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15 Eunomia

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Eunomia
(15 Eunomia)
Modello di 15 Eunomia
Scoperta29 luglio 1851
ScopritoreAnnibale de Gasparis
ClassificazioneFascia principale
FamigliaEunomia
Classe spettraleS[1]
Designazioni
alternative
Nessuna
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2459000,5
31 maggio 2020[2])
Semiasse maggiore395 495 994 km
2,64372743 au
Periastro321 863 458 km
2,15152433 au
Afastro469 128 531 km
3,13593054 au
Periodo orbitale1 570,05 giorni
(4,2986 anni)
Velocità orbitale
Inclinazione
sull'eclittica
11,75361°
Eccentricità0,1861777
Longitudine del
nodo ascendente
292,93478°
Argom. del perielio98,59526°
Anomalia media15,02563°
Par. Tisserand (TJ)3,340 (calcolato)
MOID da Marte0,745039 au (111 456 200 km)[1]
Dati fisici
Dimensioni255,3 km [1]
Massa
(3,18±0,03)×1019 kg[3]
Densità media(3,14±0,53)×1019 g/cm³[3]
Periodo di rotazione6,083 h[1]
Temperatura
superficiale
  • ~166 K (media)
Albedo0,248[1]
Dati osservativi
Magnitudine ass.5,2

15 Eunomia è un asteroide della fascia principale del diametro medio di circa 250 km. Scoperto nel 1851, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,6436898 au e da un'eccentricità di 0,1861777, inclinata di 11,75361° rispetto all'eclittica.

L'asteroide è dedicato all'omonima divinità della mitologia greca, una delle Ore, personificazione dell'ordine e della legge. L'attribuzione del nome fu fatta dallo stesso Annibale de Gasparis a seguito della scoperta avvenuta il 29 luglio 1851 all'Osservatorio astronomico di Capodimonte.[4] Allo scoperta de Gasparis lo classificò come oggetto della 9 magnitudine.[4]

Eunomia è uno degli asteroidi della fascia principale di maggiori dimensioni nonché il maggiore della famiglia di cui è eponimo. Come gli altri corpi appartenenti alla classe spettrale S è di colore chiaro ed è composto da silicati, nichel e ferro.

L'orbita di Eunomia è in risonanza 16:7 con Marte ed è caratterizzata da un tempo di Ljapunov di 25.000 anni oltre il quale diventa caotica, ovvero impredicibile.[5]

Ha una magnitudine apparente media di 8,5 che giunge fino a 7,9 in caso di opposizione prossima al perielio.[6]

Finora sono state osservate solo tre occultazioni stellari di Eunomia.

Il 19 febbraio 1917 l'asteroide avrebbe avuto un incontro ravvicinato con la cometa periodica 295P/LINEAR, i due corpi celesti sarebbero passati a sole 0,0331 ua,[7] il condizionale è dovuto al fatto che le forze non gravitazionali della cometa possono rendere non pienamente attendibili i calcoli ottenuti con le sole perturbazioni gravitazionali. È invece certo, e fu anche osservato, il passaggio ravvicinato dell'asteroide (50278) 2000 CZ12 che il 4 marzo 2002 transitò a soli 55.000 km subendo un'alterazione dei propri parametri orbitali.[8]

Caratteristiche fisiche

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Ha una curva di luce piuttosto variabile, che indicherebbe un oggetto di forma allungata, pressoché ovoidale con la dimensione maggiore compresa tra i 300 e 350 km e quella minore intorno ai 200 km.[6][9][3][10]

Nel 1985, un team di astronomi italiani ipotizzò la presenza di un satellite dell'asteroide con un diametro di 180 km, orbitante a 300 km dalla sua superficie,[11] ma l'ipotesi fu successivamente scartata.[9]

La sua effettiva massa è stata inizialmente sottostimata di un ordine di grandezza tanto da ritenere che fosse poroso e con una densità media inferiore a quella dell'acqua[12]: questa convinzione fu dapprima messa in dubbio[13] e infine confutata da uno studio del 2006.[8]

Per via della sua massa, Eunomia è uno dei corpi minori che il Minor Planet Center considera tra i pertubatori delle orbite degli oggetti più piccoli.[14]

