Paul Durand-Ruel
«Finalmente i maestri dell'Impressionismo trionfavano come avevano trionfato quelli del 1830. La mia follia era stata saggezza. E dire che se fossi morto a sessant'anni, sarei morto gonfio di debiti e insolvente, in mezzo a tesori misconosciuti.»
Paul Durand-Ruel (Parigi, 31 ottobre 1831 – Parigi, 5 febbraio 1922) è stato un mercante d'arte francese.
Fu tra i più fervidi sostenitori dei pittori impressionisti come Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro, Henry Moret e Sisley. Aprì una galleria d'arte a Parigi (al numero 16 di rue Laffitte) e un'altra a Londra.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il padre, Jean Durand, e la madre, Marie Ruel, possedevano a Parigi un negozio in cui venivano esposti disegni, tra cui quelli di Eugène Delacroix. Jean Durand si occupava della vendita. Il negozio diventò rapidamente un punto di incontro per artisti e collezionisti, trasformandosi poi in una vera e propria galleria d'arte. Fu il primo a credere nelle opere degli impressionisti (fino ad allora ridicolizzate e screditate dall'arte accademica).
«Nei primi anni Settanta dell'Ottocento, Paul Durand aveva iniziato con i pittori della cosiddetta Scuola di Barbizon, i quali rispondevano al gusto degli acquirenti del tempo, ma presto si accorse dell'eccezionalità d'alcuni giovani artisti, convinti che non si dovesse rappresentare solo la natura nella sua realtà, ma piuttosto cogliere l'attimo del particolare momento in cui questa è osservata, con tutti i cambiamenti, anche drammatici, provocati dall'atmosfera, i colori, la luce. Avevano in comune soltanto l'essere stati rifiutati dai Salon Parigini e, quindi, dai borghesi acquirenti; Durand-Ruel li trasformò in un gruppo. Tra il 1891 e il 1922, Durand comprò circa 12 mila opere di Monet, Manet, Pissarro, Degas, Renoir, Mary Cassat ecc. e per lunghi anni è stato il solo a farlo. Di lui disse Monet: « senza Durand saremmo morti di fame tutti noi impressionisti, gli dobbiamo tutto ».[2]»
Dall'ottobre 2014 al febbraio 2015, il Museo del Lussemburgo (Parigi) gli ha dedicato la grande mostra Paul Durand-Ruel. Le pari de l'impressionnisme.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il secolo lungo della modernità. Il museo immaginato - Philippe Daverio
- ^ da: L'ARTE LA VITA e un pizzico di Van Gogh di Lorenzo Pacini
- ^ (FR) Paul Durand-Ruel. Le pari de l'impressionnisme, su RMN - Grand Palais. URL consultato il 16 febbraio 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paul Durand-Ruel
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Durand-Ruel, Paul, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Paul Durand-Ruel, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 121648686 · ISNI (EN) 0000 0001 1580 8529 · LCCN (EN) n50052610 · GND (DE) 12470929X · BNE (ES) XX4755882 (data) · BNF (FR) cb12531344m (data) · J9U (EN, HE) 987007401944805171 |
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