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Campionato FIA di Formula 2 (2017-)

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Campionato FIA di Formula 2 (2017-)
CategoriaMonoposto
NazioneMondiale
Prima edizione2005
Piloti22 (2023)
Squadre11 (2023)
CostruttoriItalia (bandiera) Dallara
MotoriFrancia (bandiera) Mecachrome
PneumaticiItalia (bandiera) P Pirelli
Pilota campione
(2023)
Francia (bandiera) Théo Pourchaire
Squadra campione
(2023)
Francia (bandiera) ART Grand Prix
Sito web ufficialefiaformula2.com
Stagione dell'anno corrente
Campionato FIA di Formula 2 2024

Il Campionato FIA di Formula 2 (ufficialmente denominato FIA Formula 2 Championship) è una serie automobilistica per monoposto in circuito, introdotta a partire dal 2005 con il nome di GP2 Series, al posto del Campionato Internazionale di Formula 3000, come serie cadetta e propedeutica alla Formula 1. Dalla stagione 2017 adotta la denominazione attuale, riprendendo così la denominazione di Formula 2 che era già stata adottata per la categoria cadetta della Formula 1 fino al 1984.[1]

La categoria, in cui corrono vetture tutte uguali costruite dalla Dallara, ha avuto dal 2010 una serie di supporto: la GP3 Series, poi diventata Formula 3 nel 2019. Dal 2008 al 2011, durante il periodo di sosta del campionato, è stata organizzata anche una serie invernale: la GP2 Asia Series.

L'esordio della categoria avvenne con un weekend di gare il 23 e 24 aprile 2005, presso l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Il primo campionato venne vinto da Nico Rosberg, che poi nel 2016 è diventato campione del mondo di F1; tra le scuderie s'impose l'ART Grand Prix. L'attuale detentore del titolo è il pilota francese Théo Pourchaire, mentre la scuderia francese ART Grand Prix ha vinto l'ultimo titolo tra i team. Lo scopo della F2 è di selezionare i migliori piloti per la F1 ma questo punto è stato messo in discussione nel 2024 quando Oliver Bearman e Kimi Antonelli dal 16o e 6o posto sono stati entrambi ingaggiati da squadre di F1 mentre campioni di F2 come Felipe Drugovic e Pourchare non sono stati promossi. [2][3]

La nascita della GP2

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La categoria fu concepita da Bernie Ecclestone e Flavio Briatore,[4] a sostegno del Campionato mondiale di Formula 1, e in sostituzione del Campionato Internazionale di Formula 3000, che, dal 1985, aveva, a sua volta, preso il posto del Campionato europeo di Formula 2.

Il proposito era di creare una categoria maggiormente formativa per i piloti, prima del loro passaggio alla F1. Inizialmente si era prospettata l'ipotesi che il campionato potesse far rivivere il nome di Formula 2 (poi utilizzato tra il 2009 e il 2012 per un altro campionato); inizialmente l'idea era quella di utilizzare motori e telai non più usati nel Campionato di F1.[5] Successivamente si decise di istituire un campionato monomarca, esattamente come il precedente campionato dell'International F.3000.

La scelta della Renault, che forniva il supporto tecnico alla Mecachrome, fornitrice a sua volta dei propulsori, di puntare allo sviluppo della World Series, fece temere lo slittamento dell'inizio della categoria al 2006, col prolungamento ancora per una stagione dell'International F.3000.[6]

La ridenominazione In Formula 2

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A seguito della volontà della Federazione Internazionale dell'Automobile di razionalizzare il passaggio dalle categorie automobilistiche minori verso la Formula 1, venne dibattuta la possibilità di reintrodurre un campionato di Formula 2.

Il campionato europeo di Formula 2 fu disputato fino al 1984, prima di venir sostituito dalla International Formula 3000, e poi dalla stessa GP2 Series, quale ultima categoria di passaggio verso il Campionato mondiale di Formula 1.[7] Già nel 2015 il Consiglio Mondiale della FIA votò a favore della rinascita del campionato di F2,[8] e nel 2016, con la riforma del sistema di punteggio per l'ottenimento della Superlicenza FIA, stabilì che la F2 sarebbe stata la categoria più importante, anche se la sua reintroduzione, non avrebbe automaticamente, cancellato la GP2, visto che tale categoria veniva comunque considerata per attribuire i punti ai fini della Superlicenza.[9]

Il 9 marzo 2017, il Consiglio Mondiale della FIA, riunito a Ginevra, ha deciso che, a partire dal 2017, la GP2 Series venga rinominata in Campionato FIA di Formula 2.[10] Un campionato, con identica denominazione, era stato già creato, nel 2009, prima di essere chiuso al termine della stagione 2012. Lo scopo della FIA, ai tempi, era però diverso: la FIA, infatti, tentava di creare una categoria che potesse dare la possibilità, anche a piloti non supportati da grandi sponsor, di formarsi in una categoria motoristica di buon livello, ma comunque in una competizione di livello inferiore alla già esistente GP2 Series.[11][12][13]

Aspetti tecnici

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L'appalto per la produzione della prima generazione di vetture della categoria fu vinto dalla Dallara, che sostituì così la Lola, costruttore inglese che produceva le vetture per la F3000.[14] Lo shake-down della prima vettura di GP2 avvenne il 16 luglio 2004, presso il Circuito Paul Ricard.[15] Franck Montagny, all'epoca pilota di riserva della Renault in F1, che fu tra i primi a testare la nuova vettura, espresse elogi per la monoposto.[16] Un altro test si tenne, sul Circuito di Catalogna, nel novembre del 2004. Al test parteciparono anche le vecchie vetture di Formula 3000, la Lola B2/50. I tempi dei due diversi tipi di monoposto furono simili,[17] ma questo a causa di un incidente nei primi giri, che costrinse Montagny a limitare l'utilizzo della vettura.[18] Il primo test collettivo fu tenuto tra il 23 e 25 febbraio 2005, ancora sul Circuito Paul Ricard.[19] La vettura venne aggiornata per la stagione 2007,[20] senza però prevedere l'installazione del pulsante push to pass, testato nel corso del 2006.[21]

La Dallara ha mantenuto, nel tempo, il monopolio nella produzione di vetture della categoria. La casa italiana ha introdotto, poi, a intervalli di tre stagioni, nuove generazioni di vetture. Nel 2007 avvenne il lancio della seconda generazione di vetture, la Dallara GP2/08, che fece il suo shake-down il 15 giugno 2007, con Romain Grosjean (allora pilota di F3) alla guida. Il primo e vero test si svolse il 26 giugno, sul Circuito Paul Ricard, per merito di Nelson Piquet Jr., collaudatore della Renault.[22] Tale modello è stato utilizzato a partire dalla stagione 2008. L'anno seguente venne però aggiornato, soprattutto nella potenza del motore e nell'aerodinamica.[23]

