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Villafranca in Lunigiana

Coordinate: 44°17′44″N 9°57′00″E
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Villafranca in Lunigiana
comune
Villafranca in Lunigiana – Stemma
Villafranca in Lunigiana – Bandiera
Villafranca in Lunigiana – Veduta
Villafranca in Lunigiana – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Massa-Carrara
Amministrazione
SindacoAbramo Filippo Bellesi (lista civica) dal 1-6-2015 (2º mandato dal 21-9-2020)
Territorio
Coordinate44°17′44″N 9°57′00″E
Altitudine138 m s.l.m.
Superficie29,32 km²
Abitanti4 585[2] (30-6-2022)
Densità156,38 ab./km²
FrazioniFiletto, Fornoli, Irola, Malgrate, Merizzo, Mocrone, Virgoletta
Comuni confinantiBagnone, Filattiera, Licciana Nardi, Mulazzo, Tresana
Altre informazioni
Cod. postale54028
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT045016
Cod. catastaleL946
TargaMS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona D, 1 887 GG[4]
Nome abitantivillafranchese, villafranchesi[1]
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villafranca in Lunigiana
Villafranca in Lunigiana
Villafranca in Lunigiana – Mappa
Villafranca in Lunigiana – Mappa
Posizione del comune di Villafranca in Lunigiana all'interno della provincia di Massa-Carrara
Sito istituzionale

Villafranca in Lunigiana (Vilafranca nel dialetto della Lunigiana) è un comune italiano di 4 585 abitanti[2] della provincia di Massa-Carrara in Toscana. Si trova sulla Via Francigena; nel paese si conservano vestigia dell'antico borgo medioevale.

Geografia fisica

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«Chiamato fui Corrado Malaspina;
non son l'Antico, ma di lui discesi»

L'antico castello di Malnido, presidio sulla Via Francigena del ramo ghibellino dei Malaspina, risultava pressoché integro prima dei bombardamenti alleati della seconda guerra mondiale: oggi restano rovine fascinose che si spera ancora di poter recuperare.

Al tempo della venuta di Dante il feudo era retto da Franceschino Malaspina di Mulazzo, poiché Moroello e Corradino, figli di quel Corrado II, detto il Giovane (onde distinguerlo dal capostipite dello Spino Secco), sulla cui nobile figura Dante Alighieri elaborò l'elogio assoluto dei Malaspina imperiali al Canto VIII del Purgatorio[5], erano ancora in minore età.

Nonostante gli ultimi studi abbiano fatto emergere dalla sequenza Antico-Giovane (in realtà semplicemente una discendenza nonno-nipote) un chiaro passaggio di testimone dalla corte storica di Mulazzo a quella ormai più viva di Villafranca, nessun ruolo politico particolare va ascritto a questo feudo nel dopo-Corrado, non a caso rappresentato proprio da Franceschino Malaspina, marchese di Mulazzo, nel lodo con il vescovo-conte di Luni risolto da Dante stesso con la Pace di Castelnuovo il 6 di ottobre del 1306.

In ogni caso, è assai significativo che al fascino e alla storia della corte di Villafranca non fu immune neppure il Boccaccio, il quale, da grande cercatore qual era di memorie per il suo Trattatello in laude di Dante, volle rendere anch'egli onore a Corrado il Giovane, facendo di lui e della figlia Spina i protagonisti di una novella tra le più lunghe del Decamerone, la VI della II giornata[6].

Nell'antica chiesina di San Nicolò di Malnido, nel 1285 la sorella di Moroello II di Giovagallo (il vapor di Val di Magra del Canto XXIV dell'Inferno) andò in sposa per procura ad un figlio del conte Ugolino della Gherardesca, colui che «la bocca sollevò dal fiero pasto» in Inferno XXXIII. L'evento, di cui esiste il documento storico, testimonia i legami strategici che i Malaspina seppero tessere anche con la famiglia dei Conti della Gherardesca[7].

È proprio nel sagrato di questo antico tempio cristiano che è stata recentemente trovata la cripta ove sono state custodite per secoli le spoglie dei principi di casa Malaspina, di cui non è rimasto nulla. Tra quelli era Corrado il Giovane, uno dei soli sei personaggi della Divina Commedia cui Dante si è rivolto con la somma deferenza del "voi"[8].

Villafranca fece quindi parte dei feudi imperiali dei Malaspina dello Spino secco, marchesi della Virgoletta. Marchesato sovrano con investitura imperiale immediata, si estendeva anche su Beverone, Garbugliaga, Rocchetta di Vara e Villa nella valle dell'Aulella presso Aulla. Nel 1547 i fratelli Bartolomeo e Giovanna Battista Malaspina si suddividono il marchesato, generando le due linee della Virgoletta e di Castevoli, mantenendo il feudo di Villafranca indiviso, governandolo ad anni alterni. Dal 1567 è posta sotto l'accomandigia toscana, mentre dal XVIII secolo si pone sotto la protezione dei duchi di Modena, che nel 1720 concedono ai marchesi di aggiungere al cognome Malaspina quello di Estense. Nel 1559 Villafranca contava circa 460 famiglie. È ricordata dalle cronache storiche per la grave rivolta che scoppiò nel 1705 contro il marchese Giovanni che chiese soccorso alle truppe medicee.
Il feudo rimase sovrano fino alla sua soppressione nel 1797.

Medaglia di bronzo al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Piccolo centro della Lunigiana subì rastrellamenti e violenti bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la distruzione di buona parte del patrimonio abitativo. La popolazione contribuì generosamente alla lotta di liberazione e seppe reagire, con dignità e coraggio, agli orrori della guerra, affrontando, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione.»
— Villafranca in Lunigiana (MS), 1944-1945

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Architetture militari

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Statue e monumenti

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  • Monumento marmoreo a Dante Alighieri, Malnido
  • Monumento bronzeo a San Francesco, chiostro di San Francesco
  • Monumento all'aviatore Torello Baracchini, piazza del Municipio
  • Monumento all'aviatore Torello Baracchini davanti alle scuole
  • Monumento di marmo ai caduti di tutte le guerre davanti al municipio
  • Monumento alle vittime del massacro delle foibe nelle vicinanze del palazzo comunale
  • Monumento ad Alberico Benedicenti, opera di Riccardo Rossi, a Mocrone

Frazioni principali

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[9]

Tradizioni e folclore

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La sera del 5 dicembre, vigilia di San Nicolò, si tiene la processione nel centro storico alla luce delle candele; tale processione è accompagnata dalla sfilata di gruppi storici e culmina con l'accensione di un grande fuoco nel parco Tra La Ca.

Geografia antropica

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Villafranca in Lunigiana è composta dalle seguenti frazioni: Filetto, Fornoli, Irola, Malgrate, Merizzo, Mocrone e Virgoletta.

Filetto

Piccolo borgo murato, noto per le sue feste estive, soprattutto medioevali organizzate ad agosto dalla pro loco. Conserva, poco distante dal quadrato delle mura, un'antica selva di castagni dalla quale una letteratura ottocentesca ha mutuato la credenza campanilistica di una diretta ispirazione dantesca per la nota metafora iniziale della Divina Commedia (che è invece una sicura matrice biblica). Fece parte con Malgrate, Gragnana e Orturano del marchesato indipendente (1531) dei Malaspina di Godiasco, Oramala, Pozzol Groppo e Fortunago fino alla soppressione dei feudi imperiali nel 1797. Il borgo di Filetto ha avuto una certa rilevanza in anni recenti sia per le rievocazioni medievali e i mercati dell'antiquariato, sia per le mostre e le conferenze sull'arte contemporanea tenute, a partire dal 2002, presso lo storico Palazzo Cavalli - Casa-Galleria in piazza dell'Immacolata. La denominazione di "Fileto", che potrebbe essere derivato dal termine "Filacterion" o "Fulacterion", con il quale i bizantini indicavano le fortificazioni poste a sbarramento dei punti strategici di grande importanza, ne indica chiaramente l'origine nel tempo e i caratteri strutturali. A tale proposito si evidenzia come la denominazione di altre località e comuni italiani quali il vicino comune di Filattiera, Filetto e Filettino abbia probabilmente la stessa origine Bizantina.

Fornoli, situato nella val di Magra, fu un'importante zona di passaggio per pellegrini e viandanti in cammino lungo la via Francigena durante il Medioevo.

Piccolo borgo, a nord di Villafranca L., si divide in Irola di Sotto, Irola di Sopra e Numbria. Il paese vero e proprio, un tempo era costituito dal borgo che oggi è detto Irola di Sotto, la villa più antica e per lungo tempo sola, con l'oratorio dedicato alla Madonna delle Grazie, la torre e altre case antiche dalla struttura maestosa con possenti portali in arenaria. Ad Irola di Sopra, sorta successivamente, svetta la chiesa parrocchiale dedicata a San Geminiano vescovo. Per Irola passava l'antica strada lombarda, chiamata anche via del Volto Santo, che scendendo dal passo del Cirone proseguiva per Lucca.

