Ioduro di bismuto
Ioduro di bismuto | |
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Nome IUPAC | |
Ioduro di bismuto(III), Triioduro di bismuto | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | BiI3 |
Massa molecolare (u) | 589,69 |
Aspetto | solido nero verdastro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 232-127-4 |
PubChem | 24860889 |
SMILES | [I-].[I-].[I-].[BiH3+3] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 5,78[1] |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione | 408 °C[1] |
Temperatura di ebollizione | 542 °C[2] |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | –150[3] |
ΔfG0 (kJ·mol−1) | –148,7[2] |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 314 |
Consigli P | 280 - 305+351+338 - 310 |
Lo ioduro di bismuto o ioduro di bismuto(III) o triioduro di bismuto è il composto inorganico binario tra bismuto e iodio, con formula BiI3. In condizioni normali è un solido nero verdastro. Come composto insolubile in acqua era in passato di interesse per la chimica analitica qualitativa.
Sintesi
[modifica | modifica wikitesto]BiI3 può essere preparato per sintesi diretta, scaldando una miscela di bismuto e iodio a 150-180 °C,[4]
o facendo reagire una soluzione di BiCl3 in acido cloridrico con acido iodidrico,[4]
o anche per reazione tra Bi2O3 e acido iodidrico.[3]
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]BiI3 allo stato solido è un composto parzialmente ionico.[3] Cristallizza nel sistema esagonale, gruppo spaziale R3, con costanti di reticolo a = 752 pm e c = 2070 pm.[5] Gli atomi di bismuto occupano in totale un terzo dei siti ottaedrici complessivi, riempiendo su strati alternati o due terzi o nessuno dei siti ottaedrici disponibili.[6]
In fase gassosa sono presenti singole molecole BiI3 con struttura a piramide trigonale.[7]
Reattività
[modifica | modifica wikitesto]BiI3 è insolubile in acqua fredda, ma reagisce in acqua bollente formando l'ossialogenuro BiOI. BiI3 è invece solubile in alcoli, xilene e toluene.[4] L'insolubilità in acqua era sfruttata in chimica analitica qualitativa per la ricerca di cationi Bi3+. Per effettuare questo test si aggiunge una fonte di ioni ioduro (ad esempio ioduro di potassio) al campione in esame. La formazione di un precipitato nero di BiI3 indica la presenza di cationi Bi3+. Aggiungendo un eccesso di ioduro il precipitato nero si scioglie formando una soluzione giallo-arancio dovuta alla presenza dell'anione [BiI4]–.[8][9]
La reazione tra BiI3 e una soluzione di ioduro di potassio serve anche a preparare il reattivo di Dragendorff, K[BiI4], utilizzato per determinare la presenza di alcaloidi.[4] Il nome del reattivo deriva da quello del chimico Georg Dragendorff (1836-1898).
BiI3 può reagire con basi di Lewis come eteri, fosfine e ammine per formare complessi. Un esempio è BiI3(piridina)3.[2]
Tossicità / Indicazioni di sicurezza
[modifica | modifica wikitesto]BiI3 è disponibile in commercio. Il composto è corrosivo e provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari. Non ci sono evidenze di effetti cancerogeni. Non sono disponibili dati su effetti ambientali.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Sigma-Aldrich
- ^ a b c Whitmire 2006
- ^ a b c Greenwood e Earnshaw 1997, p. 559.
- ^ a b c d Krüger et al. 2002
- ^ Müller 2006, p. 222.
- ^ Müller 2006, p. 200.
- ^ Housecroft e Sharpe 2008
- ^ Treadwell 1916
- ^ Bruno e Svoronos 2003, p. 549.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) T. J. Bruno e P. D. N. Svoronos, Handbook of Basic Tables for Chemical Analysis, CRC Press, 2003, ISBN 0-8493-1573-5.
- (EN) N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the elements, 2ª ed., Oxford, Butterworth-Heinemann, 1997, ISBN 0-7506-3365-4.
- (EN) C. E. Housecroft e A. G. Sharpe, Inorganic chemistry, 3ª ed., Harlow (England), Pearson Education Limited, 2008, ISBN 978-0-13-175553-6.
- (EN) J. Krüger, P. Winkler, E. Lüderitz e M. Lück, Bismuth, Bismuth Alloys, and Bismuth Compounds, in Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry, Wiley-VCH, 2002, DOI:10.1002/14356007.a04_171.
- (EN) U. Müller, Inorganic Structural Chemistry, 2ª ed., Chichester, John Wiley & Sons, 2006, ISBN 978-0-470-01864-4.
- Sigma-Aldrich, Bismuth(III) iodide, su sigmaaldrich.com. URL consultato il 16 aprile 2014.
- (EN) F. P. Treadwell, Analytical Chemistry, Vol. I, Qualitative Analysis, 4ª ed., New York, John Wiley & Sons, 1916.
- (EN) K. H. Whitmire, Bismuth: Inorganic Chemistry, in Encyclopedia of Inorganic Chemistry, 2ª ed., John Wiley & Sons, 2006, DOI:10.1002/0470862106.ia019, ISBN 978-0-470-86210-0.