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Gran Premio d'Ungheria 2003

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Ungheria (bandiera) Gran Premio d'Ungheria 2003
710º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 13 di 16 del Campionato 2003
Data 24 agosto 2003
Nome ufficiale XIX Marlboro Magyar Nagydíj
Luogo Hungaroring
Percorso 4,381 km / 2,722 US mi
Pista permanente
Distanza 70 giri, 306,873 km/ 190,552 US mi
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Spagna (bandiera) Fernando Alonso Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya
Renault in 1'21"688 Williams-BMW in 1'22"095
(nel giro 37)
Podio
1. Spagna (bandiera) Fernando Alonso
Renault
2. Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen
McLaren-Mercedes
3. Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya
Williams-BMW

Il Gran Premio d'Ungheria 2003 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 24 agosto 2003 allo Hungaroring di Budapest. La gara vide la prima vittoria in carriera del futuro campione del mondo Fernando Alonso, al volante di una Renault. Il pilota spagnolo colse questo successo all'età di 22 anni e 26 giorni, divenendo il più giovane vincitore di sempre di un Gran Premio di Formula 1. Il record precedente apparteneva a Troy Ruttman, che nel 1952 si era aggiudicato la 500 Miglia di Indianapolis, allora prova valevole per il Campionato mondiale di Formula 1, all'età di 22 anni, due mesi e 19 giorni.[1] Il record di Alonso fu battuto nel Gran Premio d'Italia 2008 da Sebastian Vettel.

Aspetti sportivi

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Confronto tra il vecchio layout del circuito e quello modificato: le parti in grigio mostrano l'andamento del circuito prima dei lavori

Il tracciato dello Hungaroring venne sottoposto a importanti modifiche. Il rettilineo principale fu allungato di circa 200 metri e la prima curva venne resa più secca,[2] nel tentativo di creare una staccata che permettesse di effettuare dei sorpassi. Fu inoltre allungato il rettilineo che portava alla terzultima curva, con il risultato che questa venne spostata in avanti e ridisegnata con un raggio di curvatura minore. La lunghezza totale del tracciato aumentò di 408 metri, passando da 3.793 a 4.381 metri.

Aspetti tecnici

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Nel particolare tracciato ungherese, caratterizzato da un andamento molto tortuoso e da un solo rettilineo vero e proprio, le scuderie si concentrarono principalmente nello sviluppo di soluzioni che permettessero di ottenere il massimo carico aerodinamico possibile e un efficace smaltimento del calore, reso problematico sia dalle elevate temperature atmosferiche che dalla serrata successione di curve.[3] Per fare ciò diversi team riproposero soluzioni già impiegate nel Gran Premio di Monaco e delle ciminiere anche più evidenti di quelle montate in Malesia.[3]

Oltre a questi accorgimenti, la Renault portò in pista una versione potenziata del propulsore, mentre la McLaren tornò a montare sulle MP4-17D la sospensione anteriore originale, dopo che nel Gran Premio precedente era stata utilizzata quella della nuova MP4-18.[3] Infine, la Sauber portò in pista un nuovo cofano motore, caratterizzato da una particolare pinna triangolare nella parte terminale del roll-bar, soluzione già provata dalla Williams in precedenza.[3]

Nella sessione di test privati del venerdì mattina Renault, Jordan e Minardi schierarono tre vetture, affiancando i collaudatori Allan McNish, Zsolt Baumgartner e Gianmaria Bruni ai piloti titolari.

Durante le prove libere di sabato mattina Ralph Firman subì un violento incidente, causato dal distacco dell'alettone posteriore della sua Jordan.[4] Nonostante la violenza dell'impatto, avvenuto a circa 130 km/h,[4] il pilota irlandese rimase pressoché illeso, ma il medico della FIA Sid Watkins non lo autorizzò a prendere parte a qualifiche e gara per timore di postumi.[5] Al suo posto Eddie Jordan schierò l'ungherese Baumgartner, pilota di Formula 3000 e collaudatore del team inglese. Baumgartner divenne il primo pilota ungherese a prendere il via in un Gran Premio di Formula 1.[6]

I tempi migliori nelle prove libere di venerdì mattina furono i seguenti:[7]