Malgrate è uno dei borghi medievali più antichi della Lunigiana ed è situato ai piedi dell'appennino Tosco-Emiliano (250 m s.l.m.). È dominato da un antico castello dotato di una slanciata torre cilindrica alta circa 25 metri. Fu sede dell'antico, omonimo marchesato dei Malaspina dello Spino fiorito.

Merizzo dista 5 km dal capoluogo comunale e sorge a 200 m sul livello del mare; vi risiedono 45 abitanti. Deve il proprio nome alla posizione soleggiata. Della parte più antica del borgo restano tratti murari e passaggi a volta di collegamento interno tra le case in pietra. All'ingresso del paese sorge la chiesa di San Michele e dal piazzale antistante si gode il panorama sulla vallata antistante.

Mocrone, borgo di poche anime, è inaccessibile a veicoli di grosse dimensioni, in quanto gli unici due ingressi sono delimitati da abitazioni. Vi si trova la pittoresca chiesetta di San Maurizio, che architettonicamente viene fatta risalire al XIII/XIV secolo. Nella piazza principale vi è una statua dedicata ad Alberico Benedicenti, autore di diversi studi scientifici in medicina e farmacia, la cui abitazione di famiglia è situata quasi all'ingresso del paese.

Virgoletta

Virgoletta, antico borgo medioevale situato sul colle del Vignale. Dalla torre di base quadrata con piccola cinta muraria, risalente al XII sec. costruita dalla famiglia Corbellari, deriva questo curioso nome del paese. Leggendo le mappe dell'epoca troviamo "Verrucola Corbellariorum" alla sinistra della valle del Magra, direzione sud. Nell'anno 1600 viene terminata la parte gentilizia del castello, da parte del marchese Federico Malaspina, signore di Villafranca. Il borgo della Virgoletta, arredato dei suoi portali, conduce alla piazza, ove troviamo la xhiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio. All'interno possiamo ammirare l'altare di marmo dei Corpi Santi di scuola berniniana ed un paleo marmoreo del XV secolo.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 ottobre 1986 1º giugno 1990 Luciano Buttini Democrazia Cristiana Sindaco [10]
1º giugno 1990 9 giugno 1991 Luciano Buttini Democrazia Cristiana Sindaco [10]
22 luglio 1991 24 aprile 1995 Ivo Pellegri Democrazia Cristiana Sindaco [10]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Roberto Antiga centro-sinistra Sindaco [10]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Roberto Antiga centro-sinistra Sindaco [10]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Lucio Barani lista civica Sindaco [10]
8 giugno 2009 18 settembre 2009 Fabrizio Antiga lista civica Sindaco [10]
30 marzo 2010 1º giugno 2015 Pietro Cerutti lista civica Sindaco [10]
1º giugno 2015 21 settembre 2020 Abramo Filippo Bellesi lista civica Villafranca libera Sindaco [10]
21 settembre 2020 in carica Abramo Filippo Bellesi lista civica Villafranca libera Sindaco [10]

La propria squadra locale di calcio milita in Seconda Categoria ed è il Filvilla.

Nella stagione 1942-1943 lo SGEM Villafranca partecipò al girone F del campionato di calcio di Serie C, classificandosi all'ottavo posto.

Infrastrutture

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Stadio comunale "Bottero"

Galleria d'immagini

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  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 621.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Mirco Manuguerra, Lunigiana Dantesca, La Spezia, Centro Lunigianese di Studi Danteschi, 2006.
  6. ^ Germano Cavalli, La fama letteraria dei marchesi Malaspina di Villafranca nel ‘300, in Archivio Storico per le Province Parmensi», IV/XLVII (1995).
  7. ^ Ubaldo Mazzini, Il matrimonio di Manfredina Malaspina di Giovagallo con un figlio del conte Ugolino (con una postilla dantesca), in Giornale Storico della Lunigiana», VII/2 (1915)..
  8. ^ Mirco Manuguerra, cit..
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ a b c d e f g h i j http://amministratori.interno.it/
  • Livio Galanti, Il soggiorno di Dante in Lunigiana, 1985.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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