non importa che siano uomini o donne. Le sole differenze sono nelle doti fisiche. Gli uomini sono più veloci, ma a parte ciò, la qualità è la stessa, il livello lo stesso, è la stessa cosa. (Linda Sembrant)
- [«Esiste una differenza tra il calcio femminile e maschile?»] Penso che sia solo nel tipo di investimento fatto dagli sponsor e dai media nel dargli visibilità, è tutto ancora molto nuovo per il pubblico. Perché raggiungano lo stesso livello è importante che si arrivi alla parità in ambito commerciale, solo a quel punto anche le persone lo percepiranno allo stesso livello del campionato maschile. (Allyson Swaby)
- Per far cambiare l'idea che il calcio sia uno sport prettamente maschile la cosa più importante è [l'educazione]. Quando vai nelle scuole vedi sempre più ragazzine giocare a calcio, lo fanno per la gioia che dà loro. Non sono io che ho scelto il calcio né il calcio che ha scelto me, però io sentivo il mio cuore emozionarsi ogni volta che entravo in campo. Grazie al calcio ho potuto conoscere così tante culture e Paesi, aprire gli occhi sul mondo. [...] Più riusciamo a far capire alle persone che giocare a calcio è indipendente dal genere e più riusciremo ad avere collaborazione in ogni aspetto. Come donne dobbiamo comunque coinvolgere gli uomini, dobbiamo capire che senza di loro non possiamo farcela. (Mia Hamm)
- Per me non ha senso dire calcio "femminile". Mi considero invece una donna che gioca a calcio. (Ada Hegerberg)
- Perché voi maschi guardate il campionato di calcio femminile? [...] Non state sostenendo un gioco innocente, cari amici. [...] Non si stanno giocando i mondiali di calcio femminile bensì i mondiali del livellamento sessuale. Senza lo strapotere dell'ideologia gender non si spiega il successo di questi campionati che prescrivono alle ragazze di tutto il mondo modelli contronaturali di forza, aggressività e ambizione capaci di distruggere la più delicata femminilità. [...] State attenti, tifosi maschi, il pallone rosa è una tentazione, un'esca: invece di gonfiarlo, bucatelo. (Camillo Langone)
- [Nel 2016, «che realtà è quella del calcio femminile in Italia?»] Rispetto all'estero siamo ancora molto indietro. [...] In altri Paesi europei o in America il calcio femminile è una professione, in Italia no. Gli allenamenti all'estero sono giornalieri, in orari non serali, e le calciatrici possono dedicare tutto il tempo e tutte le energie al calcio. Noi ci alleniamo solo la sera dopo il lavoro, spesso dalle 20 alle 22. Inoltre in Italia i pregiudizi sono ancora molti e ne abbiamo avuto riprova anche di recente.... Le donne che giocano a pallone sono viste come dei "maschiacci". Del resto il calcio è considerato ancora uno sport prettamente maschile e la "leggenda" è che rovini il fisico femminile. Balle... (Regina Baresi)
- [Sul divario tra calcio maschile e femminile] Se è una questione di cultura? Anche, di solito in Italia le donne sono in cucina. Se è una cosa gravissima? Non lo so, certo anche gli uomini devono mangiare. (Zdeněk Zeman)
- Se penso a quello che ho vissuto da bambina e a tutti i pregiudizi che c'erano, vedere che adesso una bambina può giocare a pallone con assoluta tranquillità perché nessuno la giudicherà in modo negativo per me questa è la vittoria più bella. (Federica D'Astolfo)
- Si compara sempre il calcio femminile con quello maschile e finché si farà in questo modo non si crescerà mai: io sono di questa idea. Quando guardi la pallavolo femminile e quella maschile, per esempio, non le compari mai. È normale che le donne sono diverse dagli uomini, non bisognerebbe nemmeno sottolinearlo. (Agnese Bonfantini)
- [«Il calcio femminile in cosa può competere con il dominante universo pallonaro maschile?»] Sicuramente sul piano squisitamente tecnico; e poi anche nella sfera del fairplay. Le donne giocando un calcio meno veloce accentuano di più il gesto tecnico. Nel calcio femminile non esiste la simulazione e vige il massimo rispetto per le avversarie e soprattutto nei confronti dell'arbitro. (Patrizia Panico)
- [Nel 2021] Un aspetto positivo del calcio femminile in questo momento è che può arrivare ovunque. Mi piace l'idea che possa crescere e che non ci sia un tetto contro il quale fermarsi. Questo movimento può arrivare molto lontano. Possiamo portarlo molto in alto, e questo mi piace. Credo che nel calcio maschile non ci sia questo margine, che ci sia meno libertà di movimento. La crescita del calcio femminile è fantastica. Ma dobbiamo fare attenzione a come cresciamo, non basta mettere i soldi perché il movimento cresca. Dobbiamo fare bene sul campo per creare un prodotto attrattivo, per fare in modo che le persone vogliano vederlo. Dobbiamo fare in modo che si giochi un buon calcio. È questo che dà valore al prodotto. (Joe Montemurro)
- Io dico sempre alle ragazze di inseguire i propri sogni. Dico loro di andare contro quelle parole che anche io in passato ho subito. Quelle chiacchiere secondo cui il calcio non è adatto a una donna. Io dico: non è vero, non c'è niente di impossibile. Non c'è niente di vietato, tutto è concesso.
- Io sono testarda. Sai quante volte ho sentito cose tipo: eh ma sei un maschiaccio... Oppure quando andavo a giocare e gli avversari vedevano che c'era una ragazza magari si mettevano a ridere. Prima della partita ridevano, dopo piangevano.