Il modello Dallara GP2/11 ha preso il posto del GP2/08, a partire dalla stagione 2011. Il primo test venne svolto il 5 luglio 2010, presso il Circuito di Magny Cours: alla guida fu posto Ben Hanley.[24] Nel 2013, che avrebbe dovuto essere l'ultima stagione di utilizzo del modello GP2/11, si decise di prolungare la vita della vettura, al fine di contenere i costi della categoria. Si provvide solo a un aggiornamento dell'aerodinamica.[25] Dal 2015 è stato comunque introdotto il sistema DRS, già presente in F1.[26] Come per la F1, tale meccanismo può essere utilizzato solo nelle zone, stabilite su ciascun circuito, gara per gara; e può essere attivato, in gara, solo quando il pilota che precede si trova a una distanza di meno di un secondo.[27]

La quarta generazione di monoposto, sempre prodotta dalla Dallara, che è anche la prima dalla nuova denominazione del campionato, è presentata il 31 agosto 2017, nel corso del weekend del Gran Premio d'Italia. La più evidente novità è la presenza del sistema di protezione della testa del pilota, denominata Halo. Il motore, ancora Mecachrome, è un V6 turbo da 3,4 litri, con 620 cavalli a 8.750 giri.[28]

Tabella vetture

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Una vettura del 2011 guidata da Giedo van der Garde a Monza
Nr. Denominazione Motore Stagioni di utilizzo
1 Dallara GP2/05 Mecachrome 4.0 L V8 2005-2007
2 Dallara GP2/08 2008-2010
3 Dallara GP2/11 2011-2017
4 Dallara F2 2018 Mecachrome 3.4 L V6 2018-2023
5 Dallara F2 2024 Mecachrome V634T V6 2024-

Gli pneumatici

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Per quanto riguarda gli pneumatici, dal 2005 al 2010, il fornitore unico è stata la Bridgestone, mentre, dal 2011, come per la Formula 1, i team utilizzano quelli della Pirelli.

Vi sono quattro tipologie di mescole diverse previste dalla Pirelli: supermorbide, morbide, medie e dure. A fianco delle mescole da asciutto, è prevista anche una mescola da bagnato. Per ogni weekend di gara la Pirelli sceglie due tipi di mescole, uno definito prime (il più duro) e l'altro option. Ogni pilota dispone di 5 treni di gomme da asciutto, tre di tipo prime, e due di tipo option, a cui si aggiungono tre treni di gomme da bagnato. In gara 3, quella col pit stop obbligatorio, in assenza di condizioni di bagnato, ogni pilota deve utilizzare entrambi i tipi di mescola da asciutto portati dalla Pirelli.[27]

Dal 2019, con i cambi di regolamento imposti dalla FIA il numero di mescole disponibili per i weekend di gara diventano 3, uguali a quelle della massima categoria: morbide, medie e dure, ma con mescole e codici differenti in base al circuito, decise dalla Pirelli nel corso del briefing pre-weekend (più morbide << C5, C4, C3, C2, C1 >> più dure).

Aspetti sportivi

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I weekend di gara si svolgono su 3 giorni, generalmente dal venerdì alla domenica, solitamente a supporto ai Gran Premi di Formula 1, e si basano su una struttura su due gare, a differenza della International F.3000, che si basava su una prova unica, per weekend. In realtà, fra il 2005 e il 2007, la tappa disputata a Monaco prevedeva una sola gara. Inoltre, nel 2015, la gara 2 a Abu Dhabi venne interrotta, nel corso del primo giro, per incidente, e non più ripresa, per la necessità di ripristinare il tracciato per la seguente gara di Formula 1.[29]

Fino al 2020, il venerdì si teneva una sessione di prove libere e una di qualifiche, che decidevano lo schieramento della gara del sabato; entrambe hanno una durata di 30 minuti. Inizialmente era stato proposto di abolire le qualifiche: la griglia della prima gara sarebbe stata determinata dai tempi di una sessione di prove cronometrate, effettuate prima dell'inizio del campionato. La griglia di gara 2 sarebbe stata determinata sulla base del risultato di gara 1, ribaltando l'ordine d'arrivo dei primi 8. Nel secondo weekend di gare, si sarebbe stabilita la griglia, sulla base del risultato della gara 2 del primo appuntamento, e così via, per tutto il campionato.[30]

Nella giornata del sabato veniva corsa la prima gara, la Feature Race, sulla distanza di 170 km o 60 minuti e con l'obbligo di effettuare almeno un pit-stop con la sostituzione di un minimo di due gomme, mentre in ambedue le corse non è consentito il rabbocco di carburante.

L'ordine d'arrivo della prima gara determinava la griglia per la seconda, eccezion fatta per le prime otto posizioni, che venivano invertite; gara-2, denominata Sprint Race, veniva corsa di domenica su una distanza più corta, 120 km o 45 minuti, senza obbligo di soste ai box.

Nel 2021 le gare diventano tre per weekend, una in più rispetto alle usuali due. Le prime due gare si svolgono di sabato e sono Sprint Race da 45 minuti, mentre la domenica si svolge la Feature Race, con pit-stop obbligatorio. Le qualifiche del venerdì stabiliscono la griglia di partenza per la Gara 3, mentre i primi 10 delle qualifiche vengono invertiti per la griglia di Gara 1, e i primi 10 classificati di Gara 1 vengono invertiti sulla griglia di Gara 2.[31]

Dal 2022 si tornano a correre due gare per weekend. La Sprint Race si svolge di sabato e la griglia viene formata dall'inversione dei primi dieci rispetto alle qualifiche (svolte il venerdì), e attribuisce meno punti rispetto alle stagioni precedenti. La Feature Race si svolge la domenica con la griglia stabilita dalle qualifiche.[32]

Sistema di punteggio

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Per ogni weekend di gara, oltre al punteggio relativo ai piazzamenti al traguardo, vengono assegnati punti al pilota che ottiene il miglior tempo nella sessione di qualifica e ai piloti che fanno segnare il miglior giro in ciascuna corsa. A partire dal 2008, i punti per il giro veloce vengono attribuiti al pilota più veloce, che chiude la gara tra i primi dieci, parte dalla posizione conquistata in qualifica, e, in gara 2, non abbia cambiato le gomme (a meno che ciò non fosse dovuto alla modifica delle condizioni climatiche).[27]

Dal 2005 al 2011, si è utilizzato il seguente sistema di punteggio:

Posizione  1º   2º   3º   4º   5º   6º   7º   8º   Pole  GPV
Feature Race 10 8 6 5 4 3 2 1 2 1 (2 nel 2005)
Sprint Race 6 5 4 3 2 1 1 (2 nel 2005)

Dal 2012 al 2020 viene utilizzato il seguente sistema:[27]

Posizione  1º   2º   3º   4º   5º   6º   7º   8º   9º   10º   Pole  GPV
Feature Race 25 18 15 12 10 8 6 4 2 1 4 2
Sprint Race 15 12 10 8 6 4 2 1 2

Nella stagione 2021 viene utilizzato il seguente sistema:

Posizione  1º   2º   3º   4º   5º   6º   7º   8º   9º   10º   Pole  GPV
Sprint Race 1 15 12 10 8 6 4 2 1 2
Sprint Race 2 15 12 10 8 6 4 2 1 2
Feature Race 25 18 15 12 10 8 6 4 2 1 4 2

Dal 2022 viene utilizzato il seguente sistema[33]:

Posizione  1º   2º   3º   4º   5º   6º   7º   8º   9º   10º   Pole  GPV
Sprint Race 10 8 6 5 4 3 2 1 1
Feature Race 25 18 15 12 10 8 6 4 2 1 2 1
Fu l'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola a ospitare, nel 2005, la prima gara della neonata GP2.

Generalmente, almeno nelle prime stagioni, la categoria ha condotto le sue gare a supporto dei Gran Premi di Formula 1, corsi in Europa. Nel 2005 il calendario prevedeva 12 weekend di gare, con l'ultimo appuntamento fissato sul Bahrain International Circuit di Manama, programmato come evento a sé stante. Il totale delle prove era di 23, in quanto, nella tappa prevista sul Circuito di Monaco, veniva corsa una sola gara. Anche nel 2006 vi fu un evento non programmato quale supporto a un GP di F1: fu una prova sul Circuito Ricardo Tormo di Valencia, tra l'altro gara inaugurale della stagione. Il numero di weekend di gare si ridusse a 11, con l'esclusione della gara di Spa e di quella del Bahrain.

Il Circuito Ricardo Tormo, ancora sede di una gara non a supporto di un GP, rimase in calendario, anche per il 2007, ma spostato quale ultimo appuntamento stagionale. Nel 2008 si corse in soli 10 weekend, ma a Monaco, per la prima volta, si disputarono due gare. In quella stagione Valencia ospitò ancora la GP2, ma non più sul tracciato dedicato a Tormo, ma sul tracciato cittadino.

Nel 2009 fece l'esordio, in calendario, il tracciato portoghese di Portimão, che chiuse la stagione, composta da 10 appuntamenti, pur non essendo sede di un GP del campionato mondiale di F1.[34] La presenza della tappa portoghese venne meno già l'anno seguente; a causa di problemi con i proprietari del circuito il round non venne disputato. Venne valutata la possibilità di sostituirlo con un altro evento, sempre alla stessa data, o ad un'altra data diversa. Alla fine si decise di non rimpiazzare l'evento. In compenso, per la prima volta, la GP2 disputò una gara sul Circuito di Yas Marina, che aveva già ospitato gare della GP2 Asia.

Nel 2011 il calendario si ridusse a soli 9 doppi appuntamenti, nessuno dei quali fuori d'Europa, e tutti in corrispondenza di gare del mondiale di F1.[35] Con la cessazione della serie asiatica, i circuiti di questo continente entrarono in maniera massiccia nel calendario: nel 2012 la stagione partì con un appuntamento sul Circuito di Sepang, e disputò ben due eventi sul Circuito di Manama, uno a distanza di una settimana dall'altro. La stagione terminò con un'altra gara asiatica, a Singapore.[36] Nel 2013 e 2014 tutti gli 11 doppi appuntamenti furono di supporto a gare del Mondiale di F1. Nel 2015, invece, a seguito dell'uscita della gara tedesca dal calendario iridato della Formula 1, saltò anche la tappa della GP2. Il 30 luglio venne annunciato che il round previsto in Germania sarebbe sostituito con una gara, da tenersi sul Circuito di Manama, il 20 e 21 novembre, in contemporanea con una gara del Mondiale Endurance; il tracciato aveva già ospitato la gara inaugurale della stagione.[37]

Nel 2017 fece il suo esordio, tra i circuiti utilizzati dal campionato, quello di Jerez; la gara non fu disputata in corrispondenza di un gran premio del mondiale di Formula 1.[38] L'anno seguente, col rientro nel calendario del Campionato mondiale di Formula 1 del Gran Premio di Francia, la serie toccò, per la prima volta, il Circuito Paul Ricard di Le Castellet.

Nel 2021 sono stati ridotti gli appuntamenti stagionali, dai 12 previsti per il 2020 a 8, a fronte dell'aumento del numero di gare per fine settimana, da due a tre. L'anno seguente, con il ritorno a due gare per weekend, le tappe sono aumentate a 14.

Sono due i circuiti sempre presenti nel calendario del campionato: Silverstone e Monza.

Tabella Circuiti

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Circuito Presenze Stagioni di utilizzo
Italia (bandiera) Autodromo Enzo e Dino Ferrari, Imola 4 2005-2006, 2022, 2024
Spagna (bandiera) Circuito di Catalogna, Montmeló 19 2005-2020, 2022-2024
Monaco (bandiera) Circuito di Monte Carlo, Monaco 18 2005-2019, 2021-2024
Germania (bandiera) Nürburgring, Nürburg 6 2005-2007, 2009, 2011, 2013
Francia (bandiera) Circuito di Nevers Magny-Cours, Magny-Cours 4 2005-2008
Regno Unito (bandiera) Circuito di Silverstone, Silverstone 20[39] 2005-2024
Germania (bandiera) Hockenheimring, Hockenheim 7 2005-2006, 2008, 2010, 2012, 2014, 2016
Ungheria (bandiera) Hungaroring, Mogyoród 19 2005-2020, 2022-2024
Turchia (bandiera) Istanbul Park, Istanbul 7 2005-2011
Italia (bandiera) Autodromo nazionale di Monza, Monza 20 2005-2024
Belgio (bandiera) Circuito di Spa-Francorchamps, Stavelot 18[40] 2005, 2007-2020, 2022-2024
Bahrein (bandiera) Bahrain International Circuit, Manama 14 2005, 2007, 2012-2015, 2017-2024
Spagna (bandiera) Circuito Ricardo Tormo, Cheste 2 2006-2007
Spagna (bandiera) Circuito urbano di Valencia, Valencia 5 2008-2012
Portogallo (bandiera) Autódromo Internacional do Algarve, Portimão 1 2009
Emirati Arabi Uniti (bandiera) Circuito di Yas Marina, Abu Dhabi 12 2010, 2013-2019, 2021-2024
Malaysia (bandiera) Circuito di Sepang, Sepang 3 2011-2012, 2016
Singapore (bandiera) Circuito di Marina Bay, Singapore 2 2011-2012
Austria (bandiera) Red Bull Ring, Spielberg bei Knittelfeld 10[39] 2014-2020, 2023-2024
Russia (bandiera) Autodromo di Soči, Soči 6 2014-2015, 2018-2021
Azerbaigian (bandiera) Circuito di Baku, Baku 8 2016-2019, 2021-2024
Spagna (bandiera) Circuito di Jerez de la Frontera, Jerez de la Frontera 1 2017
Francia (bandiera) Circuito Paul Ricard, Le Castellet 3 2018-2019, 2022
Italia (bandiera) Autodromo internazionale del Mugello, Scarperia e San Piero 1 2020
Bahrein (bandiera) Sakhir Outer Circuit, Manama 1 2020
Arabia Saudita (bandiera) Jeddah Corniche Circuit, Gedda 4 2021-2024
Paesi Bassi (bandiera) Circuito di Zandvoort, Zandvoort 2 2022-2023
Australia (bandiera) Circuito Albert Park, Melbourne 2 2023-2024
Qatar (bandiera) Circuito di Lusail, Lusail 1 2024

Tabella aggiornata al round di Monaco 2024

Nella prima stagione vennero ammesse al via dodici squadre, anche se, inizialmente, veniva indicato in 15 il numero di team da ammettere alla categoria.[41] Vennero ammessi due team italiani (la Coloni Motorsport, con esperienze in F1, e la Durango), tre team spagnoli (Racing Engineering, BCN Competición e Campos Racing), due team francesi (ART Grand Prix e DAMS), quattro britannici (Super Nova, iSport International, Piquet Sports e David Price Racing) e uno olandese (Arden International). Anche il team belga Astromega era stato avvicinato alla categoria.[42] Già nel 2006 il numero di team aumentò di un'unità, con l'arrivo del team italiano Trident Racing,[43] mentre la Coloni iniziò una collaborazione con la Fisichella Motor Sport.[44] Al termine della stagione 2007 la squadra italiana GP Racing si fuse con la Piquet, per dar vita al team Minardi Piquet, riportando così, nel mondo delle corse, il nome della scuderia di Faenza. La collaborazione terminò alla fine della stagione 2008.[45]

Nico Hülkenberg impegnato con una GP2 dell'ART Gran d Prix a Monaco, nel 2009. Il team francese è stato sempre presente nel campionato, fin dalla sua nascita.

