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Diocesi di Germa di Galazia

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Germa di Galazia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Germensis in Galatia
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Germa di Galazia
Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo)
Vescovo titolarePaolo Gillet
IstituitaXIX secolo[1]
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Germa di Galazia
Suffraganea diPessinonte
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Germa di Galazia (in latino Dioecesis Germensis in Galatia) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.

Germa di Galazia (nota anche come Germocolonia o Germacolonia), identificata con Babadat nel distretto di Sivrihisar (provincia di Eskişehir) in Turchia,[2] è un'antica sede episcopale della provincia romana della Galazia Seconda nella diocesi civile del Ponto. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Pessinonte.

Con il nome di Germocolonia, la diocesi è menzionata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato fino al XII secolo.[3]

Di questa sede sono noti solo due vescovi: Giovanni, che prese parte al concilio in Trullo nel 691-692;[4] e Eustazio, che partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio.[5]

Dal XIX secolo Germa di Galazia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 7 dicembre 1993 il vescovo titolare è Paolo Gillet, già vescovo ausiliare di Albano.

Vescovi greci

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  • Giovanni † (prima del 691 - dopo il 692)
  • Eustazio † (prima dell'879 - dopo l'880)

Vescovi titolari

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  1. ^ La sede di Germe, nella Galazia Seconda, suffraganea di Pessinonte, è già menzionata negli Annuari pontifici di fine Ottocento.
  2. ^ (DE) Tabula Imperii Byzantini, vol. IV, Galatien und Likaonien, von Klaus Belke, Wien, 1984, p. 168.
  3. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 492, voce Germokoloneia.
  4. ^ (DE) Ioannes, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit» nº 2742. Questo vescovo è ignoto a Le Quien.
  5. ^ (DE) Eustathios, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit» nº 21834.

Collegamenti esterni

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