I "Wallabies", nazionale di rugby a 15 dell'Australia si recano in Europa per quello che sarà l'ultimo tour di grande durata prima dell'era del professionismo.
Furono 12 partite per quello che sarà probabilmente l'ultimo tour in stile classico, con molti match infrasettimanali, ma non solo, contro club e selezioni. I "Wallabies" disputano 12 match e le vincono tutti.
Nei test si aggiudica tutti i match: sono tutti vinti contro Italia, Galles, Scozia e Irlanda.
Aprendo di fatto una tradizione, che sarà seguita dalle altre nazionali dell'emisdero sud in futuro, il tour si chiude con un match contro i Barbarians[1]. Fu una vittoria per 39-12 per gli Wallabies, che segnò anche l'ultimo incontro assoluto per l'Australia di David Campese[2]
Il match di Padova, ha connotati storici, in quanto David Campese, raggiunse, proprio nello stadio che lo vide protagonista tra il 1984 e il 1988, conquistando due scudetti, la centesima presenza ufficiale con i Wallabies[4]
Il match è assai più duro del previsto per i Wallabies e anche più di quanto dica il risultato, resto più netto solo da due mete negli ultimi minuti, dopo che gli azzurri avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 18-13[5][6].
Dopo una settimana e mezza di pausa (in Europa sono in corso le competizioni europee per club), il tour riprende con un match contro la seconda squadra scozzese. Dopo un primo tempo equilibrato (la Scozia si porta anche sull'11-0) i Wallabies chiudono la pratica nella ripresa, trascinati da Matt Burke e Tim Horan[7]
Stentato successo nel secondo match in terra di Scozia. Contro una selezione assai modesta (mancano i migliori giocatori non rilasciati dai club), i Wallabies faticano per quasi un'ora, prima di mettere al sicuro il match[8][9]
Nel match contro la selezione dei distretti scozzesi, il coach Bob Dwyer, alle prese con gli infortuni e con il limite di 30 giocatori schierabili in un tour, decide di far scendere in campo nel ruolo di terza linea, il fisioterapista della squadra Dirk Williams, nato in Nuova Zelanda ed ex giocatore. Il fatto clamoroso è che questo giocatore realizza al 33' la meta che porta in vantaggio la sua squadra[10]
Segue il test match con la sfida che è tra i due "Burke", l'australiano Matt e l'irlandese Paul, entrambi calciatori della squadra. La spunta il primo, anche grazie ad una meta di Knox[14][15]
Vi era grande attesa per il match tra Munster e Australia. La provincia irlandese (che vanta nel 1978 un successo contro gli All Blacks che quell'anno ottennero il Grande Slam, viene travolta dai Wallabies.[16]
A Cardiff va in scena un match storico: è il match di addio al rugby internazionale di David Campese che regala ancora azioni spettacolari ed una prestazione superba. Il pubblico gallese gli tributerà una lunga "standing ovation" al termine del match.[17].