Pimonte
Pimonte comune | |
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Veduta di Pimonte dai monti Lattari | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Città metropolitana | Napoli |
Amministrazione | |
Sindaco | Francesco Somma (SìAmo Pimonte) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 40°40′25″N 14°30′45″E |
Altitudine | 406 m s.l.m. |
Superficie | 12,54 km² |
Abitanti | 5 883[1] (31-5-2023) |
Densità | 469,14 ab./km² |
Frazioni | Centro, Franche, Piazza, Tralia |
Comuni confinanti | Agerola, Castellammare di Stabia, Gragnano, Positano (SA), Scala (SA), Vico Equense |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 80050 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 063054 |
Cod. catastale | G670 |
Targa | NA |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 646 GG[3] |
Nome abitanti | pimontesi |
Patrono | san Michele Arcangelo |
Giorno festivo | 29 settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Pimonte nella città metropolitana di Napoli | |
Sito istituzionale | |
Pimonte è un comune italiano di 5 883 abitanti[1] della città metropolitana di Napoli in Campania.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio è collinare, delimitato dai Monti Lattari a sud e a est e dal monte Pendolo a nord-est con vista verso il Vesuvio e verso il Golfo di Napoli. Il paese è situato lungo la via che dall'agro stabiese (Castellammare di Stabia, Gragnano, Pompei, Torre Annunziata) porta alla costiera amalfitana (Amalfi, Positano).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Origini del nome e Feudalità
[modifica | modifica wikitesto]Il nome deriva dal latino apud montēs che significa "presso i monti". Dopo la Repubblica di Amalfi (839–1131), sia i Normanni che in particolare i Sovrani Angioini furono soliti assegnare terre ubicate nella parte nord occidentale del ducato di Amalfi come ricompensa a vari esponenti della nobiltà napoletana, come ricompensa per azioni militari e servigi amministrativi. Nell’anno 1292 Pimonte, Le Franche e Pino furono concesse in feudo a Manfredo Maletta, conte di Mineo, indi nel 1302 a Bartolomeo Siginulfo, conte di Telese.[4]. Il Mazzella attestò che sotto il regno della Regina Giovanna I (n. 1327 ca. – m. 1382) il castello (casale fortificato?) delle Franche appartenne ai Riccio (Rizzo) del Sedile di Nido di Napoli[5] La regina Giovanna II (n. 1371 – m. 1435) concede a Giordano Colonna, tra i numerosissimi possedimenti anche Gragnano, Lettere, Pimonte, Le Franche, Minori e Maiori. Alfonso d'Aragona, a seguito di un prestito per fronteggiare le spese belliche, diede in fideiussione nel 1436 le terre di Angri, Lettere, Gragnano, Pimonte, Le Franche e Positano a Raimondo del Balzo Orsini.[4]. Nel 1448 Re Alfonso I omaggiò il napoletano Giovanni Miraballe (Miroballo)[6], Patrizio del Sedile di Portanova, di Angri, Gragnano, Lettere, Pimonte, Le Franche e Positano, che le possederanno sino al 1528. Il Principe d'Orange, Viceré di Napoli, a causa di atto di tradimento le requisì ai Miroballo, concedendole a Giovanni Vargas. La tormentata storia del possesso di questi feudi continuò: divennero difatti possesso di Alfonso d'Avalos.[7]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR n. 2276 del 9 agosto 1978.[8] Lo stemma è d'azzurro, a tre monti di verde uscenti dalla punta, quello centrale sostenente una lettera P d'oro a caratteri capitali. Il gonfalone è un drappo di giallo.
Monumenti e luoghi di interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Michele Arcangelo
- Chiesa di San Nicola
- Chiesa della Beata Maria Vergine Immacolata
- Chiesa di San Sebastiano
- Sentiero CAI di fondo Zappino
- Grotta di San Catello
- convento belvedere
- Monte croce
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[9]
Tradizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Presepe vivente, martedì di Monte Coppola e Tammurriata dei Monti Lattari
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Prodotti tipici locali sono quelli caseari, derivati dal latte vaccino locale conosciuto già dai romani da cui presero nome i Monti Lattari (mozzarelle, provoloni, ricotte), ma anche salumi tipici (salami, pancette, salsicce), olio autoctono, frutta e ortaggi vari (fagioli, pomodori, olive, pesche, noci, fichi, uva) e vini (zona del Gragnano DOC). Altri prodotti tradizionali sono la pizza e i panuozzi cucinati in diverse varietà.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Sindaco | Inizio mandato | Fine mandato | Lista | Coalizione |
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Gennaro Somma | 1997 | 2007 | Lista civica | Centro-sinistra |
Giuseppe Dattilo | 2007 | 2012 | Lista civica | Centro-sinistra |
Michele Palummo | 2012 | 2022 | Lista civica | |
Francesco Somma | 2022 | "in carica" | Lista civica SíAmo Pimonte |
La sede comunale è nella frazione di Piazza.
Fa parte della Comunità montana Monti Lattari.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b Matteo Camera, Istoria della città e costiera di Amalfi in due parti, Napoli, dalla stamperia e cartiera del Fibreno, 1836.
- ^ “Diede chiarezza à questa casa Uberto Riccio, che fu Ciambellano della Nappa della Reina Giovanna I. al quale per le sue buone attioni la Reina gli donò molti poderi, con il castello delle Franci, hebbe questo due figliuoli, l'uno de'quali si chiamò Baldovino , che fu Consiggerò Regio , e l'altro hebbe nome Ruberto che fu maestro Giustitiario (Scipione Mazzella, Descrittione del Regno di Napoli, Napoli], Battista Cappello, 1601, p. 729).
- ^ Scipione Mazzella, Descrittione del Regno di Napoli, Napoli, Battista Cappello, 1601, p. 784.
- ^ Matteo Camera, Istoria della città e costiera di Amalfi in due parti, Napoli, dalla stamperia e cartiera del Fibreno, 1836.
- ^ Pimonte, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 14 maggio 2024.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pimonte
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.pimonte.na.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 245453037 · GND (DE) 7662078-5 |
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