NGC 5128
NGC 5128 Galassia peculiare | |
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La galassia “NGC 5128” | |
Scoperta | |
Scopritore | James Dunlop[1] |
Data | 29 aprile 1826[1] |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Centauro |
Ascensione retta | 13h 25m 27,6s |
Declinazione | -43° 01′ 08″ |
Distanza | 11-13 milioni a.l. (3,37-3,99 milioni pc) |
Magnitudine apparente (V) | 7,0 |
Dimensione apparente (V) | 18' x 14' |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Galassia peculiare |
Classe | S0 |
Altre designazioni | |
Centaurus A; C 77 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di galassie peculiari |
NGC 5128, nota anche come C 77 e Centaurus A, è una galassia peculiare nella costellazione del Centauro. Appartiene alla classe intermedia tra le galassie ellittiche e quelle spirali, di tipo lenticolare; è una galassia gigante appartenente al gruppo di M83, con una distanza pari a 11-13 milioni di anni-luce dalla Via Lattea. Il centro di NGC 5128 è una delle più forti radiosorgenti conosciute (Cen A), nonché la più vicina delle galassie attive, e la quinta galassia più brillante del cielo notturno, facendone un obiettivo ideale all'osservazione per gli astronomi amatoriali[2]. Dai due poli di Centaurus A partono due emissioni di onde-radio a getto della lunghezza di diversi milioni di anni-luce. Al centro della galassia si pensa sia situato un buco nero supermassiccio di molti milioni di masse solari.
Osservazione
[modifica | modifica wikitesto]Centaurus A si trova circa 4° a nord di Omega Centauri, un ammasso globulare visibile a occhio nudo, e considerata la sua declinazione, è osservabile in particolar modo dall'emisfero australe della Terra, mentre nell'emisfero boreale è visibile solo alle basse latitudini. Salvo condizioni eccezionalmente buone, nelle quali è visibile anche a occhio nudo,[3] la galassia è visibile con un binocolo, ma appare come una macchia chiara senza particolari attrattive; con un telescopio di 200mm di apertura e nelle foto a lunga esposizione appare la sua caratteristica più notevole, ossia la presenza di una larga banda scura che divide la galassia in due parti: si pensa possa trattarsi della conseguenza di una fusione con qualche sua galassia satellite. Le strutture addizionali come i lobi che dipartono dal centro sono visibili con i grandi telescopi professionali.
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]Centaurus A possiede una morfologia piuttosto insolita. Vista dalla Terra, la galassia appare come una galassia lenticolare o ellittica con una banda di polveri sovrapposta. La particolarità di questa galassia è stata scoperta nel 1847 da John Herschel; successivamente la galassia fu inclusa nell'Atlas of Peculiar Galaxies (pubblicato nel 1966). La strana morfologia della galassia è generalmente ritenuta essere il risultato di una fusione tra due galassie più piccole.[4]
Questa galassia è composta principalmente da stelle in avanzato stato evolutivo, mentre il disco è la regione dove la formazione stellare è più intensa[2]; nel disco infatti sono state identificate circa 100 regioni di formazione stellare[5].
Campi magnetici
[modifica | modifica wikitesto]Dagli studi del telescopio SOFIA è stata effettuata una mappatura dei campi magnetici di Centaurus A, estesi per circa 1600 al. È emerso che sono paralleli a una serie di scie di polvere, ritenute resti di una galassia a spirale, successivamente fusasi con una galassia ellittica. Avvicinandosi al centro, però, i campi magnetici si mostrano distorti a causa della fusione, che ne ha aumentato l'intensità. Secondo gli studiosi, il buco nero supermassiccio potrebbe aggiungere ulteriore disordine al campo magnetico.[6]
Supernova
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1986, è stata osservata in Centaurus A una supernova chiamata SN 1986G[7]. La supernova è stata scoperta all'interno della banda oscura della galassia da R. Evans[8]. Più tardi è stata poi identificata come una supernova di tipo Ia[9]. SN 1986G è stata utilizzata per dimostrare che gli spettri delle supernovae di tipo Ia non sono tutti uguali, e le supernovae Ia possono differenziarsi per il modo in cui cambiano di luminosità nel corso del tempo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Courtney Seligman, NGC Objects: NGC 5100 - 5149, in Celestial Atlas. URL consultato il 21 aprile 2020.
- ^ a b F. P. Israel, Centaurus A - NGC 5128, in Astronomy and Astrophysics Review, vol. 8, 1998, pp. 237–278, DOI:10.1007/s001590050011.
- ^ The Association of Invisible Nebulae and Things Nobody Observes
- ^ W. Baade, R. Minkowski, On the Identification of Radio Sources, in Astrophysical Journal, vol. 119, 1954, pp. 215–231, DOI:10.1086/145813.
- ^ P. W. Hodge, R. C. Kennicutt Jr., An atlas of H II regions in 125 galaxies, in Astrophysical Journal, vol. 88, 1982, pp. 296–328, DOI:10.1086/113318.
- ^ Le ‘pennellate’ magnetiche di Centaurus A, su globalscience.it, 12 aprile 2021.
- ^ NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for extended name search on Centaurus A. URL consultato il 26 marzo 2013.
- ^ R. Evans, R. H. McNaught, C. Humphries, Supernova 1986G in NGC 5128, in IAU Circular, vol. 4208, 1986.
- ^ M. M. Phillips, A. C. Phillips, S. R. Heathcote, V. M. Blanco, D. Geisler, D. Hamilton, N. B. Suntzeff, F. J. Jablonski, J. E. Steiner, A. P. Cowley, P. Schmidtke, S. Wyckoff, J. B. Hutchings, J. Tonry, M. A. Strauss, J. R. Thorstensen, W. Honey, J. Maza, M. T. Ruiz, A. U. Landolt, A. Uomoto, R. M. Rich, J. E. Grindlay, H. Cohn, H. A. Smith, J. H. Lutz, R. J. Lavery, A. Saha, The type 1a supernova 1986G in NGC 5128 - Optical photometry and spectra, in Publications of the Astronomical Society of the Pacific, vol. 99, 1987, pp. 592–605, DOI:10.1086/132020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su NGC 5128
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Catalogo NGC/IC on-line, su ngcicproject.org.
- (EN) Dati di NGC 5128 - SIMBAD, su simbad.u-strasbg.fr. (dettagli identificatori, misure)
- (EN) Dati di NGC 5128 - NASA Extragalactic Database, su ned.ipac.caltech.edu.
- (EN) Dati di NGC 5128 - SEDS, su spider.seds.org.
- (EN) Dati di NGC 5128 - VizieR Service, su vizier.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 5128 - Aladin, su aladin.u-strasbg.fr.
- (EN) Immagini di NGC 5128 - SkyView, su skyview.gsfc.nasa.gov.