Maria Clotilde di Borbone-Francia
Maria Clotilde di Borbone-Francia | |
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Joseph Ducreux, Ritratto della principessa Maria Clotilde di Borbone-Francia a quattordici anni, olio su tela, 1773, Reggia di Versailles | |
Regina consorte di Sardegna | |
In carica | 16 ottobre 1796 – 7 marzo 1802 |
Predecessore | Maria Antonia di Borbone-Spagna |
Successore | Maria Teresa d'Austria-Este |
Nome completo | francese: Marie Adélaïde Clotilde Xavière de France[1][2] italiano Maria Adelaide Clotilde Saveria di Borbone-Francia |
Trattamento | Sua Maestà |
Altri titoli | Principessa di Francia |
Nascita | Versailles, 23 settembre 1759 |
Morte | Napoli, 7 marzo 1802 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Santa Caterina a Chiaia |
Casa reale | Borbone-Francia per nascita Casa Savoia per matrimonio |
Padre | Luigi Ferdinando di Borbone-Francia |
Madre | Maria Giuseppina di Sassonia |
Consorte | Carlo Emanuele IV di Savoia |
Religione | Cattolicesimo |
Firma |
Venerabile Maria Clotilde di Borbone-Francia | |
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La regina Clotilde in preghiera di Bernardino Nocchi, XIX secolo | |
Regina consorte di Sardegna | |
Nascita | Versailles, 23 settembre 1759 |
Morte | Napoli, 7 marzo 1802 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Chiesa di Santa Caterina a Chiaia |
Ricorrenza | 7 marzo |
Attributi | Paramento imperiale Corona Rosario |
Maria Clotilde di Borbone-Francia[3][4] (Marie Adélaïde Clotilde Xavière; Versailles, 23 settembre 1759 – Napoli, 7 marzo 1802), conosciuta come Madame Clotilde, fu una principessa[5] di Francia che divenne regina di Sardegna nel 1796 con il nome di Clotilde. Era la sorella minore di Luigi XVI di Francia e fu moglie di Carlo Emanuele IV di Savoia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Principessa di Francia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Versailles, Clotilde era la maggiore delle figlie femmine sopravvissute di Luigi, delfino di Francia, unico figlio maschio di Luigi XV, e della principessa Maria Giuseppina di Sassonia. In quanto nipote del re, era una Petite-Fille de France. In seguito alla morte del loro nonno paterno nel maggio del 1774, il fratello maggiore di Clotilde, Luigi Augusto, divenne re Luigi XVI di Francia.
A causa del suo sovrappeso, Clotilde in gioventù era soprannominata Gros-Madame. Assieme alla sorella minore Elisabetta, venne cresciuta da Madame de Marsan dopo la morte del padre nel 1765 e della madre nel 1767. Dato che si sposò e lasciò la Francia poco dopo che Luigi XVI salì al trono, Clotilde non ebbe tempo sufficiente per stringere uno stretto rapporto con la cognata, la regina Maria Antonietta, e non andavano particolarmente d'accordo. Clotilde è stata descritta come passiva e apatica, che dava percezione di insensibilità, ma era, comunque, molto legata a sua sorella, che avrebbe reagito alla sua partenza con difficoltà.[6]
Principessa di Piemonte
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1775 andò in sposa a Carlo Emanuele, principe di Piemonte ed erede al trono di Sardegna. Nonostante il matrimonio fosse stato arrangiato per interesse politico, la coppia si rivelò subito molto affiatata e trovò nella sincera fede cristiana d'entrambi un forte e duraturo punto in comune. Per loro sfortuna l'unione non fu allietata dalla nascita di un figlio e così i due coniugi decisero di accettare serenamente la volontà del cielo abbracciando, assieme e di comune accordo, la regola del Terzo Ordine Domenicano (1794).
Nel frattempo, però, a Parigi era scoppiata la rivoluzione e la gioia di Clotilde per la visita del fratello maggiore conte d'Artois, fuoriuscito con la sua famiglia per organizzare la reazione, venne cancellata dal dolore causatole dalle tragiche notizie che arrivavano dalla Francia, dove l'altro fratello maggiore e sua sorella avevano perso la vita sulla ghigliottina. In seguito a ciò l'intera Europa mobilitò gli eserciti e cominciò la guerra contro il nuovo governo giacobino.
Regina di Sardegna
[modifica | modifica wikitesto]In tale contesto, la furia delle armate rivoluzionarie s'abbatté come una calamità su Torino e, quasi contemporaneamente, Carlo Emanuele ascese al trono in una situazione estremamente difficile: una parte del regno era occupata, le casse dello Stato erano vuote, l'esercito era indebolito e disorganizzato e tra le persone comuni covava la rivoluzione.
Verso la fine del 1798 il re fu costretto a cedere tutti i suoi domini peninsulari e la corte partì in esilio alla volta della Sardegna. A Cagliari Clotilde conobbe padre Giovan Battista Senes di Osilo, un ex-gesuita confessore delle monache cappuccine cagliaritane, che divenne suo assistente spirituale mantenendo tale compito anche dopo il ritorno sul continente e col quale si impegnò affinché i gesuiti tornassero nell'Isola e specialmente alla direzione del Convitto Canopoleno e della Casa Professa di Sassari e del Noviziato di Cagliari.
