Santissima Trinità
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Citazioni sulla Santissima Trinità.
Citazioni
[modifica]- A chi desidera acquisire un'idea intuitiva [...] della Santissima Trinità, non posso consigliare di meglio che sognare niente, finché non si sia addormentato [...] "Non", "niente", "non", questo è il concetto intuitivo della Santissima Trinità [...]. (Karl Marx)
- Ch'io mi inabissi in te, Trinità beata, nei misteri del cielo donde in te, con te, potrò, d'un solo sguardo abbracciare tutta la Chiesa e in te, con te, per te, attirare a te tutte le anime! "Ecce venio".
Accetto la separazione dal creato che pure porta l'impronta mirabile del tuo Spirito creatore, per essere tutta in te, Luce increata!
E nell'attesa ch'io operi, preghi e soffra, ch'io viva e muoia negli abissi della tua vita, Trinità eterna! Ch'io nel profondo mi perda in te e consumi la mia oblazione e sia questa la mia opera per il Corpo mistico!
Ch'io da tutto sia separata per aderire a te solo, Dio uno e trino, inabitante nell'anima mia. (Itala Mela) - Dio non è solo vertiginosa infinità di essere; è anche interiore fecondità, appassionata vita di relazione, gioco stupendo di conoscenza e amore. (Giacomo Biffi)
- Che cosa ti serve disputare intorno ai profondi misteri della Trinità, se poi ti manca l'umiltà, senza la quale non riesci gradito alla Trinità? (Imitazione di Cristo)
- Contemplando la Santissima Trinità, vincere l'odiosa divisione di questo mondo. (Sergio di Radonež)
- Contemplo la Trinità dentro la mia anima, come un immenso mare di fuoco e di luce, nel quale, a causa della sua troppa intensità, non posso né penetrare né guardare. (Teresa di Gesù di Los Andes)
- Il mistero del Dio Trino e Uno è per il credente non tanto una verità in astratto quanto un'esperienza vitale e in certo modo inesprimibile. Ciò che è essenziale, semplicissimo, non lo si conosce attraverso le parole ma con l'esperienza. Ecco perché coloro che ci possono comunicare qualcosa di veramente profondo sulla Trinità sono i mistici. E poiché nella vita mistica la donna, per la sua capacità di intuizione, di amore oblativo e di immolazione, tiene un posto speciale, non sarebbe forse eccessivo affermare che proprio le sante mistiche ci hanno detto e ci dicono le cose più vere, più belle e affascinanti sul mistero di Dio-comunione d'amore. (Anna Maria Canopi)
- Io paragono la Santa Trinità a una candela e ad uno specchio. La candela è Dio, lo specchio è suo figlio Gesù Cristo e lo Spirito Santo il raggio che unisce i due oggetti. Ecco come le scienze ottiche mi hanno insegnato a ragionare. (Interno di un convento)
- L'uno è solitudine, due è il numero che separa, tre il numero che supera la separazione; l'uno e il molteplice si trovano riuniti e circoscritti nella Trinità: è l'ordine ineffabile nella Divinità dove ciascuna delle Persone è nelle altre. (Pavel Nikolaevič Evdokimov)
- La cattolica fede è, che noi preghiamo un Dio in tre persone. (Nicola Cusano)
- La prova più forte che siamo fatti ad immagine della Trinità è questa: solo l'amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amare e viviamo per essere amati. (Papa Benedetto XVI)
- È necessario che il Verbo divino sia unito al Dio di tutte le cose ed è necessario che lo Spirito Santo rimanga e soggiorni in Dio; perciò è assolutamente necessario che anche la divina Trinità si ricapitoli e venga riunita in uno, come in un certo apice, nel Dio, dico, di tutte le cose, l'onnipotente. (Papa Dionisio)
- Non appena concepisco l'Uno, sono illuminato dallo splendore dei Tre; non appena distinguo i Tre ritorno di nuovo all'Uno. Quando penso a uno dei Tre, penso a lui come a un tutto, e i miei occhi si riempiono, e gran parte di ciò che sto pensando mi sfugge. (Gregorio Nazianzeno)
