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Alpi Liguri

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Alpi Liguri
Punta Marguareis
ContinenteEuropa
StatiItalia (bandiera) Italia
Francia (bandiera) Francia
Catena principaleAlpi
Cima più elevataPunta Marguareis (2 651 m s.l.m.)
Lunghezza110 km
Massicci principaliPrealpi Liguri
Alpi del Marguareis
Tipi di rocceprincipalmente sedimentarie

Le Alpi Liguri sono il tratto iniziale delle Alpi, e costituiscono la terminazione meridionale delle Alpi occidentali.[1] Sono poste a cavallo fra Piemonte, Liguria e Francia (Dipartimento delle Alpi Marittime) e la loro montagna più elevata è il Marguareis.[2]

Il santuario di San Calocero, uno dei più antichi edifici di culto cristiani delle Alpi liguri

L'area montuosa delle Alpi Liguri è abitata fin dalla preistoria, come provano vari reperti archeologici rinvenuti nella zona[3]. In epoca pre-romana vi risiedevano popolazioni di ceppo ligure, che lasciarono tra l'altro vari toponimi riconducibili alla loro lingua.[4][5] In età imperiale le truppe romane vennero impegnate per romanizzare la zona e reprimere ribellioni e brigantaggio.[6] Nelle zone della catena montuosa collocate a quote più elevate sono tuttora presenti tipologie di edifici e di manufatti tradizionali legati alla vita in alpeggio come balme (ripari sotto roccia), sèle, ovvero locali destinati alla conservazione del formaggio, e caselle, i tipici ripari in pietra a secco utilizzati dai pastori durante la stagione estiva[7] e come riparo per gli attrezzi agricoli.[8] Alla cultura pastorale è anche legata la viabilità pedonale tradizionale, utilizzata non solo per collegare gli alpeggi tra loro e con i centri abitati montani ma anche per la transumanza verso la costa o la Pianura Padana. Alcuni di tali cammini ricalcano vie di comunicazione preromane o romane.[9]

Dopo la fine dell'Impero romano d'Occidente la zona delle Alpi Liguri fu contesa tra i bizantini, che crearono una linea fortificata sulla destra idrografica del Tanaro, e i Longobardi, che provenendo dalla Pianura padana riuscirono ad espandersi verso e a conquistare Genova.[10] Durante l'Alto Medioevo l'area fu interessata dalla scorrerie dei Saraceni, che forse durante il X secolo si insediarono in alcune località; edifici come la torre cilindrica di Barchi e la caverna fortificata chiamata Balma del Messere sono stati interpretati come basi saracene. Questi furono debellati da una serie di campagne condotte da Guglielmo I di Provenza.[11] Nel Medioevo l'area fu divisa tra varie signorie locali quali il Marchesato di Finale, il Marchesato di Ceva, quello di Clavesana, i Lascaris di Ventimiglia e altri. Con il consolidarsi degli stati pre-unitari la situazione si semplificò, e la catena montuosa si trovò divisa tra il Regno di Sardegna e la Repubblica di Genova.[12]

1904: alpinisti sulla cima del Marguareis - fotografia di Mario Gabinio

Le Alpi Liguri furono teatro di importanti operazioni belliche collegate alle campagne d'Italia di Napoleone Bonaparte, con scontri tra le truppe francesi e quelle austro-piemontesi, scontri che comportarono anche la costruzione di trinceramenti e fortificazioni.[13][14] Con la seconda metà dell'Ottocento la costruzione di infrastrutture quali la ferrovia Ceva - Ormea e la Cuneo - Nizza favorì lo sviluppo industriale delle aree di fondovalle e la creazione di varie imprese. Durante il periodo della Resistenza la zona nuovamente fu interessata da scontri armati, questa volta tra i partigiani italiani e le truppe nazifasciste.[15][16] Dopo la fine della II guerra mondiale, a seguito del trattato di Parigi e della modifica della linea di confine, una piccola porzione della catena montuosa, e cioè il versante occidentale della cresta divisoria tra Val Roia e la valli Tanaro, Argentina e Nervia, passò alla Francia.[17]

