Chiesa di Santa Maria Assunta (Predaia)
Chiesa di Santa Maria Assunta | |
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Stato | ![]() |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Località | Smarano (Predaia) |
Indirizzo | piazza Don Lorenzo Dal Ponte |
Coordinate | 46°20′31.72″N 11°06′27.22″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Maria Assunta |
Arcidiocesi | Trento |
Consacrazione | 1825 |
Fondatore | Lorenzo Dal Ponte |
Architetto | Pietro Bianchi |
Inizio costruzione | 1759 |
La chiesa di Santa Maria Assunta è la parrocchiale di Smarano, frazione del comune sparso di Predaia, in provincia e arcidiocesi di Trento[1]; fa parte della zona pastorale delle Valli del Noce[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima citazione della pieve smaranese risale al 1272 ed è da ricercare nell'elenco delle pievi dell'arcipresbiterato d'Anaunia, mentre la dedicazione alla Vergine Maria è attestata per la prima volta nel 1309[1].
Un incendio distrusse nel 1407 la chiesa, che venne allora riedificata in stile gotico e poi consacrata dal vescovo ausiliare di Trento Vitale; di questo edificio sopravvive un'arcata, inglobata nella parrocchiale settecentesca[1].
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Dalla relazione della visita pastorale del 1579 s'apprende che all'interno della pieve avevano sede quattro altari, ovvero quello maggiore, intitolato all'Assunzione di Maria, e quelli laterali dedicati a san Giovanni Battista, a sant'Antonio e a santa Caterina; quest'ultimo nel 1616, dopo un rifacimento, venne reintitolato alla Beata Vergine del Rosario[1].
Poco dopo la metà del XVIII secolo, in seguito a un nuovo e devastante incendio, su iniziativa dell'allora parroco don Lorenzo Dal Ponte, si decise di costruire una nuova chiesa più grande. Il progetto venne affidato all'architetto Pietro Bianchi e la prima pietra dell'erigendo edificio fu posta nel 1759[3]; la struttura venne terminata nel 1762 e nella relazione della visita del 1766 essa è definita "perfetta". La consacrazione fu impartita il 5 settembre 1825 dal vescovo Francesco Saverio Luschin[1].
Il 10 settembre 1868 un grave incendio danneggiò la chiesa, il cui tetto venne distrutto; in breve tempo la struttura fu completamente ripristinata e durante il restauro, ultimato nel 1869, vennero leggermente innalzati i muri[1].
Tra il 1906 e il 1912 furono realizzate due nicchie nella facciata volte a ospitare le statue ritraenti l'Angelo custode e la Beata Vergine Assunta; nel 1922 vennero realizzate le nuove decorazione della chiesa da Metodio Ottolini, Giovanni Fasana e Giuseppe Dallabarba e furono installate nella torre quattro nuove campane fuse dalla ditta lombarda Ottolina[1].
Nel 1950 fu condotto un intervento per eliminare le infiltrazioni d'acqua, mentre tra quel decennio e il successivo vennero eseguiti ulteriori lavori di risistemazione[1].
Nel 1982 una folgore cadde sulla torre campanaria, provocando danni non solo ad essa, ma pure l'impianto termico e quello audio; in pochi mesi si provvide a risistemare il tutto[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Esterno
[modifica | modifica wikitesto]La facciata della chiesa, suddivisa in tre registri da due cornici modanate, è tripartita da quattro lesene poggianti sul basamento in pietra rosa; nell'ordine inferiore si apre il portale, caratterizzato dalla cimasa di forma mistilinea; quello intermedio presenta due nicchie laterali e un finestrone centrale; infine quello superiore è semplicemente coronato dai due spioventi[1].
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Accanto alla chiesa s'erge il campanile a base quadrata, intonacato e suddiviso da cornici a marcapiano; la cella campanaria è composta da due ordini, quello inferiore caratterizzato da bifore e quello superiore da trifore. La torre è coronata dalla cuspide e da quattro piccoli frontoni al cui interno s'aprono delle monofore[1].
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno dell'edificio si compone di una sola navata, le cui pareti sono scandite da lesene e sulla quale si affacciano le cappelle laterali e gli sfondati ospitanti gli accessi secondari, l'armadio dei gonfaloni e il fonte battesimale; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio di forma rettangolare, sopraelevato di tre scalini e concluso dell'abside, anch'essa a pianta rettangolare[1].
Opere di pregio qui conservate sono la Via Crucis, realizzata dal cavalesano Antonio Francesco Vanzo[3], la pala avente come soggetto la Beata Vergine Assunta, di scuola veneta, e i cinque marmorei altari, costruiti nel 1764[3].
Organo
[modifica | modifica wikitesto]L'organo venne costruito dall'organaro Glauco Ghilardi di Lucca nel 1992. Lo strumento nelle sue caratteristiche foniche e tecniche si ispira a modelli fiamminghi e della Germania del Nord del secolo XVI e XVII. Nel 2005 l'organo ricevette un estenso restauro durante il quale venne aggiunto un nuovo registro ad ancia (Dulzian 8").[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l Chiesa di Santa Maria Assunta <Smarano, Predaia>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato l'11 marzo 2021.
- ^ SMARANO – S.Maria Assunta, su diocesitn.it. URL consultato l'11 marzo 2021.
- ^ a b c Chiesa Santa Maria Assunta, su comune.predaia.tn.it. URL consultato l'11 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2021).
- ^ Smarano Organ Academy Strumenti, su smaranoacademy.com.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Parrocchie dell'arcidiocesi di Trento
- Arcidiocesi di Trento
- Predaia
- Smarano
- Regione ecclesiastica Triveneto
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Maria Assunta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Parrocchia di SANTA MARIA ASSUNTA, su parrocchiemap.it. URL consultato l'11 marzo 2021.