Raccordi della Zona Industriale Apuana
Raccordi della Zona Industriale Apuana | |
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Stati attraversati | Italia |
Inizio | Massa Zona Industriale Avenza (1938-1992) |
Fine | Porto di Carrara |
Attivazione | 1938 |
Gestore | RFI |
Precedenti gestori | FS (1938-2001) |
Lunghezza | 20 km |
Scartamento | 1435 mm |
Elettrificazione | Assente |
Note | Raccordi esistenti ma in gran parte inutilizzati |
Ferrovie | |
I raccordi della Zona Industriale Apuana[1][2] sono la rete di raccordi ferroviari costruiti dalle Ferrovie dello Stato nel 1938 per collegare le varie aziende e scali della Zona Industriale Apuana. Sono localizzati tra Avenza e Massa, collegano la stazione di Massa Zona Industriale (fino ai primi anni novanta anche la stazione di Avenza) con vari raccordi privati e lo scalo portuale di Marina di Carrara.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'inaugurazione del sistema di raccordi è strettamente legata alla realizzazione della Zona Industriale Apuana. Nel 1938 venne infatti inaugurata la stazione di Massa Zona Industriale – inizialmente semplice posto di movimento e con denominazione "P.M. Apuania" – e con lei il tracciato centrale che la collegava al porto di Marina di Carrara e le varie neonate aziende; anche la vicina stazione di Avenza venne dotata di un suo binario di raccordo.[3] Venne inoltre realizzato un ponte che, scavalcando la ferrovia Genova-Pisa permetteva il collegamento tra le industrie poste sulla strada statale 1 Via Aurelia e Massa Zona Industriale[3]. La gestione dei raccordi è stata da sempre affidata alle FS[3] e all'ente retroportuale di Carrara, costituitosi nel 1921[4]. All'inizio parte dei raccordi erano dotati di elettrificazione (all'epoca trifase), in seguito venne rimossa.[3]
Il sistema era interessato anche dal traffico della ferrovia Marmifera in quanto si realizzava l'interconnessione nelle località di Marina di Carrara e Avenza, fino alla sua soppressione avvenuta nel 1964.[5] Degno di nota era il raccordo con lo stabilimento della Farmoplant.
Già nel 1988 si stava progettando un nuovo raccordo che andasse dal Nuovo Pignone alle banchine del porto[6].
Il raccordo tra l'azienda OMYA e la stazione di Avenza venne privato del traffico il 1º dicembre 1992, data la progressiva perdita d'importanza dell'impianto e per il fatto che la maggior parte dei convogli venivano già instradati via Massa Zona Industriale.[7]
Anni duemila
[modifica | modifica wikitesto]Il nuovo tracciato dal Nuovo Pignone allo scalo portuale è stato inaugurato negli anni 2000, realizzando con esso un nuovo ponte sulla foce del Cartione e l'accesso interno alle banchine.[8] All'inizio degli anni 2000 il binario di Avenza dedicato agli arrivi dalla Zona (1p) venne ufficialmente soppresso.[9]
Agli inizi del 2014 erano in corso di smantellamento alcuni binari nei pressi dello scalo di Massa Zona Industriale, interrotti a marzo dello stesso anno e le infrastrutture interessate ripristinate. Nell'estate dello stesso anno venne riattivato anche il raccordo OMYA proprio per i traffici della multinazionale.[10][11]
Dal 2020 la gestione del traffico delle manovre è passata dall'autorità portuale di Carrara ad una ATI composta da Mercitalia Shunting & Terminal e La Spezia Shunting Railways, denominata "Gestore Comprensoriale Unico Porto di Carrara", abbreviato in GCU.[12][13]
Il 12 aprile 2021 venne inaugurato un nuovo fascio di binari all'interno del porto di Carrara, con un costo da parte di RFI e l'Autorità Portuale di 4,5 milioni di euro; in concomitanza venne rinnovato il tracciato dal porto a Massa Zona Industriale sostituendo le traversine da legno a cemento in previsione di un aumento del traffico proveniente dalla ferrovia Pontremolese.[14][13]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto][5][15] Percorso | ||||||||||
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Sezione a monte | ||||||||||
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per Genova e per Carrara / per Marina di Carrara (FMC) | |||||||||
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Carrara-Avenza | ||||||||
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raccordo FS-FMC | |||||||||
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146+773 | Frugoli per Fiorino (FMC) | ||||||||
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torrente Carrione | |||||||||
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SIMA / Vulcania | |||||||||
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146+628 | PLA su SP Carrara-Avenza | ||||||||
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Cellubloc Du Borck, IMEG | |||||||||
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146+335 | per tracciato dorsale † 1992 | ||||||||
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Calciocianamide, Cementerie, Fibronit | |||||||||
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inizio stazione di Massa Zona Industriale | |||||||||
