Il Clube Atlético Mineiro, noto semplicemente come Atlético Mineiro, soprannominato Galo, è una societàcalcistica di Belo Horizonte, Minas Gerais, fondata il 25 marzo 1908.
La prima partita ufficiale della storia dell'Atlético fu contro lo Sport Club Foot-Ball, la squadra più antica della città. Era il 21 marzo 1909. Il Galo vinse per 3 a 0, il primo gol segnato da Aníbal Machado. Lo Sport pretese la rivincita, ma perse nuovamente, per 2 a 0. I dirigenti vollero ancora una partita, che persero per 4 a 0.
Nel 1937 l'Atlético ha vinto il suo primo titolo nazionale sconfiggendo i grandi campioni statali, comprese Fluminense FC di Rio de Janeiro.
Il "Torneo Inverno" fu un vero e proprio torneo tra l'Atlético e vari club europei. Il calcio europeo stava riaprendosi dopo la seconda guerra mondiale. Il calcio brasiliano all'epoca fu visto di buon occhio, nonostante la sconfitta nella Coppa del mondo del 1950, tenutasi proprio in Brasile, nella storica finale contro l'Uruguay nel Maracanã. La Germania stava appunto ristrutturando il proprio calcio e scelse l'Atlético come rappresentante del calcio brasiliano per promuovere il calcio. La CBD (l'allora federazione brasiliana di calcio) esitò inizialmente, ma poi acconsentì. L'Atlético disputò 10 partite, vincendone 6, pareggiandone 2 e perdendone altrettante.
Nel 1969 l'Atlético, giocando in "casa", nello stadio Mineirão, sconfisse la nazionale titolare (con Pelé e tutti gli altri), che nel 1970 sarebbe stata campione del mondo. I gol atleticani furono segnati da Amaury e Dadá Maravilha, per il Brasile Pelé. Da quella partita la CBF proibì di disputare partite amichevoli con squadre di club, regola che decadde nel 2005. I tifosi atleticani a volte si riferiscono alla loro squadra come "campioni della Coppa del Mondo del 1970".
Nel 1997 in occasione del centenario della città di Belo Horizonte il Galo affrontò in una amichevole allo stadio Mineirão il Milan, quella fu anche l’ultima partita di Toninho Cerezo.
Nel 2013, grazie al successo ai rigori nella finale ai danni dei paraguaiani dell'Olimpia, conquista la Coppa Libertadores per la prima volta nella propria storia.[1][2] Ancora nel 2013 viene clamorosamente sconfitto dalla compagine marocchina del Raja Casablanca, che interrompe in semifinale il cammino dei bianconeri nella mondiale per club; mentre nel 2014 vince la sua prima coppa nazionale contro i rivali del Cruzeiro.
Nel 2021 l'Atlético torna a vincere il campionato brasiliano, a distanza di cinquant'anni, chiudendo davanti a Flamengo e Palmeiras, e la Coppa del Brasile,[3] mentre nel 2024 raggiunge la finale della Coppa Libertadores, dove viene battuto dai connazionali del Botafogo per 3-1.
All'inizio degli anni trenta, il caricaturista Mangabeira scelse per ogni squadra mineira un animale (quale mascotte). Per l'Atlético scelse il gallo carijó, bianco e nero, un gallo da lotta. Fu senza dubbio una scelta azzeccata, la tifoseria ben presto l'adottò come simbolo della passione "alvinegra" (bianco-nera).
L'uniforme è composta dalla maglia con strisce bianco-nere verticali, con lo stemma della squadra nel petto. Il numero nel retro della maglia è dorato o di color rosso. I pantaloncini sono neri con calzettoni bianchi, bordati di nero o totalmente bianchi. L'uniforme di riserva è normalmente composta da una maglietta bianca, pantaloncini neri e calzettoni bianchi, oppure da maglia, pantalonicini e calzettoni neri. L'attuale fabbricante del materiale sportivo è l'azienda americana Nike.
Il caricaturista Fernando Pieruccetti (soprannominato "Mangabeira), del giornale "A Folha de Minas" ricevette l'incarico di disegnare una mascotte per ogni squadra mineira. Alcune persone volevano che un piccolo indio fosse la mascotte dell'Atlético. Ma il "Mangabeira" preferì il Gallo vista la simpatia che i tifosi avevano per questo animale. "Mangabeira" giustificò la scelta con queste parole:
«L'Atlético è sempre stato una squadra di razza. Ma sembra un gallo da combattimento, che non si arrende mai e combatte fino alla fine!»
(Fernando Pieruccetti, "Mangabeira")
Il "Mangabeira" fu il creatore del Gallo, ma il maggior divulgatore fu il leggendario giocatore
Zé do Monte, che difese i colori dell'Atlético negli anni cinquanta. In quei tempi sempre entrava in campo con un Gallo Carijó.
Il primo terreno di gioco era localizzato nella Rua Guajajaras. Ma furono rubate le porte del campo. Margival (l'allora presidente) procurò un altro campo da gioco, nell'Avenida Paraopeba (oggi Augusto de Lima), ma dopo poco tempo fu requisita dal Governo per costruire la segreteria di salute. Allora l'Atlético passò ad occupare le vecchie installazioni di gioco dell'ormai istinto Sport Club Foot Ball, a lato della Praça da Estação, fino al 1921, quando il Governo donò all'Atlético uno spazio nell'Avenida Olegário Maciel per compensare quello che aveva requisito. Lì fu costruito lo stadio Antônio Carlos.
La partita d'inaugurazione dello stadio Antônio Carlos fu tra Atlético e Corinthians, il 29 maggio 1929, vinta dal Galo per 4 a 2. La capacità di appena 6 000 persone fu ben presto non sufficiente ad ospitare i tifosi. Dopo l'inaugurazione dell'Independência, nel 1950, l'Atlético non gioco quasi mai in Lourdes. Per molto tempo il "Alçapão" fu conservato appena in rispetto della tradizione, ma all'inizio degli anni settanta fu distrutto. Al suo posto, oggi, vi è uno shopping center (Diamon Mall), considerato uno dei più lussuosi dell'intero Stato di Minas Gerais.
Il calciatore più benevoluto della tifoseria atleticana di tutti i tempi detenne il titolo di maggior capocannoniere dei Campionati Brasiliani per più di 20 anni. Reinaldo segnò 28 gol per il Galo nel 1977 in appena 18 partite disputate e fino ad oggi nessuno è riuscito a superare la sua media gol (1,55 per partita). L'attaccante Washington, all'epoca nel Atlético Paranaense, fece più gol, ma giocando un numero superiore di partite di Reinaldo. In tutti i Campionati Mineiro, il maggior realizzatore di tutti i tempi è l'atleticano Dadá Maravilha, che fece 30 gol nel 1969.
L'Atlético è il secondo collocato nella lista generale della media spettatori nelle partite in casa del Campionato Brasileiro, contando tutte le edizioni a partire dal 1972. La media è di 25.173 per partita, seconda dietro quella del Flamengo (25.898). Segue le medie anno per anno degli spettatori dell'Atlético: