Avika Fogel (foto), deputato israeliano kahanista (Otzna Yehudit, Forza Ebraica) e presidente del Comitato per la sicurezza nazionale, a settembre ha fatto adottare alla Knesset una legge che autorizza la polizia a effettuare una sorveglianza capillare per mezzo delle nuove tecnologie, senza controllo dell’autorità giudiziaria.

A novembre Fogel ha fatto adottare in prima lettura una legge che autorizza un comandante di polizia e altri funzionari a chiedere il permesso al presidente di un tribunale distrettuale o al suo vice per introdursi in un computer personale o in un telefono cellulare.

Ora Vogel ha fatto approvare una terza legge che autorizza la polizia, su disposizione del procuratore generale, ad adottare misure restrittive della libertà, che l’accusato dovrà rispettare, pena quattro anni di reclusione. Si tratterebbe di detenzione amministrativa, cioè senza processo, sulla sola base di informazioni classificate, senza che la polizia debba fornire prove.

Questo articolo è l’editoriale del numero 112 di Voltaire, actualité internationale, una newsletter disponibile solo in francese, inglese, spagnolo e tedesco.

Traduzione
Rachele Marmetti