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La costa dei barbari (film 1935)

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La costa dei barbari
Edward G. Robinson e Miriam Hopkins
Titolo originaleBarbary Coast
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1935
Durata91 min
Dati tecniciB/N
Genereavventura
RegiaHoward Hawks
SoggettoBen Hecht, Charles MacArthur
SceneggiaturaBen Hecht, Charles MacArthur
Produttore esecutivoSamuel Goldwyn
Casa di produzioneSamuel Goldwyn Company
Distribuzione in italianoUA (1937)
FotografiaRay June
MontaggioEdward Curtiss
MusicheAlfred Newman
CostumiOmar Kiam
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Ridoppiaggio

La costa dei barbari (Barbary Coast) è un film del 1935 diretto da Howard Hawks.

Tra le strade di una frenetica San Francisco del 1849, una giovane ragazza newyorkese, Mary, giunge nella nebbia, in cerca di facile fortuna, per sposare il più benestante minatore della città. Informata della sua morte, decide tuttavia di rimanere e non abbandona il sogno di diventare ricca. Ben presto diviene l'amante di Luis Chamalis, proprietario della casa da gioco "Bella Donna", un locale dove si gioca d'azzardo. Luis, l'uomo più potente e crudele di San Francisco, se ne innamora e pur non sposandola, la assume alla roulette per attirare i minatori e i cercatori d'oro ed impossessarsi delle loro fortune. Mary non ricambia i sentimenti di Luis, e si innamora invece di un giovane minatore di nome Jim, poeta a tempo perso e animo angelico, il quale attratto dai tavoli da gioco e sperando di arricchirsi, perde tutto il capitale che aveva guadagnato. La giovane innamorata lo aiuta a fuggire con lei per scampare alla vendetta del proprietario della casa da gioco.

Il film fu scritto da Ben Hecht e Charles MacArthur che, due anni prima, avevano già firmato per Hawks Ventesimo secolo. Howard Hawks non ha mai amato molto questo film, ammettendo di averlo girato solo per motivi economici, rimpiazzando William Wyler a film già iniziato. "È un film che disegna per la prima volta nella variegata filmografia di Hawks i primi rudimenti del western riletto con l'arma dell'ironia e della violenza a braccetto, grazie anche alla preziosa presenza del monolito mitico del genere, quel Walter Brennan che ritornerà, tra gli altri, anche nel Sergente York e nel Fiume Rosso[1].

  1. ^ Close-Up.it-rivista e magazine di cinema, teatro e musica con recensioni, forum, blog-diretta da Giovanni Spagnoletti
  • Adriano Aprà e Patrizia Pistagnesi, Il cinema di Howard Hawks, Venezia, La Biennale di Venezia, 1981, ISBN 88-208-0284-8.
  • Pino Farinotti, Dizionario dei film, Sugarco edizioni Milano 1900

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