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Gary Teichmann

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«Cos'ha mai fatto Teichmann per gli Springbok, voi vi chiederete. A parte tirarli fuori dalla melma, vincere il Tri Nations a mani basse, infilare 17 vittorie in sequenza, aggiornare il libro dei record e farli diventare la miglior squadra del mondo, assolutamente niente»

Gary Teichmann
Dati biografici
PaeseSudafrica (bandiera) Sudafrica
Altezza196 cm
Peso100 kg
Rugby a 15
UnionSudafrica (bandiera) Sudafrica
RuoloTerza linea centro
Ritirato2001
Carriera
Attività di club[1]
1987-1999Natal Sharks144 (?)
1996-1999Sharks
1999-2001Newport52 (35)
Attività da giocatore internazionale
1995-1999Sudafrica (bandiera) Sudafrica42 (30)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Statistiche aggiornate al 14 ottobre 2011

Gary Hamilton Teichmann (Gwelo, 9 gennaio 1967) è un ex rugbista a 15 zimbabwese naturalizzato sudafricano, terza linea centro e primo capitano degli Springbok dopo François Pienaar; guidò il Sudafrica in una serie-record di diciassette vittorie consecutive.

Nato in Rhodesia, odierno Zimbabwe, Teichmann crebbe in Sudafrica e non ebbe esperienze di rugby prima dei 14 anni[1]; entrato nei Natal Sharks, con essi debuttò in Currie Cup e si aggiudicò nel 1992 il primo dei suoi tre campionati provinciali.

Nel 1995, subito dopo la fine della Coppa del Mondo vinta dal Sudafrica, fu convocato in Nazionale: esordì il 2 settembre a Johannesburg contro il Galles; con solo 6 incontri alle spalle, e con il precedente capitano François Pienaar al suo addio internazionale, a Teichmann fu affidato l'incarico di condurre in campo la squadra[2].

Tra l'agosto 1997 e il novembre 1998 la squadra da lui capitanata infilò 17 vittorie consecutive[1], record internazionale condiviso, e si aggiudicò il Tri Nations 1998 con percorso netto. Alla vigilia della Coppa del Mondo di rugby 1999, il C.T. della Nazionale Nick Mallett lo scartò per preferirgli Bobby Skinstad[3], per ragioni mai chiarite[1]. L'ultimo incontro internazionale di Teichmann è del giugno 1999 contro la Nuova Zelanda.

Dopo l'esclusione dalla Nazionale Teichmann dichiarò il suo abbandono dell'attività in Sudafrica; lasciò i Natal Sharks per cui era sceso in campo 144 volte in Currie Cup[4] e si trasferì in Europa, presso i gallesi del Newport[5], dei quali fu designato ben presto capitano[6].

Al Newport rimase due stagioni, fino al 2011; annunciò il suo ritiro definitivo alla vigilia della finale di WRU Challenge Cup[7], alla cui conquista diede un contributo decisivo prima di dare il suo saluto al rugby[8].

L'ultimo atto della sua carriera da giocatore furono due incontri per la maglia dei Barbarians contro Inghilterra e Galles.

  1. ^ a b c d (EN) Chris Hewett, The Quiet War of Gary Teichmann, in The Independent, 5 dicembre 1998. URL consultato il 14 ottobre 2011.
  2. ^ (EN) Paul Trow, In the Shadow of a Legend, in The Independent, 15 dicembre 1996. URL consultato il 14 ottobre 2011.
  3. ^ (EN) Wyn Griffiths, Rugby Union: Teichmann loses place in squad, in The Independent, 27 luglio 1999. URL consultato il 14 ottobre 2011.
  4. ^ (EN) Currie Cup statistic : Natal Sharks, su supersport.com. URL consultato il 14 ottobre 2011.
  5. ^ (EN) Chris Hewett, Teichmann's New Challenge in Newport, in The Independent, 16 settembre 1999. URL consultato il 14 ottobre 2011.
  6. ^ (EN) Brian Goodlad, Teichmann Fills Breach As Newport's Captain, in The Independent, 23 settembre 1999.
  7. ^ (EN) Graham Clutton, Principality Cup: Teichmann's final bow, in Daily Telegraph, 15 aprile 2001. URL consultato il 14 ottobre 2011.
  8. ^ (EN) Winning swansong for Teichmann, in BBC, 13 maggio 2001. URL consultato il 14 ottobre 2011.
  • (EN) Gary Teichmann, For the Record, Altrincham, Willow Publishing, 2000, ISBN 0-00-711362-5.

Collegamenti esterni

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