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United Artists

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima casa discografica, vedi United Artists Records.
United Artists Corporation
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Sopra, il primo logo di United Artists,sotto, Douglas Fairbanks, Mary Pickford, Charlie Chaplin, e D. W. Griffith nel 1919
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Fondazione5 febbraio 1919 a Hollywood
Fondata daDouglas Fairbanks
Mary Pickford
Charlie Chaplin
D. W. Griffith
Sede principaleCulver City
GruppoAmazon MGM Studios
SettoreCinema
ProdottiFilm
Contratto autografo dell'apertura della UA nel 1920.

United Artists Corporation è una casa di produzione e distribuzione cinematografica statunitense.

È stata fondata il 5 febbraio 1919 come casa di distribuzione da quattro grandi attori e registi di Hollywood: Charles Chaplin, Douglas Fairbanks, Mary Pickford e David Wark Griffith. Si narra che alla sua fondazione il produttore Richard A. Rowland della Metro Pictures Corporation abbia esclamato "I matti si sono impossessati del manicomio!",[1] a sottolineare che, per la prima volta, degli attori prendevano le redini di una compagnia cinematografica.

Dal 1923 al 1952 la United Artists produsse tutti i film di Chaplin, i più importanti della sua carriera.

Nel 1941 partecipò alla fondazione della Society of Independent Motion Picture Producers, società indipendente dagli Studios. Nel 1951 Arthur Krim e Robert Benjamin subentrano alla guida del gruppo. Da una costola della United Artists è nata nel 1957 l'etichetta discografica United Artists Records.

Dal 1967 al 1981 la UAC fu acquisita dal gruppo Transamerica. Negli anni sessanta puntò su registi come John Sturges, Stanley Kramer, Norman Jewison e Robert Aldrich e negli anni settanta Woody Allen, Bernardo Bertolucci e Miloš Forman.

La United Artists dal 1981 fa parte del gruppo Metro-Goldwyn-Mayer, dopo essere stata in grossi guai finanziari che portarono al fallimento, a causa del flop del costoso film I cancelli del cielo di Michael Cimino uscito nel 1980.

5 febbraio 1919: la firma dei fondatori della United Artists: da sin. Griffith, Pickford, Chaplin (seduto) e Fairbanks. In secondo piano gli avvocati Albert Banzhaf (a sin.) e Dennis F. O'Brien (a destra)
Certificato di United Artists Studio Corporation per 999 azioni a 100 dollari l'una, emessa il 4 settembre 1929 a Mary Pickford Fairbanks e da lei firmata sul retro nell'originale (immagine in basso)
Certificato di United Artists Studio Corporation per 999 azioni a 100 dollari l'una, emessa il 4 settembre 1929 a Mary Pickford Fairbanks e da lei firmata sul retro nell'originale (immagine in basso)

L'era Cruise-Wagner

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Il 2 novembre 2006, la MGM ha annunciato che l'attore Tom Cruise e la sua socia, la produttrice Paula Wagner, avrebbero preso le redini della nuova United Artists. Questo accordo è avvenuto dopo che la Viacom, società proprietaria della Paramount, ha chiuso la collaborazione con Cruise. L'attore e la Wagner hanno acquisito un piccolo pacchetto azionario della UA dopo l'approvazione del consorzio che detiene la proprietà del gruppo MGM/UA per produrre film indipendenti, distribuiti poi dalla MGM.

Paula Wagner è stata nominata direttore esecutivo della United Artists ed è stata annunciata la produzione di almeno quattro film all'anno, dei quali Tom Cruise sarà il produttore ed occasionalmente anche star dei film in produzione. Il primo film prodotto dalla coppia Cruise/Wagner è Leoni per agnelli di Robert Redford. Il 14 agosto 2008 Paula Wagner lasciò l'incarico per dedicarsi alla produzione di film indipendenti.

Nel 2011 è stata interamente comprata dalla MGM.

United Artists Media Group

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Il 22 settembre 2014 la MGM crea la United Artists Media Group, una compagnia che cura gli interessi delle case di produzione One Three Media e della Lightworkers Media. Il produttore Mark Burnett divenne direttore esecutivo e sua moglie, l'attrice Roma Downey, la presidente della UAMG.

Anni quaranta

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Anni cinquanta

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Anni sessanta

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Anni settanta

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Anni duemiladieci

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  1. ^ La United Artists nella Hollywood delle origini, su treccani.it, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 5 febbraio 2019. URL consultato il 19 novembre 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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