Nell'inverno del 2008, l'ex pilota di F1, Tiago Monteiro, rilevò la BCN Competición, e partecipò, dalla stagione 2009, con la squadra portoghese Ocean Racing Technology.[46] Nel 2010 la categoria si ridusse nuovamente a 12 team, a seguito dell'uscita del team Durango. Non venne effettuata nessuna procedura per l'individuazione di un nuovo team in quanto tale procedura era già prevista per il campionato 2011, e quindi si decise di non rimpiazzare, per una sola stagione, il team italiano.[47]

L'anno successivo furono però due i nuovi team ammessi, dopo aver partecipato alla serie asiatica 2010-2011: la Carlin Motorsport e il Team Air Asia; presero il posto della Durango e della David Price Racing.[48] La Lotus Cars associò il proprio nome a quello dell'ART Grand Prix.[49] A seguito dell'acquisizione da parte di Tony Fernandes, patron del Team Air Asia (nonché della scuderia di F1 Lotus Racing), della casa britannica Caterham, da giugno 2011 il suo team venne ridenominato Caterham Team Air Asia.[50]

Da questa stagione, e per il triennio 2011-2013, tutti i team selezionati per la serie principale avrebbero dovuto competere anche in quella asiatica,[51] che, però, venne in seguito, cancellata.

Dal 2012 la squadra britannica Super Nova Racing abbandonò il campionato. Al suo posto venne inizialmente indicata la Meritus, team malese già impegnato in passato nella serie asiatica.[52] In seguito alla rinuncia della Meritus,[53] la FIA iscrisse la squadra italiana Team Lazarus.[54]

L'ART Grand Prix, già ridenominata l'anno precedente come Lotus ART, diventò Lotus GP.[55] Cambiò nome anche il Team Air Asia che diventa Caterham Racing.

Alla vigilia del weekend di Silverstone venne annunciata la decisione della Coloni di lasciare il campionato alla fine della stagione; allo stesso tempo la squadra perse tutti i punti, sia quelli conquistati fino a quel momento che quelli eventualmente ottenuti in seguito, nella classifica riservata ai team.[56] Il suo posto venne preso dal team MP Motorsport;[57] la squadra olandese era già presente in F. Renault e in Auto GP. Abbandonò anche l'Ocean Racing Technology, che venne sostituita dalla squadra tedesca Hilmer Motorsport.[58]

A marzo, poco prima dell'inizio del campionato, anche la squadra britannica iSport International uscì dalla serie; al suo posto fece l'esordio la prima squadra russa del campionato, la Russian Time.[59]

Il 15 ottobre 2013 l'organizzazione comunicò la lista dei team che avrebbero preso parte al campionato, per il triennio 2014-2016. Il team spagnolo Addax Team, presente nella serie dal 2009, decise di abbandonare il campionato, per concentrarsi maggiormente sulla neonata Formula E. Al suo posto rientrò nella competizione un'altra squadra spagnola, la Campos Racing, che proprio nel 2009 era stata sostituita dall'Addax.[60]

Già nel 2015 però il team canadese Status Grand Prix, impegnato in GP3 Series, sostituì il team malese Caterham Racing, il cui materiale tecnico venne spostato nella sede di quello canadese, a Silverstone, già nel corso della parte finale della stagione 2014.[61] Dopo aver saltato la prima gara del 2015, in Bahrain, la Hilmer Motorsport prese parte alla stagione a partire dalla gara di Montmeló.[62] La squadra tedesca saltò anche la trasferta in Russia,[63] così come le ultime due trasferte in Medio Oriente. Per il 2016 il Team Lazarus, entrato nel campionato nel 2012, venne sostituito da un'altra squadra italiana, la Prema Racing, impegnata in diversi campionati minori.[64]

A seguito delle difficoltà economiche e del costo per sostenere l'impegno della categoria, Bernie Ecclestone propose di creare, nel 2015, un team che raccogliesse i piloti di buona qualità, ma senza il budget necessario per correre una stagione.[65]

Dal 2017 la Carlin abbandonò la categoria,[66] per rientravi nel 2018. Nella stessa stagione abbandonarono la categoria il team Rapax e il team Racing Engineering.[67] La Racing Engineering, sempre presente dalla nascita del campionato, decise di abbandonare la categoria, per concentrarsi sulla European Le Mans Series.[68] Fecero il loro ingresso 2 nuovi team: la Carlin Motorsport, già presente nella categoria dal 2011 al 2016, e la squadra della Repubblica Ceca Charouz Racing System.[69]

Il team Fortec Motorsport, che in un primo momento aveva confermato la partecipazione al campionato,[70] non ne prese parte, a causa della difficoltà di reperire un budget adeguato.[68] Scese così a 10 il numero delle squadre ammesse.

Nel 2019 la nuova squadra britannica UNI-Virtuosi prese il posto della uscente Russian Time,[71] mentre nella stagione 2020 la BWT Arden lasciò la categoria e venne sostituita dalla BWT HWA Racelab[72]; il numero di squadre complessive aumentò inoltre a 11 grazie all'ingresso della Hitech Grand Prix.[73]

Per la stagione 2022 il team olandese Van Amersfoort Racing entrò nella categoria sostituendo la HWA Racelab.[74]

Dal 2023 il team PHM Racing rileva le iscrizioni e le attività della Charouz Racing System in Formula 2 in Formula 3[75]. La PHM correrà nelle due serie a partire dalla stagione 2023 con il supporto della Charouz, sotto il nome PHM Racing by Charouz[76].

