Il secondo match è contro la selezione di Rosario. Un match assai meno equilibrato di quanto non dica il punteggio, con gli Australiani tre volte in meta.
Mentre prosegue il tour di Tonga, l'Australia in Argentina supera la selezione di Buenos Aires, ma si inchina ai "Pumas" nel secondo test. Anche Sudafrica e Nuova Zelanda sbarcano in Europa.
In un secondo test match, segnato da molti errori australiani sui calci, i "Pumas" si prendono la rivincita e superano i "Wallabies" per 18-16. Decisiva una trasformazione di Diego Giannatonio[1]
Per gli Springboks il primo match del Tour si disputa a Bologna, contro l'Italia. Gli azzurri, con 3 mete nel primo tempo, festeggiano la fresca ammissione al Sei Nazioni chiudendo la frazione in vantaggio 22-20, ma crollano nella ripresa, sotto la supremazia della squadra di Nick Mallett.[2][3]
Per la prima volta viene disputato un incontro, che diventerà abituale, tra la selezione ad inviti dei "Barbarians" e i "Combined Services" (praticamente la "nazionale militare" britannica). L'incontro si svolge l'11 novembre, ossia nel giorno del Memorial Day.
Un tour lungo ed utile per i Tongani, che mostrano una serie di progressi notevoli. L'unico test ufficiale del tour vede i Tongani opposti al Galles con sconfitta pesante, ma con un gioco apprezzato dai critici britannici. I padroni di casa interpretano il match come preparazione per il successivo test contro la Nuova Zelanda.[8]
La nazionale “emergenti” dell'Inghilterra viene letteralmente sommersa dai neozelandesi, grazie soprattutto all'estro della stella nascente Carlos Spencer, alle mete di Jonah Lomu e alla grande prestazione di Todd Miller (3 mete)[9]
Se il primo test e il successivo mid-week match avevano illuso i francesi, il secondo incontro li riporta rapidamente sulla terra. Una sconfitta pesante, proprio nel giorno in cui la Francia dà l'addio (almeno come campo principale) al "Parc des Princes". D'ora in poi lo stadio nazionale sarà l'enorme "Stade de France". "Man of the match" è Pieter Rossouw, autore di ben 4 mete[11]
All'Inghilterra non riesce il miracolo contro la Nuova Zelanda e gli All Blacks si aggiudicano un match assai più equilibrato di quanto non dica il punteggio. L'incontro si gioca nell'inconsueta cornice (almeno per il rugby) dell'Old Trafford[12]
Il terzo match degli All Blacks in Inghilterra è contro una selezione ad inviti. L'incontro, assai equilibrato, è deciso ancora dall'estro di Carlos Spencer[13]
Il Sudafrica chiude con il 5° successo in 5 test match. Un successo netto, indiscutibile, che viene definito in Gran Bretagna come il successo di una squadra "dell'altro mondo"[16]
È il match della vita per gli inglesi che colgono un clamoroso pareggio, dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 23-9[17]. Agli osservatori, l'Inghilterra sembra pronta per la sfida ai più forti per la Coppa del Mondo 1999[18]