Via Augusta
Via Augusta Via Augusta/Vía Hercúlea sistema stradale romano | |
---|---|
Tracciato de la Via Augusta | |
Localizzazione | |
Stato attuale | Spagna |
Regione | Spagna |
Informazioni generali | |
Tipo | strada romana |
Costruzione | 8 a.C.-2 a.C. |
Costruttore | Augusto |
Condizione attuale | numerosi resti antichi rinvenuti. |
Lunghezza | 1.500 km circa |
Inizio | Gades (Cadice) |
Fine | Narbo Martius (Narbona) |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Repubblica romana poi Impero romano |
Funzione strategica | prosecuzione verso sud della via Domitia |
Itinerario antonino e nella Tavola Peutingeriana | |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
La Via Augusta era un'antica strada romana lunga circa 1.500 km che attraversava la Spagna, dal Colle di Panissars sui Pirenei, a Gades sulla costa Atlantica della Hispania Baetica. Era la strada romana più importante della penisola iberica, una vera e propria spina dorsale che partendo dai Pirenei, ove si collegava alla via Domizia presso Deciana (attuale La Jonquera), attraversava interamente le provincie della Hispania Citerior e Hispania Ulterior fino all'Atlantico. La strada ebbe nel tempo vari nomi (Via Herculea, Via Heraclea, Cammino di Annibale), ma deve il suo nome attuale, con il quale è universalmente conosciuta, all'imperatore Augusto che tra l'8 e il 2 a.C. fece realizzare importanti aggiustamenti e ampliamenti facendone quindi un importante mezzo di comunicazione e di scambi commerciali tra le città ed i porti del Levante spagnolo e della Betica/Andalusia.
Il percorso seguito dalla strada ci viene indicato da vari documenti e reperti storici, fra questi l'Itinerario Antonino e i Vasi di Vicarello che indicano le varie mansiones lungo la strada e la relativa distanza in miglia romane.
Tracciato
[modifica | modifica wikitesto]La via Augusta iniziava poco a sud del Col de Panissars, presso Deciana, attuale La Jonquera, e si dirigeva verso sud attraversando l'Alt Empordà e il Gironès, giunta nella zona di Tordera si dirigeva verso ovest biforcandosi, un ramo correva lungo la costa attraversando il Maresme lungo il percorso dell'attuale Autopista C-32 fino a Barcino (Barcellona), l'altro ramo proseguiva più internamente nel Vallès fino a Ad Fines (odierna Martorell) ove attraversava il Llobregat sul Ponte del diavolo. Dopo Ad Fines i due rami si riunivano e la strada proseguiva parallelamente alla costa, passava per l'Arco di Barà e giungeva a Tarraco (o Tarraconem ), l'odierna Tarragona, quindi proseguiva per Dertosa (Tortosa) dove attraversava l'Ebro, ed entrava nei territori dell'attuale Comunità Valenciana. Qui attraversava Intibilim (Traiguera), Saguntum (Sagunto), e giungeva all'importante porto di Valentia (Valencia).
A Valentia la strada si separava dal litorale dirigendosi verso l'interno per Saetabis (Xàtiva), mentre un ramo secondario proseguiva lungo la costa fino a Cartago Nova (Cartagena. Il ramo principale attraversava il territorio dell'attuale La Mancia, quindi entrava nella valle del Guadalquivir (antica provincia della Betica, odierna Andalusia), passando per II Solaria (Montizón), Castulo (Linares), Ad Novlas (Villanueva de la Reina), Cordubam (Cordova), Carmonam (Carmona), Hispalim (Siviglia), e giungeva quindi a Gades (Cadice).
Di seguito sono indicare, da nord a sud, le principali stazioni si sosta e le città incontrate lungo la strada. I toponimi sono indicati con il nome latino in corsivo e il nome attuale fra parentesi.
- Deciana (La Jonquera)
- Gerunda (Girona)
- Aquis Vocontis (Caldes de Malavella)
- Ramo secondario: Iluro (Mataró), Baetulo (Badalona), Bárcino (Barcelona)
- Seterras (Hostalric)
- Semproniana (Granollers)
- Ad Fines (Martorell)
- Antistianam (La Ràpita)
- Roda de Barà
- Palfurianam (Altafulla)
- Tarraco (Tarragona)
- Dertosa (Tortosa)
- Intibilim (Traiguera)
- Saguntum (Sagunto)
- Valentia (València)
- Saetabis (Xàtiva)
- Ramo secondario: Carthago Nova (Cartagena)
- Saltigi (Chinchilla de Monte Aragón)
- Libisosa (Lezuza)
- Mentesa (Villanueva de la Fuente)
- Mariana (Puebla del Principe)
- II Solaria (Montizón)
- Castulo (Linares)
- Ad Novlas (Villanueva de la Reina)
- Eporam (Montoro)
- Corduba (Còrdova)
- Augusta Firma Astigia o Astigim (Écija)
- Carmo (Carmona)
- Hispalim (Siviglia)
- Orippo (Dos Hermanas)
- Ugiam (Torre Alocaz Utrera)
- Hastam (Mesas de Hasta)
- Rotea (Rota)
- Gades (Cadice)
-
Arco di Barà lungo la via Augusta presso il comune spagnolo di Roda de Barà.
-
Ponte del Diavolo sul Llobregat a Martorell.
-
La via Augusta nei pressi di Sagunto.
-
Ricostruzione della via Augusta nei pressi di Tarraco.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Miquel Vives Tort, L’evolució històrica de la xarxa viària entre el Llobregat i el Foix (PDF), su tdr.cesca.es. URL consultato il 24 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2015).
- Isaías Arrayás Morales, Morfología histórica del territorio de Tarraco ss. III-I a.C., 2005, Edicions Universitat Barcelona, ISBN 84-475-3007-8
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Via Augusta