Tabella Squadre

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Squadre Stagioni Periodo Gare Vittorie Pole GPV Titoli
squadra
Titoli
piloti
Regno Unito (bandiera) iSport 8 2005-2012 167 19 12 16 1 (2007) 1 (2007)
Brasile (bandiera)/Italia (bandiera) Piquet Sports-Rapax[77] 13 2005-2017 276 20 10 25 1 (2010) 1 (2010)
Spagna (bandiera)/Portogallo (bandiera) BCN-Ocean[78] 8 2005-2012 167 2 1 4 0 0
Regno Unito (bandiera) Super Nova 7 2005-2011 143 7 4 6 0 0
Francia (bandiera) ART[79] 19 2005- 415 72 51[80] 83 5 (2005, 2006, 2009, 2015, 2023) 7 (2005, 2006, 2009, 2015, 2018, 2019, 2023)
Regno Unito (bandiera) DPR 6 2005-2010 125 3 0 3 0 0
Francia (bandiera) DAMS 19 2005- 415 46 27 53 3 (2012, 2014, 2019) 3 (2011, 2012, 2014)
Italia (bandiera) Coloni-FMS[81] 8 2005-2012 166 11 1 12 0 0
Spagna (bandiera) Racing Engineering 13 2005-2017 276 27 14 22 0 2 (2008, 2013)
Spagna (bandiera) Campos Racing 14 2005-2008, 2014- 301 16 1 14 1 (2008) 0
Regno Unito (bandiera)/Paesi Bassi (bandiera) Arden[82] 15 2005-2019 322 19 5 12 0 0
Italia (bandiera) Durango 4 2005-2008 83 3 1 4 0 0
Italia (bandiera) Trident 18 2006- 392 12 4 11 0 0
Spagna (bandiera) Barwa Addax 5 2009-2013 104 14 11 11 1 (2011) 0
Malaysia (bandiera) Caterham 4 2011-2014 86 4 4 4 0 0
Regno Unito (bandiera) Carlin 12 2011-2016, 2018- 268 25 12 17 1 (2018) 0
Italia (bandiera)/Venezuela (bandiera) Lazarus[83] 4 2012-2015 89 0 0 1 0 0
Russia (bandiera) Russian Time 6 2013-2018 133 20 4 23 2 (2013, 2017) 0
Paesi Bassi (bandiera) MP Motorsport 11 2013- 248 14 5 13 1 (2022) 1 (2022)
Germania (bandiera) Hilmer 3 2013-2015 57 4 0 3 0 0
Canada (bandiera) Status 1 2015 21 2 0 0 0 0
Italia (bandiera) Prema 8 2016- 183 46 25 39 3 (2016, 2020, 2021) 4 (2016, 2017, 2020, 2021)
Rep. Ceca (bandiera) Charouz Racing System/

Germania (bandiera) PHM Racing[84]

6 2018- 139 2 1 3 0 0
Regno Unito (bandiera) Virtuosi Racing 5 2019- 115 16 17 15 0 0
Regno Unito (bandiera) Hitech Grand Prix 4 2020- 93 11 3 11 0 0
Germania (bandiera) BWT HWA Racelab 2 2020-2021 47 0 0 0 0 0
Paesi Bassi (bandiera) Van Amersfoort Racing 2 2022- 28 1 0 3 0 0

Tabella aggiornata dopo il Gran Premio d'Ungheria 2023.

Lo stesso argomento in dettaglio: Piloti di Formula 2.
Lewis Hamilton fu il primo pilota ad aggiudicarsi una delle categorie cadette alla F1, e poi vincere il titolo mondiale piloti.

A ciascuno dei team presenti nel campionato è data la possibilità di schierare due piloti per gara. Nella fase di elaborazione del campionato venne prospettata l'ipotesi, poi decaduta, che ogni team potesse iscrivere anche una terza vettura a ciascuna gara, riservata ai piloti di riserva, utilizzati in F1.[85]

Per regolamento il campione della categoria non può proseguire in essa la stagione successiva.[86]

I risultati ottenuti nel campionato servono per accumulare punti al fine di ottenere la Superlicenza FIA, che consente a un piloti di competere in F1. Secondo le regole attuali, i primi tre piloti nel campionato di Formula 2 guadagnano 40 punti, mentre dal quarto in poi sono assegnati punti, a scalare, fino al decimo. Per ottenere la Superlicenza un pilota deve sommare almeno 40 punti nei tre anni precedenti la richiesta della Superlicenza. Allo stato attuale, è la categoria che attribuisce il massimo punteggio.

Punteggi per la Superlicenza

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Pos. in campionato 10º
Formula 2 40 40 40 30 20 10 8 6 4 3
GP2 Series 40 40 30 20 10 8 6 4 3 2

Vista la natura della categoria, propedeutica alla F1, ben 45 piloti che hanno corso in GP2 (o in Formula 2) sono poi passati nella massima serie. Lewis Hamilton e Nico Rosberg sono stati gli unici ad aggiudicarsi il Campionato mondiale piloti di Formula 1 dopo aver vinto il campionato cadetto della formula regina, considerando anche il Campionato europeo di Formula 2 e l'International Formula 3000. Altri cinque piloti di GP2 (o F2) sono riusciti a vincere almeno una gara di F1; altri piloti sono stati comunque capaci di vincere titoli in altre categorie, come si evince dalla tabella sottostante. La maggioranza dei vincitori della GP2 o della F2 sono passati alla F1, ad eccezione di Davide Valsecchi, Fabio Leimer e Felipe Drugovich.

Non è stato raro, in passato, anche il percorso inverso, ovvero piloti con esperienze in Formula 1 che sono tornati nella categoria cadetta. È accaduto con Timo Glock, Giorgio Pantano, Gianmaria Bruni, Antônio Pizzonia e Roberto Merhi. Di questi il solo Glock è riuscito a tornare nuovamente in Formula 1. Più complesso è stato il cammino di Romain Grosjean e Sakon Yamamoto, che sono riusciti a risalire in Formula 1 in due diverse occasioni. Nel 2015 Alexander Rossi alternò l'impegno nelle due categorie[87], mentre nel 2020 Jack Aitken, impegnato in F2, sostituì George Russell in Williams per una gara, quando quest'ultimo sostituì a sua volta Lewis Hamilton in Mercedes, poiché risultato positivo al Covid-19.