Pos Pilota Costruttore Tempo
1 20 Francia (bandiera) Olivier Panis Giappone (bandiera) Toyota 1'21"770
2 7 Italia (bandiera) Jarno Trulli Francia (bandiera) Renault 1'22"464
3 3 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Regno Unito (bandiera) Williams-BMW 1'22"592

I tempi migliori nella prima sessione di prove libere di sabato furono i seguenti:[7]

Pos Pilota Costruttore Tempo
1 8 Spagna (bandiera) Fernando Alonso Francia (bandiera) Renault 1'22"950
2 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari 1'23"274
3 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Italia (bandiera) Ferrari 1'23"432

I tempi migliori nella seconda sessione di prove libere di sabato furono i seguenti:[7]

Pos Pilota Costruttore Tempo
1 4 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Regno Unito (bandiera) Williams-BMW 1'21"939
2 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari 1'22"313
3 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Italia (bandiera) Ferrari 1'22"467
Mark Webber, qualificatosi terzo, chiuse la gara in sesta posizione.

Come nel precedente Gran Premio di Germania, le alte temperature e le caratteristiche del tracciato avvantaggiarono la Michelin, i cui pneumatici risultarono più competitivi dei rivali Bridgestone, tanto che anche in questa occasione le uniche due vetture tra le prime dieci qualificate a montare le gomme giapponesi furono le due Ferrari di Barrichello e Michael Schumacher.

Alonso conquistò la sua seconda pole position stagionale, dopo che il giorno prima il suo compagno di squadra Trulli era risultato il più veloce nella sessione a serbatoi scarichi utile a determinare l'ordine di uscita nelle qualifiche di sabato. Il pilota spagnolo precedette di quasi tre decimi Ralf Schumacher, facendo segnare le migliori prestazioni nel secondo e nel terzo settore del tracciato.

In terza posizione si piazzò il sorprendente Webber, che eguagliò la prestazione ottenuta nel Gran Premio del Brasile. Alle sue spalle si inserirono Montoya e Barrichello, che ottennero esattamente lo stesso tempo: il brasiliano si schierò dietro il pilota della Williams perché, avendo ottenuto una migliore prestazione il venerdì, aveva fatto segnare la propria prestazione dopo il rivale. Trulli si dovette accontentare del sesto posto, davanti a Räikkönen, Michael Schumacher, Coulthard e Panis.

Nella sessione di qualifica[8] si è avuta questa situazione:

Pos Pilota Costruttore Q1 Q2 Griglia
1 8 Spagna (bandiera) Fernando Alonso Francia (bandiera) Renault 1'22"953 1'21"688 1
2 4 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Regno Unito (bandiera) Williams-BMW 1'22"413 1'21"944 2
3 14 Australia (bandiera) Mark Webber Regno Unito (bandiera) Jaguar-Cosworth 1'22"625 1'22"027 3
4 3 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Regno Unito (bandiera) Williams-BMW 1'23"305 1'22"180[9] 4
5 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Italia (bandiera) Ferrari 1'22"892 1'22"180[9] 5
6 7 Italia (bandiera) Jarno Trulli Francia (bandiera) Renault 1'22"358 1'22"610 6
7 6 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes 1'23"695 1'22"742 7
8 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari 1'23"430 1'22"755 8
9 5 Regno Unito (bandiera) David Coulthard Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes 1'22"786 1'23"060 9
10 20 Francia (bandiera) Olivier Panis Giappone (bandiera) Toyota 1'22"986 1'23"369 10
11 9 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Svizzera (bandiera) Sauber-Petronas 1'23"482 1'23"621 11
12 15 Regno Unito (bandiera) Justin Wilson Regno Unito (bandiera) Jaguar-Cosworth 1'24"343 1'23"660 12
13 11 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Irlanda (bandiera) Jordan-Ford 1'24"725 1'23"726 13
14 17 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Regno Unito (bandiera) BAR-Honda 1'24"313 1'23"847 14
15 21 Brasile (bandiera) Cristiano da Matta Giappone (bandiera) Toyota 1'55"138 1'23"982 15
16 16 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve Regno Unito (bandiera) BAR-Honda 1'24"333 1'24"100 16
17 10 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Svizzera (bandiera) Sauber-Petronas 1'23"660 1'24"569 17
18 19 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Italia (bandiera) Minardi-Cosworth 1'26"052 1'26"423 18
19 12 Ungheria (bandiera) Zsolt Baumgartner Irlanda (bandiera) Jordan-Ford senza tempo 1'26"678 19
20 18 Danimarca (bandiera) Nicolas Kiesa Italia (bandiera) Minardi-Cosworth 1'27"023 1'28"907 20

In grassetto sono indicate le migliori prestazioni in Q1 e Q2.