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asta Breda | |||||||||
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144+095 | |||||||||
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innesto asta Breda | |||||||||
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innesto binario dorsale | |||||||||
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Massa Zona Industriale / Riv. Villar-Perosa | ||||||||
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Italiana Bertelese | |||||||||
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Caffaro e Refrattari Massa / Breda | |||||||||
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Olivetti fine stazione di Massa Zona Industriale | |||||||||
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Pignone per Pisa | |||||||||
Sezione dorsale | ||||||||||
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industria prodotti in legno / per Avenza † 1992 | |||||||||
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(0+200) | OMYA | ||||||||
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A.D.A. | |||||||||
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passaggio a livello | ||||||||
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Rumiaca / R.D. Diana Edica | |||||||||
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3+150 | Cokapuania | (tratta disarmata) | |||||||
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per il porto | |||||||||
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inizio raddoppio Imerys | |||||||||
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Imerys Minerali | ||||||||
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fine raddoppio Imerys | |||||||||
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Montecatini Azoto per Massa Zona Industriale | |||||||||
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(fine tratta armata) | |||||||||
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5+900 | Dalmine | ||||||||
Sezione retroportuale | ||||||||||
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(17+651) | Marina di Carrara / per Avenza † 1964 | ||||||||
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6+000 | Porto di Carrara | ||||||||
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torrente Carrione * / † anni 2000 | |||||||||
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per industrie sul Carrione | |||||||||
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nuovo tracciato * anni 2000 | (fine tratta armata) | ||||||||
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3+600 | Nuovo Pignone | ||||||||
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile |
L'infrastruttura è gestita da RFI[10] essendo l'intero complesso parte del contesto della stazione di Massa Zona Industriale.[16] Si estende per circa 20 km,[17] è a binario semplice non elettrificato, con un raddoppio di binario presso il raccordo Imerys. I deviatoi presenti nel tracciato sono tutti ad azionamento manuale.[16]
Gran parte dei raccordi è abbandonata o soppressa mentre la maggior parte delle fabbriche o laboratori aventi un raccordo non lo utilizzano più e si servono del trasporto su gomma.
- il tracciato a monte era al 2006 parzialmente attivo in termini di movimenti di manovra giornalieri sull'asta Breda, ma rispetto al traffico di carri da e per le aziende questo era assente da tempo;[18]
- il tracciato dorsale è quello normalmente utilizzato e dove sono presenti i raccordi Imerys e OMYA. Nel periodo di massima attività molte altre aziende avevano un raccordo tra cui la Dalmine e la Farmoplant. Questo era inoltre il vecchio binario indipendente tra Carrara-Avenza e Massa Zona Industriale, utilizzato per gli scambi di materiale tra le due stazioni;
- del tracciato retroportuale è attiva la parte attinente al porto stesso, il binario che costeggiava il torrente Carrione risulta scollegato.
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]Tracciato dorsale
[modifica | modifica wikitesto]Uno dei punti di origine del tracciato era ubicato in corrispondenza dalla stazione di Avenza, dopo il passaggio a livello e la vecchia cabina ACE, e operativo fino all'inizio degli anni '90. Raggiungeva l'industria OMYA ed entrava nel cuore dell'area industriale, prosegue affiancando diverse industrie, tra cui l'Imerys Minerali che utilizza ancora la ferrovia,[19] e continuando verso Massa Zona Industriale a sinistra o a destra verso il raccordo Dalmine, soppresso ma ancora evidente. Questo termina presso un incrocio sulla via Dorsale, in origine proseguiva all'interno dell'industria omonima.
Venendo da Massa, si incontra un deviatoio che immette a sinistra verso il porto di Carrara. Continuando verso destra si incontra un secondo deviatoio che consentiva l'accesso a varie aziende tra cui l'A.D.A. e la Rumiaca[5]; tuttavia il binario risulta scollegato dal resto dei raccordi e in parte disarmato mentre il deviatoio di immissione, seppur ancora presente, risulta permanentemente bloccato.
