giovedì 14 novembre 2024

Musk ha ragione

 

Elon Musk si è intromesso indebitamente negli affari interni di un altro Paese. Gli americani fanno così con tutti, da sempre, perché scandalizzarsi solo ora? Nel merito, Musk ha ragione (ma dovrebbe prima guardare in casa propria). Non mi riferisco allo specifico relativo al carcere costruito in Albania e alla decisione del governo di imprigionarvi delle persone, ma per quanto riguarda il fatto che l’ordine giudiziario italiano agisce, in genere, come una casta di intoccabili che fanno e disfano a loro piacimento.

Ultimo esempio che mi viene in mente è dato dalla procura di Torino, che, mentre si accingeva a riaprire le indagini sulla sparatoria avvenuta nel lontano giugno 1975 davanti alla cascina Spiotta, in località Arzello nei pressi di Acqui Terme, dove morirono l’appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso e la fondatrice della Brigate rosse Margherita Cagol, non sapeva che nel 1983 l’autorità giudiziaria di Alessandria aveva già condotto una propria inchiesta sugli stessi fatti contro Angelo Basone e Lauro Azzolini, due brigatisti poi prosciolti nel novembre 1987. La circostanza è stata candidamente ammessa dal pubblico ministero Emilio Gatti nella discussione che si è tenuta lo scorso 26 settembre durante l’udienza preliminare che ha deciso di rinviare a giudizio gli ex militanti della Brigate rosse. E poi pare ci siano anche altre procedure della procura palesemente contrarie alla legge. Ma chi se ne occupa dei nostri media? Inoltre, come mai la procura titolare delle nuove indagini non ha voluto fare luce sulla morte di Mara Cagol nonostante la perizia ne avesse accertato l’uccisione a freddo?


mercoledì 13 novembre 2024

Un motivo in particolare


Ieri sera, guardavo Bersani che guardava la sua Elena mentre questa parlava di temi “sociali”. L’espressione di Bersani era eloquente: “ci hanno mandato questa qui, era il meglio che ci potevamo permettere, arrangiamoci un po’, verranno tempi migliori”. Per un partito che ha avuto un vero e proprio farabutto alla sua guida, Bersani va a capito.

Nella stessa occasione, Bersani, a riguardo della destra reazionaria e fascista (quest’ultimo è un termine che lui non usa mai, preferisce le allusioni e le metafore), ha detto che questo è il momento delle trombe di vittoria, ma che lui è ottimista perché verrà anche il momento delle campane.

Bersani è una persona molto intelligente e di grande esperienza, dunque non può non aver capito che la vittoria ideologica della destra non è un fenomeno transitorio. Che tale fenomeno ha radici molto profonde e che partono da molto lontano. Quello che invece non potrà ammettere (o forse sì ma a denti stretti) e che tutto ciò è il risultato delle politiche conservatrici della sinistra. Che dunque non c’è un capitalismo buono e uno cattivo, il capitalismo è questa roba qua. Che l’unica alternativa a questo sistema non è un capitalismo riformato, perché il capitalismo nella sua essenza è irriformabile.

Aver abbandonato l’idea e il far progetto di un’alternativa al capitalismo è il motivo reale e più autentico della sconfitta che stiamo subendo. I motivi di questo abbandono sono molti, ma ce n’è uno di particolare: l’abbandono della lotta di classe e l’aver accettato di condividere il potere politico con la borghesia padrona e predatrice (non sono due motivi, ma un tutt’uno). Insomma, aver dato troppa retta a Gramsci (nella migliore delle ipotesi) e aver buttato alle ortiche Marx. Dunque una scelta non recente.


martedì 12 novembre 2024

"I" come spia

 

Berlusconi proponeva le tre “i”: inglese, impresa, informatica. Meloni e Valditare ne hanno aggiunto un'altra.


Truffatori

 


Elena Schlein ha dichiarato che la fine del mercato tutelato è «una specie di “tassa Meloni” sulle bollette». Sono d’accordo che è una truffa. L’ennesima. A danno di chi già se la passa male, o non se la passa bene, ma non certo a danno di chi se la passa benissimo e magari è azionista di quelle stesse società che di fatto monopolizzato il mercato con variazioni di prezzo risibili.

Vorrei però che Schlein spiegasse perché quando il PD faceva parte del governo Draghi ha votato a favore. A dire il vero, lo ha spiegato nel dicembre 2023: «Da quel voto è cambiato il mondo! Diciamo da un anno che è necessaria una proroga perché nel frattempo ci sono stati la guerra criminale di Putin in Ucraina, la crisi energetica, il caro benzina, il rialzo dell’inflazione».

Sempre a dire il vero, nel 2022 l’inflazione era più alta di adesso e l’offensiva criminale degli Stati Uniti contro la Russia era già in atto, l’opposizione violenta al gasdotto Nord Stream 2 era roba vecchia. Qui si tratta del merito, che esula dal fattore tempo: perché votare a favore di un simile provvedimento? Perché invocarne tutt’al più una proroga? Perché loro sono liberali, come Bersani. E vorrei che Bersani spiegasse che cosa significa essere liberali in un mondo dominato dal monopolio e dalla grande ricchezza.