Nel secondo dopoguerra le Alpi Liguri, come altre aree montane italiane, conobbero un progressivo spopolamento[18], e il bosco si estese a spese delle aree coltivate, che subirono un progressivo abbandono. La maggiore estensione del manto arboreo fu tra i fattori che favorirono la diffusione nelle Alpi Liguri del lupo, a partire dalla loro zona prealpina, con la migrazione di individui dalle aree appenniniche del centro Italia dove la specie si trovava confinata.[19]

Secondo la Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino le Alpi Liguri sono una sezione alpina a sé stante (sezione "1") e fanno parte delle Alpi Sud-occidentali. Sono comprese fra il colle di Cadibona (o bocchetta di Altare), che le separa ad est dall'Appennino ligure, e il colle di Tenda[20], che le divide ad ovest dalla sezione delle Alpi Marittime e Prealpi di Nizza.[21]

Secondo la Partizione delle Alpi, le Alpi Liguri sono un gruppo delle Alpi Marittime e precisamente quello più orientale (gruppo "1a"); non costituiscono quindi una sezione autonoma. I limiti sono i medesimi, ma il Colle di Tenda è confine di gruppo e non di sezione, separando le Alpi Liguri dall'altro gruppo delle Alpi Marittime, quello delle Alpi del Varo (gruppo "1b").

Le Alpi Liguri, in virtù delle caratteristiche oromorfologiche (è un tratto alpino principalmente calcareo e non granitico come quello costituito dalle Alpi Marittime[22]) sono ormai da anni considerate dalla comunità scientifica e alpinistica come un tratto alpino a se stante.[23]

Nell'Ottocento il limite tra le Alpi Liguri (un tempo anche dette Alpi Ligustiche) e le Alpi Marittime sensu stricto era comunque considerato il Colle di Tenda, in quanto separa una zona di montagne di altezza minore e dalle forme generalmente dolci e ondulate da altre, situate ad ovest del valico, più impervie ed elevate.[24] Il colle di Tenda è anche da lungo tempo riconosciuto a livello geologico come limite tra due diversi nuclei alpini, quello delle Alpi Marittime e quello delle Alpi Liguri.[25] Il limite orientale, oggi costituito dalla bocchetta di Altare, veniva invece da alcuni studiosi posto più ad ovest, in corrispondenza del Bric dello Schiavo,[26] mentre per altri era il Colle di Santa Giustina[25] o Giovo di Santa Giustina,[27] oggi noto come Colle del Giovo e considerato parte dell'Appennino Ligure.

Classificazione

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Un tempo vari studiosi, come ad esempio Pietro Gioffredo, chiamavano Alpi Marittime Orientali le montagne della zona dove oggi vengono collocate le Alpi Liguri[28]. A fine Ottocento vari geografi europei, come Friedrich Umlauft [29] o Karl August Zehden[26], consideravano invece le Alpi Liguri il primo gruppo della catena alpina, confinante ad ovest con le Alpi Marittime in corrispondenza del Colle di Tenda. In passato le attuali Alpi Liguri furono anche denominate Alpi Ligustiche.[6][30]

Secondo la Partizione delle Alpi

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Nella Partizione delle Alpi, le Alpi Liguri sono considerate un "gruppo" appartenente alla "sezione" delle Alpi Marittime, all'interno della "grande parte" denominata Alpi Occidentali. Nel codice utilizzato, sono il gruppo "Ⅰ-a". Secondo la Partizione, il gruppo delle Alpi Liguri è diviso nei seguenti sottogruppi[31]:

Tale classificazione già a partire dall'inizio degli anni Ottanta del Novecento non è più seguita nella bibliografia di riferimento del CAI/TCI, costituita nel caso specifico dal volume Alpi Liguri della collana Guida dei Monti d'Italia.

Secondo la Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino e il CAI

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A sinistra, inquadramento delle Alpi Liguri nelle Alpi Occidentali secondo la SOIUSA (sezione n. 1) . A destra, suddivisione delle Alpi Liguri secondo la SOIUSA, con le due sottosezioni delle Prealpi Liguri (1.Ⅰ) e delle Alpi del Marguareis (1.ⅠⅠ).

La Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino (SOIUSA), pubblicata nel 2005[32], considera le Alpi Liguri una "sezione alpina" a sé stante e non facente parte delle Alpi Marittime, all'interno della "grande parte" delle Alpi Occidentali e del "grande settore" delle Alpi Sud-occidentali. La suddivisione in gruppi recepisce quella utilizzata dal Club Alpino Italiano nel volume della Guida dei Monti d'Italia dedicato alle Alpi Liguri.

La SOIUSA suddivide le Alpi Liguri in due sottosezioni, separate tra loro dal Colle di Nava[33], a loro volta suddivise come nello schema seguente.

Sottosezione: Prealpi Liguri (1.I)

Sottosezione: Alpi del Marguareis (1.II)

Monte Bertrand
Pizzo d'Ormea

Tra il Colle di Cadibona e il Colle di Nava lo sviluppo longitudinale complessivo del tratto di spartiacque alpino principale compreso nelle Alpi Liguri è all'incirca di 110 km.[30] Partendo dal colle di Cadibona il profilo orografico tende a innalzarsi gradualmente, mantenendosi sempre al di sotto dei 1400 m s.l.m. In questo tratto, denominato savonese-finalese, le cime più alte sono il monte Carmo di Loano (1389 m), il monte Settepani (1386 m) e il Bric Agnellino (1335 m).

Dopo il colle di San Bernardo di Garessio (957 m), il paesaggio diventa nettamente più alpino e si superano i 1500 m con le vette del monte Galero (1708 m), del monte Dubasso (1545 m), del monte Armetta (1739 m) e del monte della Guardia (1658 m). A ovest del colle di San Bernardo di Mendatica (1263 m) la displuviale principale della catena si eleva rapidamente al di sopra dei 2000 m, fino alla cima del monte Saccarello (2201 m), la più alta del settore imperiese e di tutto il territorio ligure.

A partire dalla cima del monte Saccarello, lo spartiacque si ramifica in più direzioni. La prima si protende dal Saccarello verso sud-est e, dopo la depressione del passo di Collardente (1586 m), si innalza ancora oltre i 2000 m con la cima Marta (2136 m), il monte Grai (2012 m) e il monte Pietravecchia (2038 m). Oltrepassato l'imponente contrafforte roccioso del monte Toraggio (1972 m), decresce rapidamente verso Ventimiglia. La seconda catena si distacca dalla vicina cima Missun (2356 m) e si sviluppa per una decina di chilometri verso est, includendo il massiccio isolato dell'Alpe di Cosio (1907 m). Una terza catena si stacca dal gruppo del Saccarello in direzione sud-ovest e, dopo il monte Monega (1882 m), digrada verso il monte Bignone e la costa sanremese.

Lo spartiacque principale è tuttavia quello che delimita la valle del Roja fino al colle di Tenda. In questo tratto, su cui corre il confine amministrativo tra il Piemonte e il Dipartimento delle Alpi Marittime, si ergono alcune delle cime più alte delle Alpi Liguri: il monte Bertrand (2482 m), la Punta Marguareis (2651 m), la Testa Ciaudon (2386 m) e il monte Becco (2300 m).

All'altezza della Punta Marguareis si stacca verso est una dorsale montuosa che delimita a nord l'alta val Tanaro e include molte delle cime maggiori della catena, quali il monte Mongioie (2630 m), il Pizzo d'Ormea (2476 m) e il monte Antoroto (2144 m). Da questa importante linea displuviale, che si sviluppa per quasi 50 km, si distaccano alcune vallate secondarie, orientate da sud verso nord, conosciute come "valli monregalesi": valle Casotto, valle Ellero, valle Corsaglia, valle Maudagna e valle Roburentello[34]. Anche la valle del Mongia, posta più ad est, è considerata parte della Valli Monregalesi.[35] Sulle creste spartiacque tra queste valli si trovano ulteriori cime notevoli, quali il monte Mondolè (2382 m) e il monte Baussetti (2002 m).