Le prime file della griglia di partenza.

Al via Alonso scattò bene, mantenendo il comando della corsa. Entrambi i piloti della Williams, partiti sul lato sporco della pista, si avviarono piuttosto lentamente, creando un po' di scompiglio nel gruppo. Nel tentativo di recuperare immediatamente le posizioni perdute, Ralf Schumacher perse il controllo della vettura alla seconda curva, andando in testacoda e scivolando in ultima posizione. Al termine del primo passaggio Alonso conduceva davanti a Webber, Barrichello, Räikkönen, Trulli, Coulthard, Michael Schumacher e Montoya. Nel corso del terzo giro Barrichello tentò di sopravanzare Webber che, nettamente più lento di Alonso, faceva da tappo nei confronti degli inseguitori. Il brasiliano commise, però, un errore, finendo in testacoda e retrocedendo al quinto posto. Nel frattempo Alonso accumulò un vantaggio enorme, sfruttando il blocco di Webber sugli avversari, mentre Ralf Schumacher cominciò la sua rimonta dal fondo del gruppo. La situazione rimase stabile fino al 13º passaggio, quando sia Webber che Alonso rientrarono ai box: lo spagnolo tornò in pista al secondo posto, riconquistando la testa della corsa quando Räikkönen rifornì due giri più tardi, inserendosi davanti a Webber. L'australiano precedeva Trulli, seguito a sua volta da Barrichello, Montoya, Michael Schumacher, Ralf Schumacher e Coulthard.

Al ventesimo giro, nella frenata della prima curva, sulla Ferrari di Barrichello cedette la sospensione posteriore. Il pilota brasiliano perse il controllo della vettura, andando a sbattere violentemente contro le barriere senza subire danni fisici. Nel corso del 28º passaggio Ralf Schumacher, che aveva già avuto la meglio su Coulthard, sopravanzò il fratello. Due giri più tardi Alonso effettuò la sua seconda sosta, tornando in pista al comando. Nella tornata successiva rifornì anche Webber, mentre Trulli e Räikkönen effettuarono il pit stop rispettivamente al 32º ed al 33º passaggio. Liberi dalla Renault dell'italiano i due piloti della Williams furono liberi di spingere al massimo, riuscendo entrambi a tenersi dietro il rivale dopo la sosta. Tra i due si inserì però Webber, che bloccò Ralf Schumacher alle sue spalle. Michael Schumacher, risalito nel frattempo in terza posizione, rifornì al 39º giro, ma rimase senza benzina all'ingresso della pit lane, perdendo parecchio tempo e rientrando in pista in ottava posizione, alle spalle di Trulli. Tra i due si inserì Coulthard, partito con una strategia a due soste ed ultimo a effettuare il pit stop nel corso della 43ª tornata. Terminati i rifornimenti Alonso conduceva davanti a Räikkönen, Montoya, Webber, Ralf Schumacher, Trulli, Coulthard e Michael Schumacher. Con pista libera davanti a sé, il pilota colombiano della Williams era nettamente il più veloce sul tracciato, ma il suo distacco dai primi due era troppo ampio per raggiungerli. Ralf Schumacher superò Webber al 46º giro, ritrovandosi però molto distante dal compagno di squadra.

La terza serie di pit stop non portò cambiamenti di posizioni, con l'eccezione di Coulthard che, non dovendo più rifornire, sopravanzò Trulli e Webber e risalì al quinto posto. Negli ultimi giri Alonso doppiò sia Michael Schumacher che il compagno di squadra, andando poi a vincere la prima gara in carriera davanti a Räikkönen, Montoya (autore al 63º passaggio di un testacoda senza conseguenze), Ralf Schumacher, Coulthard, Webber, Trulli e Michael Schumacher. Per la scuderia transalpina, si trattò di un ritorno alla vittoria dopo vent'anni, ovvero dal Gran Premio d'Austria 1983, conquistato da Alain Prost. La situazione del Campionato si riaprì completamente: Michael Schumacher mantenne la testa della classifica, ma il suo vantaggio su Montoya e Räikkönen si ridusse rispettivamente a uno e due punti. Nel Campionato Costruttori, invece, la Williams superò la Ferrari, portandosi in testa con otto punti di vantaggio sulla scuderia italiana.

