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Comitato europeo per il rischio sistemico

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Il Comitato europeo per il rischio sistemico (in inglese, European Systemic Risk Board – ESRB) è un organo indipendente con sede alla Banca centrale europea a Francoforte, responsabile per la vigilanza macroprudenziale del sistema finanziario dell'Unione. Il Consiglio della UE ha approvato la costituzione dello nuovo organo nella riunione del 18 e del 19 luglio 2009.

Durante la grande recessione, alcune istituzioni finanziarie europee erano in difficoltà, mettendo a rischio l'intera stabilità finanziaria in Europa.

Nel 2008 Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, istituisce un gruppo indipendente di esperti guidato da Jacques de Larosière. A novembre del 2008 il gruppo si riunisce la prima volta e a fine febbraio 2009 redige un rapporto che presenta alla Commissione europea con alcune raccomandazioni per rafforzare la sorveglianza sul sistema finanziario europeo.[1] Le raccomandazioni del rapporto del gruppo Larosière vengono accolte e trasformate in indicazioni operative dagli organi comunitari. Il Consiglio dell'Unione europea nella riunione del 18 e 19 luglio 2009 approva la creazione di un Comitato europeo per il rischio sistemico o CERS[2] (European Systemic Risk Board) per il monitoraggio della stabilità finanziaria a livello europeo.

Contestualmente il Consiglio ha approvato anche l'istituzione di tre nuove autorità europee che insieme costituiscono il Comitato congiunto delle autorità europee di vigilanza:

La legislazione che stabilisce il Comitato europeo per il rischio sistemico entra in vigore il 16 dicembre 2010. Il CERS insieme alle tre autorità europee e alle autorità degli stati membri formano il Sistema europeo di vigilanza finanziaria (SEVIF).

Il Comitato europeo per il rischio sistemico ha sede alla Banca centrale europea a Francoforte e il funzionamento del suo Segretariato è garantito dalla Banca centrale europea. Il Comitato è un organo indipendente della UE con il compito di sorvegliare la stabilità macroprudenziale del sistema finanziario della UE. Il Comitato contribuisce a prevenire e mitigare i rischi sistemici alla stabilità finanziaria dell'Unione che originano all'interno dello stesso sistema europeo. Il Comitato ha anche il compito di contribuire al corretto e regolare funzionamento del mercato interno e garantire che il sistema finanziario contribuisca in modo sostenibile alla crescita economica dell'Unione.

Le strutture del Comitato sono: il Consiglio generale; lo Steering Committee; il Segretariato (curato dalla BCE); il Comitato scientifico consultivo; il Comitato tecnico consultivo

Il Consiglio generale è composto da membri con diritto di voto e membri senza diritto di voto. I membri con diritto di voto sono:

  • il presidente e il vice presidente della Banca centrale europea
  • i governatori delle banche centrali dei paesi dell'Unione europea
  • un membro in rappresentanza della Commissione europea
  • il presidente dell'EBA
  • il presidente dell'EIOPA
  • il presidente dell'ESMA
  • il presidente e il vice presidente del Comitato scientifico consultivo
  • il presidente del Comitato tecnico consultivo

I membri senza diritto di voto sono:

  • un rappresentante di alto livello di una delle tre autorità europee (bancaria, assicurativa, valori mobiliari) in relazione al tema in discussione
  • il presidente del Comitato economico e sociale dell'Unione europea

Il presidente del Comitato è di diritto il presidente della Banca centrale europea. Come vice presidente è stato nominato dal Consiglio generale della BCE, Mervyn King, Governatore della Banca d’Inghilterra. Il Comitato si è riunito la prima volta a Francoforte il 20 gennaio 2011.[6]

L'obiettivo strategico del Comitato è quello della sorveglianza macroprudenziale sul sistema finanziario dell'Unione europea e la prevenzione o mitigazione del rischio sistemico che può originare all'interno del sistema finanziario europeo. Inoltre, il Comitato deve contribuire al corretto e regolare funzionamento del mercato unico dell'Unione e assicurare che il settore finanziario contribuisca alla crescita economica.

Per raggiungere tale obiettivo strategico, la normativa europea ha assegnato al Comitato una serie di compiti istituzionali:

  • analizzare e studiare le informazioni rilevanti;
  • identificare i potenziali rischi a rilevanza sistemica;
  • comunicare, se necessario pubblicamente, i rischi che sono considerati rilevanti;
  • emanare raccomandazioni, se necessario anche pubblicamente, affinché siano prese misure correttive in risposta ai rischi segnalati;
  • coordinare le sue azioni con quelle delle organizzazioni internazionali, in particolare il Fondo monetario internazionale, il Financial Stability Board e tutte le autorità appartenenti a paesi terzi coinvolte nella sorveglianza e nell'analisi macroprudenziale.

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