Piloti passati dalla GP2/F2 e attivi in F1

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Pilota[88][89][90] GP2/F2 F1 Altri titoli
Stagioni Gare Vittorie Podi Stagioni Primo team Gare Vittorie Pole Podi
Regno Unito (bandiera) Aitken, Jack Jack Aitken 2018-2021 78 4 11 2020 Williams 1 0 0 0
Thailandia (bandiera) Albon, Alexander Alexander Albon 2017-2018 44 4 10 2019-2020, 2022- Toro Rosso 77 0 0 2
Regno Unito (bandiera) Bearman, Oliver Oliver Bearman 2023-2024 34 3 6 2024- Haas 1 0 0 0
Francia (bandiera) Bianchi, Jules Jules Bianchi 2010–2011 38 1 10 2013–2014 Marussia 34 0 0 0
Svizzera (bandiera) Buemi, Sébastien Sébastien Buemi 2007–2008 31 2 5 2009–2011 Toro Rosso 55 0 0 0 FIA WEC (2014), Formula E (2015-16), 24 Ore di Le Mans (2018, 2019)
India (bandiera) Chandhok, Karun Karun Chandhok 2007–2009 61 2 5 2010–2011 HRT 11 0 0 0
Regno Unito (bandiera) Chilton, Max Max Chilton 2010–2012 62 2 4 2013–2014 Marussia 35 0 0 0
Belgio (bandiera) d'Ambrosio, Jérôme Jérôme d'Ambrosio 2008–2010 58 1 7 2011–2012 Virgin 20 0 0 0
Paesi Bassi (bandiera) de Vries, Nyck Nyck de Vries 2017-2019 68 8 19 2022-2023 Williams 11 0 0 0 Formula E (2020-21)
Brasile (bandiera) Di Grassi, Lucas Lucas Di Grassi 2006–2009 75 5 21 2010 Virgin 19 0 0 0 Formula E (2016-17)
Svezia (bandiera) Ericsson, Marcus Marcus Ericsson 2010–2013 84 3 13 2014–2018 Caterham 97 0 0 0 500 Miglia di Indianapolis (2022)
Francia (bandiera) Gasly, Pierre Pierre Gasly 2014–2016 49 4 13 2017– Toro Rosso 126 1 0 4
Italia (bandiera) Giovinazzi, Antonio Antonio Giovinazzi 2016 22 5 8 2017, 2019-2021 Sauber 62 0 0 0 24 Ore di Le Mans (2023)
Germania (bandiera) Glock, Timo Timo Glock 2006–2007 42 7 15 2004, 2008–2012 Jordan 91 0 0 3
Francia (bandiera) Grosjean, Romain Romain Grosjean 2008–2011 54 9 21 2009, 2012–2020 Renault 179 0 0 10 GP2 Asia Series (2008, 2011), Auto GP (2010)
Messico (bandiera) Gutiérrez, Esteban Esteban Gutiérrez 2011–2012 41 4 9 2013–2014, 2016 Sauber 59 0 0 0
Regno Unito (bandiera) Hamilton, Lewis Lewis Hamilton 2006 21 5 14 2007– McLaren 328 103 104 196 Formula 1 (2008, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2020)
Nuova Zelanda (bandiera) Hartley, Brendon Brendon Hartley 2010–2012 12 0 0 2017–2018 Toro Rosso 25 0 0 0 Mondiale Endurance FIA (2015, 2017), 24 Ore di Le Mans (2017, 2020)
Indonesia (bandiera) Haryanto, Rio Rio Haryanto 2012–2015 90 3 7 2016 Manor 12 0 0 0
Germania (bandiera) Hülkenberg, Nico Nico Hülkenberg 2009 21 5 10 2010, 2012–2020, 2022- Williams 199 0 1 0 24 Ore di Le Mans (2015)
Giappone (bandiera) Kobayashi, Kamui Kamui Kobayashi 2008–2009 40 1 2 2009–2012, 2014 Toyota 76 0 0 1 GP2 Asia Series (2008–09)
Finlandia (bandiera) Kovalainen, Heikki Heikki Kovalainen 2005 23 5 12 2007–2013 Renault 112 1 1 4 Super GT (2016)
Canada (bandiera) Latifi, Nicholas Nicholas Latifi 2014-2019 98 6 21 2020-2022 Williams 61 0 0 0
Nuova Zelanda (bandiera) Lawson, Liam Liam Lawson 2021-2022 51 5 13 2023 AlphaTauri 5 0 0 0
Monaco (bandiera) Leclerc, Charles Charles Leclerc 2017 22 7 10 2018– Sauber 120 5 21 27
Venezuela (bandiera) Maldonado, Pastor Pastor Maldonado 2007–2010 73 10 18 2011–2015 Williams 96 1 1 1
Russia (bandiera) Mazepin, Nikita Nikita Mazepin 2019-2020 46 2 6 2021 Haas 21 0 0 0
Giappone (bandiera) Nakajima, Kazuki Kazuki Nakajima 2007 21 0 6 2007–2009 Williams 36 0 0 0 Formula Nippon (2012), Super Formula (2014), 24 Ore di Le Mans (2018, 2019)
Brasile (bandiera) Nasr, Felipe Felipe Nasr 2012–2014 68 4 20 2015–2016 Sauber 39 0 0 0
Regno Unito (bandiera) Norris, Lando Lando Norris 2017-2018 26 1 9 2019– McLaren 100 0 1 12
Regno Unito (bandiera) Palmer, Jolyon Jolyon Palmer 2011–2014 68 7 18 2016–2017 Renault 35 0 0 0
Messico (bandiera) Sergio Pérez 2009–2010 40 5 9 2011– Sauber 253 6 3 34
Russia (bandiera) Vitalij Petrov 2006–2009 69 4 11 2010–2012 Renault 57 0 0 1
Australia (bandiera) Piastri, Oscar Oscar Piastri 2021 23 6 11 2023– McLaren 18 0 0 2
Francia (bandiera)Pic, Charles Charles Pic 2010–2011 38 3 8 2012–2013 Marussia 39 0 0 0
Brasile (bandiera) Piquet Jr., Nelson Nelson Piquet Jr. 2005–2006 44 5 13 2008–2009 Renault 28 0 0 1 Formula E (2014-15)
Germania (bandiera) Rosberg, Nico Nico Rosberg 2005 23 5 12 2006–2016 Williams 206 23 30 57 Formula 1 (2016)
Stati Uniti (bandiera) Rossi, Alexander Alexander Rossi 2013–2015 48 4 11 2015 Manor 5 0 0 0 500 Miglia di Indianapolis (2016)
Regno Unito (bandiera) Russell, George George Russell 2018 24 7 11 2019– Williams 100 1 1 10
Stati Uniti (bandiera) Sargeant, Logan Logan Sargeant 2021-2022 31 2 4 2023- Williams 18 0 0 0
Germania (bandiera) Schumacher, Mick Mick Schumacher 2019-2020 46 3 11 2021-2022 Haas 43 0 0 0
Brasile (bandiera) Senna, Bruno Bruno Senna 2007–2008 41 3 9 2010–2012 HRT 46 0 0 0
Russia (bandiera) Sirotkin, Sergej Sergej Sirotkin 2015–2017 45 3 13 2018 Williams 21 0 0 0
Stati Uniti (bandiera) Speed, Scott Scott Speed 2005 23 0 5 2006–2007 Toro Rosso 28 0 0 0 Global RallyCross Championship (2015, 2016)
Giappone (bandiera) Tsunoda, Yūki Yūki Tsunoda 2020 24 3 7 2021- AlphaTauri 60 0 0 0
Paesi Bassi (bandiera) van der Garde, Giedo Giedo van der Garde 2009–2012 82 5 17 2013 Caterham 19 0 0 0 European Le Mans Series (2016)
Belgio (bandiera) Vandoorne, Stoffel Stoffel Vandoorne 2014–2015 43 11 26 2016-2018 McLaren 41 0 0 0 Formula E (2021-22)
Giappone (bandiera) Yamamoto, Sakon Sakon Yamamoto 2007–2008 21 0 1 2006, 2007, 2010 Spyker 21 0 0 0
Cina (bandiera) Zhou, Guanyu Zhou Guanyu 2019–2021 69 5 20 2022- Alfa Romeo 40 0 0 0

*Tabella aggiornata dopo il Gran Premio del Belgio 2024

Per la prima stagione si decise di assegnare i numeri ai piloti sulla base dei tempi ottenuti in un test, svolto sul Circuito Paul Ricard, tra il 5 e 7 aprile 2005. Al primo della graduatoria (Scott Speed) venne assegnato il numero 1; il suo team (la iSport International) ottenne anche il numero 2.[91][92]

