9

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This review may contain spoilers. I can handle the truth.

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9 è un film di Shane Acker che parla di un mondo che è diventato desolato dopo la guerra tra uomini e macchine, non c'è più nessuna forma di vita e anche le macchina sono quasi scomparse del tutto. Toccherà a 9, un pupazzo dotato di un anima, di riportare la vita in questo mondo con l'aiuto di altri pupazzi. Il film è bello visivamente, tematiche interessanti, sceneggiatura un po' banale e ridondante.
Ora mi spiego meglio:
L'opera è bella visivamente perché ha un design del mondo e dei personaggi molto bello, tutto è grezzo, dall'aspetto consumato e dai colori cupi. La regia fa il suo dovere ma non ha mai guizzi particolari.
Le tematiche sono interessanti perché si tratta di rapporto tra tradizione e progresso, di morte e di rapporto tra mente e anima. C'è un personaggio che in modo fin troppo macchiettistico rappresenta la tradizione, il dogmatismo e l'autorità che schiaccia chi ha spirito critico e si fa domande (e guarda caso abita in una chiesa, metafora abbastanza elementare di come i potenti spesso usano la religione per soggiogare il popolo), c'è un altro personaggio, il protagonista, che rappresenta la spinta al cambiamento, che è coraggioso, curioso e disposto a prendere dei rischi. Poi c'è tutta la questione tecnologia, all'inizio il film sembra voler criticare le macchine ma poi si capisce che il problema non sono le macchine ma l'utilizzo sbagliato che gli umani ne hanno fatto. Poi si parla costantemente di morte, il film è molto intenso e spaventoso, i personaggi sono in costante pericolo di vita, e in generale il mondo è senza vita ma grazie alla morte di personaggi molto importanti, che all'inzio sembra un errore del protagonista ma poi si rivela essere parte di un piano più grande la vita sembra ritornare nel mondo.
Con la questione mente e anima, il film vuole portare avanti una visione quasi romantica, non basta dare importanza alla logica ma bisogna dare importanza anche alle emozioni, non bisogna affidarsi acriticamente ai canoni ma bisogna cercare l'insolito, il nuovo.
Inoltre con questa questione il film sembra anche dirci che non dobbiamo progredire da un punto di vista puramente tecnologico ma anche "umanistico" e, anzi, le due cose devono collaborare, non bisogna solo creare nuove tecnologie ma anche chiederci come usarle per il bene.
Ma nonostante questi significati abbastanza interessanti il film ha dei problemi nella sceneggiatura, inziamo: i personaggi e i loro dialoghi sono scritti un po' male, più che altro sono stereotipati, ogni personaggio rientra in un cliché e difficilmente ne esce fuori (il protagonista coraggioso, la donna forte e cazzuta, l'aiutante, il bullo) e anche quello che dicono molto probabilmente lo avrete già sentito milioni di volte in altri film.
Potrei trovare una piccola giustificazione: i personaggi sono più degli archetipi, pezzi di un personaggio più sfaccettato e complesso (lo scienziato), ma questo giustifica fino a un certo punto il problema visto che essere un personaggio archetipico e essere un personaggio stereotipato non è la stessa cosa.
Anche la storia l'ho trovata abbastanza classica, un mondo colpito da un grande male risvegliato che deve essere sconfitto per riportare prosperità, ma questo non è per forza un difetto, alla fine il tono estremamente drammatico e a tratti orrorifico lo distingue abbastanza bene dagli altri film. Un altro problema è il senso di brodo annaquato che si prova durante la visione, la trama ha una struttura stile videogioco: i nemici si susseguono in ordine di potenza, e ti chiedi per quale motivo il villain principale non li attacchi direttamente, forse è occupato a gestire la sua base ? Rimane il fatto che come struttura per un film dopo un po' annoia anche perchè le scene d'azione sono poco ispirate, lo stesso schema si ripete almeno due volte: i personaggi sono in difficoltà e arriva all'ultimo la donna forte che li aiuta a sconfiggere il mostro.
Inoltre questa struttura è problematica perché inserisce troppi nemici a discapito di più spazio per sviluppare i personaggi e per raccontare un po' la vita all'interno della chiesa abbandonata, parte che mi è sembrata troppo frettolosa, il pupazzo senza un occhio si fa convincere troppo in fretta da 9.
In generale un film tra il discreto e il buono, promosso nonostante i difetti

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