Vai al contenuto

Martin McDonagh

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Martin McDonagh al Toronto International Film Festival 2012
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior cortometraggio 2006

Martin McDonagh (/'mɑrtɪn məkˈdɒnə/; Londra, 26 marzo 1970) è un commediografo, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico britannico di origini irlandesi[1].

È principalmente noto per aver diretto le pellicole In Bruges - La coscienza dell'assassino (2008), 7 psicopatici (2012), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017) e Gli spiriti dell'isola (2022). Nel corso della sua carriera si è aggiudicato un Premio Oscar, due Golden Globe e quattro British Academy Film Awards. In ambito teatrale ha vinto tre Laurence Olivier Award, un Drama Desk Award ed è stato candidato quattro volte ai Tony Awards. Nel 1999 fu tra i destinatari del V Premio Europa Realtà Teatrali conferito al Royal Court Theatre (con Sarah Kane, Mark Ravenhill, Jez Butterworth, Conor McPherson).[2]

Nato nel distretto di Camberwell, a Londra, da genitori irlandesi,[3] McDonagh vive la sua gioventù nella capitale inglese, ma rimane fortemente legato alla sua terra di origine tanto da ambientarvi tutti i suoi lavori teatrali.[4][5] Fratello minore di John Michael McDonagh, anch'egli regista e sceneggiatore, è dotato sia della cittadinanza inglese che di quella irlandese.[1]

Opere teatrali

[modifica | modifica wikitesto]

Con la sua prima opera, The Beauty Queen of Leenane, ottiene numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui l'Evening Standard Award come miglior commediografo emergente. Il successo ottenuto lo induce a scrivere i due episodi successivi della storia, A Skull in Connemara e The Lonesome West (rappresentato in Italia con il titolo di Occidente solitario e diretto dal regista colombiano Juan Diego Puerta López), dando vita così ad una trilogia, The Leenane Trilogy. La sua seconda trilogia, The Aran Islands Trilogy, lo consacra a pieno titolo come commediografo di successo, garantendogli una serie di riconoscimenti in tutto il mondo. The Banshees of Inisheer, terza parte di The Aran Islands Trilogy, non è stata né pubblicata né rappresentata perché, a giudizio dello stesso McDonagh, «isn’t any good»[6].

Nel 1997, a soli 27 anni, ben quattro dei suoi spettacoli vengono rappresentati simultaneamente nei teatri del West-End di Londra (impresa riuscita solamente ad un altro drammaturgo, William Shakespeare). Tra le altre opere ricordiamo The Pillowman (2003), che ottiene un Laurence Olivier Award, uno dei riconoscimenti più prestigiosi del teatro inglese. Nel 2010 il The New York Times lo ha definito "uno dei più importanti commediografi irlandesi viventi"[7]. Nel 2015 una sua nuova opera teatrale, Hangmen, va in scena al Royal Court Theatre. Nel 2016 anche Hangmen vince il Laurence Olivier Award.

L'esordio nel mondo del cinema avviene nel 2005 con il cortometraggio Six Shooter, da lui scritto e diretto e il cui cast è principalmente composto da suoi precedenti collaboratori teatrali, tra cui Brendan Gleeson, Ruaidhri Conroy, David Wilmot e Aisling O'Sullivan. Il debutto alla regia di McDonagh viene apprezzato[8], e gli frutta il suo primo Oscar, per il miglior cortometraggio.[9]

McDonagh entra quindi in trattative con Focus Features per scrivere e dirigere il suo primo lungometraggio. La pellicola, In Bruges - La coscienza dell'assassino, esce nel 2008 ed è una commedia nera che parla di due sicari, interpretati da Colin Farrell e Brendan Gleeson, che vengono spediti nella cittadina belga di Bruges dal loro capo, interpretato da Ralph Fiennes, a seguito di un incarico andato male. Scelto per aprire il Sundance Film Festival 2008, il film ottiene critiche entusiastiche e si aggiudica un BAFTA alla migliore sceneggiatura originale, un British Independent Film Award come miglior sceneggiatura, una nomination agli Oscar (miglior sceneggiatura originale) ed un Golden Globe, assegnato a Colin Farrell come miglior attore protagonista.[10][11][12]

In un'intervista del 2008 alla rivista Stop Smiling, McDonagh ha rivelato che il suo prossimo film si sarebbe intitolato 7 psicopatici.[13] Le riprese si sono svolte nel 2011, con nel cast Colin Farrell, Sam Rockwell, Woody Harrelson, Christopher Walken, Tom Waits, Abbie Cornish, Olga Kurylenko e Željko Ivanek.[14] La pellicola è stata presentata al Toronto International Film Festival 2012,[15] dove ha vinto il People Choice Award - Midnight Madness[16], ed è stata distribuita nelle sale lo stesso anno. Il film è stato accolto positivamente da pubblico e critica, nonostante venga considerato inferiore a In Bruges.[17]

Nel 2015, durante la promozione del suo nuovo spettacolo teatrale, McDonagh ha annunciato il suo terzo film, Tre manifesti a Ebbing, Missouri, in cui Frances McDormand interpreta una madre che inizia una personale guerra contro la polizia cittadina dopo l'omicidio di sua figlia.[5] Nel cast anche Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish, Peter Dinklage, Lucas Hedges e John Hawkes.[18][19] Il film ha vinto due premi Oscar (miglior attrice a Frances McDormand e miglior attore non protagonista a Sam Rockwell) su sette candidature, portandosi a casa anche quattro Golden Globe su sei nomination, tra cui il Golden Globe per il miglior film drammatico.[20]

Nel 2022 scrive e dirige Gli spiriti dell'isola, interpretato da Colin Farrell e Brendan Gleeson, film acclamato dalla critica[21][22][23][24] e che ha ricevuto nove candidature ai premi Oscar 2023,[25] senza però vincere alcuna statuetta,[26] e otto Golden Globe 2023[27].