Il binario, a valle rispetto alla Genova-Pisa, si allontanava da quest'ultima fino a 400 m con uno sviluppo complessivo di 3 km di cui 2 affiancati alla via Dorsale, raggiunge in alcuni tratti il 14 per mille con un raggio di curvatura minimo di 250 m. Si ricollegava alla stazione di Avenza in corrispondenza della progressiva chilometrica 146+335,20.[15]
Tracciato a Marina di Carrara
[modifica | modifica wikitesto]Il binario affianca varie industrie tra cui le ex Rumiaca, il cui capannone è stato rimosso nell'ottobre del 2017,[20] e Cokapuania poco prima di entrare nello scalo interno della Nuovo Pignone. Al suo interno inizia un raddoppio per permettere ai convogli lo stazionamento. Il binario continua attraversando un passaggio a livello verso le banchine del porto. Precedentemente era presente un deviatoio che permetteva l'accesso al altre aziende poste nei pressi del Carrione; tale tracciato risulta smantellato e disarmato in corrispondenza del deviatoio d'accesso.
Era presente, prima dell'inaugurazione del nuovo raccordo per il porto, un altro binario posto più interno e collegato anche con la ferrovia Marmifera. Questo comprendeva anche un ponte che scavalcava il Carrione.[5]
Tracciato a monte
[modifica | modifica wikitesto]Questo era localizzato a nord dello scalo di Massa, con il binario che scavalcava la Genova-Pisa che prende il nome di asta Breda, dal nome dalla fabbrica omonima posta su di esso. Affiancava per buona parte la strada statale 1 Via Aurelia servendo aziende come la Villar-Perosa e la Breda. L'ultimo impianto che la ferrovia serviva era l'industria Olivetti nei pressi dell'incrocio tra via Catagnina e via degli Oliveti; la linea termina poco prima del suddetto incrocio con un paraurti[18].
Proprio presso lo scalo di Massa vi sono quattro fabbriche che possedevano un raccordo, non utilizzato e in seguito soppresso.
Traffico
[modifica | modifica wikitesto]I raccordi sono attraversati unicamente da treni merci. Le manovre erano gestite dall'Ente Retroportuale, che fa capo alla Porto di Carrara SpA, fino al 2021. L'Autorità Portuale effettuava treni merci da Massa Zona Industriale al porto di Carrara mentre l'Apuo Veneta operava solo servizi di manovra giornalieri sulla tratta a monte di Massa Zona Industriale.[21]
Nella fine del 2020 l'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale ha aperto una gara pubblica per l'esecuzione delle manovre nel nodo di La Spezia e sui raccordi della Zona Industriale Apuana, vinta da Gestore Comprensoriale Unico Porto di Carrara, da metà 2021 per i 5 anni successivi. Contestualmente vennero introdotti nuovi mezzi di manovra di nuova concezione quali CZ Loko D.744.1.[13]
Materiale rotabile
[modifica | modifica wikitesto]- Locomotiva FS 225.6009: era utilizzata in passato dall'Ente Retroportuale; risulta accantonata da metà anni novanta all'interno dello scalo retroportuale[18];
- Locomotiva FS 245.2101: era utilizzata dalle FS da metà degli anni novanta;
- Tre locomotive Greco/Deutz al 2006 accantonate nel cortile dell'OMYA.
- Locomotiva FS D.146.0001: capostipite del progetto D.146 e giunta sui raccordi nel 2004, costruita dalla Firema come prototipo, rimasta ferma fino a metà 2006 a causa della mancanza di personale abilitato. È l'unità di trazione principale utilizzata sui raccordi;[18]
- Locomotiva DB 202: precedentemente di proprietà della società Apuo Veneta, è normalmente ricoverata presso il Nuovo Pignone;
- CZ Loko D.744.1: utilizzate dalla presa in gestione delle manovre dal Gestore Comprensoriale Unico Porto di Carrara, il proprietario dei mezzi è Mercitalia Shunting & Terminal.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato - Divisione IE Firenze, Stazione di Carrara-Avenza - Piano schematico, revisione del 1989 [20 gennaio 1975].
- ^ Amministrazione autonoma delle Ferrovie dello Stato - Servizio Impianti Elettrici, Quadro luminoso Apuania Carrara - Cabina B, 1947-1948.
- ^ a b c d Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia
- ^ Adriano Betti Carboncini, op. cit.
- ^ a b c d Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato (planimetria)
- ^ Il Polo in fumo: l'area chimica apuana dalle origini al caso Farmoplant alle alternative di sviluppo possibili, op. cit.
- ^ Camera dei Deputati, Interrogazione a risposta scritta 4/00953 presentata da Canesi Riccardo (PROG.FEDER.) in data 1994/06/01, su storia.camera.it, 1º giugno 1994. URL consultato il 1º gennaio 2015 (archiviato il 21 luglio 2021).