Nella stagione 2019, a seguito dell'incidente mortale occorso al pilota Anthoine Hubert, il Team Arden decise di ritirare, per il resto del campionato, il numero del pilota francese, il 19, e fece correre il suo sostituto, Artëm Markelov, col numero 22.[93]

Gare annullate e incidenti

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La gara 2 a Abu Dhabi nel 2015 è stata interrotta, nel corso del primo giro, per incidente, e non più ripresa, per la necessità di ripristinare il tracciato per la seguente gara di Formula 1.[29]

Il primo incidente mortale nella categoria avvenne nel corso della gara 1 di Spa nel 2019, e riguardò il pilota francese Anthoine Hubert.[94] La gara venne annullata, così come la gara del giorno seguente, che venne cancellata per lutto.[95]

Nel 2023, a causa del maltempo e le alluvioni che hanno colpito gran parte della Emilia-Romagna, tra cui Imola, l'appuntamento previsto in calendario viene cancellato.[96] Sempre nella stessa stagione gara 1 sul Circuito di Zandvoort parte sotto regime di Safety car; alla uscita della vettura di sicurezza viene corso meno di un giro, a causa dell'esposizione della bandiera rossa, dovuta al incidente tra Ralph Boschung, Kush Maini e Jak Crawford. La gara viene, successivamente, ripresa per altri due giri, sotto regione di Safety car, per poi essere interrotta definitivamente e annullata.

Serie collegate

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GP2 Asia Series

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Lo stesso argomento in dettaglio: GP2 Asia Series.

Nel 2007 fu ufficializzata la nascita della GP2 Asia Series, durante il weekend del Gran Premio di Monaco.[97] La prima edizione si svolse nel 2008. Lo scopo di questa serie, che si disputò tra una stagione della GP2 e l'altra, nel corso dei mesi invernali, era quello di sviluppare la competitività dei piloti di quell'area geografica, pur partecipandovi anche piloti impegnati nella serie principale. Nel luglio del 2011 gli organizzatori confermarono che la serie asiatica sarebbe stata eliminata e di fatto conglobata nella serie principale, che quindi prevede anche gare extraeuropee.[98]

Finali GP2 2011

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Lo stesso argomento in dettaglio: Finali GP2 Series 2011.

Il fine settimana del 12 e 13 novembre 2011 il Circuito di Yas Marina, negli Emirati Arabi Uniti, ospitò due gare della GP2, non valide per il campionato principale, a supporto del Gran Premio di Abu Dhabi. Al termine del weekend viene stilata una classifica, con un sistema di punteggio uguale a quello utilizzato durante il campionato. La manifestazione fu vinta da Fabio Leimer.

GP3 Series e FIA Formula 3

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Lo stesso argomento in dettaglio: GP3 Series.
Lo stesso argomento in dettaglio: Campionato FIA di Formula 3.

Nel 2009 venne stata annunciata la creazione della GP3 Series quale categoria propedeutica alla GP2, con l'organizzazione di Bruno Michel,[99] con lo scopo di preparare al meglio i giovani piloti prima dell'entrata nella serie principale. Le gare della serie, la cui prima edizione si è corsa nel 2010, erano eventi di supporto a quelle della GP2.

Dalla stagione 2019 viene creato il nuovo Campionato FIA di Formula 3, nato dalla fusione tra la GP3 Series e la F3 europea. Tale campionato si è svolto, come la GP3, all'interno dei week end di Formula 1 e Formula 2 fino al 2020[100], mentre dal 2021 i due campionati di F2 ed F3 vengono svolti in weekend separati, sempre a supporto della Formula 1.[101]

Altre competizioni

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Nel 2006 si tenne, nel corso del Motor Show di Bologna, una competizione riservata a vetture della GP2. La gara, disputata sulla pista allestita all'interno del quartiere fieristico, era organizzata con la formula del confronto uno contro uno, tra piloti, come per il precedente Trofeo Indoor di Formula 1. La manifestazione venne vinta dal pilota venezuelano Ernesto Viso.[102]

Le vetture di GP2 sono impiegate anche nella BOSS GP, campionato motoristico aperto a monoposto di varie formule. Dal 2016 le vetture di GP2 furono ammesse anche nell'Auto GP, anche se nella stagione nessun pilota utilizzò vetture di questa categoria.[103]

In seguito alle difficoltà di schierare un numero sufficiente di vetture nel Campionato mondiale di Formula 1, nel 2015 Bernie Ecclestone propose di rimpinguare la griglia con vetture di GP2 dotate di motore Renault V8 da 2.400 cc, impiegato dalla Red Bull Racing nel 2013. La proposta venne rigettata dallo Strategy Group della F1.[104]

Copertura televisiva

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Il campionato viene trasmesso, generalmente, dalle stesse reti televisive che coprono il Campionato mondiale di Formula 1.[105] Venne calcolato che la prima stagione fu seguita da quasi novantacinque milioni di telespettatori in 100 nazioni. Oltre 7.000.000 di telespettatori seguirono la prima corsa, disputata a Imola. L'ascolto medio per evento, riferito all'intera stagione, fu di 7.955.061 spettatori sintonizzati.[106]