Trilogia di Leenane

[modifica | modifica wikitesto]

Trilogia delle Isole Aran

[modifica | modifica wikitesto]

Regista e sceneggiatore

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b (EN) Seven steps to Martin McDonagh, in The Irish Times, 6 novembre 2012. URL consultato il 3 maggio 2013.
  2. ^ VII Edizione, su Premio Europa per il Teatro. URL consultato il 24 dicembre 2022.
  3. ^ (EN) Henry McDonald, Profile, in The Guardian, Londra, 25 aprile 2008.
  4. ^ (EN) Sean O'Hagan, Interview: The Wild West, in The Guardian, 23 marzo 2001.
  5. ^ a b (EN) Sean O'Hagan, Martin McDonagh interview: ‘Theatre is never going to be edgy in the way I want it to be’, in The Guardian, 13 settembre 2015.
  6. ^ a b (EN) The Pillowman (2006-2007), su berkeleyrep.org, Berkeley Repertory Theatre. URL consultato il 5 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2007).
  7. ^ (EN) Jason Zinoman, Is He Mellower? Ask the Guy Missing a Hand, in The New York Times, New York, 7 marzo 2010. URL consultato il 25 aprile 2011.
  8. ^ (EN) Caryn James, Martin McDonagh Finds His Inner Thug as Film Director, in The New York Times, New York, 4 aprile 2006.
  9. ^ (EN) 2006 Oscars, su oscars.org. URL consultato il 6 aprile 2016.
  10. ^ (EN) Tim Robey, Film reviews: In Bruges, Fool's Gold, Street Kings and more, in The Daily Telegraph, 18 aprile 2008. URL consultato il 14 aprile 2013.
  11. ^ (EN) Wally Hammond, In Bruges (18), su timeout.com, 15 aprile 2008. URL consultato il 14 aprile 2013.
  12. ^ (EN) In Bruges (2008), su Rotten Tomatoes. URL consultato il 14 aprile 2013.
  13. ^ (EN) Q&A: Martin McDonagh, director of in Bruges, su stopsmilingonline.com, 15 febbraio 2008. URL consultato il 14 aprile 2013.
  14. ^ (EN) 'Seven Psychopaths' Listing, su tcm.com. URL consultato il 4 aprile 2016.
  15. ^ (EN) Liz Ferguson, 'Seven Psychopaths' Premiere – 2012 Toronto International Film Festival, su blogs.montrealgazette.com, 13 settembre 2012. URL consultato il 27 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2013).
  16. ^ (EN) TIFF 2012 Awards: 'Seven Psychopaths' Wins Midnight Madness People's Choice Award, su inquisitr.com, 17 settembre 2012. URL consultato il 15 ottobre 2012.
  17. ^ (EN) Seven Psychopaths, su Rotten Tomatoes. URL consultato il 2 ottobre 2015.
  18. ^ (EN) Ali Jaafar, Woody Harrelson & Sam Rockwell Join Frances McDormand For Martin McDonagh’s ‘Three Billboards’, su Deadline.com, 9 marzo 2016. URL consultato il 6 maggio 2016.
  19. ^ (EN) Jeff Sneider, Peter Dinklage, John Hawkes, Lucas Hedges Join Martin McDonagh’s New Movie (Exclusive), 7 aprile 2016. URL consultato il 6 maggio 2016.
  20. ^ Tutti i vincitori dei Golden Globe 2018 - Il Post, su ilpost.it, 8 gennaio 2018. URL consultato il 9 gennaio 2018.
  21. ^ Davide Stanzione, Sight & Sound, la rivista britannica elegge i 10 migliori film del 2022: in vetta c’è Aftersun, su Best Movie, 25 dicembre 2022. URL consultato il 25 dicembre 2022.
  22. ^ Giorgio Viaro, TOP 30: i migliori film del 2022!, su Best Movie, 31 dicembre 2022. URL consultato il 1º gennaio 2023.
  23. ^ (EN) Martin McDonagh, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 24 luglio 2023. Modifica su Wikidata
  24. ^ (EN) Martin McDonagh, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 24 luglio 2023. Modifica su Wikidata
  25. ^ (EN) Hilary Lewis e Kimberly Nordyke, Oscars: Full List of Nominations, su The Hollywood Reporter, 24 gennaio 2023. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  26. ^ (EN) ‘The Banshees of Inisherin’ Went 0-9 at the Oscars: What Other Films Have Done That?, su Billboard, 13 marzo 2023. URL consultato il 24 luglio 2023.
  27. ^ (EN) Brent Lang e Jordan Moreau, Golden Globes 2023: Complete Nominations List, su Variety, 12 dicembre 2022. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  28. ^ Martin McDonagh, su www.goldenglobes.com. URL consultato il 12 dicembre 2022.
  • (EN) Patrick Lonergan, The Theatre and Films of Martin McDonagh, Bloomsbury Publishing, 2014

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN84212805 · ISNI (EN0000 0001 1030 2705 · LCCN (ENno97055353 · GND (DE130830216 · BNE (ESXX1412504 (data) · BNF (FRcb144274714 (data) · J9U (ENHE987007425171805171