Le Alpi liguri sono le sole in cui sia il lato interno dell'arco alpino, volto a nord verso la pianura padana, sia il lato esterno, volto in questo caso a sud verso il Mar Ligure, sono per la maggior parte situati in Italia.

Il Mongioie.
Il Saccarello.

Le principali vette delle Alpi Liguri sono:

I principali valichi delle Alpi Liguri sono:

nome altitudine (m s.l.m.) località collegate nome del collegamento
Colle di Cadibona 436 Altare - Savona Autostrada A6, SS 29, Ferrovia San Giuseppe di Cairo – Savona
Colla Baltera 794 Bormida - Osiglia SP 38 e SP 16 (SV)
Colle San Giacomo 796 Mallare - Orco Feglino strada sterrata
Colle del Melogno 1028 Calizzano - Finale Ligure SP 490 (SV)
Giogo di Giustenice 1143 Bardineto - Giustenice strada sterrata
Colle del Quazzo 1090 Garessio - Calizzano SP 47 (SV) + SP 213 (CN)
Giogo di Toirano 801 Bardineto - Toirano SP 1 (SV)
Colle Scravaion 814 Bardineto - Castelvecchio di Rocca Barbena SP 52 (SV)
Colle San Bernardo di Garessio 957 Erli - Garessio SP 582 (SV)
Passo di Pralè 1243 Nasino - Ormea SP 14 (SV)
Colle di Nava 934 Ormea - Pornassio SS 28
Passo Tanarello 2042 Briga Alta - La Brigue strada sterrata ex-militare
Colle San Bernardo di Mendatica 1262 Mendatica - Monesi SP 2, 74 e 100 (IM)
Colla di Sanson 1696 La Brigue - Triora strada sterrata (apertura solo estiva)
Passo Muratone 1158 Pigna - Saorge strada sterrata (apertura solo estiva)
Colla dei Termini 2006 Ormea - Val Corsaglia strada sterrata / sentieri
Colla di Casotto 1381 Garessio - Pamparato SP 178 (CN)
Colle di Tenda 1870 Limone Piemonte - Tenda SS 20, Ferrovia Cuneo-Limone-Ventimiglia tramite tunnel, Strada sterrata di superficie (apertura solo estiva)
Passo Garlenda 2021 Verdeggia - Monesi di Triora sentiero (Alta Via dei Monti Liguri)
Passo Frontè 2081 Montegrosso Pian Latte - Monesi di Triora sentiero (Alta Via dei Monti Liguri)
Passo della Teglia 1385 Rezzo - Molini di Triora SP 17 (IM)
Colle delle Selle Vecchie 2097 Valle del Negrone - Val Roia strada sterrata (apertura solo estiva)
Colle dei Signori 2107 Valle del Negrone - Val Roia strada sterrata (apertura solo estiva)
Colle di Caprauna 1394 Caprauna - Briga Alta SP 216 (CN)
Colla del Termine 662 Quiliano - Mallare - Altare sentiero (Alta Via dei Monti Liguri)

Il versante nord delle Alpi Liguri da un punto di vista idrografico è tributario del Mare Adriatico, o tramite il fiume Tanaro o tramite suoi affluenti e sub-affluenti. Il versante meridionale è invece tributario del Mar Ligure.[36] La parte più occidentale di questo versante della catena montuosa, che appartiene alla Francia, è drenata dal fiume Roya. Più a est i principali corsi d'acqua che drenano la zona sono il Nervia, l'Argentina, l'Impero e il Centa, che comprende nel suo bacino Arroscia, Pennavaira e Neva. Ancora più ad est del sistema fluviale del Centa i corsi d'acqua tendono a diventare più brevi[37] e a carattere ancora più spiccatamente torrentizio; questo a causa della minore distanza tra lo spartiacque padano/ligure e la costa e alla minore altezza media dei loro bacini idrografici.

