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Saint-Rhémy-en-Bosses

Coordinate: 45°49′25.48″N 7°10′55.88″E
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Saint-Rhémy-en-Bosses
comune
(IT) Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses
(FR) Commune de Saint-Rhémy-en-Bosses
Saint-Rhémy-en-Bosses – Stemma
Saint-Rhémy-en-Bosses – Bandiera
Saint-Rhémy-en-Bosses – Veduta
Saint-Rhémy-en-Bosses – Veduta
Panorama invernale di Saint-Léonard
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
CapoluogoSaint-Léonard
SindacoAlberto Ciabattoni (lista civica Travailler aujourd'hui) dal 24-5-2010
Lingue ufficialiFrancese, italiano
Territorio
Coordinate
del capoluogo
45°49′25.48″N 7°10′55.88″E
Altitudine1 632 m s.l.m.
Superficie64,88 km²
Abitanti339[1] (31-05-2024)
Densità5,23 ab./km²
FrazioniCuchepache, Pont-Combaz, Pleiney, Saint-Rhémy, Pra du mas-Farcoz, Pra du mas-Berluc, Saint-Léonard (capoluogo), Suil, Ronc, Cerisey, Mottes, Le Vulpellière, Le Tat, Les Gorres
Comuni confinantiAvise, Bourg-Saint-Pierre (CH-VS), Courmayeur, Gignod, La Salle, Orsières (CH-VS), Saint-Oyen, Saint-Pierre
Altre informazioni
Cod. postale11010
Prefisso0165
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007064
Cod. catastaleH675
TargaAO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 4 511 GG[3]
Nome abitanti(FR) Saint-rhémiars o Bossoleins
Patronosan Leonardo di Noblac
Giorno festivo6 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Saint-Léonard
Saint-Léonard
Saint-Rhémy-en-Bosses – Mappa
Saint-Rhémy-en-Bosses – Mappa
Posizione del comune di Saint-Rhémy-en-Bosses all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Saint-Rhémy-en-Bosses (pronuncia fr. sɛ̃ ʁemi ɑ̃ bɔs, Sèn Rémi eun Boursa in patois valdostano[4]) è un comune italiano sparso di 339 abitanti[5] situato nell'alta valle del Gran San Bernardo, in Valle d'Aosta nordoccidentale, ad una altezza di 1632 m s.l.m.[6]

Geografia fisica

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Saint-Rhémy è l'ultimo borgo prima del confine svizzero[7], a circa 20 chilometri a nord-ovest di Aosta.

Il comune è attraversato dal torrente Artanavaz, tributario del Buthier.

Il clima di Saint-Rhémy-en-Bosses è tipicamente alpino. Gli inverni sono in genere molto freddi, con temperature medie al di sotto di 0 °C e abbondanti precipitazioni nevose. Le nevicate possono iniziare a fine settembre e protrarsi fino ad aprile. Le estati invece sono miti e umide.[9]

La Valle del Gran San Bernardo è una delle zone più nevose della Valle d'Aosta.[10]

Il borgo di Saint-Rhémy

La funzione di centro abitato più vicino al colle sul versante alpino meridionale ha caratterizzato Saint-Rhémy nei secoli, rendendolo un rilevante crocevia e luogo di transito tra l'Europa settentrionale e quella meridionale.

Il toponimo latino è Endracinum[11]: in epoca romana sul posto sorgeva un importante mansio a controllo della strada, mentre la villa del dominus Baucius sorgeva poco distante dall'arteria, sulla collina[12].

Subì le invasioni degli Unni, dei Burgundi, dei Longobardi, dei Carolingi e dei Saraceni, passando di mano in mano tra il VI al X secolo. Secondo la tradizione, durante la dominazione burgunda il re Gontrano, di passaggio per la valle, si fece battezzare da San Remigio arcivescovo di Reims nel 496 d.C., dando quindi il nome al paese[12].

Saint-Rhémy-en-Bosses è citata nel resoconto dell'itinerario di Sigerico di Canterbury che, attorno al 990 si recò a Roma per ricevere il Pallio dalle mani del Pontefice Giovanni XV; tale percorso nei secoli successivi sarebbe stato chiamato Via Francigena. In particolare la località ne rappresentava la XLVIII tappa (submansio), e fu definita dall'Arcivescovo di Canterbury Sce Remei. Egli vi soggiornò prima di oltrepassare il Colle del Gran San Bernardo.

Nell'XI secolo, i conti di Savoia concessero agli abitanti del borgo il diritto esclusivo di accompagnare i viandanti e le loro merci da Aosta fino al valico. Questa franchigia venne chiamata Viérie du Mont-Joux e fece nascere i cosiddetti marronniers, guide e portatori allo stesso tempo che prestavano questo servizio[7].

