Bobbio | ||
Stemma | ||
Stato | Italia | |
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Regione | Emilia-Romagna | |
Territorio | Colli Piacentini | |
Altitudine | 272 m s.l.m. | |
Superficie | 106,5 km² | |
Abitanti | 3.711 (censimento 2011) | |
Nome abitanti | Bobbiesi | |
Prefisso tel | +39 0523 | |
CAP | 29022 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Patrono | San Colombano, Madonna dell'Aiuto, santa Maria Assunta, S. Antonio Gianelli | |
Posizione
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Sito istituzionale |
Bobbio è una città dell'Emilia-Romagna.
Da sapere
[modifica]Fa parte dei Borghi più belli d'Italia; è stato insignito della bandiera arancione dal TCI. È località di soggiorno estivo ed invernale, quest'ultimo localizzato a Passo Penice dove esistono impianti sciistici per la stagione invernale da dicembre a marzo con innevamento artificiale. Il suo nome è legato soprattutto alla Abbazia di San Colombano, che ne fece in passato centro di spiritualità, di studi, di cultura ma anche di potere. È stato proclamato Borgo dei Borghi Finalissima 2020.
Cenni geografici
[modifica]Bobbio si trova sull'Appennino nei Colli Piacentini a poca distanza dal confine lombardo dell'Oltrepò Pavese e dal confine ligure, a 14 km dal Passo del Penice. Dista 42 km da Piacenza, 103 da Genova.
Quando andare
[modifica]L'area comunale si trova in una zona climatica che corrisponde al microclima ligure appenninico temperato. Il paesaggio è caratterizzato da montagne appenniniche che influenzano il clima in modo tale che nel periodo estivo rimanga abbastanza fresco, mentre nel periodo invernale non sia interessato da fenomeni legati a vento intenso e nebbia.
Cenni storici
[modifica]La zona fu abitata in età preistorica e successivamente da popolazioni di ceppo ligure, seguite dai Galli e poi dai Romani. L'anno che segna la storia di Bobbio è il 614, quando Colombano, monaco irlandese, giunge a prendere possesso del territorio di Bobbio che gli era stato donato dal re dei Longobardi, Agilulfo. A Bobbio Colombano, futuro Santo, restaura la piccola chiesa di San Pietro, dove viene seppellito nel 615. Intorno a questo nucleo si sviluppa l'organizzazione conventuale che si sviluppa rapidamente, tanto da contare 150 monaci dopo solo pochi decenni. L'Abbazia stimola lo sviluppo abitativo di Bobbio; lo Scriptorium e le scuole del convento diventano un polo importante per la cultura dell'epoca, e i possedimenti che man mano vengono devoluti ai frati ne fanno una ricca Abbazia e una potenza politica tale da influenzare il regno longobardo. La sua posizione sulla strada del sale, in situazione di controllo di questa antica direttrice dei commerci medievali, la pone in un ruolo dominante. Contemporaneamente la produzione dei suoi codici miniati raggiunge un grande livello; opere dei suoi amanuensi sono ora conservate nelle biblioteche Ambrosiana, Vaticana, Nazionale a Torino, oltre che a Parigi, Berlino e Madrid.
Lo splendore dell'abbazia porta vantaggi anche a Bobbio che ottiene nel 1014 la creazione della diocesi e la conseguente elevazione a città. Nel primo periodo la carica vescovile fu esercitata dall'Abate; quando venne scissa, le lotte di potere fra Abate e Vescovo indebolirono la città, che venne occupata da Piacenza nel 1230, fino alla dominazione viscontea.
Divenne feudo dei Dal Verme nel 1387 e rimase quasi ininterrottamente in loro possesso fino a metà del Settecento quando tutta la zona divenne savoiarda e piemontese. Con i Savoia la città svolge il ruolo di capoluogo di provincia del territorio ligure fino all'Unità, quando diventa parte del territorio provinciale di Pavia, e quindi lombarda; nel 1923 passa a Piacenza cambiando per la quarta volta Regione e diventando emiliana.
Come orientarsi
[modifica]Quartieri
[modifica]1 Castellaro (Contrada del Castellaro) — Antico quartiere alto medievale con il porticato del IX secolo.
Frazioni
[modifica]Il territorio di Bobbio racchiude un elevato numero di centri abitati: Altarelli, Area o Areglia, Aregli, Arelli sopra e inferiore, Avegni, Barberino, Bardughina, Bargo, Barostro, Bellocchi, Bertuzzi, Bocché, Bracciocarella, Brada, Brignerato, Brodo, Bronzini, Brugnoni, Buffalora, Ca' di Sopra, Cadelmonte, Cadonica, Caldarola, Callegari, Caminata, Campi, Campore, Canneto, Casarone, Casone, Cassolo, Casteghino, Cavarelli, Ceci, Cento Merli, Cerignale, Cernaglia inferiore, Cernaglia superiore, Cognolo, Colbara, Colombara, Costa Tamborlani, Croce, Degara, Dezza, Embrici o Embresi, Erta, Fasso, Fognano, Fontanini, Fornacioni, Fosseri, Freddezza, Gazzola, Gerbidi, Gobbi, Gorazze, Gorra, La Colletta di Monte Gazzolo, La Residenza,Lagobisione, Le Rocche, Levratti, Longarini, Mezzano Scotti, Moglia dei Larbani, Moglia, Mogliazze, Nosia, Passo Penice, Passo Scaparina, Pianazze, Piancasale, Pianella, Pianelli, Poggio d'Areglia, Poggio di Santa Maria, Ravannara, San Cristoforo, Ponte, San Martino, San Martino, San Salvatore, Santa Maria, Sassi Neri, Schiavi, Scrocchi, Spessa, Squera, Tamborlani, Telecchio, Terme di Bobbio, Vaccarezza, Valle, Verneto, Zanacchi, Zucconi.
Come arrivare
[modifica]In aereo
[modifica]L'aeroporto più vicino è quello di Parma; a Bologna si trova l'altro aeroporto emiliano. La zona, essendo di confine con la Lombardia, è facilmente raggiungibile anche dagli aeroporti lombardi. Inoltre la Val Trebbia passa per Bobbio e arriva fino alla Liguria ed a Genova.
In auto
[modifica]- - Autostrada del Sole - casello di Piacenza sud - Strada statale 45
- - Autostrada Torino - Brescia - casello di Piacenza ovest - Strada statale 45
- - Autostrada Genova - Milano - casello di Busalla (GE) - Strada statale 226 da Busalla a Torriglia (GE) in Val Trebbia - Strada statale 45
- - Autostrada A12 che collega dalla Toscana, La Spezia, Chiavari (GE) e Genova - casello di Genova - Strada statale 45
- Strada statale 45 della Val Trebbia che collega Genova a Piacenza
- Strada statale 461 del Passo del Penice, che da Voghera conduce attraverso il Passo del Penice a Bobbio
- Strada statale 225 della Fontanabuona da Chiavari (GE) a Carasco - Strada statale 586 della Valle dell'Aveto da Carasco a Marsaglia di Corte Brugnatella(PC) in Val Trebbia a pochi chilometri da Bobbio nella Strada statale 45.
In treno
[modifica]- Stazione a Piacenza
In autobus
[modifica]- Autolinea 17 Seta da Piacenza.
Come spostarsi
[modifica]Bobbio è da visitare prevalentemente a piedi.
In auto
[modifica]- 1 Area Camper Bobbio, ☎ +39 0523 962815. €. 10,00 per sosta di 24 ore - €. 5,00 per sosta di 4 ore. La nuovissima area comunale di Bobbio attrezzata per i Camper dotata di carico e scarico acqua con parcheggio, servizi, giardini, area verde, area relax e giochi
Si arriva all'area di sosta per camper percorrendo la SS 45, segnalato sulla destra per chi viene da Genova, sulla sinistra per chi viene da Piacenza, come "P"; si scende sulla riva del fiume Trebbia appena superato il Ponte Gobbo. Acqua da fontanella. Telefono (Ufficio Comunale) +39 0523/962811
Cosa vedere
[modifica]- 1 Abbazia di San Colombano, Piazza San Colombano. 8-19. Intorno alla basilica romana di San Pietro esisteva l'antico monastero longobardo; l'abate Agilulfo decise, verso la fine del IX secolo, di ricostruire ed ingrandire tutto il complesso attuale. Dell'antica basilica protoromanica che vi venne costruita rimane attualmente una piccola porzione di abside oltre a parte della torre campanaria. Il resto dell'attuale complesso è il risultato dei lavori che lo riedificarono e lo trasformarono fra il 1456 ed il 1522.
Lo stile architettonico è quello di passaggio fra il gusto gotico e la nuova architettura rinascimentale; la semplicità delle decorazioni non impedisce alla Basilica di mostrare la propria grandiosità. La decorazione pittorica della navata centrale è di Bernardino Lanzani da San Colombano al Lambro e risale al 1426-1430. Dai lati dell'altare maggiore si scende nella cripta al cui centro è custodito il corpo di San Colombano racchiuso in un sarcofago che riporta scolpiti gli eventi principali della sua vita. Gli sono a fianco le tombe di San Attala e di San Bertulfo che furono il secondo ed il terzo abate di Bobbio.
Sempre nella cripta è visibile un mosaico della prima metà del Dodicesimo secolo, venuto alla luce durante lavori nel 1910. Il mosaico, che è reliquia dell'antica basilica monastica, è composto con ciottoli del fiume Trebbia e con inserti di marmo per gli abiti dei personaggi più importanti che vi sono rappresentati. Il tema della narrazione musiva è l'eterna lotta fra il Bene e il Male ed il Calendario; aveva scopo didattico per il popolo che vi poteva apprendere episodi della narrazione biblica ma anche insegnamenti più pratici per la vita di tutti i giorni, quali la struttura dei mesi dell'anno e le stagioni.
- 2 Castello Malaspina-Dal Verme, Strada del Torrino 1/3 - Largo di Porta Legleria, ☎ +39 349 8088159. Biglietto d'ingresso al Mastio Centrale (piani terra e primo) € 2,50, ridotto € 1,50 (l'accesso non comporta la visita guidata). Lunedì, Venerdì, Sabato, Domenica e Festivi 10.00-13.00 e 15.00-18.00 (la biglietteria chiude mezza ora prima dell'orario di chiusura). Fu Corradino Malaspina a volerne la costruzione; passata Bobbio sotto la dominazione viscontea il castello fu residenza del Podestà. Divenne dei Dal Verme quando ebbero il feudo della città. Dopo di loro passò per le mani di varie famiglie nobili che lo trasformarono in residenza sfarzosa, per divenire infine proprietà dello stato dal 1956.
Della originaria struttura oggi non rimane che il mastio centrale a pianta rettangolare; è un bel punto panoramico dal quale si può ammirare la città e tutta la vallata che la contorna.
Per visite guidate a pagamento occorre contattare CoolTour allo +39 349 8078276.
- 3 Duomo di Santa Maria Assunta, Piazza Duomo. 8-19. La costruzione della Cattedrale risale al 1075, ma la struttura dell'edificio ha subito parecchi rimaneggiamenti e non presenta più la facciata originaria, bensì quella risalente al rifacimento del 1463. Anche le sue torri che la affiancano conservano di originale solamente la parte inferiore. La torre di sinistra fu trasformata in torre campanaria nel 1532.
L'interno della chiesa è a croce latina, e si trova al di sotto del livello della strada; l'accesso avviene tramite una scalinata. Le antiche decorazioni delle tre navate sono state soppiantate da opere moderne. La decorazione di gusto bizantineggiante è del 1896 e risulta piuttosto pesante. Il presbiterio e la cupola del transetto hanno decori settecenteschi.
Solamente la cappella di San Giovanni, accessibile dal transetto di destra, conserva un pregevole affresco più antico, datato alla seconda metà del Quattrocento, rappresentante l'Annunciazione. Quest'opera è stata fortunatamente ritrovata e riportata alla luce durante lavori di restauro effettuati nel 1980.
La leggenda
Nella cattedrale si conserva un dipinto dell'Ultima Cena nel quale l'apostolo Giovanni viene raffigurato addormentato e con sembianze tali da far pensare trattarsi di una donna. Per questo motivo la cattedrale di Bobbio è annoverata negli itinerari del mistero, poiché i cultori delle leggende legate al sacro Graal citano quest'opera come un indizio che ribadirebbe la credenza secondo la quale la persona raffigurata non sarebbe Giovanni, bensì la Maddalena. Il quadro rappresenta uno degli esempi di Ultime Cene sparse in varie chiese che vorrebbero velatamente rivelare questa verità nascosta che ha trovato in passato e trova ancora oggi parecchi seguaci.