- ^ Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale, Posizione, su autoritaportualecarrara.it. URL consultato il 20 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2022).«Inoltre, dall'inizio degli anni 2000, è stato realizzato e messo in funzione un apposito raccordo ferroviario che collega il porto con la stazione di Massa Zona Industriale e pertanto con tutta la rete ferroviaria nazionale»
- ^ In Codebò G., Linea Genova-Roma. Tratta Genova Brignole-Pietrasanta (e). Stazione di Carrara-Avenza. Modifica ACEI per V401. Quadro luminoso, dicembre 2005 [3 agosto 1998]. il binario non risulta più presente quando risultava in Ferrovie dello Stato S.p.A., Stazione di Carrara-Avenza. Schema elettrico e suddivisione in zone della linea di contatto, 29 marzo 1999. (e in seguito cancellato), indicandone la conseguente soppressione.
- ^ a b Associazione Industriali di Massa Carrara, Recuperare la rete ferroviaria della Zona Industriale, su assindustriams.it, 4 marzo 2014. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Cinzia Carpita, I binari morti resuscitano per le imprese, su iltirreno.gelocal.it, 5 marzo 2014. URL consultato il 20 maggio 2022.
- ^ Presto a regime le manovre ferroviarie nel porto di Marina di Carrara, su voceapuana.com, 16 novembre 2020. URL consultato il 28 dicembre 2021.
- ^ a b c Upgranding ferroviario e sviluppo dei nuovi servizi nel Porto di Marina di Carrara in forte ripresa, su portlogisticpress.it, 4 settembre 2021. URL consultato il 1º ottobre 2022.
- ^ Matteo Bernabè, Il porto di Marina di Carrara riparte con la ferrovia: taglio del nastro per i nuovi binari, su voceapuana.com, 12 aprile 2021.
- ^ a b Ministero delle comunicazioni, Bollettino ufficiale delle Ferrovie dello Stato, su trenidicarta.it, 1º gennaio 1942, pp. 28-30, Ordine di Servizio n. 15. URL consultato il 21 dicembre 2021.
- ^ a b Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato (PS)
- ^ Valentina Pinelli, Un corpo estraneo: la zona industriale apuana dal 1938 ai giorni nostri, su legambientecarrara.it, 2001-2002, p. 29. URL consultato il 27 febbraio 2022.
- ^ a b c d Paolini.
- ^ D.R. Ferroviaria Italia, Servizi di movimentazione ferroviaria, su drferroviariaitalia.com. URL consultato il 27 dicembre 2021.
- ^ Luca Barbieri, Carrara, ex Rumianca giù il capannone “della paura”, su iltirreno.gelocal.it, 19 ottobre 2017. URL consultato il 12 maggio 2022.
- ^ Elenco delle licenze ferroviarie sul sito del MIT, su mit.gov.it. URL consultato il 24 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N. 191 del 23 Agosto 1938, parte prima (PDF), su augusto.digitpa.gov.it, tipografia Istituto Poligrafico dello Stato, Roma. URL consultato il 12 agosto 2014.
- Giuseppe Barbieri, I porti della Toscana e del Lazio, 1955.
- Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato, Zona Industriale Apuana: planimetria dei raccordi, anni '60.
- Centro italiano servizio informativo ambienti costieri, Ministero dell'ambiente, Il Polo in fumo: l'area chimica apuana dalle origini al caso Farmoplant alle alternative di sviluppo possibili, Guerini, 1988.
- Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato - Divisione IE Firenze, Stazione di Massa Zona Industriale. Piano schematico. Impianto ACE, revisione del 20 giugno 1993 [20 gennaio 1975].
- Comune di Carrara, provincia di Massa-Carrara, Piano strutturale - Norme tecniche di attuazione, ottobre 1999.
- Internazionale Marmi e Macchine Carrara S.p.A., Distretto Industriale Lapideo: realtà e prospettive future, Carrara, ottobre 2004.
- Stefano Paolini, Carrara, marmo e treni, su photorail.com, giugno 2006. URL consultato il 7 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2013).
- Adriano Betti Carboncini, Alpi Apuane. Ricordo delle ferrovie marmifere, Pegaso, Firenze, 2012. ISBN 978-88-95248-39-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Consorzio per la Zona Industriale Apuana, Dettagli tecnici sulla Zona industriale Apuana, su consorzio.zia.ms.it. URL consultato il 28 dicembre 2021.
- Vista del raccordo con Carrara-Avenza negli anni quaranta.
- Lucio Benassi, La Storia della Z.I.A. ZONA INDUSTRIALE APUANA - Dalla sua nascita 1938, ai giorni nostri 2014, su carraraonline.com, Carrara, 2 marzo 2014. URL consultato il 27 febbraio 2022.
- TOS-01 Avenza - Zona Industriale Apuana (Z.I.A.) (PDF), su paysmed.net. URL consultato il 9 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).