Nel 1627 il duca Carlo Emanuele I concesse agli abitanti del luogo un ulteriore privilegio, l'esenzione dal servizio militare, facendo nascere i soldats de la neige (dal francese, "soldati della neve"), un esercito che continuava l'abituale attività di manutenzione della strada di accesso al valico e di soccorso ai viaggiatori travolti da valanghe o sfiniti dalla fatica e dal gelo[7][13]. I soldati erano organizzati come un piccolo esercito, con a capo il sindaco del comune, con il compito di stabilire i turni, di ispezionare i locali e di dare i congedi; teneva inoltre un livre de service, in cui venivano segnati i servizi prestati[13].

Da Saint-Rhémy-en-Bosses passarono le truppe di Napoleone Bonaparte, scese nel maggio del 1800 per affrontare le milizie austriache nella Battaglia di Marengo. Questo evento ha lasciato traccia nel folkore del paese che ogni anno celebra le festività di carnevale con la sfilata delle landzette, i cui costumi rimandano proprio alle divise militari dell'epoca.

In epoca fascista, il toponimo fu italianizzato in San Remigio dal 1939[14] al 1946[4]. Il toponimo fu in seguito ristabilito in Saint-Rhémy fino al 1991, quando assunse la forma attuale.

Lo stemma e il gonfalone del Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses[15] sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 maggio 1992.[16] Lo stemma si descrive come segue:

«D'argento; al capo inchiavato di cinque pezzi di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma riprende quello dei nobili De Bosses (De Bocha), presenti nella località sin dall'inizio del XIII secolo.[17]

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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  • La settecentesca chiesa di San Remigio, nella frazione di Saint-Rhémy.
  • L'ottocentesca chiesa di San Leonardo[18], nella frazione di Saint-Léonard (capoluogo).
  • Accanto alla Chiesa di San Leonardo sorge il Castello di Bosses, castello di tipo monoblocco del XIV-XV secolo.
  • In località Les Maisons,[19] si trova la casaforte di Chevillien o Chez-Vuillien, che ben conserva una torre cilindrica e una caditoia sul lato est.[20]
  • Degno di nota l'antico lavatoio in pietra, con lo stemma dei conti Savin de Bosses.
  • Da Saint-Rhémy si può raggiungere il Rifugio Pier Giorgio Frassati.
  • D'estate, si può visitare l'allevamento dei cani di San Bernardo, nei pressi dell'Ospizio di San Bernardo.
  • Da Saint-Rhémy si raggiungono con un sentiero le opere del Vallo Alpino dette sbarramento di San Remigio; un altro sentiero da Saint-Rhémy porta alla Batterie di Plan Puitz.[21]

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[22]

Lingue e dialetti

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Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano.

Nella frazione Praz du mas Farcoz 25 ha sede la biblioteca comunale. Essa si sviluppa su un piano di 105 mq e dispone di una sezione adulti con circa 5.850 volumi e di una fornita sezione ragazzi con 650 libri di saggistica e 3.500 di narrativa in lingua italiana, francese e inglese[23].

  • In territorio elvetico, sul passo omonimo, si trova il museo dell'Ospizio del Gran San Bernardo o Museo del colle del Gran San Bernardo.

Carnevale della Combe Froide

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A carnevale, di grande interesse la sfilata delle Landzette, le maschere tradizionali della Combe Froide. Tali maschere sono ispirate alla divisa delle truppe napoleoniche, che seminarono il terrore al loro passaggio nel maggio del 1800. Per esorcizzare questo evento, la popolazione della Combe Froide, la zona della Valpelline e della Valle del Gran San Bernardo, ha elaborato nei secoli una coloratissima parodia delle divise militari dell'epoca, e il giorno del carnevale percorrono tutti i comuni delle due vallate in maniera estremamente chiassosa e festosa[24].

Geografia antropica

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Borgo di Saint-Rhémy sotto ad una nevicata (2019)

I principali villaggi sono Saint-Rhémy, Saint-Léonard (sede del municipio), Prédumaz-Falcoz e Ronc.

Prosciutto Vallée d'Aoste Jambon de Bosses DOP

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Il Vallée d'Aoste Jambon de Bosses DOP è un prosciutto artigianale prodotto in quantità limitata ed esclusivamente nel territorio di Saint-Rhémy-en-Bosses secondo tradizioni tramandate nei secoli. La sua produzione è regolamentata da un rigoroso disciplinare depositato presso la Comunità Europea che nel 1996 gli ha riconosciuto la DOP. A tutela del prodotto e dei produttori di questo prodotto unico, nel 2008 è stato costituito il Comitato per la Promozione e la Valorizzazione del Vallée d'Aoste Jambon de Bosses DOP. Infatti in Francia, nella città di Aoste (dipartimento dell'Isère), omonima del capoluogo regionale valdostano, il prosciuttificio usine Aoste produce prosciutti industriali che niente hanno in comune con il Vallée d'Aoste Jambon de Bosses DOP, ma che spesso vengono erroneamente confusi, soprattutto oltralpe; la Commissione europea ammette che la produzione industriale francese sia denominata Jambon Aoste, essendo Aoste una marca di fabbrica.