- Se uno viene a vedere una partita del femminile pretendendo di vedere il maschile, forse farebbe meglio ad andare a vedere il maschile. Noi a differenza del maschile trasmettiamo il cuore, la voglia, la passione, il sacrificio, la voglia di andare su ogni pallone, di non mollare un centimetro.
- A me, come a tante mie colleghe, chiedevano sempre: "Come fai a giocare con le tette?". Ma perché questa domanda non la fanno a chi gioca a basket femminile, a tennis, a pallavolo? Perché il calcio viene considerato un ambito maschile. Se una donna decide di provarci bisogna per forza trovare qualcosa che non va.
- Il calcio giocato dalle donne è un calcio bello per i suoi aspetti di fair play, di gioco, di sacrificio e impegno. Il giocare per il piacere di giocare. [...] È più fantasioso armonioso, piacevole. Non a caso i giocatori più forti [...] hanno avuto movenze per così dire femminili, penso a Baggio che univa eleganza, armonia, destrezza.
- Il calcio maschile è più essenziale, lineare e potente; i calciatori vengono allenati per essere più concreti dell'avversario; l'uomo guarda più alla finalizzazione rispetto al calcio femminile dove invece c'è molta più costruzione e lavoro di squadra. Questo aspetto si può legare anche alla psicologia, che vede la donna padrona di un pensiero più circolare rispetto all'uomo. Non è un caso che il calcio di Guardiola sia stato raccontato anche come molto femminile; condivido il pensiero, quel Barcellona giocava sulla tecnica, sui fraseggi e sul gioco corto, era una squadra che arrivava al gol con tanta manovra; queste sono tutte caratteristiche che osserviamo nel calcio femminile.
- [Sulla ritrosia verso il calcio femminile] Sono le madri a fare più resistenza. C'è ancora qualcuno che ha paura che il calcio faccia venire i polpacci grossi. A quelli, altrettanto tonici della ballerine, non ci pensa nessuno invece.
- Stiamo migliorando, culturalmente stiamo crescendo, ma il pensiero dell'italiano medio è che comunque il calcio è maschile e quando ci sono le donne percepisco che infastidiscono.
- Mi ricordo di avere sempre giocato a calcio, prima nella piazza del paese, poi in oratorio, infine a sei anni in una squadra vera e propria. Ero l'unica femmina, mi piaceva Pavel Nedved e pensavo di essere anche l'unica femmina al mondo con questa passione. Agli inizi del Duemila il calcio femminile era una questione privata, un movimento segreto, quasi proibito. Però quando ripenso a quegli anni non mi piace definirmi diversa, preferisco considerare la mia infanzia particolare. Io mi divertivo, a quell'età conta soltanto quello.
- Non siamo più considerate quelle strane, abbiamo alle spalle centri sportivi all'avanguardia e team di persone che credono in noi, studiano per noi e lavorano ogni giorno per farci migliorare. Mi ricordo che un anno, giocavo già in Serie A, hanno interrotto un allenamento perché nel nostro campo dovevano organizzare la sagra del paese, oggi un episodio del genere spero che non possa più capitare.
- So di essere fortunata, mi è capitato molte volte di vedere ragazzine con più talento di me abbandonare il calcio perché non avevano la famiglia ad accompagnarle nella loro scelta.
- A sei o sette anni quando il calcio femminile non esisteva, ma ero una intorno a ventimila maschi non mi sentivo per niente giudicata e per niente fuori luogo. Andavo al campetto a giocare con una squadra di maschi. Adesso che il movimento è cresciuto io vedo molti pregiudizi. Lo so che è l'altra faccia della medaglia della popolarità. Adesso i pregiudizi e gli stereotipi sono espressi, prima erano quasi non considerati.
- Il calcio femminile è più tecnico che fisico, perché ovviamente la conformazione fisica di un maschio in età adolescenziale è diversa da quella di una femmina. Riusciamo a tenere lo scontro con un ragazzo fino ai quindici anni, dopodiché è chiaro che si diventa troppo differenti. Ciò non toglie che poi quelli che vengono a vederci ci dicono "ah cavolo, però siete brave con il pallone".
- Mia nipote [...] vorrebbe fare calcio e le dicono che non lo può fare perché è da maschi. E ha la zia che gioca in nazionale. Ancora c'è una differenziazione fra calcio maschile e calcio femminile, e non soltanto per distinguere le competizioni, come fossero due sport diversi.
- Fare l'allenatore del femminile è molto gratificante perchè loro sono molto ricettive e non ti tradiscono mai. [...] C'è chi è più o meno pronta a livello tecnico, ma difficilmente le cose devo ripeterle perchè sono sempre concentrate al massimo.
- [«Che differenze ha trovato passando dal calcio maschile a quello femminile?»] La differenze è solo la forza. Per il resto a livello tecnico le ragazze non hanno niente da invidiare ai maschi. Per quel che riguarda l'abnegazione sono avanti anni luce perchè loro fanno tutto subito. Le ragazze hanno esigenze "femminili", ma al momento opportuno lo fanno sempre presente quindi so che se quel dato giorno una ragazza se ha problemi io cerco sempre di mediare. In campo invece si tratta solo di un discorso di forza, perchè l'uomo è superiore.
- Le ragazze non hanno niente da invidiare ai ragazzi. Le ragazze non vogliono gli stessi guadagni dei maschi, ma vogliono essere professioniste ed essere rispettate per quello che sono e che fanno.
- Una volta una persona mi chiese cosa ci facessi con le donne e che avrei dovuto allenare squadre maschili. La mia risposta? Bisogna trovarcisi dentro per capire quanto è bello il calcio femminile!
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