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Magdalena van de Passe

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Ritratto di Magdalena van de Passe eseguito dal fratello Simon con didascalia Magdalena de Passe, philia Crispiani sculptrix celeberrima, AET. 30 (1630)

Magdalena (van) de Passe, o Pas o Passaea o anche van Bevervoordt dal cognome del marito (Colonia, 1600Utrecht, 22 gennaio 1638 (sepolta)), è stata un'incisore e disegnatrice olandese del secolo d'oro, appartenente ad una famosa famiglia di incisori.

Ritratto di John Kays (Ioannes Caius)
Pigmalione

Figlia di Crispijn van de Passe e sorella di Simon, Willem e Crispijn II, fu allieva del padre[1]. Operò a Utrecht nella bottega di famiglia dal 1617 al 1634[1]. Al contrario dei suoi fratelli, che si recarono all'estero estendendo l'attività di famiglia, Magdalena rimase sempre nella casa paterna fino al 5 ottobre 1634, giorno in cui sposò Frederick van Bevervoordt[1][2], da cui non ebbe figli[3]. Bevervoordt, appartenente all'élite arminiana, fu esiliato e visse ufficialmente nello Schleswig-Holstein[3]. Dopo la sua morte inaspettata diciannove mesi dopo il matrimonio, Magdalena ritornò in famiglia prendendosi cura dei genitori[3].

Realizzò incisioni di soggetti storici[1], mitologici[3], paesaggi[1][3] e ritratti[1]. È citata da Joachim von Sandrart nel suo Teutsche Academy (1668-1678) come abile incisora ed autrice di "molti paesaggi tra cui La morte di Procri da Adam Elsheimer", che presenta reminiscenze rubensiane[3]. La sua controparte Salmace ed Ermafrodito (1623) da un dipinto di Jacob Pynas, presenta didascalie di Jacob Cats[3]. Il suo stile di incisione, fine e dettagliato[3] e con forte chiaroscuro[4], differisce da quello degli altri membri della famiglia, forse appreso da Hendrick Goudt[4], che ritornato in patria da Roma, vi riportò varie opere di Adam Elsheimer[3]. Eseguì anche incisioni a partire da composizioni di Peter Paul Rubens, che potrebbe aver conosciuto in occasione della sua visita a Utrecht del 1627[3], da Jan Brueghel il Vecchio[4] e in generale da dipinti di pittori della sua città, come Adam Willaerts e Roelant Savery, che spesso condividevano la sua fede anabattista ed erano emigrati ad Utrecht proprio per questa[3]. Realizzò anche incisioni da paesaggi di Paul Brill[3]. Alcune delle sue stampe presentano anche licenze per la Francia[3]. Decorò con 72 illustrazioni, in collaborazione con la sua famiglia, le Metamorfosi di Ovidio, pubblicate nel 1677 da François Foppens a Bruxelles[3].

Il corpus dell'autrice è più ridotto rispetto a quello dei fratelli, non solo per la sua morte prematura, ma anche perché, probabilmente, aiutava i genitori nella gestione della casa e degli affari[3].

Inoltre, estese la sua attività brevettando la possibilità di decorare anche tessuti a partire da stampi in rame: in particolare il 26 marzo 1630 ebbe, dagli Stati generali, un privilegio di tre anni per la stampa di berretti di forma tonda e di 30 centimetri, da portare in casa o a letto, per gentiluomini delle classi più abbienti[3]. Queste stampe su stoffa non potevano essere copiate da altri, pena la multa di 150 fiorini[3].

Magdalena van de Passe aveva costituito intorno a sé una cerchia di ammiratori ed estimatori, come si può dedurre dalle dediche delle stampe che era solita regalare[3]. Considerata precocemente e particolarmente dotata, iniziò a firmare le sue opere già a quattordici anni (Meraviglie dal mondo 1614), mentre i suoi fratelli solo a diciassette. Conosciuta negli ambienti artistici fin da giovane, ebbe legami di amicizia con Adriaen van de Venne, dai cui disegni eseguì incisioni[3].

Fu sua allieva Anna Maria van Schurman[1], a cui dava lezioni di incisione su rame[3].

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