- Padre, Figliol e l'almo Spirto un Dio | eterno siamo, fuor d'ogni vantaggio. | Tre siam un, ed un tre, securi e franchi | che l'un vegna de l'altro mai rubello; | non cape in noi speranza né desio, | non spazio tra 'l comun voler né oltraggio. | Io del tuo lume e tu del mio t'imbianchi; | né dal nodo che tien l'alto suggello | unqua, Padre, mi svello. | Però d'ogni bontá nostra è la stampa, | che l'amorosa vampa | del Paracleto imprime; onde 'l «Motore | del Tutto» siamo detti e «Creatore». (Teofilo Folengo)
- Pensare di capire la Trinità attraverso le formule è come tentare di capire una parola analizzando il supporto, la carta su cui è scritta. Dio non è una definizione, ma un'esperienza. La Trinità non è un concetto da capire, ma una manifestazione da accogliere. [...] Dio come un abbraccio: è il senso della Trinità. Dio non è in se stesso solitudine, ma comunione. L'oceano della sua essenza vibra in un infinito movimento d'amore. Se il nostro Dio non fosse Trinità, vale a dire incontro, relazione, comunione e dono reciproco, sarebbe un Dio da delusione, assente e distratto. Ma Dio è estasi, cioè un uscire-da-sé in cerca d'oggetti d'amore [...]. (Ermes Maria Ronchi)
- Per il cristiano appare qui evidente che cosa significhi per lui la Trinità, cioè il fatto che Dio sia una relazione tra persone, che sia cioè intrinsecamente umano. [...] Il Dio cristiano è persona e può essere inteso solo come una relazione tra persone. (Gianni Baget Bozzo)
- Prima di tutto Dio ama se stesso. Quest'amore, questa amicizia in Dio è la Trinità. Tra i termini uniti da questa relazione di amore divino, c'è qualcosa di più che una vicinanza: c'è vicinanza infinita, identità. Ma a causa della creazione, dell'incarnazione e della passione, è anche una distanza infinita. La totalità dello spazio, la totalità del tempo interpongono il loro spessore e pongono una distanza infinita fra Dio e Dio. (Simone Weil)
- Riflettere sul mistero della Trinità è come andare alla scoperta delle nostre radici più profonde, perché noi veniamo dalla Trinità e siamo in cammino verso di essa [...] Se Dio è amore (e questo è ciò che afferma il cristianesimo) allora non può essere un Dio solitario, perché l'amore non esiste se non tra due o più persone. Se Dio è amore, ci deve essere, in lui, uno che ama, uno che è amato e l'amore che li unisce. I cristiani sono anch'essi monoteisti; credono in un Dio unico, anche se non solitario. L'unità di Dio, secondo la nostra fede, somiglia più all'unità della famiglia che a quella dell'individuo. (Raniero Cantalamessa)
- Trinità beata, desidero amarvi e farvi amare, lavorare per la glorificazione della santa Chiesa, salvando le anime che sono sulla terra e liberando quelle che sono nel purgatorio. (Teresa di Lisieux)
- La dottrina della Trinità professa che il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo sono "un solo Dio, uguali in gloria ed in potenza," secondo quanto è dichiarato nei credi delle Chiese. La Bibbia, mentre mostra un'assoluta UNIONE fra il Figliuolo e lo Spirito Santo, nelle varie parti del grande Piano di salvezza, positivamente contraddice il pensiero che il Padre ed il Figliuolo sono uno in persona, e nega che essi sono uguali in maestà e potenza, eccetto come dimostrato prima che il Padre ha glorificato il Figliuolo, esaltandolo altamente, e dandogli un nome al di sopra di ogni altro nome fuori del Suo; istituendolo Suo agente e rappresentante, nell'erogare "tutta la potenze in cielo ed in terra."
- Ma come potrebbero esservi TRE dei e contemporaneamente un SOLO Dio? Se vi sono tre dei, "UGUALI in potenza e gloria," come dichiara il catechismo, non è vero, come viene affermato, che vi è un sol Dio. Se vi è solo un Dio "il Padre, dal quale sono tutte le cose," come afferma S. Paolo; e se, come Gesù stesso dichiarò, il Padre è più grande del suo onorato Figliuolo; se il Padre risuscitò il suo diletto Figliuolo dai morti e l'esaltò, l'onorò, e gli assegnò un Regno; se alla fine il Figliuolo rimetterà il Regno nelle mani del Padre, affinché il Padre sia "tutto in tutti," allora non può esser vero che vi siano più dei uguali in potenza.