- 4 Chiesa di San Lorenzo, Piazzetta San Lorenzo. 8-19. Non si conosce nulla della sua costruzione né tantomeno dell'artefice. È documentata nel 1144 e alla fine del Duecento era in uso alla Confraternita dei Disciplinati, detta anche dei Battuti, che aveva come scopo la cura degli infermi. Ampliata e consacrata nel 1694 dopo un periodo di abbandono, l'edificio ha perso gran parte della sua struttura iniziale. Il campanile fu rimaneggiato nel 1779.
Le pareti in sasso caratterizzano la costruzione, La facciata è suddivisa in due parti da un marcapiano aggettante e culmina con un timpano triangolare pure sottolineato da cornici sporgenti. Due antiche lapidi del 1290 incassate sulla facciata provengono dalla chiesa originaria. L'interno a una sola navata conserva un coro ligneo del Seicento. - 5 Palazzo Trecentesco (Palazzo Alcarini) (Casa di Teodolinda), Contrada di Porta Alcarina, 6. Risale al Trecento il Palazzo di abitazione civile più antico di Bobbio; viene attribuito alla famiglia Alcarini, che dà il nome alla contrada in cui si trova, poco lontano dalla cattedrale. Il piano terreno ha un porticato ad archi gotici, mentre il piano superiore appare rimaneggiato. La costruzione della facciata principale è in laterizio; il portico ha grandi pilastri cilindrici con capitelli in arenaria ed ospita ancora un'antica bottega che conserva le tipiche caratteristiche medievali. Il Palazzo viene comunemente chiamato Casa di Teodolinda, attribuzione leggendaria che non trova conferma dalle caratteristiche architettoniche ben posteriori alla regina longobarda. Ora è un palazzo privato.
- 6 Chiesa e Monastero di San Francesco, Piazza San Francesco. Chiuso al pubblico. Il complesso monastico della chiesa e del convento di San Francesco risale al 1230 e si trova fuori dalle mura della città. La chiesa ebbe poi notevoli ed evidenti modifiche all'inizio del Settecento sia in facciata sia nel corpo dell'edificio.
Gli interventi effettuati nel monastero, ora divenuto di proprietà privata, hanno invece lasciato la struttura esterna originaria. Bello il chiostro del Quattrocento, con pilastri su tre lati e campate con volte a crociera, sormontate da una loggia con soffittatura in legno e colonnine con capitelli medievali. - 7 Palazzo Olmi, Contrada di Porta Alcarina, 7. L'aspetto attuale del palazzo, non visitabile al pubblico, è quello della ristrutturazione di fine Settecento, operata su edifici preesistenti di origine tre-quattrocentesca che vennero accorpati. Un elegante scalone del 1791 in arenaria dà accesso alle sale del piano superiore. Il palazzo ha internamente, secondo lo stile delle case patrizie dell'epoca a Bobbio, un cortiletto porticato.
- 8 Santuario della Madonna dell'Aiuto, Viale Giuseppe Garibaldi, 6. 8-19. Fu costruito nel Seicento per custodire una immagine della Madonna che il popolo tradizionalmente riteneva miracolosa. La chiesa è ad una sola navata ed ha cappelle laterali su entrambi i lati. Come il complesso monastico di San Francesco sorge fuori delle mura.
Gli affreschi dell'interno sono opere recenti del 1912. Nelle cappelle laterali dei transetti si custodiscono invece opere del Seicento di Salvatore Pozzo.
La facciata della chiesa è animata da un portico con sei colonne, ornate con scanalature, che percorrono tutta l'altezza della facciata e formano un portico passante ai lati e costituito frontalmente da cinque arcate, più alta quella centrale contrapposta al portale di accesso alla chiesa.
Superiormente in cinque nicchie distribuite in corrispondenza dei volti del portico, in una fascia immediatamente sotto il timpano, sono collocate statue di santi, separate dalla parte sottostante da un marcapiano aggettante.
- 9 Ponte Vecchio (Ponte Gobbo, Ponte del diavolo), Via Ponte Vecchio. La sua esistenza è documentata dal 1196, quando già il ponte era oggetto di manutenzione. Gli storici ritengono che la sua costruzione risalga più indietro nel tempo, forse a prima di San Colombano. La sponda destra del fiume Trebbia era interessata da insediamenti produttivi, quali le saline longobarde o la fornace del rio Gambado del V secolo, che necessitavano di collegamento con il centro abitato.
Fino al Cinquecento era composto da poche campate, che crebbero di numero successivamente per giungere a undici nel Seicento. Chiamato Ponte vecchio per ovvi motivi, è noto anche come Ponte gobbo per la sua struttura irregolare.
La leggenda narra che San Colombano, spinto dalla impazienza di evangelizzare le popolazioni al di là del fiume, abbia stipulato un patto con il Diavolo; in cambio della costruzione del ponte in una sola notte avrebbe donato al diavolo l'anima del primo essere vivente che lo avrebbe attraversato. Detto fatto, il ponte il mattino successivo era costruito. San Colombano tenne fede alla sua parola, facendo passare il primo essere vivente, un cane, gabbando pertanto il diavolo. La leggenda spiega anche l'irregolarità dell'altezza delle campate: il motivo sta nella diversa statura dei diavoli che si sono prestati a sorreggere il ponte durante la sua costruzione. A causa della sua leggendaria origine il manufatto è chiamato anche Ponte del Diavolo. - 10 Palazzo Agazzi, Contrada di Porta Nova. Palazzo storico del XV secolo con gli antichi portici. È chiuso al pubblico.
- 11 Palazzo Brugnatelli, Piazza Duomo. Palazzo storico, chiuso al pubblico, del XIII secolo con gli antichi portici dei palazzi bobiensi e capitello cubico con antica testa apotropaica.
- 12 Antichi portici di Piazza Duomo, Piazza Duomo. La piazza principale della città, pregevoli gli antichi portici dei Palazzi Bobiensi del XV secolo.
