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Corcoracidae

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Corcoracidae
Due gracchi australiani
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordineCorvida
SuperfamigliaCorvoidea
FamigliaCorcoracidae
Mathews, 1927
Sinonimi

Struthideidae Mathews, 1924

Generi

I Corcoracidi (Corcoracidae Mathews, 1927) sono una piccola famiglia di uccelli canori dell'ordine dei Passeriformi, endemica dell'Australia[1].

A questa famiglia appartengono uccelli di taglia che va dai 31 cm dell'uccello apostolo ai 47 cm del gracchio australiano, taglia media in assoluto ma che li fa annoverare fra i "giganti" della famiglia dei passeriformi, comprendente soprattutto specie di piccola taglia.

Le due specie differiscono significativamente fra loro: pur mostrando entrambe la morfologia tipica degli uccelli che cercano il cibo al suolo (zampe forti, coda allungata, ali arrotondate), l'uccello apostolo è più massiccio e presenta livrea in cui predominano i toni del grigio, col becco tozzo e robusto, mentre il gracchio australiano è quasi completamente nero e possiede becco lungo e sottile, leggermente arcuato.

Distribuzione e habitat

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Le due specie della famiglia sono entrambe endemiche dell'Australia orientale, dove abitano le aree aperte con vegetazione arborea non eccessivamente fitta, ed in special modo la macchia a eucalipto: l'uccello apostolo tollera maggiormente il clima secco, occupando anche aree aride e semiaride. Ambedue le specie non patiscono la presenza dell'uomo e anzi ne traggono beneficio, colonizzando ambienti antropizzati come fattorie ed aree suburbane con presenza di zone alberate.

Il comportamento dell'uccello apostolo e del gracchio australiano risulta molto simile: ambedue le specie sono infatti stanziali, diurne, sociali e si nutrono al suolo. I gruppi di questi uccelli contano di norma 5-20 individui (solitamente 8 nella prima specie e 6 nella seconda), guidati da una coppia alfa, che si tengono in costante e chiassoso contatto fra loro mediante una serie di richiami. Le due specie passano la maggior parte del tempo al suolo, dove l'uccello apostolo becca i semi e li rompe col forte becco, mentre il gracchio australiano usa il lungo becco per sondare fra il terriccio e i detriti alla ricerca di piccoli animali[2]: al sopraggiungere di una fonte di disturbo, i gruppi si alzano prontamente in volo appollaiandosi sull'albero più vicino, da dove tengono d'occhio l'intruso in attesa che si allontani (spesso toilettandosi a vicenda nell'attesa), per poi scendere nuovamente al suolo.

Nido di uccello apostolo.

Durante il periodo riproduttivo, ambedue le specie si dimostrano territoriali: questo perché il rapimento di giovani esemplari è una pratica diffusa in questa famiglia[3].
Tutto il gruppo collabora nella costruzione del nido: questo è molto voluminoso, costituito principalmente di rametti e fango essiccato (da cui il nome comune inglese di questi uccelli che è mudnesters, "nidi di fango"), ha una forma globosa e viene costruito in collaborazione da tutti i membri del gruppo, con materiale prelevato da pozzanghere dopo un'abbondante piovuta. L'intero gruppo collabora anche nell'incubazione delle 3-5 uova che vengono deposte dalla femmina dominante, alternandosi nella cova ed anche nelle cure parentali ai nidiacei: i giovani vengono accuditi dagli adulti per un tempo insolitamente lungo, raggiungendo l'indipendenza solo attorno al settimo mese di vita[4]. I nidi vengono riutilizzati il più possibile dal gruppo, quando non eccessivamente danneggiati: alla morte di uno dei membri della coppia alfa, il gruppo si disperde, con il membro rimanente che porta con sé i giovani delle covate precedenti fino a trovare un nuovo partner e sedentarizzarsi nuovamente[5].

Ambedue le specie si dimostrano piuttosto intelligenti, e possono essere addomesticate con facilità.

La famiglia comprende due generi e due specie[1]:

Nell'ambito dell'ordine dei passeriformi, i corcoracidi risultano filogeneticamente molto vicini agli uccelli del paradiso, dai quali hanno cominciato a divergere circa 22 milioni di anni fa[6]: le due famiglie appaiono a loro volta vicine alle famiglie Corvidae, Dicruridae, Monarchidae, Laniidae e Rhipiduridae, con le quali formerebbero un clade ben distinto[7]

In passato, la famiglia comprendeva anche il genere Grallina e prendeva il nome di Grallinidae: attualmente, tuttavia le due specie ascritte al suddetto genere vengono classificate fra i Dicruridae o, più frequentemente, fra i Monarchidae[1][8].

  1. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Corcoracidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 6 novembre 2014.
  2. ^ Chapman, G., The Social Life of the Apostlebird Struthidea cinerea, in Emu, vol. 98, n. 3, 1998, p. 178–183, DOI:10.1071/MU98025.
  3. ^ Heinsohn, R. G., Kidnapping and reciprocity in cooperatively breeding white-winged choughs, in Animal Behaviour, vol. 41, n. 6, 1991, p. 1097–1100, DOI:10.1016/S0003-3472(05)80652-9.
  4. ^ Heinsohn, R. G., Slow Learning of Foraging Skills and Extended Parental Care in Cooperatively Breeding White-Winged Choughs, in The American Naturalist, vol. 137, n. 6, 1991, p. 864–881, DOI:10.1086/285198.
  5. ^ Woxvold, I. A., Breeding ecology and group dynamics of the apostlebird, in Australian Journal of Zoology, vol. 52, n. 6, 2004, p. 561–581, DOI:10.1071/ZO04031.
  6. ^ (EN) Corcoracidae: Australian Mudnesters, su TiF Checklist. URL consultato il 16 aprile 2016.
  7. ^ Cracraft, J.; Barker, F. K.; Braun, M.; Harshman, J.; Dyke, G. J.; Feinstein, J.; Stanley, S.; Cibois, A.; Schikler, P.; Beresford, P.; García-Moreno, J.; Sorenson, M. D.; Yuri, T.; Mindell, D. P., Phylogenetic relationships among modern birds (Neornithes): toward an avian tree of life, in Assembling the tree of life, Oxford Univ. Press, 2004, p. 468–89, ISBN 0-19-517234-5.
  8. ^ Christidis, L. & Boles, W. E., Systematics and Taxonomy of Australian Birds, CSIRO Publishing, 2008, p. 200, ISBN 978-0-643-06511-6.

Voci correlate

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Altri progetti

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