La festa del podio: da sinistra Alonso, Räikkönen e Montoya

I risultati del Gran Premio[10] sono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 8 Spagna (bandiera) Fernando Alonso Francia (bandiera) Renault 70 1h39'01"460 1 10
2 6 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes 70 +16"768 7 8
3 3 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Regno Unito (bandiera) Williams-BMW 70 +34"537 4 6
4 4 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Regno Unito (bandiera) Williams-BMW 70 +35"620 2 5
5 5 Regno Unito (bandiera) David Coulthard Regno Unito (bandiera) McLaren-Mercedes 70 +56"535 9 4
6 14 Australia (bandiera) Mark Webber Regno Unito (bandiera) Jaguar-Cosworth 70 +1'02"643 3 3
7 7 Italia (bandiera) Jarno Trulli Francia (bandiera) Renault 69 +1 giro 6 2
8 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Italia (bandiera) Ferrari 69 +1 giro 8 1
9 9 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Svizzera (bandiera) Sauber-Petronas 69 +1 giro 11
10 17 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Regno Unito (bandiera) BAR-Honda 69 +1 giro 14
11 21 Brasile (bandiera) Cristiano da Matta Giappone (bandiera) Toyota 68 +2 giri 15
12 19 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Italia (bandiera) Minardi-Cosworth 67 +3 giri 18
13 18 Danimarca (bandiera) Nicolas Kiesa Italia (bandiera) Minardi-Cosworth 66 +4 giri 20
Rit 10 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Svizzera (bandiera) Sauber-Petronas 47 Benzina 17
Rit 15 Regno Unito (bandiera) Justin Wilson Regno Unito (bandiera) Jaguar-Cosworth 42 Motore 12
Rit 12 Ungheria (bandiera) Zsolt Baumgartner Irlanda (bandiera) Jordan-Ford 34 Motore 19
Rit 20 Francia (bandiera) Olivier Panis Giappone (bandiera) Toyota 33 Cambio 10
Rit 11 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Irlanda (bandiera) Jordan-Ford 28 Motore 13
Rit 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Italia (bandiera) Ferrari 19 Sospensione/Incidente 5
Rit 16 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve Regno Unito (bandiera) BAR-Honda 14 Idraulica 16
  1. ^ Michele Merlino, «Fernando, il più giovane campione della storia F.1». Autosprint n.34, 26 agosto - 1º settembre 2003, p. 22
  2. ^ «L'Hungaroring ora ha un rettilineo più lungo di 202 metri». Autosprint n.34, 26 agosto - 1º settembre 2003, p. 42
  3. ^ a b c d Giorgio Piola, «La Renault spiega... le ali». Autosprint n.34, 26 agosto - 1º settembre 2003, pp. 36-37
  4. ^ a b (EN) Firman has a big one, su grandprix.com, 23 agosto 2003. URL consultato il 15 maggio 2013.
  5. ^ «Firman finisce KO». Autosprint n.34/2003, 26 agosto - 1º settembre 2003, p. 42
  6. ^ «Baumgartner primo ungherese al via in F.1». Autosprint n.34/2003, 26 agosto - 1º settembre 2003, p. 38
  7. ^ a b c «I tempi delle prove». Autosprint n.34, 26 agosto - 1º settembre 2003
  8. ^ Sessione di qualifica
  9. ^ a b Juan Pablo Montoya e Rubens Barrichello registrano lo stesso tempo in Q2. Montoya è qualificato prima di Barrichello in quanto registra il tempo per primo, cfr. (EN) Marlboro Magyar Nagydíj 2003 - Overall qualifying, su formula1.com, 23 agosto 2003.
  10. ^ Risultati del Gran Premio

Altri progetti

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Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 2003
 

Edizione precedente:
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Gran Premio d'Ungheria Edizione successiva:
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