- 13 Antico Mulino del Vescovado, Vicolo il Pertusello. Mulino medioevale del vicolo Pertusello del XII secolo, uno degli antichi 5 mulini storici cittadini alimentati grazie al canale del Bedo che dal castello scende verso il Duomo e dal vicolo Pertusello alimenta in basso l'ultimo mulino del Borgo. Ora è un edificio privato ma è visibile l'antica macina in pietra posta nel vicolo.
- 14 Palazzo Comunale, Piazzetta Santa Chiara, 1. Il palazzo è un antico edificio storico del XV secolo, già Monastero di Santa Chiara, vi fu collocata la sede municipale a partire dal 1927. A lato è presente l'Auditorium di S. Chiara, mentre di fronte l'antica trattoria "La Paolina", ora soppressa, la cui insegna è ancora presente in alto.
- 15 Palazzo dei Donati con il vicolo della Stretta, Contrada dei Donati. Palazzo storico del XV secolo chiuso al pubblico. Particolarissimo il vicolo dei Donati detto anche vicolo della Stretta.
- 16 Palazzo Malaspina, Contrada di Borgoratto, 26. Il palazzo è un antico edificio storico del XII secolo situato nel centro storico della cittadina. È la più ampia dimora gentilizia di Bobbio, di proprietà ancora tutt'oggi dei marchesi Malaspina, tenutari delle antiche cantine vitivinicole. Fu un tempo la residenza della nobile famiglia dei Monticelli, ora è un palazzo privato.
- 17 Antichi portici di Piazza di Porta Fringuella, Piazza di Porta Frangula. Un tempo una delle 5 antiche porte di accesso alla città detta "Porta Frangùle" (dalla pianta della Frangula), pregevoli gli antichi portici del XII secolo.
- 18 Antico Mulino di San Giuseppe, Contrada di San Giuseppe. Mulino medioevale dell'antica Contrada San Giuseppe del XII secolo, uno degli antichi 5 mulini storici cittadini alimentati grazie al canale del Bedo che dal castello scende verso il Duomo e dal vicolo Pertusello alimenta in basso l'ultimo mulino del Borgo. Ora è un edificio privato, ma è visibile l'antica ruota che azionava le macine del mulino ed il sistema di regolamentazione delle acque.
- 19 Antico Mulino Ocelli del Borgo, Via del Borgo. Mulino medioevale dell'antico Borgo estrinseco con l'unica porzione rimasta delle antiche mura esterne cittadine del XII secolo, uno degli antichi 5 mulini storici cittadini alimentati grazie al canale del Bedo che dal castello scende verso il Duomo e dal vicolo Pertusello alimenta in basso l'ultimo mulino del Borgo. Ora è un edificio privato, ma è visibile l'antica ruota che azionava le macine del mulino ed il sistema di regolamentazione delle acque.
- 20 Monumento ai Caduti, Piazza San Francesco - Parco Caduti della Resistenza. Monumento ai Caduti della 1^ guerra e della 2^ guerra mondiale.
Musei
[modifica]- 21 Museo della Città, Chiostro interno dell'Abbazia di San Colombano, ☎ +39 0523 962813, +39 0523 962815. Biglietto d'ingresso € 3,00 Ridotto € 2,00 (bambini 7-14 anni, anziani con + di 60 anni, studenti e gruppi di almeno 10 persone) Gratuità per bambini fino ai 6 anni, accompagnatori gruppi e studenti delle scuole d'infanzia, primarie e secondarie di 1° e 2° grado del Comune di Bobbio.. Novembre-marzo: Sab 15:00-18.00, Dom e festivi 10:30-12:30 e 15:00-18:00; Aprile-giugno e settembre-ottobre: Sab Dom e festivi 10:30-12:30 e 15:30-18:30; luglio e agosto: Mer-Dom e festivi 10:30-12:30 e 15:30-18:30. Il museo della Città, situato nei locali dell'ex refettorio e lavamani del Monastero di San Colombano, si propone come un percorso didattico introduttivo alle altre istituzioni museali e alla città intera. La prima sezione è dedicata alla vita e le opere di San Colombano, ai rapporti con la corte longobarda e ai legami con l'irlanda mentre nella seconda sala è descritto il complesso abbaziale da un punto di vista architettonico (su calcolatore è possibile visionare una ricostruzione tridimensionale del cenobio) e l'attività dello scriptorium che fece di Bobbio il maggior centro di diffusione della cultura in Italia settentrionale.
- 22 Museo dell'Abbazia di San Colombano, Piazza Santa Fara - Porticato dell'Abbazia di San Colombano (ingresso inizio corridoio interno). Biglietto intero : € 3,00 Biglietto ridotto : € 2,00 (over 65, ragazzi dai 7 ai 14 anni, gruppi di almeno 10 persone, soci TCI). Biglietto cumulativo: Museo dell'Abbazia + Museo Collezione Mazzolini: intero : € 4,00 ridotto : € 2,50. Novembre-marzo: Sab 15:00-17:00, Dom 10:30-12:30 e 15:00-17:00; aprile-giugno e settembre-ottobre: Sab 16:30-18:30, Dom 10:30-12:30 e 16:30-18:30; luglio e agosto Mer-Sab 16:30-18:30, Dom 10:30-12:30 e 16:30-18:30. Possibilità di aperture straordinarie per gruppi di almeno 10 persone. Si trova nei locali che si affacciano sul loggiato cinquecentesco dove un tempo aveva sede il famoso Scriptorium.
Ha reperti dal periodo romano a quella rinascimentale che si riferiscono alla vita artistica, religiosa e culturale di Bobbio.
Reperti di epoca romana: anfore e tubi in cotto dell'acquedotto che già in epoca tardo-romana alimentava le condotte idriche del luogo, arca sepolcrale della famiglia Cocceia (IV sec.), ara di Diana (III sec).
Pietre longobarde e carolinge, riccamente lavorate con motivi floreali e geometrici, artistici capitelli, colonnine di marmo e arenaria che facevano parte dell'arredo liturgico dell'antica basilica.
Numerosi frammenti lapidei che documentano la presenza e la permanenza della cultura longobarda nell'area dell'Italia settentrionale.
Uno dei pezzi più noti e studiati del Museo è la lapide sepolcrale di Cumiano (VIII sec.), donata all'abate di Bobbio dal re longobardo Liutprando.