Alta val Tanaro
Panorama di Toirano dalle grotte

Le principali valli delle Alpi Liguri sono:

Il lago di Osiglia

Nelle Alpi Liguri non sono presenti laghi naturali di grandi dimensioni. Esistono alcuni piccoli laghi, alcuni dei quali carsici, sulle montagne delle Valli Monregalesi: il Lago del Pizzo, a nord-est del Pizzo d'Ormea; il Lago Revelli in alta val Corsaglia, i laghi delle Moglie, Biecai e Rataira nell'alta val Ellero; il Lago della Brignola e il Lago Raschera alle pendici settentrionali del monte Mongioie; il Laghetto del Marguareis sotto l'omonima punta. Fino all'inizio dell'estate si presentano coperti di neve, mentre spesso verso la fine dell'estate sono completamente asciutti.[38]

Esistono inoltre alcuni invasi artificiali: il Lago di Osiglia in Val Bormida, il Lago di Tenarda, nei pressi di Triora e Pigna, e il Lago di Pianfei, nei pressi dell'omonimo centro abitato della provincia di Cuneo.[39]

Esempio di campo solcato in valle Ellero

La catena delle Alpi liguri, contrariamente a quanto sostenuto in passato, non è costituita da montagne con caratteristiche di transizione tra le Alpi e gli Appennini, ma presenta caratteristiche geologiche e orografiche tipiche del sistema alpino. In particolare si tratta di rilievi originatisi durante le ere carbonifera, permiana, triassica e giurassica, mentre l'orogenesi appenninica è decisamente più recente.[36] Nella zona occidentale delle Alpi Liguri, quella cioè ad ovest del Colle di Nava, il versante marittimo della catena è costituito da terreni eocenici, denominati nella letteratura geologica piano liguriano, più recenti e più facilmente erodibili di quelli che affiorano sul versante padano. La copertura eocenica cessa invece nella sezione orientale delle Alpi Liguri, nella quale anche una vasta parte del versante padano è inclusa nel territorio della Liguria.[37] Oggi le Alpi Liguri, e in particolare la loro zona più elevata situata attorno al Marguareis, ospitano una ampia gamma di forme carsiche sotterranee e superficiali.[40]

Tra i vari geologi che si occuparono di questa catena montuosa si possono ricordare Nicola Pellati, Domenico Zaccagna e Luigi Baldacci, che nel 1906 compirono numerosi sopralluoghi nella zona per seguire l'avanzamento della carta geologica curata in quel periodo dal Regio Ufficio geologico.[41]

Tutela naturalistica

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Parco naturale regionale delle Alpi Liguri: Monte Frontè e Cima Garlenda

Le aree naturali protette attualmente esistenti nelle Alpi Liguri sono il parco naturale del Marguareis e la Riserva naturale delle Grotte di Bossea, in provincia di Cuneo, il parco naturale regionale di Bric Tana, in provincia di Savona, e il Parco naturale regionale delle Alpi Liguri, di più recente istituzione, in provincia di Imperia[42].

Oltre ai parchi e riserve in senso stretto sono presenti sulle Alpi Liguri anche diversi siti di importanza comunitaria, sia nella zona piemontese che in quella ligure della sezione alpina. In particolare si possono ricordare:

Sciatori a Prato Nevoso

Le Alpi Liguri ospitano numerosi impianti sciistici. Sul gruppo Mongioie-Mondolè sorgono gli impianti del Mondolè Ski, un comprensorio sciistico che unisce le stazioni di Artesina, Prato Nevoso e Frabosa Soprana, per un totale di 130 km di piste[43] per discesa e fondo.

Il comprensorio Parpaiun si sviluppa invece nella zona del monte Alpet e comprende gli impianti di San Giacomo di Roburent e Serra di Pamparato. A nord del Bric Mindino si trovano gli impianti di Viola Saint-Grée, mentre sulla Colla di Casotto, ad est del Monte Antoroto, sorge la stazione di Garessio2000.

Altri impianti sciistici sono il Lurisia Monte Pigna, raggiungibile da una cabinovia dalle Terme di Lurisia, e due skilift e una seggiovia a Monesi di Triora, sul versante nord-orientale del Monte Saccarello. Le Alpi Liguri sono in parte interessate anche dal comprensorio Riserva Bianca di Limone Piemonte.

