Remo Berselli
Remo Berselli (San Pietro in Casale, 19 gennaio 1925 – Milano, 20 giugno 2004) è stato un grafico, illustratore e fumettista italiano, creatore grafico del titolo della testata Diabolik.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Trasferitosi giovanissimo con la famiglia dal paese natio (in provincia di Bologna) a Milano, si diploma alla Scuola Superiore d'Arte. Subito dopo la Seconda guerra mondiale si associa ad Angela Giussani, futura creatrice di Diabolik, e costituisce con lei uno studio di grafica pubblicitaria la cui denominazione, "Studio Giuber", deriva dall'unione dei rispettivi cognomi, Giussani e Berselli[1][2].
Un altro campo a cui Berselli si dedica è l'illustrazione di libri, prevalentemente per ragazzi o scolastici. La diffusa enciclopedia Conoscere, ad esempio, ospita numerosissime sue tavole a colori[1][2].
Berselli crea il suo lavoro più noto nel 1962, quando Angela Giussani giunge a maturare il progetto di un fumetto tascabile, e sottopone a lui la realizzazione della grafica della testata. Berselli lavora con i più moderni criteri pubblicitari, realizzando quello che diviene il logo del personaggio Diabolik; composto da lettere irregolari, rosso sangue e molto efficaci, da allora non è stato mai mutato[1][2][3][4][5].
Sarà l'editore Paolo Ferriani, nel volume del 1992 dedicato a Diabolik de i Quaderni del Fumetto Italiano, a rivelare per la prima volta questa notizia[6].
Berselli continua la collaborazione con Diabolik disegnando alcuni albi scritti da Angela e Luciana Giussani, come il n° 120, Notte di violenza, uscito il 1º settembre 1968 come 18° numero dell'anno (allora Diabolik era quindicinale), realizzato assieme a Flavio Bozzoli[7]. Sulla testata diviene particolarmente attivo per l'anno 1978, che vede uscire in edicola il n° 353, Ho scelto di uccidere (16 gennaio, 2° numero dell'anno), da lui disegnato assieme a Stefano De Luca e Glauco Coretti[8], e, da lui disegnati integralmente, il n° 361, Grilletto facile (22 maggio, 11° numero dell'anno)[9][10], e il n° 366, Agguato al rifugio (31 luglio, 16° numero dell'anno)[11].
Berselli disegna inoltre alcuni tascabili della Edifumetto, tra cui l'erotico Lardoso, e lavora al periodico Cronaca vera[2].
Muore a Milano nel 2004 per arresto cardiaco[12]. Viene sepolto nel cimitero di Bruzzano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Salce 1.0 - Soprintendenza SBSAE Venezia, su collezionesalce.beniculturali.it. URL consultato il 19 luglio 2017.
- ^ a b c d Remo Berselli passed away, su afnews.info.
- ^ Diabolik Italia - Sito Ufficiale, su diabolik.it. URL consultato il 19 luglio 2017.
- ^ Nasce Diabolik, su tesionline.it. URL consultato il 20 luglio 2017.
- ^ Guida Fumetto Italiano, Guida Fumetto Italiano, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 19 luglio 2017.
- ^ I quaderni del fumetto italiano - Diabolik, n.8, Paolo Ferriani Editore, 1992.
- ^ Diabolik Italia - Sito Ufficiale, su diabolik.it. URL consultato il 20 luglio 2017.
- ^ Diabolik Italia - Sito Ufficiale, su diabolik.it. URL consultato il 20 luglio 2017.
- ^ Diabolik "R" n. 361 - Luciana Giussani,Angela Giussani,Remo Berselli. URL consultato il 20 luglio 2017.
- ^ Diabolik Italia - Sito Ufficiale, su diabolik.it. URL consultato il 20 luglio 2017.
- ^ Diabolik Italia - Sito Ufficiale, su diabolik.it. URL consultato il 20 luglio 2017.
- ^ FFF - Remo BERSELLI, su lfb.it. URL consultato il 12 marzo 2017.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Remo Berselli, su Fondazione Franco Fossati.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 72059957 · ISNI (EN) 0000 0000 8152 5968 · SBN RAVV010804 · LCCN (EN) n86019463 · BNF (FR) cb12718268z (data) |
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