In una vetrina è conservata la preziosa teca d'avorio (III -IV sec.) di area siriaco-palestinese, nella cui decorazione è rappresentato Orfeo, personaggio della mitologia greca, intento a suonare la lira attorniato da una moltitudine di animali reali e fantastici; la grande idria di alabastro (III-IV) donata al monastero probabilmente dal papa Onorio I.
Oggetti devozionali, le ampolle palestinesi (VI sec.) riccamente istoriate, con le quali i pellegrini portavano in Occidente l'olio della Terrasanta, e le eulogie (VI-IX sec.), rinvenute insieme al mosaico pavimentale della basilica di San Colombano, durante i lavori di risistemazione della cripta nel 1911.
Un'intera sezione del museo è occupata da reliquiari e suppellettili, tra questi il coltello, la coppa e il cucchiaio ritenuti dalla tradizione appartenenti a San Colombano.
Nella pinacoteca, tra i pezzi più importanti sicuramente il grande Polittico di Bernardino Luini del 1522, che rappresenta uno degli esempi più compiuti di influssi rinascimentali a Bobbio, e una tela di Bernardino Lanzani che raffigura la Natività. - 23 Museo Collezione Mazzolini, Piazza Santa Fara - Porticato dell'Abbazia di san Colombano (1° Piano) (ingresso dal Museo dell'Abbazia o in fondo al porticato). Biglietto intero : € 3,00 Biglietto ridotto : € 2,00 (over 65, ragazzi dai 7 ai 14 anni, gruppi di almeno 10 persone, soci TCI). Biglietto cumulativo: Museo dell'Abbazia + Museo Collezione Mazzolini: intero : € 4,00 ridotto : € 2,50. Novembre-marzo: Sab 15:00-17:00, Dom 10:30-12:30 e 15:00-17:00; aprile-giugno e settembre-ottobre: Sab 16:30-18:30, Dom 10:30-12:30 e 16:30-18:30; luglio e agosto Mer-Sab 16:30-18:30, Dom 10:30-12:30 e 16:30-18:30. Possibilità di aperture straordinarie per gruppi di almeno 10 persone. Museo d'arte moderna e pinacoteca che ospita la "Collezione Mazzolini" che ha sede nei locali superiori all'antica biblioteca del monastero e scriptorium, locali al piano superiore quindi del Museo dell'Abbazia, che anticamente ospitavano le celle monastiche dei monaci. La collezione comprende 899 opere (872 quadri e le 27 sculture) firmate da nomi di rilievo dell'arte del '900: da Giorgio De Chirico a Massimo Campigli, da Mario Sironi, a Lucio Fontana. La collezione è stata donata dalla signora domenica Rosa Mazzolini di Brugnello di Corte Brugnatella alla diocesi di Bobbio. Attualmente vi sono in esposizione un centinaio di opere, si prevede in seguito una rotazione per rendere via via visibile tutta la collezione.
- 24 Museo Diocesano della Cattedrale di Bobbio, Piazza Duomo 7, Palazzo Vescovile (1° piano), ☎ +39 0523 936219. offerta libera. Aprile-Ottobre: Sabato e Domenica 16:00-18:00. Museo storico e di Arte sacra. Situato presso il piano nobile del Palazzo vescovile del Duomo di Bobbio. L'esposizione si snoda in dieci sale, con opere che illustrano la storia millenaria della diocesi di Bobbio, del Palazzo vescovile e della Cattedrale.
- 25 Museo Etnografico della Val Trebbia, Località Callegari di Cassolo (8 km da Bobbio), ☎ +39 0523 937705, [email protected]. Maggio-Settembre: Sabato e Domenica 09:00-19:00. Nato per volontà della famiglia Magistrati e in particolare di Dino Magistrati, raccoglie gli oggetti della collezione di famiglia, comprendente attrezzi agricoli, utensili, arredi legati alla vita contadina.
A Passo Penice
[modifica]- Impianti sportivi
- 26 Passo del Penice. Località del territorio di Bobbio al confine fra l'Emilia e la Lombardia dell'Oltrepò Pavese, è una stazione sciistica dell'Appennino a 1149 metri di altitudine, da cui si può ammirare un vasto panorama che spazia dai declivi appenninici fino alla pianura padana e alle lontane Alpi a nord, e all'Appennino ligure a sud. La località offre numerosi percorsi escursionistici da percorrere a piedi o in mountain bike nella bella stagione; nel periodo invernale offre impianti per gli sport invernali, in funzione da dicembre a marzo grazie all'innevamento artificiale. Le due piste e il campo scuola, serviti da uno skilift e una manovia, sono completamente coperte da innevamento programmato e illuminate per lo sci in notturna. Lo snow park con illuminazione notturna propone piste a vari livelli di difficoltà, 3 jump in sequenza e tante strutture (box-rail-rainbow-gunner).
A soli 9 km da Passo Penice, in località Ceci Le Vallette, è possibile praticare lo sci di fondo su un tracciato ad anelli che si estende per circa 10 km. Il percorso è disponibile anche per escursioni a piedi, con le ciaspole (noleggiabili sul posto), in mountain-bike. Si presta inoltre per lo sci nordico e il nordic walking. Lo Sci Club Bobbio organizza anche corsi e gare.Da Passo Penice parte anche la strada che porta verso la vetta del monte, dove si trova l'antico Santuario di Santa Maria (1461 mslm) e imponenti ripetitori televisivi tra cui quello storico della Rai con il più alto bacino d’utenza di tutta Italia.
- 27 Santuario di Santa Maria in Monte Penice, ☎ +39 0523 936219. Il santuario della Madonna del Monte Penice apre per il giorno di Pasqua. Da maggio fino a settembre le messe sono celebrate ogni domenica e festivi alle ore 11, 16 e 17. Da luglio si celebra la messa del sabato e degli altri giorni prefestivi alle ore 17. In agosto la messa delle 17 viene effettuata ogni giorno.Il giorno della festa annuale le messe sono celebrate ogni ora dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.Alla fine di settembre il santuario chiude per l'inverno.Nel periodo invernale e nei giorni in cui non ci sono celebrazioni di messe il Santuario è chiuso, come pure l'attiguo punto di ristoro.. La chiesetta che sorge isolata sulla vetta del Monte Penice, poco discosta da Passo Penice ma molto più in alto (1461 metri) fu fatta erigere dalla regina Teodolinda nel VII secolo sui resti di un tempio pagano celtico ligure; il luogo infatti ha dato reperti del I - II secolo. Teodolinda con il marito Agilulfo, re longobardo, accolsero e protessero San Colombano al suo arrivo in queste terre da Milano. Furono loro a donare a San Colombano il territorio di Bobbio dove costruire il centro monastico che sarebbe poi diventato uno dei più importanti del Nord Italia.
