Vigna unguiculata

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Fagiolo dall'occhio
Vigna unguiculata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Fabidi
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
SottofamigliaFaboideae
TribùPhaseoleae
GenereVigna
SpecieV. unguiculata
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineFabales
FamigliaFabaceae
GenereVigna
SpecieV. unguiculata
Nomenclatura binomiale
Vigna unguiculata
(L.) Walp.
Sinonimi

Dolichos unguiculatus
L.
Dolichos melanophtalmus
DC.
Phaseolus unguiculatus
(L.) Piper

Il fagiolo dall'occhio o fagiolo con l'occhio o dolico dall'occhio nero (Vigna unguiculata (L.) Walp.) è una pianta della famiglia delle Fabaceae (o Leguminose)[1].

Fagioli dall'occhio

Vigna unguiculata è originaria dell'Africa, dove possiamo distinguere forme selvatiche perenni (sottosp. stenophylla (Harv.) Maréchal, Mascherpa & Stainier) a sud e est, e forme selvatiche annuali (sottosp. dekindtiana (Harms) Verdcourt) diffuse in tutta l'Africa subsahariana, incluso il Madagascar.

Le forme coltivate, che sarebbero derivate dalle forme selvatiche annuali, sarebbero apparse in Africa occidentale già nel 2000 a. C. sia come coltura foraggera (gruppo Unguiculata) sia come pianta tessile (gruppo Textilis). Si sarebbero diffusi intorno al 1500-1000 a.C. in India, dove sarebbe apparso il gruppo Cylindrica e in Cina dove sarebbe stato selezionato il gruppo Sesquipedalis. In Europa, le sue forme coltivate sono note almeno dal 300 a.C.[2] ed erano ben conosciute da Greci e Romani[3].

Durante il Medioevo questi fagioli costituivano una delle principali fonti di proteine delle classi povere. La specie rientra tra quelle raccomandate da Carlo Magno nel Capitulare de villis[4][5].

Dopo la scoperta del Nuovo Mondo, con l'arrivo in Europa del fagiolo comune, la coltivazione dei fagioli dall'occhio ha perso d'importanza; ai giorni nostri in Italia sopravvive solo in alcune zone di Calabria,[6] Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto.[7]

È una pianta erbacea che raggiunge un'altezza di circa 50–70 cm.

L'apparato radicale è a fittone, con radici secondarie che presentano le caratteristiche nodosità delle leguminose, dovute alla presenza dei batteri azotofissatori (Rhizobium leguminosarum).[3]
I fiori, di colore bianco rosato, si aprono nelle prime ore del mattino e si chiudono a metà giornata.

Le foglie, composte trifogliate, sono di colore verde lucido.

I legumi, di forma cilindrica, sono lunghi 15–25 cm, di colore verde, talora con striature violette; i semi sono di colore bianco con una caratteristica macchia di colore scuro («occhio»), in corrispondenza del punto di inserzione sul baccello.

I maggiori produttori di fagiolo dall'occhio nel 2018[8]
Paese Produzione (tonnellate)
Nigeria (bandiera) Nigeria 2.606.912
Niger (bandiera) Niger 2.376.727
Burkina Faso (bandiera) Burkina Faso 630.965
Ghana (bandiera) Ghana 215.350
Tanzania (bandiera) Tanzania 202.865
Camerun (bandiera) Camerun 185.832
Kenya (bandiera) Kenya 179.399
Mali (bandiera) Mali 157.739
Birmania (bandiera) Birmania 136.411
Sudan (bandiera) Sudan 104.667

È il principale legume a scopo alimentare nell'Africa tropicale e fornisce una fonte economica di proteine di alta qualità[9]. La Nigeria è il più grande produttore mondiale di fagioli dall'occhio. Per quanto riguarda le partite di fagioli asparago (Vigna unguiculata ssp. sesquipedalis, Vigna unguiculata ssp. unguiculata) provenienti dall’India, le informazioni relative ai controlli ufficiali effettuati dagli Stati membri dell'Unione Europea evidenziano la comparsa di rischi per la salute umana, dovuti alla possibile contaminazione da residui di antiparassitari.[10]

  1. ^ (EN) Vigna unguiculata, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 18 maggio 2023.
  2. ^ Michel Chauvet, Jacky Jousson e Dominique Mansion, Encyclopédie des plantes alimentaires, DL 2018, ISBN 978-2-7011-5971-3, OCLC 1057475757. URL consultato l'8 aprile 2021.
  3. ^ a b Coltivate il fagiolo dall'occhio (PDF), su Vita in campagna, L'Informatore Agrario. URL consultato il 7 luglio 2023.
  4. ^ (FR) Benjamin Guérard, Explication du capitulaire de Villis, in Bibliothèque de l'école des chartes, vol. 14, 1853, pp. 546-572.
  5. ^ Capitulare de villis, su Taccuini storici. URL consultato il 20 marzo 2015.
  6. ^ Il fagiolo dall'occhio calabrese, su CalabriaPortal. URL consultato il 7 luglio 2023.
  7. ^ I fagioli dall’occhio, su Casa di vita. URL consultato l'8 aprile 2015.
  8. ^ (EN) Food and Agriculture Organization of The United Nations, FAOSTAT, su fao.org. URL consultato il 7 agosto 2020.
  9. ^ (EN) A. S. Langyintuo, J. Lowenberg-DeBoer e M. Faye, Cowpea supply and demand in West and Central Africa, in Field Crops Research, vol. 82, n. 2, 1º maggio 2003, pp. 215–231, DOI:10.1016/S0378-4290(03)00039-X. URL consultato l'8 aprile 2021.
  10. ^ Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, su eur-lex.europa.eu.

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