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"Procedendo per circa un miglio giunsero in una vallata; era aperta a sud, e dall’altra parte si appoggiava al tondeggiante Dol Baran, l’ultimo colle delle catene settentrionali, dalle verdi falde e dalla corona d’erica. [...] Le basse pendici, ai piedi delle quali si accamparono una o due ore prima di mezzanotte, erano ricoperte di fitti rovi"
Il Signore degli Anelli, libro III, cap. XI, "Il Palantír".

Dol Baran era una collina nella terra di Rohan, l'ultimo avamposto meridionale della catena delle Montagne Nebbiose.

Era una collina arrotondata e coperta di erica, conosciuta anche con il nome di "collina calva" o "rasata" per via della mancanza di alberi.

Etimologia[]

Dol Baran significa "collina calva/casata", dal Sindarin dol (che ha significato di "testa/collina") e paran (che significa "rasato/calvo" oppure "liscio").

Storia[]

Dopo la visita a Isengard a seguito della vittoria nella Battaglia del Fosso di Helm la scorta che accompagnava re Théoden si accampò in una piccola vallata sul lato meridionale di Dol Baran.

Fu qui che Pipino guardò nel Palantír di Orthanc, portando Sauron a pensare che l'hobbit con l'Unico Anello fosse stato catturato da Saruman a Isengard.

Più tardi, un Nazgûl volò sopra il loro accampamento per dirigersi a Orthanc: ciò preoccupò Gandalf che partì immediatamente con Pipino alla volta di Minas Tirith.

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