La chiesa nella sua più che millenaria esistenza ha avuto numerosissimi interventi di restauro a partire dal 1073 fino al Novecento, quando venne costruito il portico antistante e fu innalzata la nuova torre campanaria nel 1967. La strada carrozzabile lunga tre chilometri che porta alla vetta partendo da Passo Penice è stata ultimata nel 1927.
All'interno si conserva una statua lignea della Vergine con il Bambino che viene datata a cavallo fra Cinquecento e Seicento; di un certo interesse anche la statua settecentesca di San Bartolomeo.
Ricorrenze- La festa del santuario e della Madonna del Penice si tiene per antica tradizione la seconda domenica di settembre.
- A Ferragosto si svolge la processione notturna con fiaccole che parte da Passo Penice per giungere al Santuario sulla vetta, con successivo picnic e campeggio sui prati intorno.
La leggenda
- 28 Cascata termale del Carlone, Sentiero escursionistico CAI 160 per la Cascata termale del Carlone (raggiungibile a piedi dalla località Moglia o direttamente da San Cristoforo), ☎ +39 0523 962815. Nella valle del Carlone nei pressi della località San Cristoforo vi è la Cascata termale del Carlone crea un laghetto termale. Si narra che nel Medioevo, quando scoppiò una epidemia di peste, i monaci si salvarono poiché usavano la sua acqua per bere, cucinare e lavarsi; oltre ai monaci e agli abitanti di Bobbio scamparono al flagello anche i pellegrini che percorrevano questo tratto di via francigena e usavano di quest'acqua.
Eventi e feste
[modifica]Nel Comune di Bobbio, nel corso dell'anno, vengono organizzate numerose feste, sagre, mostre, rassegne, ecc. Da citare il festival di musica Irlandese denominato Irlanda in musica; il palio delle contrade; la mostra del fungo, tartufo e dell'uva; la sagra della lumaca. Date e programma annuale delle manifestazioni sono reperibili sul sito del Comune di Bobbio alla voce Turismo [link non funzionante].
- Bobbio Film Festival. Manifestazione cinematografica nata nel 1995 con premio principale il "Gobbo d'oro", che premia il miglior film in concorso.
- Carnevale di Bobbio. sfilate dei carri di carnevale e balli in maschera.
- Concorso letterario Ponte Gobbo. Aperto a giovani scrittori italiani e stranieri di narrativa e poesia.
Cosa fare
[modifica]- 1 Sciovie Passo Penice - Bobbio, località Passo Penice, ☎ +39 0523 933411. Impianto sciistico invernale - Possibilità di noleggio attrezzature e trekking con le ciaspole - Scuole di sci - Convenzionato con Alberghi e Ristoranti
- 2 Piste Sci Nordico - Ceci Rifugio Le Vallette - Bobbio, località Le Vallette di Ceci, ☎ +39 347 5631719. Piste di sci di fondo - Possibilità di noleggio attrezzature e trekking con le ciaspole - Scuole di sci - Rifugio con Bar e Ristorante con cucina tipica piacentina e bobbiese
- 3 Terme di rio Foino, Terme pubbliche del Parco di Rio Foino (da Bobbio attraversando il Ponte Vecchio o Gobbo e svoltando a destra a 300 m sulla riva destra del fiume Trebbia di fronte alla città.), ☎ +39 0523 962815. Sorgente termale sulfurea salso-bromo-iodico-solforosa del canale delle antiche Terme di Bobbio (chiuse dal 1999) con vasca termale all'aperto ad accesso libero.
Acquisti
[modifica]- 1 Salumeria Artevi, Piazza S. Francesco, 1, ☎ +39 347 6900002. Alimentari Specializzato in salumi a lunga stagionatura.
- 2 Salumeria Porta Nova, Contrada di Porta Nova, 100, ☎ +39 0523 932550. Alimentari Specializzato in salumi a lunga stagionatura.
- 3 Antica Forneria Bobbiese, Contrada di Porta Nova, 4, ☎ +39 0523 932078. Alimentari Specialità torta di mandorle con uova e zucchero senza burro né farina.
- 4 Supermercato CRAI, Piazza XXV aprile 23/25, ☎ +39 0523 932167.
- 5 Supermercato COOP, Via Pietro Nenni, 3, ☎ +39 0523 960212.
Come divertirsi
[modifica]Spettacoli
[modifica]- 1 Cinema Le Grazie, Contrada dell'Ospedale, 2, ☎ +39 346 8782077.
Locali notturni
[modifica]- 2 Caffetteria Bar Tavernetta, Piazza Santa Fara, 1, ☎ +39 0523 936507. Caffè-Bar-Pub
- 3 Piazza Duomo Cafè, Piazza Duomo, 10, ☎ +39 0523 936186. Caffè-Bar-Pub
Dove mangiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Pizzeria Rolling Stones, Piazza San Francesco, 20, ☎ +39 0523 963041. anche Bed & Breakfast "Buongiorno notte"
- 2 Pizzeria La Bobbiese, Via Aldo Moro, 5b, ☎ +39 334 8335100. apertura serale.
- 3 Bar Pizzeria Carola, Piazza San Francesco, 9, ☎ +39 392 7464338.
- 4 Pizzeria Nikita, Loc. Nosia di Mezzano Scotti (10 km da Bobbio), ☎ +39 331 8829988.
Prezzi medi
[modifica]- 5 Ristorante Albergo Cacciatori, Contrada di Porta Agazza, 7, ☎ +39 0523 936267. cucina tradizionale piacentina, bobbiese, polenta cinghiale selvaggina e funghi - anche Albergo Tre stelle - temporaneamente chiuso.
