Come allenatore viene inizialmente ingaggiato Gino Castiello, che si dimette durante il ritiro precampionato venendo sostituito da Lamberto Leonardi; anche quest'ultimo, dopo il ritiro lascia il club assieme al direttore sportivo Mino Manta. Infine la dirigenza rossoblù affida la panchina a Ivo Iaconi, già tecnico della Sambenedettese in Serie C1 nella stagione 1992-1993, che assume la guida della squadra una settimana prima dell'inizio del campionato; il nuovo ds è Vittorio Galigani.
Nell'anno agonistico 1994-95, a differenza delle serie professionistiche che inaugurano la norma dei tre punti per vittoria, almeno i campionati dilettantistici italiani continuano a rispettare la regola dei due punti ottenuti per una gara vinta.
Nel girone d'andata il Taranto raccoglie 24 punti, frutto di 11 vittorie, 2 pareggi esterni e 4 sconfitte (la prima di queste è il 2-1 subito sul campo della Caivanese nella 4ª giornata, incontro segnato da disordini in campo e sugli spalti, causati da pubblico e squadra locali, con la rete finale viziata da una carica al portiere rossoblù Imparato)[2].
Nel frattempo, a novembre la formazione rossoblù è stata eliminata ai sedicesimi di finale di Coppa Italia Dilettanti dal San Severo, dopo aver superato i primi due turni.
I pugliesi vengono sconfitti anche nella prima gara di ritorno, il 7 gennaio 1-0 in casa della Cavese. Successivamente, dopo quattro vittorie consecutive la squadra di Iaconi perde in casa 1-2 contro il Toma Maglie: rimarrà l'unico confronto perso fra le mura amiche in tutta la stagione agonistica. Alla fine del secondo girone il Taranto ha totalizzato 22 partite vinte, 5 pareggiate, tutte fuori casa, e 7 perse; l'ultima di queste è stata l'1-0 esterno ad opera dell'Altamura in penultima giornata, al cui termine gli ionici sono stati comunque matematicamente promossi in Serie C2 a causa della contestuale sconfitta del Cerignola secondo in classifica, a Pozzuoli.[4] L'undici rossoblù, con i suoi 49 punti ha infine staccato gli ofantini di tre lunghezze.
Nella poule scudetto, dopo aver eliminato Catania e Viterbese rispettivamente in preliminare e semifinale, il Taranto batte in finale il Tolentino aggiudicandosi lo scudetto nazionale Dilettanti. Fra andata e ritorno gli ionici sono andati in rete per 9 volte, a fronte di 1 solo goal messo a segno dai cremisi marchigiani.
Considerata anche la Coppa Italia, la formazione ionica ha vinto 21 dei 23 incontri disputati in casa (oltre alla suddetta sconfitta rimediata con il Maglie in 23ª giornata, ha pareggiato 1-1 con il San Severo in Coppa Italia Dilettanti), totalizzando 85 goal a fronte dei 41 subiti; nel girone H gli uomini di Iaconi hanno ricavato la seconda miglior differenza reti, pari a 32, dopo i 35 del Cerignola.
Cannoniere del Taranto è Aruta che ha collezionato 27 marcature, di cui una in Coppa Italia e otto nella poule scudetto; a seguirlo Cipriani con 24 reti (cinque segnate nella poule scudetto e uno in Coppa Italia). Soddisfacente per sportivi e critica la stagione del fantasista Caputo, tra l'altro autore di 14 goal inclusi otto rigori; suo anche il penalty del definitivo 1-0 nello scontro diretto col il Cerignola in quintultima giornata.[5]
^shirt TARANTO 1994/1995magliamatchworn.altervista IL PRIMO DATABASE DELLE MAGLIE INDOSSATE NEL CAMPIONATO ITALIANO - URL consultato il 2 aprile 2020 -