Le analisi spettrografiche indicano che la composizione di Eunomia non è omogenea: nella maggior parte del corpo prevale la presenza di olivina, mentre in una piccola regione è ricca di pirosseno e materiali basaltici.[6] Questa lascia immaginare che Eunomia in un lontano passato avesse processi magmatici in corso e che attraversò una fase di differenziazione. Questo processo fu interrotto probabilmente da un impatto catastrofico che strappò a Eunomia gran parte del mantello dando origine agli asteroidi della famiglia che infatti presentano una costituzione ricca di pirosseno: l'attuale asteroide sarebbe quindi la parte del corpo progenitore sopravvissuta all'impatto.[15]

Eunomia nella finzione

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  1. ^ a b c d e I dati di 15 Eunomia dal sito JPL.
  2. ^ I dati di 15 Eunomia dal sito MPC.
  3. ^ a b c (EN) James Baer, Steven R. Chesley e Robert Matson, Astrometric masses of 26 asteroids and observations on asteroid porosity., in The Astronomical Journal, vol. 141, n. 5, 2011.
  4. ^ a b (EN) L'annuncio della scoperta di Eunomia, su adsabs.harvard.edu.
  5. ^ (EN) M. Šidlichovský, Resonances and chaos in the asteroid belt, in Evolution and source regions of asteroids and comets : proceedings of the 173rd colloquium of the International Astronomical Union, held in Tatranska Lomnica, Slovak Republic, August 24–28, 1998, J. Svoren - E. M. Pittich - H. Rickman, 1999, pp. 297–308, Bibcode:1999esra.conf..297S. URL consultato il 30 gennaio 2021.
  6. ^ a b c (EN) Andreas Nathues e et al., Spectral study of the Eunomia asteroid family—I. Eunomia, in Icarus, vol. 175, 2005, p. 452.
  7. ^ (EN) 295P/LINEAR
  8. ^ a b (EN) Reiner M. Stoss e Aldo Vitagliano, New mass determination of (15) Eunomia based on a very close encounter with (50278) 2000 CZ12 (PDF), in Astronomy & Astrophysics, 2006, DOI:10.1051/0004-6361:20065760.
  9. ^ a b (EN) Paolo Tanga e et al., Asteroid observations with the Hubble Space Telescope* FGS** (PDF), in Astronomy & Astrophysics, vol. 401, 2003, pp. 733-741, DOI:10.1051/0004-6361:20030032.
  10. ^ (EN) James Baer e Steven R. Chesley, Astrometric masses of 21 asteroids, and an integrated asteroid ephemeris, in Celestial Mechanics and Dynamical Astronomy, vol. 100, n. 2008, Springer Science+Business Media B.V. 2007, 2008, pp. 27–42, Bibcode:2008CeMDA.100...27B, DOI:10.1007/s10569-007-9103-8.
  11. ^ Other Reports of Asteroid, su johnstonsarchive.net. URL consultato il 4 gennaio 2011.
  12. ^ (EN) James L. Hilton, The Mass of the Asteroid 15 Eunomia From Observations of 1313 Berna and 1284 Latvia, in Astronomical Journal, vol. 114, n. 1, luglio 1997, pp. 402-408, Bibcode:1997AJ....114..402H, DOI:10.1086/118484. URL consultato il 31 gennaio 2021.
  13. ^ (EN) G. Michalak, Determination of asteroid masses — II. (6) Hebe, (10) Hygiea, (15) Eunomia, (52) Europa, (88) Thisbe, (444) Gyptis, (511) Davida and (704) Interamnia (PDF), in Astronomy & Astrophysics, 2001, DOI:10.1051/0004-6361:20010731. URL consultato il 30 gennaio 2021.
  14. ^ (EN) MPC, Perturbing Bodies, su minorplanetcenter.net. URL consultato il 30 gennaio 2021 (archiviato il 30 gennaio 2021).
  15. ^ (EN) Paolo Tanga e et al., On the Size Distribution of Asteroid Families: The Role of Geometry, in Icarus, vol. 141, 1999, p. 65, DOI:10.1006/icar.1999.6148. URL consultato il 30 gennaio 2021.
  16. ^ (EN) Simon Says: Film & Photo Blog: Film Review: "Arrival" (2016), su ss-film.blogspot.pt, 18 novembre 2016. URL consultato il 30 gennaio 2021 (archiviato il 30 gennaio 2021).
  17. ^ (EN) Arrival (2016), su imdb.com. URL consultato il 30 gennaio 2021 (archiviato il 30 gennaio 2021).

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