- 6 Albergo Ristorante Bar Giardino, Piazza San Francesco, 12, ☎ +39 0523 936247. cucina tipica piacentina e bobbiese - anche Albergo Due stelle
- 7 Osteria Braceria Il Barone, Contrada di Porta Nova, 11, ☎ +39 0523 932093. cucina artigianale italiana, piacentina ed emiliana - secondi di carni di eccellenza alla brace roast beef, stracotto, arrosti, stufato, selvaggina - anche Alloggio "affittacamere di Mauro e Sylvie"
- 8 Ristorante Enoteca San Nicola, Contrada dell'Ospedale, ☎ +39 0523 932355. cucina tipica emiliana - anche Bed and breakfast
- 9 Ristorante Il Cappon Magro, Via G. Mazzini, 33 (sulla Strada del Penice a 200 m. dal Castello), ☎ +39 349 6016976. cucina tradizionale piacentina e bobbiese e cucina ligure e di pesce - anche Bed and breakfast
- 10 Bar Ristorante Locanda "Vecchio Mulino", Via Genova, 32 (sulla S.S. 45 zona San Martino 1,5 km da Bobbio), ☎ +39 0523 932395. cucina piacentina e bobbiese - anche Locanda
- 11 Ex Chalet della Volpe, Loc. Sassi Neri (Strada del Penice 10 km da Bobbio), ☎ +39 0523 933404. locale originale e caratteristico con cucina piacentina e bobbiese
- 12 Ristorante Lo Scarpone, Loc. Passo Penice (Strada del Penice 13 km da Bobbio), ☎ +39 0523 933204. cucina piacentina, bobbiese, polenta cinghiale e funghi
- 13 Albergo Ristorante da Ranella, Loc. Mezzano Scotti - Via Roma, 26 (6 km da Bobbio), ☎ +39 0523 937126. cucina tipica piacentina e bobbiese - pizzeria - anche Albergo Tre stelle
Agriturismi
[modifica]- 14 Agriturismo Il Torrione del Trebbia, Località Morina, 1 (per la Strada di Lagobisione 2,5 km da Bobbio), ☎ +39 0523 936204. cucina tipica emiliana e piacentina - anche Alloggio
- 15 Agriturismo il Carlone, Località San Martino, 9 (dalla S.S. 45 per la Strada di Carana 2,7 km da Bobbio), ☎ +39 0523 960236. cucina piacentina e bobbiese - anche Alloggio
- 16 Ristorante Agriturismo Acqua Dolce e Salata, Località Moglia, 9 (dalla S.S. 45 per la Strada di Carana 5 km da Bobbio), ☎ +39 339 8364820. cucina artigianale piacentina e bobbiese
Trattorie
[modifica]- 17 Bar trattoria Gold, Viale Garibaldi, 20, ☎ +39 334 8497280. cucina piacentina e bobbiese
- 18 Ristorante Pizzeria Punto Verde, Piazza XXV Aprile, 16, ☎ +39 0523 936914. cucina piacentina e specialità di pesce - ampio giardino esterno - pizzeria 2 forni a legna
- 19 Ristorante Pizzeria Bar Co' del Ponte, Via Ponte Vecchio, 13 (in fondo al Ponte Vecchio o Gobbo), ☎ +39 345 0727682. cucina con menù di terra e mare, piacentina, bobbiese e specialità di pesce - salone interno semi aperto ed arioso e giardino esterno - pizzeria alla napoletana
- 20 Trattoria Pizzeria La Chicca, Località Cassolo - Via vecchia statale 45, 47 (a Cassolo 7 km da Bobbio), ☎ +39 0523 937197. cucina piacentina e bobbiese - pizzeria
- 21 Trattoria Locanda Nobili, Località Santa Maria - Via Casa Draghi, 13 (Strada del Penice 7 km da Bobbio), ☎ +39 0523 933455. cucina piacentina e bobbiese
- 22 Ristorante Pizzeria Cristal, Località Santa Maria - Via A. Nobile, 2 (Strada del Penice 7 km da Bobbio), ☎ +39 0523 933354. cucina piacentina e bobbiese - pizzeria
- 23 Trattoria Bar La Scaparina, Località Ceci - Passo Scaparina, 1 (Strada del Penice e Strada di Ceci 13 km da Bobbio), ☎ +39 0523 932614. cucina piacentina e bobbiese
Dove alloggiare
[modifica]Prezzi modici
[modifica]- 1 Ostello comunale di Palazzo Tamburelli, Contrada dell'Ospedale, 12, ☎ +39 0523 962813. euro 16,00 in camere multiple - euro 23,00 in doppia ed euro 40,00 in singola uso lenzuola compreso. L'ostello è composto da 9 camere, da 3/6 posti letto, tutte con servizi privati - spazio living con televisione - accesso disabili
Prezzi medi
[modifica]- 2 Albergo Ristorante Nobile, Via Genova, 9, ☎ +39 0523 936959. Camera singola 60 euro, camera doppia uso singola 65 euro, camera doppia 80 euro, camera tripla 90 euro, mezza pensione (per persona) 70 euro, pensione completa (per persona) 80 euro. Prima colazione a buffet sempre compresa.. Tre stelle superior - anche Ristorante con cucina tipica piacentina e bobbiese
- 3 Albergo Ristorante Piacentino, Piazza San Francesco, 19/A, ☎ +39 0523 936266. Camera singola 65 euro, camera doppia uso singola 70 euro, camera doppia 85 euro, mezza pensione (per persona) 75 euro, pensione completa (per persona) 85 euro. Prima colazione a buffet sempre compresa.. Tre stelle - anche Ristorante con cucina tipica piacentina e bobbiese
- 4 Suites Bobbio, Contrada di Porta Nova, 30 (Short Lets Apartments), ☎ +39 338 5070508. Suite La Trebbia: monolocale 2 posti letto da euro 70,00 - Suite della Contrada: appartamento 4 posti letto da euro 110,00. Check-in: dalle 15 alle 19, check-out: entro le ore 10.
