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Diritti

“Serve una grande fede per affermare i diritti nei tempi difficili”, scriveva Stefano Rodotà. 20 anni fa il Rapporto annuale 2004 di Amnesty International aveva in primo piano la guerra ad al-Qu’eda e all’Iraq, le atrocità nel carcere di Abu Ghraib, i 132 Paesi in cui si praticava la tortura (l’Italia avrà una legge sul tema solo anni dopo, nel 2017). 5.476 le esecuzioni in quell’anno. Il Rapporto 2022-2023, l’ultimo disponibile, denuncia i crimini di guerra in Ucraina, il “doppio standard” con cui l’Occidente ha aperto le porta agli ucraini ma le ha chiuse a chi fuggiva dalla guerra e dalla repressione in Siria, Afghanistan e Libia. In 55 Paesi, tra cui USA e Cina, la pena di morte è ancora in vigore. Nel 2022 Amnesty ha documentato 873 esecuzioni in 20 Stati, con un aumento del 53% sull’anno precedente, soprattutto nel Medio Oriente e nell’Africa del Nord. I tempi difficili non sono finiti.

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