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Friedrich Fröbel

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Friedrich Fröbel

Friedrich Wilhelm August Fröbel (1782 – 1852), pedagogista tedesco.

L'educazione dell'uomo

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  • Da principio il mondo esterno, benché composto sempre degli stessi oggetti ordinatamente disposti, si offre al fanciullo in una informe e nebbiosa oscurità, in una confusione caotica; in modo che il fanciullo medesimo e il mondo esteriore sembrano formare un'unica cosa. In appresso soltanto e in virtù principalmente della parola che, in ispecie per opera della madre, s'interpone tra il fanciullo e il mondo esteriore, dapprima separando l'uno dall'altro e quindi ricongiungendoli; si affacciano al fanciullo gli oggetti dapprima isolati e in picciol numero, poi in grande numero e varietà e ben distinti nelle loro differenze; in modo che il fanciullo apparisce a sé stesso come un essere speciale e diverso da tutti gli altri.

Citazioni

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  • Col sopravvenire della parola i fatti interiori si vengono man mano organando e raggruppando secondo la relazione di mezzo a fine, e si incominciano a manifestare e a rappresentare esternamente; e l'uomo si sente spinto a dare forma a figura stabile al suo interno. (cap. II, p. 23)
  • I genitori e la famiglia tutta debbono far sì che il centro principale della vita del fanciullo sia in mezzo alla natura calma e serena; il che si ottiene principalmente curando i giuochi dei fanciulli, i quali giuochi da principio son per lui tutta la natura.
    Il giuoco è il più alto grado dello svolgimento umano in questo stadio; perché esso è la spontanea e necessaria rappresentazione dell'interno dell'animo, il quale ha bisogno di estrinsecarsi. Il giuoco è il più genuino e più spirituale prodotto dell'uomo in questo periodo, ed è a un tempo il modello e l'immagine di tutta la vita interna dell'uomo. Esso perciò genera la gioia, la libertà, la contentezza, il riposo in sé e fuori di sé, e la pace con l'universo. (cap. II, p. 35)
  • Esso [il gioco] è il principio e la cagione dei più grandi beni, tanto che un fanciullo, il quale di buona voglia, con energia e costanza si abbandona al giuoco fino a stancarne il corpo, diverrà fuori di ogni dubbio un bravo uomo, tranquillo, tenace e che promuoverà l'utile suo proprio e l'altrui perfino col sacrifizio. E che cosa vi è di più bello in questa età, che vedere un fanciullo quasi interamente assorbito dal giuoco, sinché spossato si addormenta? (cap. II, p. 35)

Citazioni su Friedrich Fröbel

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  • Alla base dell'opera di Fröbel, che si occupa dell'educazione dei bambini molto piccoli, le tecniche socratiche sono sicuramente presenti, anche se non in maniera formale: lo si coglie nell'incoraggiamento rivolto al bambino perché sia attivo, curioso e riflessivo, anziché meramente ricettivo. Altrettanto socratica è la sua idea che ogni bambino meriti rispetto, e che ognuno (senza distinzione di classe o di genere) debba fare domande e dire la sua. Oggi i bambini di tutto il mondo devono molto all'opera di questo pedagogista, visto che l'idea di una primissima educazione attraverso il gioco in un'atmosfera di partecipazione e amore ha favorito la diffusione di nidi e scuole materne più o meno ovunque. Quest'idea feconda è osteggiata nel mondo attuale, perché i bambini sono sempre più indotti ad acquisire conoscenze, sempre più precocemente, spesso perdendo la possibilità di apprendere tramite la serenità del gioco. (Martha Nussbaum)
  • Fröbel è tutt'altro che ateo: egli è un ebbro di Dio come Bruno e Spinoza. Fröbel è tutt'altro che extraconfessionale o sopragerarchico: egli è un protestante che ritiene qualsiasi educazione o scienza impossibile fuori di Cristo e della fede cristiana. Fröbel è tutt'altro che un umanitarista nel senso del secolo XVIII, di Mazzini o di Vittor Hugo: per lui anzi l'umanità vera non si fa che nel tedesco, di che trova prova perfino nella parola Deutsch che, con singolare gusto filologico, fa derivare da deuten, perché il tedesco è l'organo dell'umanità, la sua manifestazione, la sua coscienza. (Saverio Fausto De Dominicis)
  • Fröbel, l'amico e discepolo di Pestalozzi, il soldato dell'indipendenza del suo paese, l'infaticato propagandistica delle proprie idee, tenne bensì l'educazione quale forza sovrana, ma non fu l'eroe dell'educazione delle moltitudini per mezzo della carità. Significa che mentre all'Aporti l'impulso e l'ispirazione venivano dal fondo dell'animo e dalla personalità morale, Federico Fröbel era tutto nel pensiero, nello studio lungo, nelle discussioni varie e complesse. Significa che Fröbel è un teorico, e là dove applica, è applicatore rigido e metodico di teorie. Significa che Fröbel non va giudicato nella storia dell'azione e della carità, ma in quella della filosofia e delle dottrine pedagogiche. (Saverio Fausto De Dominicis)
  • Ma Fröbel coi suoi Giardini non riconosce nel bambino le qualità religioso-morali, che pur egli possiede, ed ha il torto di rendere l'educazione di lui puramente fisica e naturale. V'è del buono nel metodo intuitivo; ve n'è negli esercizi pratici di esso. Ma quel Dio vago ed impersonale di Fröbel può essere ugualmente il Giove de' pagani e l'Ente Supremo di Robespierre; non è certo il Dio del Cristianesimo cattolico. Quella preghiera del bambino fröbeliano, sia pure a mani giunte, ma non preceduta e non seguita dal segno della croce; non è la preghiera della madre cristiana. Bello ed affettuoso quel canto; ma non vi è cenno né del Dio creatore, né di Cristo redentore. (Isidoro Carini)

Bibliografia

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  • Federico Froebel, L'educazione dell'uomo, traduzione di Antonio Ambrosini, Enrico Trevisini libraio-editore, Milano-Roma, 1889.

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