A Milano ci sono 2 scuole di grande tradizione: il Berchet e il Pacinotti. Distano poco più di un chilometro l’uno dall’altra, ma è come se a separarle ci fosse un muro di Berlino alto 5 metri: infatti al liceo Berchet ci vanno tutti i milanesi più ricchi e potenti, quelli che hanno un attico a CityLife, uno chalet a Cortina e una casa al mare ad Alassio; al professionale Pacinotti ci vanno quelli che a stento possono permettersi un bilocale in affitto al quartiere Corvetto, naturalmente in un condominio senza ascensore.
Tuttavia, non è così impossibile che questi mondi così diversi entrino in contatto. Ad esempio, in quella zona c’è anche l’Antico Vinaio, quindi capita tutti i giorni che gli studenti del Berchet si mettano in coda per un panino insieme a quelli del Pacinotti. Inoltre, ogni tanto ci sono le manifestazioni, e a quel punto non conta più che scuola frequenti: ci si mette tutti a reggere lo stesso striscione, a intonare gli stessi cori e a vivere la stessa inebriante esperienza.
Una di queste strane mescolanze ha fatto nascere il primo amore di Clarissa. Lei è una ragazza del Berchet, e lo è fin nei minimi dettagli: ad esempio, lei non sa come funziona il citofono, e lo ignora non perché le sue amiche non vengono mai a trovarla, ma perché ha un maggiordomo che risponde al posto suo.
Il suo fidanzato invece è uno studente del Pacinotti, e anche lui corrisponde perfettamente all’identikit: residenza nel quartiere Corvetto, madre single, padre tatuato dalla testa ai piedi e poi la ciliegina sulla torta, un nome albanese in omaggio alle origini materne (Ardit). Vi immaginate come reagisce la famiglia di Clarissa quando scopre che bel fidanzatino si è trovata?
Il bello è che io, pur capendo perfettamente i genitori di Clarissa, più andava avanti la sua storia e più mi veniva da schierarmi con Ardit. Perché lui sarà pure povero, albanese e studente di un professionale, ma è comunque un bravissimo ragazzo. Inoltre, Ardit non è un furbetto che ha visto un’opportunità di mettere le mani sui soldi di Clarissa e ci si è gettato a capofitto, perché lui ama sinceramente la sua fidanzata, e la amerebbe anche se non avesse il becco di un quattrino.
E’ proprio questo che ci permette di identificarci così profondamente in lui. Perché a molti di noi è capitato di non piacere ai genitori o agli amici della persona che amavamo, magari per motivazioni stupide come quelle che ho appena citato: quando ci siamo trovati in quella situazione abbiamo pregato che l’altra persona non si facesse condizionare da chi provava a mettere zizzania, e avesse la forza di restare con noi a dispetto di tutti. Ardit e Clarissa questa forza la dimostrano ogni giorno: questo ti porta a fare per loro un tifo sfegatato, e a sperare con tutto te stesso che alla fine il loro amore trionfi su ogni avversità. Andrà così? Non posso dirvelo, naturalmente. Posso solo consigliarvi di leggere Bella zio di Marco Pellegrini: ne sarete deliziati.
-
Articoli recenti
Commenti recenti
wwayne su Un amore contrastato Gabriella Caiazza su Un amore contrastato wwayne su Un amore contrastato wwayne su Un amore contrastato Mirko Ciminiello su Un amore contrastato Archivi
- novembre 2024
- ottobre 2024
- settembre 2024
- agosto 2024
- luglio 2024
- giugno 2024
- Maggio 2024
- aprile 2024
- marzo 2024
- febbraio 2024
- gennaio 2024
- dicembre 2023
- novembre 2023
- ottobre 2023
- settembre 2023
- agosto 2023
- luglio 2023
- giugno 2023
- Maggio 2023
- aprile 2023
- marzo 2023
- febbraio 2023
- gennaio 2023
- dicembre 2022
- novembre 2022
- ottobre 2022
- settembre 2022
- agosto 2022
- luglio 2022
- giugno 2022
- Maggio 2022
- aprile 2022
- marzo 2022
- febbraio 2022
- gennaio 2022
- dicembre 2021
- novembre 2021
- ottobre 2021
- settembre 2021
- agosto 2021
- luglio 2021
- giugno 2021
- Maggio 2021
- aprile 2021
- marzo 2021
- febbraio 2021
- gennaio 2021
- dicembre 2020
- novembre 2020
- ottobre 2020
- settembre 2020
- agosto 2020
- luglio 2020
- giugno 2020
- Maggio 2020
- aprile 2020
- marzo 2020
- febbraio 2020
- gennaio 2020
- dicembre 2019
- novembre 2019
- ottobre 2019
- settembre 2019
- agosto 2019
- luglio 2019
- giugno 2019
- Maggio 2019
- aprile 2019
- marzo 2019
- febbraio 2019
- gennaio 2019
- dicembre 2018
- novembre 2018
- ottobre 2018
- settembre 2018
- agosto 2018
- luglio 2018
- giugno 2018
- Maggio 2018
- aprile 2018
- marzo 2018
- febbraio 2018
- gennaio 2018
- dicembre 2017
- novembre 2017
- ottobre 2017
- settembre 2017
- agosto 2017
- luglio 2017
- giugno 2017
- Maggio 2017
- aprile 2017
- marzo 2017
- febbraio 2017
- gennaio 2017
- dicembre 2016
- novembre 2016
- ottobre 2016
- settembre 2016
- agosto 2016
- luglio 2016
- giugno 2016
- Maggio 2016
- aprile 2016
- marzo 2016
- febbraio 2016
- gennaio 2016
- dicembre 2015
- novembre 2015
- ottobre 2015
- settembre 2015
- agosto 2015
- luglio 2015
- giugno 2015
- Maggio 2015
- aprile 2015
- marzo 2015
- febbraio 2015
- gennaio 2015
- dicembre 2014
- novembre 2014
- ottobre 2014
- settembre 2014
- agosto 2014
- luglio 2014
- giugno 2014
- Maggio 2014
- aprile 2014
- marzo 2014
- febbraio 2014
- gennaio 2014
- dicembre 2013
- novembre 2013
- ottobre 2013
- settembre 2013
- agosto 2013
- giugno 2013
- Maggio 2013
- aprile 2013
- marzo 2013
- febbraio 2013
- gennaio 2013
- dicembre 2012
- novembre 2012
- aprile 2012
- febbraio 2012
- gennaio 2012
- marzo 2011
- febbraio 2011
- gennaio 2011
- dicembre 2010
- novembre 2008
- ottobre 2008
- settembre 2008
- agosto 2008
- luglio 2008
Categorie
Meta