Data la loro natura carsica, le Alpi Liguri sono ricche di grotte naturali, molte delle quali aperte al pubblico. Nella riviera di Ponente si possono visitare le grotte di Borgio Verezzi e di Toirano. Nelle valli del monregalese è possibile ammirare le grotte del Caudano in val Maudagna nel comune di Frabosa Sottana, le grotte di Bossea in val Corsaglia nel comune di Frabosa Soprana, e la grotta dei Dossi nel comune di Villanova Mondovì.

Negli ultimi anni, in parte a causa della saturazione della ricettività turistico-alberghiera nella riviera ligure di ponente, in parte per la diffusione del cosiddetto turismo enogastronomico, alcune località dell'entroterra imperiese sono diventate meta di turisti, come Triora, Dolcedo, Pontedassio, Dolceacqua, Rocchetta Nervina, Pigna e Apricale.

Parallelamente si è sviluppata la ricettività legata alla valorizzazione delle bellezze paesaggistiche ed all'escursionismo e all'alpinismo: accanto alle classiche mete di villeggiatura come Colle di Nava, Ormea e Garessio, si affiancano oggi le località dell'alta val Bormida (Calizzano, Murialdo, Osiglia e Bardineto) e dell'alta val Tanaro (Briga Alta). Degne di menzione sono Mendatica, in Alta Valle Arroscia, a pochi chilometri della statale Imperia-Nava-Ceva e il Colle del Garezzo, meta panoramica raggiungibile da San Bernardo di Mendatica e dal colle di Nava. Tra le aree più frequentate dagli appassionati dell'arrampicata sportiva c'è il Finalese, che già a partire dalla fine degli anni Settanta poteva offrire moltissime vie di salita di ogni difficoltà[44].

Sentieri e Alte Vie

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Alta Via dei Monti Liguri

Lo spartiacque colle di Cadibona - monte Saccarello - Ventimiglia è percorso da 16 delle 43 tappe in cui è idealmente divisa l'Alta Via dei Monti Liguri[45], per un totale di circa 167 km.

Un tempo esisteva una strada, conosciuta come strada Marenga o via Marenca, che collegava Imperia con gli alti pascoli del Marguareis e il Colle di Tenda[46]. Essa probabilmente, passando per il monte Monega, raggiungeva il monte Saccarello per poi proseguire sullo spartiacque della valle del Roja fino al colle di Tenda. Il primo tratto (Imperia-Saccarello) è oggi percorribile unendo il tragitto di più sentieri, ovvero tramite strade carrozzabili asfaltate, eccetto nel tratto Monesi-Saccarello; il secondo tratto (Saccarello-Limone) ospita tuttora una strada sterrata ex militare costruita prima della seconda guerra mondiale, di cui vi è stato un recente recupero e apertura al pubblico, tramite un regolamento di utilizzo molto ferreo, progetto di recupero finanziato tramite fondi europei, visto l'interesse da parte di tre province (Dipartimento delle Alpi Marittime, Provincia di Cuneo e Provincia di Imperia) e di tre Regioni diverse (PACA, Piemonte e Liguria) che mette in collegamento e la sua utilità ai fini turistici.

Un sentiero di particolare interesse è il cosiddetto Sentiero degli Alpini, costruito dagli alpini prima della seconda guerra mondiale.[47] Molti tratti sono stati scavati nella roccia o sono stati costruiti a sbalzo, in modo da rendere possibile il passaggio dei muli in sicurezza[46]. Dopo il conflitto il sentiero venne abbandonato, e oggi alcuni punti sono percorribili solo grazie all'ausilio di corde metalliche; negli ultimi anni vi sono stati inoltre importanti movimenti franosi che hanno inflitto seri danni al percorso.

Nelle Alpi Liguri si snoda anche la Via del Sale, che da Limone Piemonte, attraverso il Colle dei Signori e Monesi, raggiunge la Riviera Ligure di Ponente: il percorso, interessante per i paesaggi carsici e la flora del Bosco delle Navette, è adatto anche ad essere percorso in MTB[48].

Rifugi alpini

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Il rifugio Sanremo.

