Governo Monti
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Citazioni sul governo Monti
- A Berlusconi contestavamo un'altra cosa: ci faceva vergognare sul piano umano, pensava al bunga bunga. A voi, invece, contestiamo la politica che state facendo. Soprattutto, contestiamo una scelta di continuità berlusconiana, da Istituto Luce, da propaganda, nel far credere che va tutto bene. (Antonio Di Pietro)
- Beh, se voi siete i tecnici, se voi siete i cosiddetti esperti, non abbiamo dubbi che i cittadini nelle istituzioni sapranno fare molto meglio.[1] (Alessandro Di Battista)
- [Dichiarazione del Presidente del Consiglio alla richiesta di fiducia alla Camera dei Deputati] Durerò e dureremo poco, dureremo non un minuto di più del tempo nell'arco del quale questo Parlamento ci accorderà la fiducia. La mia intenzione, naturalmente, è di proiettare la mia squadra di Governo, la nostra collaborazione, sulla prospettiva che va da qui alle elezioni. Non mi accingerei neanche ad andare oltre, questo l'ho chiarito a tutti, con schiettezza. È un compito già quasi impossibile quello che ho l'onore di ricevere, ma ci riusciremo. Naturalmente, non avrei neanche potuto prendere in considerazione l'idea di accettare un compito di questo genere, nel quale coinvolgo personalità di primo rilievo sul piano professionale ed istituzionale, con la predeterminazione di una durata più breve di questa. Naturalmente durerò e dureremo quanto la vostra fiducia in noi. (Mario Monti)
- È bene che gli italiani sappiano che voi sarete buoni padri di famiglia a casa vostra, ma nei confronti degli italiani siete dei cattivi padri di famiglia, perché non pensate a tutti gli italiani, pensate solo ad alcuni di essi, pensate solo alle lobby, alla casta, a fare dei favori ad alcuni e a distruggere la parte più debole del Paese. Sia chiaro, l'Italia dei Valori sa bene la ragione per cui siete stati messi lì. Dovevate rimettere a posto i conti, ma dovevate anche far pagare il conto a chi il conto poteva pagarlo e non sempre ai più deboli e soprattutto ai più onesti. Noi del vostro operato contestiamo proprio le scelte politiche che avete fatto. (Antonio Di Pietro)
- È giusto ricordare in questa sede, Presidente, che il Governo in carica ai tempi dell'istituzione del MES era il Governo Monti, sostenuto anche dal Popolo della Libertà, e che le trattative nel 2011 sono state sostenute e portate avanti dal Governo Berlusconi, sostenuto anche dalla Lega. Possiamo dire che gli attuali Presidente del Consiglio [Giorgia Meloni] e Vicepresidenti del Consiglio [Matteo Salvini e Antonio Tajani], con i loro partiti, hanno contribuito attivamente all'istituzione del MES. Siete voi i signori del MES. (Filippo Scerra)
- Il governo e la maggioranza, dopo avere rivendicato la propria autonoma capacità di risolvere i problemi del Paese, dopo avere rifiutato l'ipotesi di un impegno comune con altre forze politiche per cercare di risollevare un'Italia in crisi e sfiduciata, hanno accettato in questi ultimi giorni, nella sostanza, un «governo tecnico». Le forme sono salve. I ministri restano in carica. La primazia della politica è intatta. Ma le decisioni principali sono state prese da un «governo tecnico sopranazionale» e, si potrebbe aggiungere, «mercatista», con sedi sparse tra Bruxelles, Francoforte, Berlino, Londra e New York. (Mario Monti)
- La natura irrisolta di quel partito [Partito Democratico], mascherata per un anno dietro lo schermo del governo Monti, emerge con la virulenza di un'eruzione fuori controllo. (Norma Rangeri)
- Lo sapete: Mario Monti lo conosco da molto tempo, siamo amici, non solo colleghi, è una persona di cui l'Italia si può fidare, è una garanzia importante per i mercati, è un punto di riferimento fondamentale per il mondo finanziario, ma detto questo un governo tecnico resta un governo tecnico; e un governo tecnico per la politica come la intendo io resta comunque una sconfitta per la politica. (Romano Prodi)
- Questo è un Governo tecnico, politicamente legittimato da un voto del Parlamento, ma non è un Governo delle larghe intese o di compromesso storico. Nelle prossime settimane e mesi sarà all'opera una coalizione della responsabilità e dell'impegno nazionale, come ha detto il Presidente Monti, ma non una riedizione di esperienze passate che nell'Italia della riforma maggioritaria non devono riemergere. Sarebbe il morto che afferra il vivo, sarebbe la riedizione della storia, una volta come tragedia e una seconda volta come farsa. (Angelino Alfano)
- La scelta di questo Governo – un Governo di crisi per togliere l'Italia dal rischio del fallimento – è la scelta più politica che tutti quanti insieme potessimo fare. (Benedetto Della Vedova)