- Nei tempi antichi, presso tutte le nazioni, esistette la credenza in diverse deità, ad eccezione della nazione d'Israele che credeva in un solo Dio, l'Eterno. Come ben si sa, la mitologia greca è piena di deità, ognuna delle quali ha in sostanza, un ugual potere. Per le precitate nazioni, l'adorazione e la fede, nutrita dagli Ebrei in un solo Dio era considerata ridicola, sopratutto perché non ammettevano la scarsità degli Dei. Perciò la veduta trinitariana trovò facile accesso nelle menti dei Gentili convertiti e costituì un compromesso fra l'usuale veduta del mondo definita "politeismo" (credenza in vari Dei) ed il "monoteismo" (credenza in un solo Dio), professato dagli Ebrei. La Teoria assertrice di tre Dei in uno, fu senza dubbio considerata un'opera magistrale dei Teologi, per la quale gl'innumerevoli Giudei convertiti, poterono ottenere un ravvicinamento con il sentimento generale dei Gentili, che desideravano accattivarseli e condurli verso la Chiesa.
- Questa dottrina di tre Dei in un UNO, oltre a mancare di ogni fondamento, si oppone alla Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, direttamente ed indirettamente, ed alla stessa ragione, per la sua inconcludenza. Intanto, è ancora fortemente radicata in vari strati della Cristianità e anche fra i protestanti cioè coloro i quali professano la massima fede nella Bibbia e protestano contro qualsiasi insegnamento che non si fondi in essa. Perché? Lo spieghiamo: queste assurdità costituiscono dei misteri oscuri per il quale Satana, a mezzo del Papato, ha offuscata la Parola, il carattere ed il Piano di Dio. [...] Ma come potrebbe Satana interessarsi ad aggiungere dello splendore alla gloria di Nostro Signore Gesù Cristo? Non è stata la sua opera sempre contro quella di Gesù? Certo che è stata sempre questa la linea di condotta di Satana: travisare la verità della Bibbia e far apparire gl'insegnamenti d'essa contraddittori, per impedire all'umanità di rilevare l'immensa bellezza, ragionevolezza ed armonia di cui si compone il Piano di Dio e la Sua Parola. Tutte le assurdità che Satana può introdurre nelle vedute umane riguardo al Creatore gli sono utili per riuscire ad allontanare dal servizio a Dio coloro che vi si erano dedicati; e proporzionatamente alla misura, in cui riesce a rendere i credi degli uomini irragionevoli, corrisponde quella in cui perviene a distruggere la vera fede, fra coloro che promuovono i credi, forgiandoli di credulità e superstizioni.
- Dio è Trinità nella sua essenza. Non è quindi vero che esiste prima il Padre, poi nasce il Figlio e infine dall'unione dei due procede lo Spirito, non è quindi vero che l'amore in Dio sarebbe solo il risultato delle relazioni tra le persone, che l'essenza di Dio verrebbe prima della persona e la persona prima dell'amore. È piuttosto l'essenza stessa di Dio a essere trinitaria e, quindi, amore nel suo più intimo. L'amore è pertanto l'essenza comune delle persone; esse non hanno l'amore, ma sono l'amore, sono immerse in un amore unico e comune, tanto comune quanto l'unità dell'essenza divina.
- Il parlare di Dio con Dio non è un puro dialogo, tanto meno un monologo, ma un avvenimento operante dell'amore tra Padre, Figlio e Spirito, e da questo avvenimento trinitario si espande ogni volta il cristico, perché la parola di Dio resta nell'incarnazione l'avvenimento originario. La parola di Dio non prende, per entrare nella chiesa e dentro la chiesa, la forma di manifestazioni di opinione, di discussioni, tanto meno di pure affermazioni dottrinali; essa resta azione di Dio dentro alla chiesa, a cui le tre persone divine partecipano in unità. Ed è l'orante che esperimenta questo carattere di azione, nel quale egli incontra la novità di Dio e ha parte ad essa.
- L'eternità è preghiera; è la preghiera dello stesso Dio trinitario.