Amministrazione

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Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin.

Il municipio a Saint-Léonard.

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 maggio 1995 8 maggio 2000 Edi Avoyer Union Valdôtaine Sindaco [25]
8 maggio 2000 9 maggio 2005 Edi Avoyer lista civica Sindaco [25]
9 maggio 2005 24 maggio 2010 Edi Avoyer lista civica Sindaco [25]
24 maggio 2010 10 maggio 2015 Corrado Jordan lista civica Sindaco [25]
11 maggio 2015 22 settembre 2020 Corrado Jordan lista civica Sindaco [25]
23 settembre 2020 in carica Alberto Ciabattoni lista civica Sindaco [25]
Sciatori sui pendii della Testa di Crévacol.

In questo comune si gioca a Fiolet, caratteristico sport tradizionale valdostano.[26] In inverno gli aperti e soleggiatissimi pendii della Tête de Crévacol ospitano un comprensorio sciistico di circa 22 km fino ai 2400 metri di quota con vista su tutta la Valle del Gran San Bernardo, meta ambita anche per gite di scialpinismo.[6]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2024 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 562, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Popolazione Saint-Rhémy-en-Bosses (2001-2020) Grafici su dati ISTAT, su Tuttitalia.it. URL consultato il 28 marzo 2022.
  6. ^ a b Saint-Rhémy-En-Bosses | Valle d'Aosta, su www.lovevda.it. URL consultato il 28 marzo 2022.
  7. ^ a b c Saint-Rhémy-en-Bosses, su paysdusaintbernard.it. URL consultato il 5 settembre 2024.
  8. ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
  9. ^ Studia Rapido, Il clima in Italia: alpino, continentale, mediterraneo, su Studia Rapido, 19 febbraio 2020. URL consultato il 28 marzo 2022.
  10. ^ (EN) Neve, su Centro funzionale regione autonoma Valle d'Aosta. URL consultato il 28 marzo 2022.
  11. ^ Vallée d'Aoste autrefois, raccolta di opere di Robert Berton, 1981, Sagep ed., Genova.
  12. ^ a b Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses - Storia - L'epoca romana
  13. ^ a b Storia - Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, su www.comune.saintrhemyenbosses.ao.it. URL consultato il 5 settembre 2024.
  14. ^ Regio Decreto 22 luglio 1939, n. 1442
  15. ^ I bozzetti dello stemma e del gonfalone sono riprodotti nello statuto approvato con deliberazione del consiglio comunale n. 2 del 27 marzo 2002. Cfr. (ITFR) Statuto del Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses (PDF), in Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, Supplemento ordinario al n. 34, 6 agosto 2002, pp. 30-31, Allegati A e B.
  16. ^ Saint Rhémy en Bosses, decreto 1992-05-08 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato l'8 febbraio 2023.
  17. ^ Stemma comunale, su Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses. URL consultato l'8 febbraio 2023.
  18. ^ Chiese parrocchiali di Saint-Rhémy e di Bosses, su www.lovevda.it. URL consultato il 25 settembre 2023.
  19. ^ André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], ISBN 88-7032-049-9.
  20. ^ Casaforte Chez-Vuillen, su lovevda.it. URL consultato il 29 marzo 2020.
  21. ^ Mauro Minola, Beppe Ronco, Valle d'Aosta. Castelli e fortificazioni, Varese, Macchione ed., 2002, p. 83, ISBN 88-8340-116-6.
  22. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  23. ^ Saint-Rhémy-en-Bosses, su Sistema Bibliotecario Valdostano. URL consultato il 2 gennaio 2022.
  24. ^ (ITFRENDEES) I carnevali della Combe Froide
  25. ^ a b c d e f http://amministratori.interno.it/
  26. ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.
  • Hans-Erich Keller, Quelques aspects de la vie paysanne à Bosses, in Revue de Linguistique Romane, XIX (1955) 1, pp. 59–78.
  • Anselme-Nicolas Marguerettaz, Mémoire sur le bourg de Saint-Rhémy, Turin: SGS, 1983
  • Aldo di Ricaldone, Saint-Rhémy-en-Bosses: dalla civiltà di Roma all'età del comune, Morgex: Marcoz, 1990
  • Aldo di Ricaldone, Cronache di Saint-Rhémy-en-Bosses dal XIV al XX secolo, Morgex: Marcoz, 1993
  • Comunità montana Grand Combin (a cura di), Guida rurale della Valle d'Aosta: Comunità montana Grand Combin, 2009.
Marronnage

Per una bibliografia sul Marronnage si veda la sezione dedicata

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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