- Il nostro sostegno al Governo del Presidente Monti non è – e non sarà – né parziale né acritico; sarà, invece, sempre coerente con il mandato che abbiamo dato a questo Governo lo scorso novembre, con la fiducia sull'intervento programmatico del Presidente Monti alle Camere. Quello è il nostro programma politico e tecnico, quello è il programma che assieme abbiamo presentato all'opinione pubblica, quello è il programma la cui realizzazione stimoleremo sempre, e sul quale ancora questo Governo troverà sempre il sostegno del gruppo di Futuro e Libertà. (Antonino Lo Presti)
- [Sul Governo Monti alla seduta di approvazione della legge di conversione del decreto semplificazioni e sviluppo.] È bene che gli italiani sappiano che voi sarete buoni padri di famiglia a casa vostra, ma nei confronti degli italiani siete dei cattivi padri di famiglia, perché non pensate a tutti gli italiani, pensate solo ad alcuni di essi, pensate solo alle lobby, alla casta, a fare dei favori ad alcuni e a distruggere la parte più debole del Paese. Sia chiaro, l'Italia dei Valori sa bene la ragione per cui siete stati messi lì. Dovevate rimettere a posto i conti, ma dovevate anche far pagare il conto a chi il conto poteva pagarlo e non sempre ai più deboli e soprattutto ai più onesti. Noi del vostro operato contestiamo proprio le scelte politiche che avete fatto. (Antonio Di Pietro)
- Il governo italiano sostiene con grande convinzione il processo di evoluzione democratica della Libia, di fronte alle grandi difficoltà che il Paese deve affrontare in termini di stabilizzazione, sviluppo delle sue istituzioni, consolidamento della democrazia nel momento in cui si stanno per tenere delle libere elezioni per la prima volta in 40 anni. (Giulio Terzi di Sant'Agata)
- Purtroppo la crisi economica rischia di avere ricadute sulla convivenza civile. Può far sorgere la tentazione di chiusure, di esclusione. Penso alle spinte xenofobe che vediamo emergere in alcuni movimenti politici europei o all'ostilità diffusa verso i rom. E ricordo quanto ancora oggi il genocidio di rom e sinti avvenuto durante il nazismo sia dimenticato. Vediamo ancora oggi nelle società europee troppo antagonismo, spinte violente, odi incomprensibili, pregiudizi difficili da debellare. È intenzione del governo italiano portare i temi per sconfiggere i pregiudizi razziali in Europa e ai capi di Stato. Perché non possiamo permetterci che la costruzione e l'integrazione dell'Unione europea possa piombare nella disintegrazione e nella disgregazione. Per questo i fenomeni del razzismo e dell'antisemitismo vanno sorvegliati e combattuti per tempo. Altrimenti le fondamenta del magnifico edificio europeo verranno erose. (Mario Monti)
- In questi mesi questo Governo ha portato il Paese fuori dal baratro e non nel baratro, come qualcuno, falsificando la realtà, sostiene. Non starò a citarvi gli andamenti degli spread, i commenti delle istituzioni economiche mondiali ed europee. Basta un solo dato: un anno fa rischiavamo di non pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici ed eravamo un problema per la stabilità europea. Non eravamo in grado di adempiere agli impegni e ai protocolli europei sottoscritti dal Governo Berlusconi. Oggi siamo elemento di stabilità, finanziaria ed economica e, nonostante la crisi faccia ancora soffrire famiglie, lavoratori e imprese, abbiamo gettato le basi per una politica che certamente dovrà essere impostata da qui in poi sulla crescita e i primi segnali si colgono nella legge di stabilità, che dobbiamo approvare prima della fine dell'anno. Certo, i principali protagonisti di questa gigantesca rivoluzione politica sono stati gli italiani, che con i loro sacrifici si sono assunti la responsabilità di salvare il Paese, ma è difficile non cogliere nella guida del Presidente del Consiglio un salto di mentalità e di comportamenti che noi attendevamo da tempo. (Pier Ferdinando Casini)
- Sono contento di essere sopravvissuto per poter assistere all'insediamento del nuovo governo Monti. (Vasco Rossi)
- Tre erano gli obiettivi di questo Governo, o almeno i suoi slogan: rigore, crescita, equità. Per quello che riguarda il rigore ce n'è stato in un modo straordinario ed eccezionale. Diamo atto al Governo di essere andato al di là anche di quello che era richiesto dalla logica economica e dalla logica finanziaria dell'Italia e del quadro internazionale. Crescita zero, equità zero, questo è il bilancio che noi facciamo di questo Governo, e rileviamo anche che ci siamo trovati di fronte ad una politica unilaterale dal punto di vista di un aumento della pressione fiscale del 45 per cento formale e del 55 per cento sostanziale, accompagnata da tagli così profondi alla spesa degli enti locali, di regioni e di comuni, che i riflessi si vedranno, anche sulla pelle dei cittadini, e accentuata anche da quella operazione assolutamente sadica che è stata l'IMU. (Fabrizio Cicchitto)
Note
[modifica]- ↑ Rivolto al ministro degli Esteri del governo Monti, Giulio Terzi di Sant'Agata, ancora in carica.
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