Vai al contenuto

Prima vennero...

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Prima vennero... è in origine un sermone del pastore Martin Niemöller sull'inattività degli intellettuali tedeschi in seguito all'ascesa al potere dei nazisti e delle purghe dei loro obiettivi scelti, gruppo dopo gruppo. Il testo è ben conosciuto e frequentemente citato, ed è un modello popolare per descrivere i pericoli dell'apatia politica, e come essa alle volte inizi con un odio teso ad impaurire obiettivi e di come alle volte vada fuori controllo.

Il testo più conosciuto

[modifica | modifica wikitesto]

«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.»

Controversia sull'origine e sul testo

[modifica | modifica wikitesto]

Nei paesi di lingua spagnola la poesia – già propagandata ampiamente da attivisti sociali negli Stati Uniti almeno dagli anni sessanta in sostegno dei diritti civili e in opposizione alla Guerra del Vietnam – è stata spesso erroneamente attribuita a Bertolt Brecht sin dagli anni settanta, benché non esista evidenza alcuna che il drammaturgo tedesco abbia mai, nemmeno in forma variata, pubblicato o recitato tali versi[1].

I versi originari di Martin Niemöller recitano: «Quando i nazisti presero i comunisti,/ io non dissi nulla/ perché non ero comunista./ Quando rinchiusero i socialdemocratici/ io non dissi nulla/ perché non ero socialdemocratico./ Quando presero i sindacalisti,/ io non dissi nulla/ perché non ero sindacalista./ Poi presero gli ebrei,/ e io non dissi nulla/ perché non ero ebreo./ Poi vennero a prendere me./ E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa»[2].

Altre ricerche[3] hanno fatto risalire la poesia a discorsi tenuti da Niemöller nel 1946.[4] In ogni caso, il testo della poesia rimane controverso: ci sono molte varianti, che si differenziano sia per le persone citate (comunisti, socialisti, ebrei, cattolici, testimoni di Geova, omosessuali, malati incurabili etc), sia per l'ordine in cui sono citate.[5] Come afferma Richard John Neuhaus nel numero di novembre 2001 del suo diario online First Things, quando nel 1971 gli fu chiesta la corretta versione da riportare, Niemöller disse che non era molto sicuro di aver detto le famose parole ma, se la gente insisteva nel citarlo, lui avrebbe preferito questa versione che parla di comunisti, socialdemocratici, sindacalisti, me[6].

Variazioni nella cultura anglofona

[modifica | modifica wikitesto]

Quando la poesia fu declamata negli Stati Uniti nel 1950, la prima strofa che si riferiva ai comunisti era spesso omessa, probabilmente per via della nascita del maccartismo e della paura rossa. La versione inscritta nel Monumento all'Olocausto della Nuova Inghilterra, a Boston, parla di comunisti, ebrei, sindacalisti, cattolici. Un'altra variante fu stampata dalla rivista Time il 28 agosto 1989, commemorando il cinquantesimo anniversario dell'inizio della seconda guerra mondiale. Questa versione parla di comunisti, ebrei, cattolici. La variante che si trova nella maggior parte dei manifesti e poster in lingua inglese parla di socialisti, sindacalisti, ebrei.

La poesia ha influenzato la canzone Yellow Triangle ("Triangolo giallo") del cantante di musica folk Christy Moore. Nel 1991 il duo musicale scozzese Hue and Cry parafrasò la poesia in una canzone registrata al Cirque Royale di Bruxelles. La porzione rilevante della canzone era:

(EN) «

When they came for the Jews and the blacks, I turned away
When they came for the writers and the thinkers and the radicals and the protestors, I turned away
When they came for the gays, and the minorities, and the utopians, and the dancers, I turned away
And when they came for me, I turned around and around, and there was nobody left...

»
(IT) «

Quando vennero per gli ebrei e i neri, distolsi gli occhi
Quando vennero per gli scrittori e i pensatori e i radicali e i dimostranti, distolsi gli occhi
Quando vennero per gli omosessuali, per le minoranze, gli utopisti, i ballerini, distolsi gli occhi
E poi quando vennero per me mi voltai e mi guardai intorno, non era rimasto più nessuno...

»

Influenzò anche la canzone Emigre degli Anti-Flag. La canzone, registrata nell'album For Blood and Empire, si riferisce a First they came... nella prima strofa:

«

First they came for the communists, and I did not speak out
Then they came for the socialists, and I did not speak out
Next they came for the trade unionists, and I did not speak out
And then they came for me!

»
  1. ^ Prima di tutto vennero a prendere le bufale, su Webnews. URL consultato il 27 febbraio 2017.
  2. ^ Niemöller, il pastore luterano che ispirò Bertold Brecht, di Tonino Bucci, quotidiano Liberazione, del 24 maggio 2008
  3. ^ Marcuse, Harold. "Martin Niemöller's Famous Quotation." University of California at Santa Barbara, 12 settembre 2000.
  4. ^ Harold Marcuse, Martin Niemöller, su history.ucsb.edu, 12 settembre, 2000. URL consultato il 16 febbraio 2006.
  5. ^ Per i testi completi si rimanda a Martin Niemöller.
  6. ^ United States Holocaust Memorial Museum, Martin Niemöller first they came for the socialists..., su encyclopedia.ushmm.org, 30 marzo 2012. URL consultato il 16 giugno 2020.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Seconda guerra mondiale: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della seconda guerra mondiale