Per facilitare l'escursionismo e la salita alle vette le Alpi Liguri sono dotate di vari rifugi e bivacchi alpini, tra i quali si possono ricordare:

  1. ^ AA.VV., Inquadramento geologico regionale (PDF), in Note illustrative alla carta geologica d'Italia in scala 1:50.000 - foglio 213-230, APAT - Servizio Geologico d'Italia, p. 7. URL consultato il 31 maggio 2022.
  2. ^ AA.VV., Memorie, Società Entomologica Italiana, 1977, p. 89.
  3. ^ Museo Civico di Garessio [collegamento interrotto], su unionemontanaaltavaltanaro.it. URL consultato il 9 marzo 2018.
  4. ^ Furio Ciciliot, Alberto Oggerino, Toponimi del Comune di Bagnasco, su storiapatriasavona.it. URL consultato il 9 marzo 2018.
  5. ^ Sebastiano Carrara, Furio Ciciliot, Francesco Murialdo, Toponimi del Comune di Garessio, su storiapatriasavona.it. URL consultato il 9 marzo 2018.
  6. ^ a b Giuseppe Luigi de Bartolomeis, Notizie topografiche e statistiche sugli stati sardi, Stamperia Reale, 1847, p. 1002, ISBN non esistente. URL consultato il 2 marzo 2023.
  7. ^ Rita Vecchiattini e Marta Gnone, Costruzioni e paesaggi d’alpeggio delle Alpi liguri: conoscenza per una tutela possibile, in Il capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage, Università degli sudi di Macerata, 2015, DOI:10.13138/2039-2362/1177. URL consultato il 17 novembre 2021.
  8. ^ AA.VV., Alpi liguri e valle Argentina, in Liguria, Pasquale Passarelli (a cura di), vol. 9, Istituto enciclopedico italiano, 2001, p. 93, ISBN 9788887983111. URL consultato il 17 novembre 2021.
  9. ^ AA.VV., Rivista di studi liguri, vol. 18-20, Istituto internazionale di studi liguri, 1952, p. 100. URL consultato il 17 novembre 2021.
  10. ^ Gruppo Archeologico Torinese, Garessio (CN): Torre dei Saraceni, su archeocarta.org, Carta Archeologica del Piemonte. URL consultato il 7 aprile 2020.
  11. ^ Incursioni dei Saraceni nell’Alto Medioevo in Piemonte e nel Monferrato, su italiamedievale.org. URL consultato il 9 marzo 2018.
  12. ^ AA:VV., Liguria, vol. 9, Istituto enciclopedico italiano, 2001, p. 93, ISBN 9788887983111. URL consultato il 28 giugno 2022.
  13. ^ Domenico Guerrini, La brigata dei Granatieri de Sardegna: memorie storiche, Roux e Viarengo, 1902, pp. 582-583, ISBN non esistente. URL consultato il 26 febbraio 2021.
  14. ^ Alberico Lo Faso di Serradifalco, La difesa di un regno: il sacrificio dell'esercito del Regno di Sardegna nella guerra contro la Francia, 1792-1796, collana Collana storica, Gaspari, 2009, p. 169, ISBN 9788875411732. URL consultato il 26 febbraio 2021.
  15. ^ Giorgio Gimelli e Franco Gimelli, La Resistenza in Liguria: dalla difficile ripresa alla Liberazione, Carocci, 2005, p. 474. URL consultato il 19 maggio 2021.
  16. ^ Memoria nella pietra - monumenti alla Resistenza ligure, 1945-1995, Istituto storico della Resistenza in Liguria, 1996, p. 297. URL consultato il 2 giugno 2021.
  17. ^ Jandi Sapi, Il trattato di pace con l'Italia, Council of Foreign Ministers, 1948, p. 167. URL consultato il 6 novembre 2017.
  18. ^ AA.VV., Atti, vol. 2, Società geografica italiana, 1950, p. 696. URL consultato il 26 maggio 2022.
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  • Sergio Marazzi, Atlante Orografico delle Alpi. SOIUSA, Pavone Canavese, Priuli & Verlucca, 2005.
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