Dopo nove stagioni al vertice, si chiude con il fallimento la presidenza Corasco Martelli, atto datato 12 gennaio 1982. Il curatore fallimentare Musetti è impegnato a cercare di trovare nuovi imprenditori per il Livorno, opta per una cordata formata da otto industriali, aiutata dall'allora assessore allo sport Massimo Bianchi, che porta il livornese Leo Picchi alla presidenza. Sulla panchina dei labronici l'ex portiere Idilio Cei, dopo un girone di andata con sole tre vittorie, il Livorno vince a Rende la prima partita in trasferta nella prima gara del girone di ritorno, ma erano i giorni tristi del fallimento della società. Il Livorno chiude il torneo in dodicesima posizione con 31 punti. Salgono in Serie B Arezzo e Campobasso, retrocedono in Serie C2 Civitanovese, Giulianova, Francavilla e Latina. Claudio Grossi con 10 reti è stato il miglior marcatore amaranto, delle quali 1 rete in Coppa Italia e 9 in campionato.
Nella Coppa Italia di Serie C il Livorno disputa il 13º girone prima del campionato, che promuove l'Empoli ai sedicesimi di finale.