Dalla fine del 1799 in poi ella seguì il marito nel suo peregrinare per l'Italia alla vana ricerca d'appoggi per recuperare le terre subalpine, vivendo tra Firenze, Roma, Frascati, Caserta e infine Napoli, dove giunsero il 25 novembre 1800. Qui la reale coppia si stabilì nella zona di Santa Lucia, dal lato del Chiatamone, prima alloggiando all'albergo delle "Crocelle" e poi in quello dell'"Aquila Nera".
La regina prese a frequentare la chiesa di Santa Caterina del Terzo Ordine Regolare di San Francesco, trascorrendovi buona parte del suo tempo per raccogliersi in preghiere e aiutare i meno fortunati. Nel 1801, per un breve periodo, fu a Roma per partecipare ai riti della Settimana Santa e per conoscere il nuovo papa Pio VII, ma fu costretta a un repentino ritorno a Napoli per sfuggire a un tentativo di rapimento che i francesi avevano architettato ai danni del marito.
Meno di un anno dopo, a causa di una grave malattia, Clotilde si spense il 7 marzo 1802. Subito acclamata "angelo tutelare del Piemonte", il 10 aprile 1808, appena sei anni dopo la morte, venne dichiarata venerabile e se ne iniziò la causa di beatificazione. È tumulata nella cappella della “Buona Pastora” presso la chiesa di Santa Caterina a Chiaia, dove il consorte, rispettoso del suo desiderio di semplicità, le fece edificare una modesta tomba, poi restaurata su commissione dell'allora principe Umberto nel 1933.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Luigi, duca di Borgogna | Luigi, il Gran Delfino | ||||||||||||
Duchessa Maria Anna Vittoria di Baviera | |||||||||||||
Luigi XV di Francia | |||||||||||||
Maria Adelaide di Savoia | Vittorio Amedeo II di Savoia | ||||||||||||
Anna Maria d'Orléans | |||||||||||||
Luigi di Borbone-Francia | |||||||||||||
Stanisalo I di Polonia | Conte Rafal Leszczynski | ||||||||||||
Principessa Anna Jablonowska | |||||||||||||
Maria Leszczyńska | |||||||||||||
Caterina Opalińska | Conte Jan Karol Opalinski | ||||||||||||
Contessa Zofia Czarnkowska | |||||||||||||
Maria Clotilde di Borbone-Francia | |||||||||||||
Augusto II di Polonia | Giovanni Giorgio III di Sassonia | ||||||||||||
Anna Sofia di Danimarca | |||||||||||||
Augusto III di Polonia | |||||||||||||
Cristiana di Brandeburgo-Bayreuth | Cristiano Ernesto di Brandeburgo-Bayreuth | ||||||||||||
Sofia Luisa di Württemberg | |||||||||||||
Maria Giuseppina di Sassonia | |||||||||||||
Giuseppe I d'Asburgo | Leopoldo I d'Asburgo | ||||||||||||
Eleonora del Palatinato-Neuburg | |||||||||||||
Maria Giuseppa d'Austria | |||||||||||||
Guglielmina Amalia di Brunswick-Lüneburg | Giovanni Federico di Brunswick-Lüneburg | ||||||||||||
Benedetta Enrichetta del Palatinato | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sugli appellativi dei figli del re di Francia e dei membri della casa reale francese: (FR) Denis Diderot e Jean Baptiste Le Rond d'Alembert, Encyclopédie méthodique: Jurisprudence, Parigi, 1786, pp. 159-160.
- ^ Nicolas Louis Achaintre, Histoire généalogique et chronologique de la maison royale de Bourbon, Mansut, Parigi, 1825, vol. 2, p. 168.
- ^ Burke's Royal Families of the World, volume I, ISBN 0-85011-023-8 a p. 364 indica che (1) l'appellativo territoriale del padre era "di Francia" e (2) in Sardegna era chiamata Clotilda e non Maria Clotilda.
- ^ David Williamson nel Debrett's Kings and Queens of Europe, ISBN 0-86350-194-X, alle pp. 81 e 159 indica che (1) l'appellativo territoriale del padre (che non era re) era "di Francia" e (2) il suo appellativo in Francia era Clotilde e non Marie-Clotilde.
- ^ Il titolo corretto dei figli dei re di Francia è Fille de France, figlia di Francia.
- ^ Joan Haslip, Marie Antoinette, 1991, ISBN.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maria Clotilde di Borbone-Francia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Marìa Adelàide Clotilde, su sapere.it, De Agostini.
- Maria Clotilde di Borbone-Francia, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 7763425 · ISNI (EN) 0000 0000 6665 2440 · SBN MUSV000371 · CERL cnp00244015 · LCCN (EN) nr97013678 · GND (DE) 101927495 · BNF (FR) cb13487549b (data) · J9U (EN, HE) 987007301721205171 |
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