Tabella emittenti

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Emittente Area/Nazione
NBC Sports Network Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti, Porto Rico (bandiera) Porto Rico, Caraibi[107]
Canal F1 Latin America Centro-Sud America (eccetto Brasile)[108]
Fox Sports e Star Sports Asia[109]
Fox Sport Australia Australia (bandiera) Australia
Sky Sports Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda
Kompas TV Indonesia (bandiera) Indonesia
Perform Giappone (bandiera) Giappone
AMC Sport Rep. Ceca (bandiera) Rep. Ceca, Slovacchia (bandiera) Slovacchia
TV3 Sport/TV3 MAX Danimarca (bandiera) Danimarca
MTV3 Max Finlandia (bandiera) Finlandia
Viasport 3 Norvegia (bandiera) Norvegia
Sport Ch / Sport Totaal Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
Sky Deutschland Germania (bandiera) Germania, Svizzera (bandiera) Svizzera, Austria (bandiera) Austria, Liechtenstein (bandiera) Liechtenstein, Lussemburgo (bandiera) Lussemburgo, Alto Adige (bandiera) Alto Adige
Arena Sports Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina, Croazia (bandiera) Croazia, Kosovo (bandiera) Kosovo, Macedonia (bandiera) Macedonia, Montenegro (bandiera) Montenegro, Serbia (bandiera) Serbia
M4 Ungheria (bandiera) Ungheria
Sport + Francia (bandiera) Francia, Monaco (bandiera) Principato di Monaco, Andorra (bandiera) Andorra, Svizzera (bandiera) Svizzera, Mauritius (bandiera) Mauritius, Francia (bandiera) DOM-TOM,[110] Africa Sub-sahariana[111]
Sky Sport F1 Italia (bandiera) Italia, San Marino (bandiera) San Marino, Città del Vaticano (bandiera) Città del Vaticano, Canton Ticino
Movistar F1 Channel Spagna (bandiera) Spagna, Andorra (bandiera) Andorra
Sky Sports UK Regno Unito (bandiera) Regno Unito, Irlanda (bandiera) Irlanda, Isola di Man, Guernsey (bandiera) Jersey (bandiera) Isole del Canale
Stagione Campione Secondo Terzo Campione Squadre
GP2
2005 Germania (bandiera) Nico Rosberg Finlandia (bandiera) Heikki Kovalainen Stati Uniti (bandiera) Scott Speed Francia (bandiera) ART Grand Prix
2006 Regno Unito (bandiera) Lewis Hamilton Brasile (bandiera) Nelson Piquet Jr. Francia (bandiera) Alexandre Prémat Francia (bandiera) ART Grand Prix
2007 Germania (bandiera) Timo Glock Brasile (bandiera) Lucas Di Grassi Italia (bandiera) Giorgio Pantano Regno Unito (bandiera) iSport International
2008 Italia (bandiera) Giorgio Pantano Brasile (bandiera) Bruno Senna Brasile (bandiera) Lucas Di Grassi Spagna (bandiera) Campos Grand Prix
2009 Germania (bandiera) Nicolas Hülkenberg Russia (bandiera) Vitalij Petrov Brasile (bandiera) Lucas Di Grassi Francia (bandiera) ART Grand Prix
2010 Venezuela (bandiera) Pastor Maldonado Messico (bandiera) Sergio Pérez Francia (bandiera) Jules Bianchi Italia (bandiera) Rapax
2011 Francia (bandiera) Romain Grosjean Italia (bandiera) Luca Filippi Francia (bandiera) Jules Bianchi Spagna (bandiera) Barwa Addax
2012 Italia (bandiera) Davide Valsecchi Brasile (bandiera) Luiz Razia Messico (bandiera) Esteban Gutiérrez Francia (bandiera) DAMS
2013 Svizzera (bandiera) Fabio Leimer Regno Unito (bandiera) Sam Bird Regno Unito (bandiera) James Calado Russia (bandiera) Russian Time
2014 Regno Unito (bandiera) Jolyon Palmer Belgio (bandiera) Stoffel Vandoorne Brasile (bandiera) Felipe Nasr Francia (bandiera) DAMS
2015 Belgio (bandiera) Stoffel Vandoorne Stati Uniti (bandiera) Alexander Rossi Russia (bandiera) Sergej Sirotkin Francia (bandiera) ART Grand Prix
2016 Francia (bandiera) Pierre Gasly Italia (bandiera) Antonio Giovinazzi Russia (bandiera) Sergej Sirotkin Italia (bandiera) Prema
FIA Formula 2
2017 Monaco (bandiera) Charles Leclerc Russia (bandiera) Artëm Markelov Regno Unito (bandiera) Oliver Rowland Russia (bandiera) Russian Time
2018 Regno Unito (bandiera) George Russell Regno Unito (bandiera) Lando Norris Thailandia (bandiera) Alexander Albon Regno Unito (bandiera) Carlin Motorsport
2019 Paesi Bassi (bandiera) Nyck de Vries Canada (bandiera) Nicholas Latifi Italia (bandiera) Luca Ghiotto Francia (bandiera) DAMS
2020 Germania (bandiera) Mick Schumacher Regno Unito (bandiera) Callum Ilott Giappone (bandiera) Yuki Tsunoda Italia (bandiera) Prema
2021 Australia (bandiera) Oscar Piastri Russia (bandiera) Robert Švarcman Cina (bandiera) Zhou Guanyu Italia (bandiera) Prema
2022 Brasile (bandiera) Felipe Drugovich Francia (bandiera) Théo Pourchaire Nuova Zelanda (bandiera) Liam Lawson Paesi Bassi (bandiera) MP Motorsport
2023 Francia (bandiera) Théo Pourchaire Danimarca (bandiera) Frederik Vesti Australia (bandiera) Jack Doohan Francia (bandiera) ART Grand Prix
  1. ^ (EN) GP2 Series renamed FIA Formula 2 Championship, su gp2series.com, 9 marzo 2017. URL consultato il 10 marzo 2017.
  2. ^ (EN) F2 champion insists it’s ‘unfair’ that Antonelli and Bearman are promoted to F1, su The Independent, 5 settembre 2024. URL consultato il 24 novembre 2024.
  3. ^ Riccardo Ventura, Formula 1: Theo Pourchaire il simbolo del fallimento della F2, su Corsedimoto, 20 agosto 2024. URL consultato il 24 novembre 2024.
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  39. ^ a b Nella stagione 2020 vengono svolte 4 gare sullo stesso circuito a seguito delle modifiche al calendario di F1 per la Pandemia di COVID-19
  40. ^ Compresa la stagione 2019 in cui entrambe le gare vennero annullate.
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  77. ^ La scuderia corse col nome Piquet Sports, e licenza brasiliana, tra il 2005 e il 2009; adottò il nome attuale, e la licenza italiana, dal 2010.
  78. ^ La scuderia corse col nome BCN Competición, e licenza spagnola, tra il 2005 e il 2008; adottò poi il nome Ocean Racing Technology, e la licenza portoghese, dal 2009.
  79. ^ Sono compresi i risultati delle stagioni 2011 e 2012 in cui la ART corse in l'abbinamento con la Lotus.
  80. ^ Compresa la pole position conquistata nella gara 1 di Spa 2019, gara che venne poi interrotta e annullata.
  81. ^ La scuderia corse col nome di Coloni Motorsport nel 2005, poi dal 2010 al 2012.
  82. ^ L'Arden corse con licenza olandese tra il 2007 e il 2010.
  83. ^ Il Team Lazarus corse nel 2014 con licenza venezuelana.
  84. ^ Nella stagione 2019 corse come Sauber Junior Team by Charouz.
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  88. ^ Con sfondo giallo i piloti che hanno vinto la GP2.
  89. ^ Col sfondo rosso i piloti che hanno vinto il Campionato mondiale di F1.
  90. ^ In grassetto i piloti in attività in Formula 1.
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  107. ^ NBC non trasmette nella Repubblica Dominicana.
  108. ^ Canal F1 Latin America trasmette in: Argentina, Belize, Bolivia, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, El Salvador, Guiana Francese, Guatemala, Guyana, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Suriname, Venezuela, Uruguay e in tutte le isole dei Caraibi, ad eccezione di Porto Rico.
  109. ^ Fox Sport e Star Sport trasmettono in Bangladesh, Bhutan, Birmania, Brunei, Cambogia, Corea del Nord, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Laos, Macao, Malaysia, Maldive, Mongolia, Nepal, Nuova Caledonia, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Singapore, Sri Lanka, Taiwan, Thailandia, Timor Est, Vietnam
  110. ^ S'intendono Guadalupa, Guyana francese, Martinica, Mayotte, Nuova Caledonia, Polinesia francese, Réunion, Saint-Pierre e Miquelon e Wallis e Futuna
  111. ^ I paesi, o territori, coperti dal segnale sono: Angola, Ascensione, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Costa d'Avorio, Eritrea, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Kenya, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mozambico, Namibia, Niger, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sant'Elena, São Tomé e Príncipe, Seychelles, Senegal, Sierra Leone, Socotra, Somalia, Swaziland, Tanzania, Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe.

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