- 5 Agriturismo San Martino, Località San Martino, 5 (dalla S.S. 45 per la Strada di Carana 2,5 km da Bobbio), ☎ +39 333 9691991. Camera doppia uso singola 60 euro, camera doppia 80 euro, camera tripla 100 euro, camera quadrupla 120 euro, letto aggiunto 20 euro, mezza pensione (per persona) 20 euro, pensione completa (per persona) 30 euro. Prima colazione a buffet sempre compresa.. Check-in: dalle 11 alle 21, check-out: entro le ore 10. anche Ristorante (su prenotazione obbligatoria) con cucina tipica piacentina e bobbiese
- 6 Relais Sant'Ambrogio - Agriturismo, Località Sant'Ambrogio, snc (dalla S.S. 45 per la Strada di Piancasale e Strada degli Arelli 5 km da Bobbio), ☎ +39 338 5070508. anche Ristorante (su prenotazione obbligatoria) con cucina tipica piacentina, bobbiese e ligure - vini biologici cantine Sant'Ambrogio
- 7 Agriturismo Cà del Sartù, Località Cà del Sartù (da Mezzano Scotti 9 km da Bobbio), ☎ +39 320 0515799. Camera Standard doppia da 64 euro, camera Premium doppia e bagno da 70 euro, mini appartamento fino a 4 persone, 2 camere matrimoniali/doppie e bagno da 110 euro. Prima colazione sempre compresa. Su richiesta possibile un letto addizionale o un lettino per i bambini fino a 2 anni al momento della prenotazione.. Check-in: dalle 14 alle 21, check-out: entro le ore 10.30. anche Ristorante (su prenotazione obbligatoria dal Venerdì sera a Domenica a pranzo) con cucina tipica piacentina e bobbiese - vini biologici cantine Cà del Sartù
- 8 Albergo Ristorante Filietto, Loc. Costa Tamborlani di Mezzano Scotti (da Mezzano Scotti si sale alla Costa 13 km da Bobbio), ☎ +39 0523 937104. Camera doppia 65/80 euro, compresa prima colazione, mezza pensione (per persona) 60/70 euro, pensione completa (per persona) 70/80 euro. Tre stelle - anche Ristorante con cucina tipica piacentina e bobbiese - selvaggina e funghi in stagione
Sicurezza
[modifica]- 2 Polizia Municipale, Palazzo Comunale (ingresso alla sinistra del portone principale), ☎ +39 0523 962820, [email protected].
- 3 Carabinieri - Comando Compagnia e Stazione di Bobbio, Viale Giuseppe Garibaldi, 4, ☎ +39 0523 963100.
- 4 Ospedale - Primo Soccorso, Viale Giuseppe Garibaldi, 3, ☎ +39 0523 962213, +39 0523 962249.
- 5 Vigili del Fuoco - Distaccamento Misto di Bobbio - Val Trebbia, Via dell'Artigianato, 22, ☎ +39 0523 607811, +39 0523 960123.
- 6 Corpo Forestale dello Stato - Comando Stazione di Bobbio - Val Trebbia, Contrada dell'Ospedale, 10, ☎ +39 0523 936923.
- 7 Farmacia Garilli, Piazza S. Francesco, 17, ☎ +39 0523 936781.
- 8 Farmacia Reposi, Contrada dell'Ospedale, 3, ☎ +39 0523 936281.
Come restare in contatto
[modifica]Poste
[modifica]- 9 Poste italiane, piazza San Francesco 13, ☎ +39 0523 960711, fax: +39 0523 936995.
Nei dintorni
[modifica]- Coli
- Corte Brugnatella — Borgo medievale di Brugnello a precipizio sul fiume Trebbia.
- 10 Brugnello - A a 12km circa da Bobbio: percorrere la SS 45 verso Genova fino a Marsaglia. Dopo il ponte prendere la strada a destra in direzione Brugnello. Tra Marsaglia e Bobbio, su un promontorio a strapiombo sul fiume Trebbia si trova l'antico borgo medievale di Brugnello. Le case sono realizzate in pietra costruite direttamente sulla roccia. Il borgo è stato interamente restaurato mantenendo l'antico fascino. Alla fine del paese in posizione panoramica la Chiesa di Cosma e Damiano (XIV secolo). L'edificio si trova sulla sommità del borgo ed è circondato dalla splendida terrazza a strapiombo sulla Trebbia che offre un panorama mozzafiato sulle anse più famose e spettacolari del fiume.
- Varzi — Capoluogo dell'alta Valle Staffora, ha un bel centro storico. Fu punto nevralgico nelle antiche vie commerciali. La sua fama recente è legata al turismo climatico e al salame di Varzi che costituisce l'eccellenza della sua produzione alimentare.
- Piacenza — Emiliana ma anche un po' lombarda, nodo stradale e ferroviario sulla sponda destra del Po, conserva un bel centro storico con considerevoli monumenti - il Palazzo comunale (il Gotico), il Duomo - e un impianto urbanistico signorile. Fu co-capitale del Ducato di Parma e Piacenza.
- Via Francigena — Tra gli itinerari europei percorsi in epoca medievale da un gran numero di pellegrini cristiani, da Canterbury a Roma.
Itinerari
[modifica]- Cammino di San Colombano — Il percorso tocca le località raggiunte da San Colombano (540-615), monaco irlandese, durante tutta la sua vita.
- Castelli del Ducato di Parma e Piacenza — Disseminati sull’appennino parmense e piacentino, ma presenti anche nella pianura a sorvegliare il confine naturale del Po, i numerosi castelli dell’antico Ducato di Parma e Piacenza caratterizzano tutta l’area. Baluardi militari in origine, molti di essi hanno mantenuto l’aspetto di rocca inaccessibile, molti hanno via via trasformato la loro natura bellica in raffinata dimora nobiliare; tutti perpetuano nel tempo l’atmosfera di avventura, di favola e di leggenda che da sempre è legata ai castelli, in molti dei quali si narra della presenza di spiriti e fantasmi.
- La via degli Abati. È un antico percorso altomedievale utilizzato dal VII all'XI secolo che abati e religiosi del monastero di San Colombano di Bobbio percorrevano per raggiungere Roma. La via degli Abati si sviluppa per 125 chilometri e attraversa i centri di Coli, Farini, Bardi e Borgo Val di Taro e i quattro passi appenninici di Sella dei Generali, Linguadà, Santa Donna e Borgallo per arrivare a Pontremoli, dove si congiunge alla via Francigena.
Informazioni utili
[modifica]- 11 Ufficio Informazioni IAT, Piazza San Francesco, ☎ +39 0523 962815, fax: +39 0523 936666, [email protected].
Altri progetti
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- Bandiera arancione
- Borgo dei Borghi