Massimo Borgobello
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Massimo Borgobello (1971 – vivente), ex calciatore italiano.
Raffaele La Russa (a cura di), sport12.it, 3 dicembre 2018.
- [«Pensa che oggi mancano dei bomber di provincia così prolifici come un tempo?»] No, penso che ci siano i bomber di provincia. Purtroppo ci sono dei regolamenti che [...] favoriscono molto i ragazzi che hanno la fortuna [...] di approdare nei club professionistici, e quindi fanno una trafila e una volta che hanno finito la loro formazione, ci sono delle regole che permettono di essere girati a società professionistiche e [qui] hanno la possibilità di mettersi in mostra. Diversamente da altri giocatori come ad esempio io [...] che vengono fuori dai dilettanti, o altri pochi attaccanti che un tempo facevano gol. Penso che sia più difficile per loro, o comunque se arrivano, lo fanno molto tardi rispetto a molti altri. Un tempo si giocava per meritocrazia, in base a quello che si faceva in campo.
- [...] ci sono dei giocatori che sono predestinati sin da quando nascono [...]. Altri invece possono diventare calciatori con determinate azioni. Io guardo sempre a me stesso, ma comunque, senza elogiarmi, mi sono creato una carriera con volontà, impegno e intelligenza di capire tante cose. E molte volte il calciatore se riesce a fare questo, anche se non gli vengono riconosciute le giuste qualità, riesce a fare un'ottima carriera, perchè fino alla serie B non ci sono fenomeni. Secondo me anche in serie D ci sono calciatori che possono arrivare in serie B. La serie A è qualcosa di diverso. Ci sono valori assoluti e molto radicati [...]. Detto questo io penso che i ragazzi ci devono credere e dovrebbero ascoltare le persone che dicono le cose giuste, magari quelle che a loro tempo hanno giocato a pallone.
- [«Che cosa ne pensa del campionato di serie A?»] È molto differente rispetto a quando giocavo io: intanto allora c'erano 18 squadre ed era molto difficile salvarsi e poi c'erano campioni indiscussi che poche squadre vantano. Io ricordo che ai miei tempi la Fiorentina aveva Rui Costa e Batistuta, l'Inter aveva Ronaldo, Zamorano, la Juve aveva Inzaghi e Zidane, la Roma aveva campionissimi, la Lazio aveva Salas. [...] il campionato era pieno zeppo di questi giocatori che portavano il nostro campionato a livelli elevatissimi. [...] mi prendo la presunzione di dire che se oggi avessi potuto esserci io a giocare con 20 squadre, probabilmente farei un discreto campionato, magari nelle squadre di basso livello, però secondo me avrei potuto farlo. Ai miei tempi io ho dato il massimo, non ci sono riuscito perchè i calciatori erano più forti di me e io non ci sono riuscito anche perchè sono arrivato in Serie A molto tardi, a 28 anni.
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