Enzo Facciolo
Enzo Facciolo (Milano, 2 ottobre 1931 – Milano, 13 agosto 2021[1]) è stato un fumettista, disegnatore e grafico italiano.
Nel 1963 entra nello staff dei disegnatori della serie a fumetti di Diabolik, caratterizzandone graficamente i personaggi ideati dalle sorelle Giussani in modo definitivo, dando quindi un fondamentale contributo al successo del personaggio.[2][3][4][5]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver frequentato la Scuola d'Arte al Castello Sforzesco, fondò uno studio d’animazione senza praticamente avere esperienza nel campo per poi passare poco dopo a collaborare nel 1954 con i fratelli Pagot con i quali lavorerà circa un anno, assieme a una squadra di animatori; realizzando spot pubblicitari e cortometraggi; nel 1959 esordisce nel fumetto scrivendo e disegnando la breve serie Clint Due Colpi per le Edizioni Domai.[2][6][7] Grazie all'esperienza maturata nel campo dell'animazione, nel 1963 la casa Astorina lo assume con l'incarico di uniformare i disegni della serie a fumetti di Diabolik[5] ridefinendone la caratterizzazione grafica dei personaggi rispetto alle versioni precedenti su richiesta delle due autrici.[2][4][7] Nell'albo d'esordio del 1963, l'episodio n.10 "L'impiccato", il personaggio protagonista non appare con le sue fattezze in quanto è sempre camuffato e quindi la prima storia dove disegnerà effettivamente anche il protagonista sarà nel numero successivo, "Trappola infernale"; con queste prime realizzazioni diede prova di capacità tali da ottenere la responsabilità grafica del personaggio.[3] Su richiesta delle sorelle Giussani, si ispirò all'attore Robert Taylor per migliorarne la caratterizzazione grafica, ideando l'iconico sguardo del protagonista, caratterizzandone le tipiche movenze e la mimica facciale oltre a definirne il costume e la caratteristica maschera al posto del cappuccio informe degli esordi; questa caratterizzazione divenne il punto di riferimento per gli altri disegnatori.[3][8][9][7]
Caratterizzerà anche i comprimari, come Ispettore Ginko, Eva Kant[3] oltre a Altea di Vallemberg; per quest'ultimo si ispirerà all'attrice francese Capucine, molto famosa all'epoca.[senza fonte] Anni dopo un suo disegno (rappresentante Diabolik che lancia il pugnale) verrà impiegato dalla stessa casa editrice Astorina come proprio logo.[3] In quel tempo lavorerà particolarmente a fianco dei disegnatori Glauco Coretti e Armando Bonato, lavorando in coppia con entrambi realizzando storie poi divenute famose come Diabolik, chi sei?.[3][9][5] Per la serie disegnerà sia storie che le copertine.[3] Nella sua lunga collaborazione alla testata, ha realizzato sia i disegni a matita che le inchiostrature a china[4] realizzando oltre di duecento episodi.[3][8]
Nel frattempo, inizierà anche una collaborazione con il grafico e pittore Elio Silvestri, con il quale affitterà anche una stanza nella casa editrice per disegnare cartoni animati, campagne pubblicitarie, e illustrazioni; loro è il famoso personaggio del pulcino nero "Calimero" per la pubblicità della Miralanza su Carosello.[6]
Nel 1979 lascerà "Diabolik" per dedicarsi alla grafica pubblicitaria,[2] andrà a New York da un amico che ha aperto negli stati uniti un'agenzia pubblicitaria, decide di diventarne socio e di aprire a sua volta una succursale italiana, nominata inizialmente "Ronne Bonder Studio" poi diventata "Meta"; negli anni successivi lavora per agenzie italiane di pubblicità realizzando come grafico campagne per Ferrarelle, Collistar, Alitalia, Fernet Branca, e molte altre.[6]
Nel 1998 rientra nello staff dei disegnatori di "Diabolik"[2].
Dal 2009 inizia una intensa collaborazione con la galleria d'arte Spazio Papel di Milano, dove ogni anno vengono organizzate Mostre collettive e personali con le sue opere originali.
È morto il 13 agosto 2021, all'età di 89 anni.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ È morto Enzo Facciolo, storico disegnatore di Diabolik, su fumettologica.it.
- ^ a b c d e FFF - Enzo FACCIOLO, su lfb.it. URL consultato il 4 marzo 2019.
- ^ a b c d e f g h Francesco Borgoglio, Diabolik visto da Enzo Facciolo, la recensione [collegamento interrotto], su BadComics.it, 21 gennaio 2019. URL consultato il 4 marzo 2019.
- ^ a b c Disegnatori, su diabolikclub.it. URL consultato il 4 marzo 2019.
- ^ a b c Federico Beghin, Enzo Facciolo: il re del disegno diaboliko, su Lo Spazio Bianco, 29 gennaio 2019. URL consultato il 4 marzo 2019.
- ^ a b c Prefazione di Mario Gomboli, Diabolik. Visto da Enzo Facciolo, Astorina/Mondadori, collana Oscar INK.
- ^ a b c Intervista esclusiva | Enzo Facciolo a 360°: da Diabolik a Moebius, passando per Fantomas e le sedute spiritiche, su Il Cineocchio. URL consultato il 4 marzo 2019.
- ^ a b Diabolik. Visto da Enzo Facciolo • Sbam! Comics, su Sbam! Comics, 22 novembre 2018. URL consultato il 4 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2019).
- ^ a b pubblicazioni_scheda, su diabolik.it.
- ^ Diabolik, morto Enzo Facciolo: fu lo storico disegnatore del genio del crimine, su ilmessaggero.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Diabolik nella collana i quaderni del fumetto italiano, Paolo Ferriani Editore, 1992.
- La diabolika Astorina, capit. (i volti di carta di diabolik), a cura di Gianni Bono, comicon edizioni, Napoli, 2012.
- Diabolik - Eva Kant - IL MITO, illustrazioni di Enzo Facciolo. Testi di Gianni Brunoro. Presentazione di Mario Gomboli, Edizioni Papel 2016. Pg. 96.
- Diabolik - Eva Kant - IL MITO CONTINUA, illustrazioni di Enzo Facciolo. Testi di Gianni Brunoro. Presentazione di Mario Gomboli, Edizioni Papel 2018. Pg. 138.
- Diabolik visto da Enzo Facciolo, edit. ink Mondadori, 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Enzo Facciolo: «Vi racconto come è nato Diabolik», su video.corriere.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305499875 · ISNI (EN) 0000 0004 2089 1314 · SBN MODV641311 · LCCN (EN) no2023015467 |
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